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In cerca di aiuto

I miei occhi bruciavano e mi sentivo in trappola. Senza una maledetta via di scampo. Ero bloccata dal suo corpo e dalle sue luride mani.

Ho sbagliato a fidarmi del suo viso dolce. Volevo solo scappare da questo maledetto posto, sembrava che tutti volessero approfittarsi di me e non apprezzare chi fosse realmente Ashley.

Provai a liberarmi come meglio potevo ma alla fine mi arresi e non opposi resistenza.

- Brava piccola... così-

- Potrai fare tutto con il mio corpo ma sappi che la mia mente ed il mio cuore non saranno mai tuoi-

A quelle parole si bloccò guardandomi dritto negli occhi.

- Hai capito bene Alan. Mi fai schifo e non ti credevo così...squallido-

- Mi amerai un giorno- continuò nel suo intento ed io non facevo altro che piangere.

I suoi occhi si puntarono sui miei quando la sua mano stava entrando lentamente dentro gli slip. Chiusi gli occhi e girai la testa per pensare a qualsiasi altra cosa che non fosse questo brutto momento.

- Guardami- disse con voce sexy.

Rimasi impassibile a tutto quello, nonostante fosse un ragazzo bello e avesse una voce così provocante e sexy, si stava prendendo tutto in maniera sbagliata e questo non potevo accettarlo.

- GUARDAMI CAZZO- Saltai dallo spavento e iniziai a piangere guardandolo in viso.

- Ecco brava-Inserì la sua mano dentro gli slip - Voglio vedere sul tuo viso l'eccitazione-

Che schifo cazzo. Volevo Andrea, volevo che mi venisse a salvare e mi portasse più lontano possibile.

Ormai era arrivato ad avere un contatto con la mia intimità e mi fece gemere dal piacere. Il mio corpo non mi aiutava e stavo solo alimentando i suoi ormoni. Appoggiò la sua erezione sulla mia gamba ed io chiusi gli occhi facendo uscire qualche lacrima.

- Aprili Asy e non farmi urlare-

Non riuscivo, non riuscivo ad aprirli, era più forte di me.

- APRI GLI OCCHI CAZZOOO-

Iniziai a singhiozzare e a tremare dalla paura.

- Ti prego lasciami...ti scongiuro-

- Se non stai zitta tralascio i preliminari-

- Ti prego Alan, tu non sei così. Io ti conosco...-

- Tu non mi conosci e questo per colpa tua che vai dietro a quell'Andrea-

- Io non sto con lui, siamo solo amici-

- Gli amici dormono insieme? Non mi risulta-

- Dormire?-

- Si dormire... vi ho visti e passate tutte le notti insieme-

Ci aveva visti? Mi pedinava? Adesso avevo più paura di prima. Era una persona malata ed io ero sola con lui.

- Come...cosa...- non avevo parole, speravo che entrasse qualcuno da un momento all'altro.

- Si, hai capito bene Asy. Sono ossessionato da te a tal punto da seguire ogni tuo movimento. So tutto di te e ti conosco meglio di quell'Andrea da strapazzo-

- Non dormirò più con lui... promesso-

- Non mi interessano le promesse. Adesso ti farò mia...finalmente- mi sussurrò l'ultima parola all'orecchio facendomi tremare e mi guardai intorno alla ricerca di qualsiasi cosa mi potesse aiutare a stenderlo ma eravamo circondati da banali armadietti.

- Ti prego Alan... ti prego-

Le sue mani finirono in tutto il mio corpo e la sua bocca saliva e scendeva baciandomi ovunque. Maledizione.

Mi trascinò nelle docce e mi iniziò a togliere la maglietta che io trattenni insistentemente.

- Non farmi arrabbiare Asy, te lo consiglio-

Non volevo provocarlo ma non volevo neanche fare nulla con lui.

Mi feci sfilare la maglietta e mi guardava come un pervertito. Tutti io li trovavo, prima Mattew adesso Alan e tra l'altro erano anche amici. Bene.

