Ad ogni azione... una reazione
- Stavo semplicemente dimostrando un pó di affetto alla mia ragazza.-
Cosa? La sua ragazza? Forse non aveva capito come stavano veramente le cose. Mentre Mattew si scusava con la preside io cercavo di stare tranquilla e non picchiarlo beccandomi una sospensione immediata.
Fortunatamente uscimmo da quella situazione grazie al suono della campanella e finalmente scappai tra la mischia arrivando sana e salva in classe.
Sento vibrare il cellulare e trovo un messaggio.
" È inutile che scappi... Mi devi quello che mi hai promesso e non mi arrenderò facilmente. Ciao bambola "
Dovevo fare qualcosa e al più presto. Finite le lezioni, rimasi appiccicata alle ragazze per paura di incontrarlo.
John mi guardava in maniera strana senza capire.
- Asy ma ti senti bene? Sei pallida-
- S..i cioè no... Senti non lo so ok? - dissi guardandomi intorno.
- Stai calma, era solo una domanda-
Andrea rimase lì. Non mi parlava e non faceva niente. Mi guardava solo in maniera strana. Non bastava la sceneggiata a mensa? Avrebbe voluto altro?
- Ciao ragazzi- disse Mattew avvicinandosi a noi.
Non potevo dire che sarei andata a casa perché mi avrebbe seguito. Decisi semplicemente di stare ferma ed aspettare che lui andasse via. L'unica cosa che ho ottenuto è stata rimanere sola con Mettew che se la rideva.
Anche Andrea era andato via. Possibile che ho degli amici che pensano solo a loro? Uff.
Camminavo lungo le stradine che portavano a casa e lui a qualche metro di distanza. Avevo una paura tremenda e la strada sembrava lontana più del solito.
- Ancora non ti sei stancata di scappare?-
Non risposi. Preferivo il silenzio a mille parole inutili.
- Mi hai sentito?- la sua mano mi stringeva il polso e sentivo un leggero dolore.
- Mollami- dissi a denti stretti.
- Tu vieni con me- mi tiró dietro una stradina che divideva due villette e mi spinse contro una staccionata
- TI HO DETTO DI MOLLARMII- dissi urlando e dimenandomi.
- È tutto inutile- la sua bocca era sul mio collo e la sua lingua vagava umida.
Una lacrima scese sul viso e mi pentì di ogni cosa. Della vendetta, delle bugie, di tutto. Non dovevo provocare un ragazzo; non dovevo provocare lui.
- Scusami... Scusami ok?- dissi in lacrime mentre le sue mani toccavano aggressive il mio corpo.
- Le promesse devono essere mantenute Asy-
Speravo che qualcuno intervenisse a quella forza; che mi venissero in soccorso. Ma non arrivò nessuno e cercai in mille modi di scappare ma le sue mani tenevano i miei polsi e la sua bocca vagava sulla bocca, sul collo. Urlai senza risultati. Sembrava uno di quei classici sogni che cerchi di chiedere aiuto urlando ma non ti soccorre nessuno. Sentivo il suo corpo premere sul mio ed il suo respiro affannarsi sempre di più.
- Accetto, accetto la promessa ma voglio che mi lasci subito-
Rise in maniera strafottente.
- Pensi che sia stupido? -
- Non puoi far sesso con la bionda?- dissi sperando una risposta positiva.
- Lei non é te e poi... Mi piace questa ribellione da parte tua. È tutto così... Eccitante-
- Tu sei pazzo!-
Si eccitava a vedere una ragazza piangere mentre viene violentata. Doveva solo provarci ad andare oltre e l'avrebbe pagata.
- Si ho una voglia-
- Sei uno stronzo pervertito e mi fai schifo-
- Oh piccola gli insulti mi eccitano-
Diamine niente era di mio aiuto.
- Per favore- dissi facendo scendere la millesima lacrima.
- Cammina- disse strattonandomi.
- Così non mi eccito io-
- Non devi eccitarti per forza. L'importante è che mantieni la tua promessa-
Aprì una porta di legno di una casa abbandonata. C'era una stanza enorme con un divano ricoperto con un telo di plastica impolverato. Dalle finestre entrava l'unica luce presente in quel posto.
Tirai il braccio ricevendo un aumento di pressione da parte sua. Non mi mollava neanche per sbaglio. Cacció la plastica dal divano e mi spinse sopra.
- Ti prego. Ti prego. Possiamo trovare un accordo-
- Con te non esistono accordi. Hai fatto una promessa che non vuoi mantenere. Tu sei mia non di Andrea-
- Non sto con lui lo capisci? Non ci piacciamo. Siamo solo amici -
- Meglio, non dovrò spaccare nessuno per averti e nessuno mi spaccherà di botte per questo-
- I miei amici te la faranno pagare-
Rise a crepapelle. - Loro hanno una regola e non la infrangeranno per te-
Aveva ragione, l'ultima volta si erano rifiutati ma sta volta era diverso.
- Mi stai violentanto Mattew- dissi con occhi rossi e pieni di lacrime.
- Lo vuoi anche tu, fai solo la preziosa-
- Non lo voglio. Non ti voglio - dissi stringendo un pugno.
- Io invece si- riprese a toccarmi ed io ripresi a piangere. Mi faceva schifo. Avevo anche un senso di vomito incredibile a causa dell'ansia.
- Devo andare in bagno-
- Ti accompagno- disse tirandomi.
- Ok ora puoi lasciarmi- dissi guardandolo.
- Se devi andare in bagno, lo farai con me dentro -
La finestra e la porta erano vicine e lui era proprio in mezzo. Ero nella merda.
Mi afferrò di nuovo e mi sentivo persa. Nessuna scusa mi stava salvando da lui.
- Ti prego - dissi per l'ultima volta.
I miei occhi si immersero nei suoi. Lo stavo supplicando. Volevo solo che mi lasciasse.
Lui rise sbottonandomi i jeans.
- Ahhhh per favore- dissi dimenandomi.
- Quanto mi sei mancata-
- Tu no, tu non mi sei mancato per niente. Sei uno stronzo e te la farò pagare. Mi stai violentando e ti rovinerò la vita.
Sbiancò improvvisamente ed io speravo soltanto che quelle parole mi salvassero.
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Spazio autrice
Cosa succederà?
Mattew si arrenderà a quelle parole?
Asy era stata abbastanza convincente?
Fatemi sapere un vostro parere <3
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