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Capitolo 26

Sono la sua ragazza.

Sono ufficialmente la ragazza di Matteo. E, cavolo, se mi piace davvero tanto l'idea.

- Ridillo.

- La. Mia. Bellissima. Ragazza - ripete scandendo ogni parola con un bacio.

Appoggia la fronte sulla mia. - É okay, per te? - mi chiede dolcemente.

- É okay.

Restiamo così, a fissarci in luungo silenzio.

Penso che, niente potrebbe rovinare questo momento. Stando semplicemente a guardarci negli occhi, i suoi color nocciola contro i miei azzurri e i visi stampati in un espressione stupidamente sorridente. La sua mano traccia che lentamente un percorso dalla mia clavicola, giù per il mio braccio, fino a raggiungere la mia e intrecciare insieme le nostre dita mentre la sua testa scivola nell'incavo del mio collo. Mi solletica la pelle con il naso un attimo prima che senta i suoi denti mordicchiare piano un punto sulla mia gola.

E, naturalmente, dovrei smetterla di farlo perché ogni volta che formulo quel pensiero tutto finisce per distruggersi.

E, ovviamente, la mia rovina si chiama Serena.

Sono due settimane che non sento parlare di lei né l'ho incontrata dopo l'episodio al centro sportivo. Ma in qualche modo mi chiedo come possa essere sempre in mezzo e se per caso possieda un radar che la avvisi ogni volta che sono con Teo.

Il mio ragazzo prende il cellulare e lo sblocca per rispondere alla chiamata, senza spostarsi da me ma interrompendo quella carezza. - Alle nove? - domanda dopo aver ascoltato qualunque cosa gli abbia detto. - Okay.

Aggrotto la fronte. Alle nove, cosa?

Si devono incontrare? Lei gli ha chiesto di uscire? Perché così tardi, poi?

Teo continua con una serie di uhm e ah-ah prima di chiudere.

Vorrei chiedergli che cosa si sono detti. Dio, mi ha appena detto di essere la sua ragazza e già ce n'é un'altra che cerca di portarmelo via. Maledizione.

- Che cosa c'é? - mi chiede sfiorandomi le labbra. Faccio di tutto per trattenermi dal fargli un interrogatorio. Non voglio davvero fare la figura della fidanzata sospettosa di chiunque.

- Niente.

Il suo sopracciglio si alza di scatto. - Niente?

- Niente - ribadisco cercando di essere convincente me vengo tradita nel momento stesso in cui distolgo lo sguardo.

- Dimmelo, Vanessa.

- Non é niente.

- Principessa.. - insiste.

- É solo che.. - sospiro. - Dove vai stasera alle nove?

- Che cosa ti fa pensare che sia stasera?

Oh. Fantastico. Quindi uscirà con lei. Non stasera, forse domani sera o.. Comunque usciranno insieme. Davveero fantastico.

- Non lo so, io.. Lascia perdere, okay?

Detesto fare la figura della stupida, che poi é esattamente ciò che sta succedendo, il che mi fa odiare questa situazione, questa conversazione e Serena.

- Vanessa - mi chiama Teo con tono perentorio, come a volermi ordinare di guardarlo. - Se vuoi sapere quello che ci siamo detti, perché non me lo chiedi e basta?

Apro la bocca. La richiudo. La riapro un'altra volta e finalmente riesco a far uscire qualcosa. - Non credo che siano affari miei se vuoi uscire con la tua migliore amica.

- In realtà, piccola, usciremo entrambi con la mia migliore amica.

- Come?

- Mi ha solo informato dell'ora per la sua festa di compleanno, che sarà tra qualche giorno - spiega. - E a cui sei invitata anche tu.

- Come?

Teo ridacchia di fronte alla mia espressione sorpresa. - La mia principessa é gelosa?

Da impazzire, cavolo. Credevo che nonostante ci fossimo appena messi insieme, tu saresti corso da lei appena adesso volato le spalle. - No.

- Quante volte te lo dovrò dire che non ne hai alcun motivo. Quella collana non te l'ho data tanto per..

Beh scusami tanto se non mi fido molto dalla tua migliore amica che ha già cercato di portarti via da me. - Uhm..

Incolla la bocca alla mia per un secondo.- Vieni, vero?

Annuisco. - Si.

Ma non posso fare a meno di pensare che la sua cara amica mi abbia invitata solo per fare colpo sul mio ragazzo. Oh mio Dio, sono proprio gelosa.

Teo mi guarda divertito, come se avesse intuito i miei pensieri, prima di stamparmi un bacio leggero sulle labbra. Si solleva facendosi leva sulle braccia.