Rimase a petto nudo anche lui ed io decisi di usare la mia unica arma. La mia voce.

- AIUTOOOOOOOOOOOOOOO-

Mi arrivò uno schiaffo in pieno viso facendo rimbombare uno schiocco pazzesco. Mi sentivo il viso in fiamme e lui mi alzò il viso urlando.

- Permettiti un'altra volta ad urlare e ti distruggo-

Con la mia mano sul viso e tremante mi sfilò i jeans e lo lasciai fare per non provocarlo ulteriormente. Rimasi in intimo e tremavo. Non capivo cosa trovava di così eccitante in tutto questo.

- Sei una bomba Asy... mamma mia- Mi saltò addosso e mi prese in braccio facendo aderire le mie gambe alla sua vita. Mi spinse al muro e mi baciava il seno che fuoriusciva del reggiseno che ancora portavo.

La porta iniziò a cigolare e lui mi fece scendere tappandola istintivamente. Non potevo urlare ma ero sollevata che qualcuno poteva salvarmi.

- Ashley? Ashley?-

- Amico qui sembra non esserci nessuno-

- Mattew ho sentito qualcosa, deve essere per forza qui-

Alan mi guardava con un dito sulla sua bocca dicendomi di non fiatare.

-Amico qui non c'e' nessuno andiamo..-

Dovevo fare qualcosa a costo di prendermi le conseguenze.

Iniziai a singhiozzare e la porta che prima si stava aprendo, si fermò improvvisamente.

- Hai sentito?- Andrea diamine, si sono io corri.

Mi strinse il braccio così forte che un secondo singhiozzo uscì senza preavviso.

Mi stava facendo male e non avrei resistito per molto.

- Asy, Asyyyy-

Finalmente comparve seguito da Mattew e mi sentivo sollevata ma Alan mi prese dal collo e si mise dietro di me.

- Lasciala o giuro che ti ammazzo- Andrea aveva gli occhi pieni di rabbia.

- Ahah io non ho ancora finito con lei-

- Hai finito eccome. Lasciala-

- Alan, siamo amici...- Mattew cercava di avvicinarsi con le mani davanti al suo corpo.

- NOI NON SIAMO AMICI CAZZO... MI HAI PICCHIATO PER AVER DETTO A QUESTA PUTTANA DEL TUO FIDANZAMENTO-

- Ok, ho sbagliato perdonami, ma lei non c'entra niente-

- Sono innamorato di lei da anni e non mi ha ami guardato. MAI-

- Pensi che così ti amera?- Cercava di avvicinarsi ma Alan indietreggiava.

- Lei si stava affezionando a te e adesso guardala. E' terrorizzata- Andrea mi indicò ed io chiusi gli occhi impaurita.

- Mi amerà, ne sono certo-

- Perché non lo chiedi a lei guardandola negli occhi?- Mattew sapeva farci e lui mi girò e mi fece la domanda - Mi amerai non è vero?-

Feci un no con la testa e lui mi strinse forte - MI AMERAI NON è VERO?- Questa volta urlava ed io non feci altro che piangere.

In un secondo Andrea prese me e Mattew prese lui bloccandolo dai polsi.

- Sei un bastardo- Lo guardò male e mi strinse forte.

- G..razie- gli sussurrai.

Mi rivestì velocemente e chiamai il preside per prendere dei provvedimenti seri per tutto questo.

La decisione era presa, avrebbe cambiato istituto e io non l'avrei denunciato.

- Non finisce qui mia cara- disse prima di abbandonare la stanza.

- Provaci- dissero in coro Mattew e Andrea.

Era tutto un incubo e volevo andarmene da questo posto maledetto. Scappare e non tornare più. Troppe sofferenze e troppi ricordi mi si presentavano ogni singolo giorno.

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SPAZIO AUTRICE

Buongiorno,

scusate il ritardo nell'aggiornare la storia ma ho avuto troppe cose da fare. Spero che il capitolo vi piaccia :****

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