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Lo uccido

ASHLEY POV

Apro la porta di casa e trovo Marta. Il suo viso è preoccupato e non capisco cosa ci faccia qui. Mi aveva inventato una balla per stare con lui e adesso me la trovo a suonare fuori casa mia.

- Stai bene?- forse è successo qualcosa con Mattew.

- Si...ma devo parlarti-

Con un gesto la faccio entrare in casa e ci posizioniamo dietro il bancone della cucina. Il suo viso è assente e non mi guarda dritto negli occhi.

- Marta? Mi dici cosa sta succedendo?-

Finalmente i suoi occhi incrociano i miei.

- In realtà tu sai già tutto-

- Cosa dovrei sapere?- forse parla di Mattew ma non potevo mettere nei guai Alan.

- Asy, non rendermi tutto più difficile... tu sai di me e Mattew e l'ho notato oggi a scuola-

- Non ti do colpe, ma potevi dirmelo-

Questa volta sono io a non guardarla. Mi aveva mentito per uno che non si merita tutto questo rispetto, dato che lui non ne sa portare verso gli altri.

- Ok, ho sbagliato ma  non sapevo come dirtelo. Pensavo che mi avresti cancellato dalla tua lista di amicizie-

- Io non ho una lista Marta, ma sinceramente mi aspettavo un comportamento diverso da te-

- Ti ho detto che ho sbagliato ok? Solo che ora le cose si sono messe male-

Gira per la cucina cercando probabilmente le parole da utilizzare ed io inizio ad agitarmi afferrandola da un braccio.

- Ti ha fatto qualcosa?-

- Diamine no-

Mi guarda come se stesse guardando un fantasma ed io non capisco.

- Allora cosa succede?-

- In realtà è complicato, ma dopo le tue mille domande in classe, ho detto a Mattew che avrei dovuto dirti tutto-

- E...-

- E... Mattew si è ricordato di aver parlato con Alan, dando tutta la colpa a lui di un segreto nostro-

Stavo pensando le peggio cose, l'avevo messo nei guai?

- Per favore, non mi dire che...-

- Si Asy, e mi dispiace- le sue mani mi afferrano le braccia ma io mi scosto facendo un passo indietro.

- Cazzo Marta che cosa è successo ad Alan?-

- Lui... lui l'ha picchiato Asy. Ho cercato di fermarlo ma...-

Non la feci finire e corsi fuori casa per correre da lui. Io e la mia maledetta boccaccia e per cosa? Per un idiota ed un'amica che si dimentica di dirmi che si limona e va a letto con il mio ex.

Alan a quest'ora sarà infuriato con me e non me lo perdonerà mai.

Corro senza una meta e mi fermo di colpo rendendomi conto di non sapere dove sia la sua abitazione. Prendo il telefono e schiaccio il suo nome. Dopo squilli illimitati mi tocco i capelli come una pazza fino al suono di un clacson.

- Sali-

Andrea con Marta mi guardano preoccupati. Salgo e guardo Marta minacciosa.

- Dimmi immediatamente dove abita-

Dopo aver indicato la strada ad Andrea arriviamo e scendo correndo e raggiungendo la porta di casa sua. Suono ma non risponde nessuno ma mi accorgo che la porta è aperta.

- Alan? Alan?- cammino lentamente in quella casa sconosciuta vedendo una mano alzata per indicarmi la strada.

- Alan....- iniziano a scendermi lacrime sul viso senza sosta. Avevo combinato un disastro e lui era disteso sul divano pieno di lividi e di ferite in viso, nel suo viso così perfetto. Si limitava a sorridermi come per dirmi che tutto andava bene ma niente stava andando bene.

Andrea e Marta spuntano dalla porta guardandosi la scena.

- Io lo ammazzo. Non centrava niente lui è stata tutta colpa mia maledizione- Mi alzo sbattendo un pugno al muro e piegandomi in due dal dolore. Cazzo che male.

-Asy calmati- Andrea corre verso di me e mi guarda la mano rossa dal colpo di qualche secondo prima.

Dovevo andare da quell'idiota e fargli capire che non si risolvono così le cose. Prendersela con me era un conto, ma con lui no.

Guardo Alan e poi i miei amici.

- Io vado a comprare l'occorrente per queste ferite- mento - voi rimanete con lui.

- Io vengo con te- dice Andrea prendendomi il viso tra le mani.

- No... tu rimani qui con lui. Torno subito.-

Casa di Mattew era vicina e anche la farmacia quindi avrei fatto l'uno e l'altro in pochi minuti. Il mio piano? Non avevo piani, ero solo imbestialita nel vedere Alan in quelle condizioni.

Convinsi Andrea e corsi lungo quella strada deserta vedendo in lontananza la macchina di quel deficiente.

Suono insistentemente e la rabbia aumentava a vista d'occhio nel vedere quella porta ancora chiusa.

Dopo urla incomprensibili la porta si apre ed io gli salgo di sopra facendogli perdere l'equilibrio per la sorpresa.

- Io ti ammazzo, sei un idiota, ti uccido-

Ero a cavalcioni sopra di lui cercando di sferrare qualche pugno che non arrivava oltre le sue enorme mani.

- Ma sei...sei impazzita?-

- Tu sei un'idiota- con el mani bloccate cerco di liberarmi senza risultati e allora inizio ad urlare - Lui non c'entrava niente. Hai capito? Lui non aveva colpe. Sei un animale e non hai rispetto per la gente. Idiota. Me la paghi.-

Sentivo il viso in fiamme e gli occhi infuocati. Non riuscivo a calmarmi e il mio respiro diventava sempre più pesante. Lui non si muoveva e non parlava, stava aspettando che mi calmassi ma non riuscivo, non riuscivo a calmare la rabbia.

Improvvisamente mi calmo e lui piano piano molla la presa. Mi sposta dal bacino e si alza.

- Ti sei calmata?-

- In realtà no-

- Pensavo di avere un amico ok? Avevo chiesto di non dire niente e già mi sono preso le conseguenze della mia azione quindi non voglio altre prediche-

- Conseguenze?-

Mi guardava cercando di capire la mia mossa ma io mi limitai a farlo parlare.

- Si, Marta mi ha rimproverato tutto il tempo e non ha voluto passare il pomeriggio con me quindi io lo credo sufficiente-

- Non credo. Il tuo ''amico'' è a casa sua pieno di lividi e tu sei qui ancora intatto-

- Asy, ti conviene smetterla-

- Sennò cosa fai Mattew... cosa faiii???- la mia calma stava andando a farsi benedire - Mi molesti ancora? Sono cambiata Mattew... non ho più paura di te- mi avvicino al suo viso e punto un dito sul suo petto.

Come poteva piacermi uno così non ne ho la minima idea. Ma adesso le cose cambiano una volta per tutte.

- Dovrei avere paura di te per caso?-

- Dovresti averne e parecchia-




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