- Ti porto fuori - annuncia dandomi una pacca sulla coscia.

Sbircio l'orologio mentre mi metto sulle ginocchia. Le cinque e mezza.

Teo gira per la sua stanza, raccoglie il portafoglio e le chiavi dell'auto infilandole nella tasca dei jeans. Poi mi porge la mano, mi aiuta ad alzarmi dal letto e, una volta in piedi, mi bacia di nuovo.

- Adoro baciarti, lo sai? - dice scoccando le labbra sulle sue prima di aprire la porta e farmi passare galante.

- Ma dai! Non l'avevo notato.

Ovviamente, sono ironica. L'ho notato eccome, sembra che per lui ogni momento sia buono per rubarmene uno. Non che mi lamenti.

Mi piace fin troppo questo suo modo di dimostrarmi affetto. Mi piace praticamente ogni cosa che dice e che fa.

Arriviamo in spiaggia in men che non si dica.

- Non ho il costume da bagno - mi lamento scendendo dalla macchina parcheggiata a qualche metro dal mare.

Teo borbotta qualcosa mentre mette la sicura e fa il giro dell'auto. - Che cosa hai detto?

- Meglio così, non mi va che tutti i ragazzi ti guardano mezza nuda - scandisce.

- Sei..geloso?

- Cazzo sì. Sei la mia ragazza!

Cerco di nascondere un sorriso mentre la mia mano scorre istintivamente verso il piccolo gioiello al mio collo. Eccome se lo sono, urla una vocina nella mia testa.

Credo di aver detto che mi piaceva ogni cosa che diceva e faceva, giusto? Beh, quelle parole, il fatto che ora mi stia stringendo il braccio intorno alla vita attirandomi a sé e il bacio che mi ha appena dato tra i capelli biondi (sorpresa!) mi provocano uno sfarfallio allo stomaco.

É troppo bella la sensazione di sentirti apprezzata e desiderata da qualcuno e assistere a questi piccoli gesti che ti fanno capire, senza tanti giri di parole, che l'altra persona tiene a te quanto tu tieni a lei. Era da tanto che non provavo questa sensazione di euforia, anche se l'ultima volta non é finita per il verso giusto. Ma allontano in fretta quel pensiero e soprattutto quella persona dalla mia testa,. Non voglio pensarci proprio adesso che sono con Teo, il mio ragazzo.

- Credo che dovrai rassegnarti, io adoro prendere il sole - lo stuzzico mentre muoviamo i primi passi sulla sabbia calda per via del bellissimo sole.

Gli occhi di Teo si fissano nei miei, dello stesso colore del tappeto granuloso su cui stiamo camminando. - Puoi prenderlo benissimo vestita. Dalla testa ai piedi, sarebbe l'ideale.

- Questo non ha senso - ridacchio. - Così non mi abbronzerei e morirei di caldo.

- Sempre meglio che vedere gli occhi degli altri scannerizzarti il corpo - mugugna. - Lo fanno anche adesso: quello lì' non la smette di guardarti le gambe.

Mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo estremamente divertita mentre lui indica con un cenno della testa il 'quello lì' in questione, un ragazzo dai capelli chiarissimi che risplendono al sole come uno specchio. Al contrario di me, Teo non ci mette alcuna discrezione a fissarlo con occhio di sfida e il ragazzo distoglie lo sguardo sconfitto.

- Non hai alcun motivo di essere geloso, comunque.

- Esattamente come non ne hai tu - mi fa notare lui. - Ma, a quanto pare, siamo entrambi molto possessivi.

Non ribadisco ricordandogli che la mia gelosia, al contrario della sua, ha un senso visto e considerato il modo in cui Serena mostra in modo palese il fatto che io non le stia per niente a genio (per non parlare di come mi si é rivolta l'ultima volta che ho avuto il piacere di incontrarla) mentre invece quel ragazzo non ha fatto quasi alcunché.

- Già - faccio stringendomi a lui. - Solo che io non spavento con atteggiamento da macho chiunque incroci il mio sguardo.

- Sono un ragazzo, principessa, ed é così che i ragazzi risolvono le cose - replica gonfiando il petto. - E, ripeto, tu sei la mia ragazza per cui sei off-limits per chiunque. Chiunque.

Questa volta lascio che i miei occhi esprimano ciò che ho da dire con una bella alzata e un suono di biasimo soffocato.

Ma dentro di me, c'é un sorriso che minaccia di non abbandonarmi più se dovessi lasciarlo espandersi sul mio viso.

Perché sono la sua ragazza. E, spero non si stanchi mai di ripeterlo.

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