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Capitolo 11

Quando arriviamo in spiaggia, sono estremamente sollevata che non ci siano ancora troppe persone.

- Ecco Sara - mi dice Martina sorprendendomi. La saluta con la mano per avvisarla del nostro arrivo. Sono felice che sia visto che dopo la sera della festa non ho sentito neppure lei.

Camminando verso il suo posto, ho come l'impressione che le poche persone mi fissino. È stupido, lo so ma non posso fare a meno di chiedermi se mi abbiano riconosciuta e stiano pensando: "Quella non è la tizia della scommessa?" o "Guarda la sfigata che si è fatta prendere in giro" e altre varianti..
 
Clark Kent è indubbiamente molto più bravo di me a camuffarsi.

Accelero il passo, grata a Sara per aver scelto un posto abbastanza isolato. La saluto mentre sistemo il mio asciugamano sulla sabbia e mi tolgo il prendisole, restando in costume.

- È da un po' che non ci si vede, eh?

- Già - concordo imbarazzata. - Scusa se non mi sono fatta sentire.

- Ehi, non fa niente - mi rassicura lei.

Ci sorridiamo e ci mettiamo sdraiate per goderci il magnifico sole. Chiudo gli occhi e lascio che i raggi mi colpiscano la pelle e cerco di rilassarmi.

E ci riesco per circa cinque minuti, prima di sentire le mie due amiche bisbigliare alla mia sinistra.

- Che succede? - chiedo senza aprire gli occhi.

- Uhm..

- Niente! - fa Martina con un po' troppa enfasi. Giro la testa verso di loro con sospetto. Sara non è più sdraiata sul suo telo.

Non appena si accorge che la sto guardando, distoglie la sua attenzione da un punto davanti a lei. - Niente! - esclama con un finto sorriso.

Alzo gli occhi al cielo. - È qui, non è vero?

Entrambe fanno cenno di sì con la testa contrite.

- Bene, non importa - commento tranquillamente tornando a chiudere gli occhi.
La spiaggia è un luogo pubblico, sapevo che c'era la possibilità che venisse e non posso mica imporre un divieto.
Sono passate due settimane, è ora di passare oltre.

- È con..una ragazza - aggiunge incerta Sara.

- Bene - ripeto a denti stretti senza cedere alla voglia di guardare.

Passare oltre.

- Sono sicura che sia Althea - cerca di sistemare Martina. Potrebbe essere, in fondo lui mi aveva accennato al rapporto che li univa. Non ne sarei stupita.

- Uhm..no? - fa Sara.
Non voglio guardare, non mi interessa. Gli ho espressamente detto che tra noi è finita, ancor prima di iniziare, perciò è libero di fare ciò che vuole. Spero che almeno lei non sia oggetto di una stupida scommessa.

- Bastardo - sussurra Martina scatenando ancora di più la mia curiosità. Non riesco più a trattenermi e mi alzo a sedere.

Lo vedo e vedo lei.
Giocano nell'acqua. Lei lo schizza e ride, lui l'abbraccia da dietro. Bella scena da film.

Non ci ha messo molto a sostituirmi.

La ragazza esce dall'acqua e mio malgrado devo ammettere che ha messo in campo un'ottima sostituzione: capelli color mogano, corpo magro e slanciato da modella, viso dai tratti perfetti. Il mio esatto contrario.

- Bene - mormoro di nuovo. Ormai, è l'unica parola che mi esce di bocca, stile disco rotto.

Come se percepisse il nostro sguardo su di lui, si gira dalla nostra parte. Mi vede.
Si blocca improvvisamente sul posto e il suo sorriso si affievolisce fino a scomparire.

- Bene - dico e nella mia testa equivale ad un: Si. Ho visto tutto. Davvero un bello spettacolo.

Ritorno a sdraiarmi come se niente fosse e chiudo gli occhi. Non avrei dovuto lasciarmi convincere a venire.

Faccio un respiro profondo e apro di nuovo gli occhi.

- Vuoi andartene? - mi domanda Sara. Non dico che non sarebbe un'ottima idea, ma non potrò scappare ogni volta che me lo ritroverò davanti.
Ha un'altra ragazza. Bene.

- È tutto okay - dico in tono rassicurante. - Voglio passare la giornata con le mie amiche e rilassarmi al sole.

* * *

- Che ne dici di una nuotata, biondina?

Mi sveglio alla richiesta di Sara e la guardo sfilandomi gli occhiali da sole. Devo essermi appisolata.

