Capitolo 23
La partita finisce con un glorioso 3-1 per i nostri ragazzi, due goal di Teo.
Quando l'arbitro fischia la fine del gioco, i giocatori smettono di correre. Il campo si divide come a metà, da una parte i compagni esultanti che si gettano l'uno sull'altro dandosi pacche e complimenti e dall'altra le facce affrante degli sconfitti, gli amici che rincuorano coloro che ci sono rimasti peggio.
Pian piano il terreno si libera così come i posti a sedere degli spettatori. Io e le ragazze restiamo ci tratteniamo sedute.
I miei occhi cadono ancora una volta su Teo che insieme ad Ale sta camminando fino alle panchine, lui dice qualcosa che fa ridere il suo amico e prende una delle borracce d'acqua. Ne beve una grande sorsata, usando il resto per sciacquarsi il sudore dal viso. Dei sospiri sognanti si levano nella platea, dal gruppo delle groupies, quando si asciuga con la sua maglia, mettendo in mostra gli addominali scolpiti. E, non saprei dirlo con certezza ma forse anche a me ne sfugge uno.
- Cosa? - chiedo voltandomi di scatto verso Martina. Ero così concentrata su Teo che non ho sentito che cosa mi ha appena detto.
Lei alza gli occhi al cielo fintamente esasperata. - Ti ho chiesto se vuoi un fazzoletto. Sai, per pulire la bava alla bocca - dice divertita, indicando il suo mento. Althea di fianco a noi si lascia sfuggire una risatina.
- Non..non sto sbavando - farfuglio mentre le mie guance prendono subito colorito per l'imbarazzo. Beh, non é colpa mia se quel ragazzo é davvero indecentemente sexy.
- Era questione di un attimo, lo fissavi come se fosse una tavoletta di cioccolata.
- No, non é assolutamente vero.
- Invece, si. - Questa volta é Althea a rispondermi ridendo ancora più forte. - Eri così carina.
Lo dice usando la voce infantile, quella che di solito gli adulti usano quando si rivolgono ai neonati, insieme a tutte quelle smorfie strane e i cucci cucci cu. La fulmino con lo sguardo.
- Perché non andiamo a salutarli?
Sena aspettarle mi alzo e comincio ad avviarmi verso i gradini, qualsiasi cosa pur di porre fine a quella conversazione. Le sento ridacchiare appena dietro di me ed emetto un sospiro frustrato, accelerando il passo. Non so quando si sia formato il fan club 'umiliamo Vanessa' ma non ne voglio fare parte.
Teo mi scorge da qualche metro più in là e sis stacca dal suo gruppo per venirmi incontro.
- Hei - mi saluta tutto sorridente. - Abbiamo vinto!
Non posso fare a meno di allargarmi in un grosso sorriso di fronte al suo entusiasmo così genuino. Sembra un bambino il giorno di natale a cui abbiano appena regalato il regalo che aspettava da tempo. É tutta quella felicità non può che contagiarmi.
- Si, sono molto contenta per voi e tu sei stato bravissimo.
I denti bianchissimi fanno capolino mentre mi sorride orgoglioso. - Grazie, principessa.
- Il mio istinto non si sbagliava, hai visto? - lo punzecchio, ricordandogli la nostra conversazione al cinema. Wow, é passato quasi un mese da quell'uscita.
- Non credi che mi meriti un bacio della vittoria?
Trattengo a stento una risata mentre scuoto la testa. - No.
- Un abbraccio? - riprova facendo gli occhi da cucciolo. Ed é così bello.
- No.
- Perché?
- Perché sei tutto sudato, non osare toccarmi.
- Quindi devo prima farmi una doccia, poi posso avere il mio bacio?
Annuisco e lui sospira rassegnato. - D'accordo - borbotta alla fine. Il suo viso assume una faccia fintamente scontenta e non riesco a fare a meno di pensare a quanto mi piaccia questo suo aspetto giocoso e un po' bambino.
- Dai, dovrai aspettare solo ancora un pochino.
- Saranno dei lunghissimi quindici minuti.
- Quando avrai finito, sarò sempre qui.
- Torno subito - fa un attimo prima di girarsi di scatto e correre verso gli spogliatoi.
Lo seguo con lo sguardo fino a che non sparisce dietro la porta rossa ma il sorriso che avevo sulle labbra fino a qual momento si spegne subito dopo.
- Tu devi essere Vanessa.
Mi volto verso quella voce famigliare e ostile per trovarmi di fronte la tanto famigerata migliore amica.
- E tu sei Serena - rispondo cercando di usare un tono meno scontroso, non so se ci riesco.
Le sue labbra carnose si increspano in un falso sorrisetto compiaciuto. - Teo ti ha parlato di me
Scrollo le spalle. - Più o meno.
- Beh, lui mi ha parlato molto di te.
