Chapter 4 - Ed
"Devi fare il passo sta sera" mi dice Harry e spalanco gli occhi sorpreso. Lui ridacchia alla mia espressione, ma questo sembra solo incoraggiarlo. "Se ti piace davvero, devi farglielo sapere. La conosco , in questo momento starà dicendo a Mila che non é un appuntamento, che la vedi come un'amica e blah blah blah. Dio é cosí testarda. Quando sarete qui da soli sta sera, devi farti avanti"
Mi sento a disagio riguardo a questo, non ne voglio ancora parlare per ora, ma Harry é apparso nel mio condomio questo pomeriggio e non vuole lasciarmi stare finche non gli racconto tutto della prima sera. Ha ragione, Moni é testarda e sono sicuro che sta negando ogni cosa. O magari nemmeno sa che non la guardo in quel modo. É cosí intuitiva, ma chiusa quando si tratta della sua vita.
"Come? Non ha paura non posso offrirle protezione. Non piange, non posso offrirle la spalla. Se mi fingo stanco e mi stiracchio per abbracciarla, mi taglierebbe il braccio irritata dal solito cliché. Che deve fare?" Chiedo incrociando le braccia.
"Non lo so amico, qualsiasi cosa. Cantale una canzone, insegnale a giocare a golf." Davvero ha detto golf? "Sii creativo. É la tua storia, non la mia, quando lei lascia questo appartamento, deve sapere cosa provi per lei. Devi essere diretto con lei."
Non penso di poterlo essere. Lei é cosi sicura, indipendente e comoda con quello che é. Non ha mai menzionato a come sarebbe in una relazione. Al contrario, ha sempre parlato di come sia tutto piú semplice senza un ragazzo.
Come faccio a essere diretto se ho paura che possa rifiutarmi? Come posso dirle tutto quello che mi fa provare senza spaventarla?
"Se mi dice di vedermi solo come un amico?" Chiedo ironicamente, solo per esprimere i miei dubbi
"Non é cosí" replica semplicemente Harry. Come ne é cosí sicuro? "É ovvio, con te é completamente diversa. Come se perdesse le sue armature. Poi non ti tratta come gli altri. Non ti ha mai spaventato vero?" Scuoto la testa.
"Vuol dire che non le importa di me quanto degli altri, mi ha detto che ti spaventa e ti fa scherzi perché ti ama" dico, Harry fa girare gli occhi.
"É pazza e difficile da seguire. Ma ti sto dicendo che le piaci e che devi farle sapere che la cosa é reciproca, okay?" Annuisco anche se non sono convinto di poterci riuscire, non sono bravo in queste cose.
***
Suona il citofono e rischio di scottarmi con l'acqua del tea.
É in perfetto orario. É cosí da lei, sempre puntuale. Mi scordo del te e vado ad aprirle, sembra cosí carina, nel suo semplice outfit. Questa é una delle cose che piú mi piacciono di lei:la semplicità.
Mentre le altre ragazze comprano scarpe e vestiti, lei guarda le macchine. Trucco? Lei usa solo l'eyeliner penso.
"Ciao" mi sorride e anche io. Le sue guancie sono un po' arrossate, magari perché la sto.guardando intensamente. Mi sposto in modo che possa entrare
"Com'é andata l'intervista?" Chiede entrando e mettendosi a suo agio
"Bene bene. Vuoi del tea?" Lei annuisce, adora il tea.
Quando torno col tea, lei mette mia il telefono che stava usando, ci raccontiamo delle nostre giornate e poi iniziamo a guardare il film.
Ho scelto il film che mi sembrava piú carino da Netfilx e a Moni sembra piacere tanto. Guardo piú le sue reazioni alle scene che il film, le piacciono le scene di battaglia, si vede da come sorride.
Ricordo cosa mi ha detto Harry, ma questo film non aiuta. Dovevo scegliere un drammatico o cose simili. Vorrei poterle dire semplicemente quanto m'importa, che non l'ho mai vista come un'amica.
Come?
Arriviamo ai titoli di coda e lei sembra aver apprezzato. Almeno le é piaciuto.
Si stende sul sofa sorridendo e mi stendo al suo fianco. "Sono felice che ti sia piaciuto" il suo sorriso s'ingrandisce.
Le sposto i capelli, e subito si gira a guardarmi e ho l'istinto di arretrare, ma ho in testa le parole di Harry e lo rifaccio, sfiorandole la guancia con le dita. É un momento cosi intenso, che penso di poter tagliare l'aria fra di noi. Non mi era mai capitata la sensazione che tutto intorno si fermasse.
Mi avvicino ma lei si alza senza preavviso.
"Vado sul terrazzo" dice senza guardarmi e allontandosi prima che possa replicare. Ha visto che c'era qualcosa di diverso sta volta, ed é scappata, non posso permetterlo, non voglio lasciarla fuggire.
La seguo sul balcone, si sta abbracciando, fa davvero freddo. Non importa quanto lei ami questa temperatura, non puó continuare a congelare fino alla morte. "Moni, moriraí di freddo qui, dai entra" "amo il freddo" mi avvicino.
"Lo so, ma non ti piace prendere il raffredore" le ricordo e lei ridacchia.
"Vero, ma non voglio entrare" dice continuando a guardare il panorama.
"Vieni qui se non vuoi prendere il raffredore" aggiungo, lei si guarda attorno confusa. Io spalanco le braccia per farle capire.
Diventa rossa e allontana subito lo sguardo "non c"é bisogno, io sto per..."
"Dai" inisto avvicinandomi, si sta innervosendo
Passa qualche secondo senza che dica niente, poi si gira e accetta la mia offerta. Le sua braccia stringono la mia vita e nasconde la faccia nel mio petto. Ricambio subito, stringendola a me, assicurandomi che non prenda freddo. Stiamo cosi per un po', semplicemente persi nel nostro abbraccio.
Mi sento come se non volessi mai lasciarla andare, come se potessi stare per sempre cosí.
La guardo e la sento tremare, non so se per questo o per il freddo.
Le accarezzo una guancia, non voglio che distolga ancora lo sgurdo questa volta che non puó correre via.
Potreí dirle cosí tante cose, provando a esprimere quello che provo e quello che mi fa provare quando siamo insieme, o come mi sento ad averla nelle mie braccia, ma non penso che lo apprezzerebbe. Sarebbe un classico.
Penso che al momento le parole siano superflue. Penso che lei capisca ogni cosa dai miei occhi. Devo solo fare in modo che ci creda.
Le nostre fronti e i nostri nasi si toccano. Trema perfino di piú. Per me sta volta. Per quello che sta succedendo. Sento il suo respiro irregolare, e le sue mani stringere il mio maglione.
Non posso resistere ancora, finalmemte annullo le distanze unendo le nostre labbra, la sento riluttante all'inizio, ma poi mi abbraccia piú forte e ricambia il bacio, siamo sincronizzati, la stringo piú forte.
Ci interrompiamo solo quando la mancanza d'aria é troppa perché possa continuare ad essere ignorata. La guardo negli occhi senza poter smettere di sorridere come un idiota, per il modo in cui ha ricambiato il bacio, per come mi sta guardando, so che prova lo stesso.
Finché non vedo panico nei suoi occhi.
"Devo andare, Mila mi aspetta.." balbetta, vedo paura nel suo sguardo. Ma perché? Corre via.
"Moni" la richiamo confuso, seguendola. Ma lei é già andata.
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