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.✵-capitolo quattro

Mancava poco al 10 marzo 1971. E questo voleva dire solo una cosa.
Avevano deciso che avrebbe studiato a casa, in questo modo Remus non avrebbe fatto del male a nessuno e tanto meno a se stesso, lo controllavano nelle notti di luna piena.
Mentre Remus leggeva un libro in salotto, e Hope ricamava un piccolo maglioncino per far passare il tempo, bussarono alla porta. Strano, si disse Lyall. C'era il campanello.
«Vado io tesoro!» esclamò rivolgendosi alla moglie che da brava padrona di casa, già si stava alzando per accogliere il nuovo ospite.
Il signor Lupin, rigirò le chiavi nella toppa della porta, abbassò la maniglia. C'era da aspettarselo. Pensò.
«Da quanto tempo Lyall, da quanto tempo» l'uomo sorrise, sotto i suoi occhiali a mezza luna. Era invecchiato dall'ultima volta che lo aveva visto, ormai i capelli si stavano facendo bianchi.
«Professor Silente! - Lyall aveva già capito il motivo della sua visita - Mi duole farlo, ma purtroppo oggi siamo molto occupati, le dispiace rimandare la visita?»
«Chi c'è alla porta?» fu Hope a parlare, prima di fare capolino nel disimpegno. Guardò l'uomo dalla testa ai piedi, solo da come era vestito aveva capito che era un mago.
«Sono venuto qui a fare visita a vostro figlio Remus, sono il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts»
«Siamo veramente occupati, la prego di ripassare tra qualche giorno». Lyall sorrise e si chiuse la porta alle spalle.
«Mi chiedo se abbiamo fatto la scelta giusta» Hope si posò una mano sul cuore.
Lyall stava per rispondere alla moglie per rassicurarla, era sicuramente la scelta migliore, quando.. POP!
«Cos'è stato?» per la donna quello, era un rumore sconosciuto.

Ma Lyall conosceva perfettamente quel suono, c'era da aspettarselo da un uomo come Silente. Demordeva difficilmente.

«E lei chi sarebbe?» Remus si era trovato improvvisamente la figura di un uomo un pò anziano, con gli occhiali a mezza luna e la barba mediamente lunga.
«Ti va di giocare a gobbiglie?» L'uomo aveva ignorato la sua domanda, e soprattutto aveva risposto ponendone un'altra. Ma come poteva rifiutare la richiesta di giocare al suo passatempo preferito, quindi annuì sorridendo proprio mentre i suoi genitori ritornavano in salotto.
Hope per poco non ebbe un mancamento. Lyall si posò una mano sul viso, mentre i due chiaccheravano e giocavano. La scena era quasi comica.
Eppure si percepiva tensione, e fu Remus infatti a iniziare la conversazione con il Preside.
«Mi scusi.. cosa ci fa qua lei?»
«Io sono il preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, la conosci?» sorrise.
Gli occhi di Remus persero la loro vivacità, per poco non si riempivano di lacrime. Ovvio che la conosceva, che domande. E sapeva anche che per lui non ci sarebbe stato posto, né ora né mai.
«Se è venuto qua per dirmi che per me non c'è posto, non si preoccupi lo so già» abbassò il viso. I genitori avevano già provveduto a raccontare a Remus della sua condizione e del suo futuro da maghetto.
«Professor Silente - si intromise Lyall - lei come è venuto a scoprire della sua condizione?»
«Ebbene, il signor Fenrir Greyback va vantandosi, per così dire del suo atto»
«Noi abbiamo già provveduto al suo futuro insegnamento, qui è al sicuro» sentenziò Hope.
Remus capiva che questa scelta era stata fatta per il suo bene e per il bene degli altri, però sarebbe piaciuto anche a lui essere smistato in una casa, trovarsi degli amici, seguire le lezioni.. vivere. Sapeva che lo stavano facendo soprattutto per lui, ma quello non era ciò che aveva sempre sognato e per una volta voleva essere egoista e pensare anche alla sua felicità.
«Io.. voglio andare a Hogwarts» disse a fior di voce, sull'orlo delle lacrime.
«E ci potrai venire»
Non credeva alle sue orecchie. Lo aveva detto davvero?
«Sarebbe un passo avanti sia per te, Remus, ma anche per la nostra scuola, dal punto di vista dell'inclusione» Silente sorrise, e per poco si commosse nel vedere la voglia di vivere di un bambino di quasi undici anni. Per lui molte cose non erano scontate come per tutti gli altri bambini.
«No.» fu Lyall a prendere parola «lì non sarà al sicuro, metterebbe tutti gli studenti in pericolo, metterebbe in pericolo se stesso..»
«Mi permetto di dirti, Lyall - fece una breve pausa - che Hogwarts sarebbe un posto molto più sicuro della vostra stessa casa nei momenti di luna piena. Abbiamo già pensato a un luogo adeguato in cui potrà dirigersi nei momenti in cui lo riterrà opportuno, e la nostra infermiera è disposta ad aiutarlo per qualsiasi malessere.»
Remus addentò un pezzo di cioccolata che aveva appena tirato fuori dalla tasca, era l'unica cosa che lo tirava su quando era triste o stava male per la luna.
Il preside osservò i visi pensierosi dei Signori Lupin, e Remus, strano ma vero, offrì un pezzo di cioccolata al preside.
«Lo considero uno futuro studente della Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts?»

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