Davvero?, penso. Mi fingo indifferente scrollando nuovamente le spalle ma quella frase scatena la mia curiosità. Che cosa le ha detto?
Ovviamente, non ho la minima intenzione di chiederlo proprio a lei e vedere quel suo viso perfetto diventare ancora più soddisfatto. Preferirei camminare sui carboni ardenti e non so nemmeno perché, ma quella ragazza mi piace sempre di meno ad ogni secondo che passa.
- Ti posso dare un consiglio?
Incrocio le braccia la petto, seccata. - Si.
Voglio proprio sentire che cosa ha da dire.
Lei imita la ia posizione prima di cominciare a parlare. - Dovresti stare lontana da lui. So che pensi di piacergli ma non é il tipo d relazioni durature - recita. - Io lo dico per te.
Non mi lascia il tempo di risponderle per le rime. Si volta e se ne va senza lanciarmi una seconda occhiata ed io vorrei tanto prenderla a calci.
Dio, che razza di migliore amica si comporta in questo modo alle tue spalle?
Faccio una smorfia disgustata. Quello che mi ha detto é stato meschino.
"Io lo dico per te", si aspetta davvero che si così stupida? É ovvio che l'ha detto solo per farmi infuriare. Quello che mi ha detto é completamente diverso da ciò che mi fa riferito Althea. La sorellina di Alessandro mi ha detto che lui non é quel genere di ragazzo.
Ma Althea non é la sua migliore amica, di sicuro Teo non va a dire a lei come gestisce le sue relazioni. Mentre con Serena..
La stessa vocina che non mi lascia in pace da giorni si insinua nei miei pensieri.
E se nonostante tutto lei avesse ragione?
Scuoto la testa animatamente come a sperare di far uscire definitivamente dal cervello quelle supposizioni stupide. Mi sono detta che mi sarei fidata di Teo ed é quello che farò.
Al diavolo, Serena. Se si sente minacciata é un problema suo!
- Posso avere il mio bacio adesso?
Teo compare all'improvviso dietro di me facendomi sussultare leggermente. Accidenti, ci ha messo davvero poco, non credo che siano passati quindici minuti.
- Va tutto bene? - mi chiede aggrottando la fronte sopra i suoi occhi sabbia.
- Si - rispondo velocemente. Non gli parlerò di quello che é appena successo, decido, in fondo si é trattato solo di una stupidata e non voglio che si creino delle discussioni tra loro a causa mia.
Le sua braccia mi cingono la vita attirandomi a sé. - Sicura?
Annuisco. - Ero sovrappensiero.
Non insiste oltre e subito la sua bocca scende su di me per reclamare il suo premio. Solo per essere bloccata dalla mia mano che si poggia sulle sue labbra fermandolo.
- Che c'é adesso.
- Niente bacio.
- Perché? - brontola frustrato e spazientito. - Sono fresco come una rosa.
Non c'é bisogno che me lo faccia notare perché lo sento dal quel profumo di bagnoschiuma da uomo e dai capelli mori ancora umidi. Inoltre, si é cambiato mettendosi dei pantaloncini da basket e una maglietta nera.
Ma prima di lasciarci andare alle effusioni c'é una cosa che ho bisogno di sapere.
- Perché non mi hai detto che avresti avuto una partita, oggi?
Per un momento Teo rimane completamente confuso da quella domanda. - Perché..uhm..credevo che non si importasse?
Non gli ho mai detto niente di simile, anzi, tutt'al contrario mi importa molto quello che fa. Perché ha pensato una cosa del genere?
Esita prima di rispondere quando glielo chiedo. - Alle mie ex non é mai interessato, così ho smesso di parlarne.
- Non so perché tu mi abbia paragonato a loro - sbotto offesa. - Ma a me interessa.
- Scusa - mi dice dispiaciuto. - Non volevo paragonarti a nessun'altra. É solo che dopo che ricevi così tanti no, ti stufi di chiedere.
Si, potevo capirlo. Mi dispiaceva solo che fosse stato con ragazze del genere. - Vorrà dire che, d'ora in poi, ti avviserò quando dovrò giocare.
- Così va molto meglio.
- Ora, voglio il mio bacio.
E così detto si avventa sulle mie labbra. Le accarezza superficialmente un paio di volte e poi sento la sua lingua chiedere il permesso di entrare. Schiudo le labbra con un sospiro.
Un colpo di tosse ci interrompe costringendoci a fermarci. Sono quasi sul punto di inveire contro Martina per l'interruzione ma l'espressione sul suo viso mi fa preoccupare. Mi stacco velocemente da Teo.
- Devo parlare con te. É urgente.
La sua mano afferra il mio braccio trascinandomi senza tanti complimenti. Solo quando si ferma in un punto che le sembra abbastanza apparato si decide a parlare.
- Abbiamo un problema.
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