- Dov'è Martina?

- È andata al Chiosco per prendere qualcosa - mi risponde riferendosi al bar della spiaggia. Annuisco.

Mi alzo in piedi per stiracchiarmi e, sbirciando verso il mare, noto che lui non è più lì. Lo cerco d'impulso con lo sguardo ma niente. Meglio così.

- Si, ho voglia di entrare in acqua - le rispondo.

Poco dopo stiamo attraversando la spiaggia quando mi ricordo di avere ancora gli occhiali da sole sul naso. Faccio cenno a Sara di proseguire mentre io torno indietro per posarli sul mio telo. E, non so come succede, vado a sbattere contro un muro di muscoli abbronzati. Alzo gli occhi per scusarmi e incrocio i suoi. Ci fissiamo senza dire una parola.

Perché deve essere così bello? 
E, perché è a torso nudo? 
Con le goccioline scendono lentamente dal suo petto, il sole gli illumina il corpo e fa scintillare i suoi occhi color ambra.

Ragazzina, non mi sembra il caso di lasciarti infatuare!

- Scusa - mormora. Mi chiedo se si stia scusando per il semplice fatto di avermi urtata o per tutto il resto. In ogni caso non mi interessa e aggiro il suo corpo, camminando in fretta.

- È ancora lì fermo - mi informa Martina.

- Bene.

- Vuoi smetterla con quella parola? - mi rimprovera. - Vanessa, so che sei arrabbiata..

- Ferita, delusa e incazzata rende meglio l'idea - aggiungo. 

- Lui è sinceramente dispiaciuto.

Si era per caso persa la scena da The O.C. con la mora prima?

- E tu come lo sai?

- Me l'ha detto Ale.

Certo. Giochiamo a un gioco: chi ha la migliore amica che frequenta il migliore amico del ragazzo che sta cercando di evitare?

- Ha detto che a lui importa davvero tanto di te. Che gli piaci e che vorrebbe che gli lasciassi spiegare.

Aspetta che io reagisca dicendo qualcosa ma non apro bocca. - Non era mai stato male per una ragazza, tanto più per una che conosce a malapena. - confessa. - Credo che dovreste parlare.

- Non abbiamo niente di cui parlare e lui non mi sembra pii tanto dispiaciuto.

- Probabilmente si trova qui per lo stesso motivo per cui ci sei anche tu: distrarsi e non pensare a te.

- Martina è ovvio che non è così. E comunque se davvero gli importa: dov'era queste ultime due settimane?

- Gli hai detto che non vuoi vederlo mai più!

- Tu cosa gli avresti detto?!

- Non credi di aver esagerato?

Sbuffai esasperata. - Io ho esagerato! Sono io quella che è stata presa in giro e umiliata!

- Vanessa, lo so però..

- Però niente, non voglio parlargli!

Mi rivesto. Prendo l'asciugamano e tutte le mie cosa ficcandole malamente in borsa.

- Dove vai adesso? - mi chiede Martina alzandosi con me.

- A casa! - esclamo infuriata.

Fine della giornata rilassante.

Odio discutere con Martina ma non capisco come faccia a non capirmi.
Dopo quello mi ha fatto dovrei anche perdonarlo?

Non è mai stato male per una ragazza, tanto più per una che conosce a malapena. In più queste parole non smettono di rimbombarmi nella testa e a confondermi.

Maledizione.

- Tesoro, posso entrare?

- Certo, mamma - le dico guardandola sulla soglia della porta.

- Non ci metterò molto. Devo solo dirti una cosa.

- Dimmi tutto.

- Passerò due giorni fuori città per lavoro - mi informa. Annuisco.

- Tua sorella starà dai nonni. Tu cosa vuoi fare?

- Penso che resterò a casa. Chiederò alle ragazze di restare a dormire.

- Ottima idea - mi sorride cominciando ad uscire dalla stanza. - Tra poco si mangia.

- Va bene. Mi faccio una doccia veloce prima.

Prendo il cellulare per mandare un messaggio a Martina, trovandone già un altro da parte sua.

Martina: Mi dispiace

Io: Scusa tu, non dovevo arrabbiarmi così tanto

Io: Pigiama party lunedì? ABBIAMO LA CASA TUTTA PER NOI

Martina: E se andiamo allo Shout e poi dormiamo da te?

Io: Va bene

Martina: Allora alle nove a casa mia

Sorrido. Si prospetta una magnifica serata.

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