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capitolo 9

Sono sul motorino insieme a Rick, ha insistito per farmi mettere il suo casco.
Mi sono fatta dire da Alex in quale ospedale sta Simon e per fortuna è quello più vicino a casa mia.
Anche se sono molto arrabbiata con lui non voglio lasciarlo solo in un momento del genere. Ma c'è qualcosa che non quadra... Lui ha sempre odiato le persone che guidano ubriache. Perché avrebbe dovuto farlo?
Ho qualche sospetto.
In venti minuti siamo all'ospedale. Scendo di corsa dalla moto e corro al banco informazioni per chiedere di Simon, sono agitatissima.
- Scusi...
- Mi dica
- Può aiutarmi a trovare un vostro paziente?
- Mi dispiace, non posso dare informazioni, solo ai familiari.
- Sono la sorella. - una piccola bugia non ha mai fatto male a nessuno, no?
- Oh... Come si chiama il paziente?
Intanto è arrivato vicino a me anche Rick, con il fiatone.
Arriviamo davanti la camera e ci dicono che possiamo entrare uno alla volta... Tanto meglio, non voglio che anche Simon scopra di me e Rick in questo modo, all'improvviso...
Entro in silenzio, sta riposando.
Mi avvicino e mi siedo sulla sedia accanto al suo lettino. Non ce la faccio a vederlo in queste condizioni. Mi avvicino e lo abbraccio. È tutta colpa mia, solo colpa mia.
- Esther... - sento la sua flebile voce, che mi dà subito un'onda di sollievo.
- Simon! - lo scuoto leggermente ed apre gli occhi - sono quì, sono quì con te.
Vedo Rick attraverso la finestra che si affaccia sul corridoio dell'ospedale.
- Che è successo?
- Mi sembra ovvio
- Non scherzare! Io so che non eri tu a guidare, non potevi esser tu.
- Si che ero io.
- Simon... - non risponde - ascoltami.. Può essere che ora non ti ricordi, ma se ti dovesse venire in mente qualcosa, qualunque cosa, dimmelo subito, è chiaro?
Annuisce.
- Senti, per ieri sera...
- Ne parleremo un'altra volta, ora devo andare.
- Ti voglio bene.
- Anch'io. - gli dico e gli dò un bacio sulla guancia.
Esco dalla stanza
- Tutto bene? - Rick si avvicina a me, visibilmente preoccupato per le condizioni di Simon... È dolcissimo.
- Si. Dice che a guidare era lui, ma io non ci credo... lo conosco troppo bene. So che non lo avrebbe mai fatto, mai.
Poi mi viene un'idea e fermo un'infermiera che sta passando in quel momento
- Scusi ma... Al paziente della 312... Hanno per caso fatto l'alcool test dopo l'accaduto?
- No signorina, perché quando è arrivato quì era in una situazione critica e si è svegliato solo poche ore fa. Il test darebbe risultati incerti.
- Ah okay... Grazie mille
- Di niente - mi sorride e riprende la sua strada. Perfetto, allora mi rimane solo di aspettare che Simon si riprenda un pò.
Io e Rick ci sediamo sulle sedie del corridoio.
- Rick...
- Si?
- Se non ti dispiace... Vorrei restare quì un altro pò. Se vuoi vai, non sei tenuto a rimanere
- Scherzi? Non ti lascio da sola in un momento del genere, rimango.
Mi avvicino e lo abbraccio
- Grazie
È davvero un ragazzo d'oro.
- Vuoi un caffè?
- Un cappuccino, grazie
Si alza e va a prendere da bere, io mando un messaggio a mamma

Io: tutto a posto, Simon sta bene... Restiamo quì un altro .

Mi risponde subito

Mamma: oh grazie al cielo, ero preoccupatissima! Rick è con te?

Io: si.

Blocco il telefono e sento dei passi avvicinarsi... Alzo la testa, è Alex.
- Ehi...
- Ehi... - Mi alzo
- Come sta Simon?
- Puoi entrare a fargli visita se vuoi.
- No, non voglio vederlo in quello stato - abbassa la testa. - ora possiamo parlare?
- Senti, io ci ho pensato... In fondo non è stata colpa tua, e nemmeno di Simon. Semplicemente non era pronto a dirmelo, e tu hai fatto bene a rispettare la sua scelta. Ti sei dimostrata un'amica vera, tutto quà
- Grazie, sapevo avresti capito! - mi abbraccia.
Finalmente anche la faccenda con Alex è risolta. Provvederò a Simon quando si sarà ripreso, ora non voglio assolutamente stressarlo in alcun modo.
- Tu invece devi dirmi qualcosa?
- Riguardo a Rick?
- Esatto
Ridiamo, e finalmente riprovo quella magnifica sensazione di ridere insieme alla mia migliore amica.
Le racconto tutto, e per un istante non c'è mai stato nessun tradimento, nessuna bugia, nessuna litigata, nessun malinteso e nessun incidente.
Semplicemente, ci siamo io ed Alex.

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