capitolo 4
ESTHER'S POV
Sono tornata a casa, mi ha accompagnata Luke, anche se eravamo a due passi. Una scusa per passare più tempo insieme possibile.
- Allora, come è andata?
- Benissimo! Domani riusciamo!
- Signorina, non esagerare. Io non lo conosco questo tizio.
- Tranquilla, non è una cosa seria. Quando e soprattutto se lo diventerà, sarai la prima a saperlo.
Salgo in camera.
Non mi è mai successo di avere con un ragazzo appena conosciuto un rapporto del genere. Comunque ora capisco perché al ristorante si era rifiutato di parlarmi. Chissà che brutta infanzia avrà avuto, cercherò di fargli meno domande possibili. Anche se visto che sono troppo curiosa, sicuramente qualcuna ogni tanto me ne scapperà... Ma cercherò di trattenermi.
La cosa che più mi ha colpito è che il padre non è ancora tornato. E se dovesse tornare all'improvviso? Non saprei se essere felice per lui e Luke o cercare di impedire di farli incontrare. No, non sarebbe giusto.. Dopotutto è il padre di Luke, non il mio. Sta a lui decidere se vuole incontrarlo o no, non di certo a me. E soprattutto io non sono nessuno per immischiarmi nei suoi affari familiari.
Cambiando argomento, io e Luke abbiamo appunto deciso di riprovare con l'appuntamento domani. Penso che non ci saranno molti problemi, visto che mi ha detto tutto... Credo. Ma mi accontento di quello che mi ha raccontato, considerando che l'ho conosciuto stamattina.
In ogni caso, tra poco arriverà Alex per prepararci per la festa, è l'evento più atteso dell'anno e non vedo l'ora!
Io, Alex e Simon siamo un trio, ci conosciamo da quando eravamo piccoli e siamo subito diventati inseparabili, come fratelli. Loro sono sempre pronti a darmi una mano, sono i miei fratelli. Sanno tutto di me, io so tutto di loro. E non cambierei nulla del nostro rapporto, è perfetto.
Chi rinuncerebbe ad una partita dei Lakers per accompagnare le sue migliori amiche ad una festa?
In teoria l'ho costretto ad accompagnarci, ma questi sono dettagli. Mi è dispiaciuto un pò, ma questa è una questione di vita o di morte. Io ed Alex ci abbiamo messo tre anni per costruirci un minimo di reputazione a scuola, e se non andassimo a questa festa quest'ultima finirebbe prima ancora di cominciare, e questo non possiamo permetterlo per una partita, proprio no. Poi Simon è abituato alle nostre " prepotenze ", quindi penso che ormai sarebbe disposto a fare di tutto per noi, è abituato a sopportare i nostri bisogni.
Suona il campanello e sento mia madre aprire.
- Buongiorno signora!
- Alex, quante volte ti ho detto di chiamarmi Sarah?
- Ahahah, mi scusi
- Ma dammi del tu! Insomma, sei la migliore amica di mia figlia, non una venditrice di prodotti cosmetici!
Le sento ridere. Sono contenta che a mamma vada così a genio Alex, sarebbe stato un incubo se non le fosse piaciuta, perché per me Alex è tutto. Visto che sono figlia unica, lei per me fa da sorella, ed è perfetta.
Scendo e ci abbracciamo
- Andiamo a prepararci - dico a mia madre, e saliamo in camera mia.
- Tua madre è troppo gentile!
- Ti adora - ridiamo, e le nostre risate formano un suono familiare, il mio suono preferito. Quello che mi dimostra che grazie a lei non sarò mai sola, mai.
- Allora, che vestito hai scelto per stasera?
Tiro fuori dall' armadio il mio vestito: è lungo, blu e semplicissimo. Non mi sono mai piaciute le cose troppo " complicate ". La parte superiore è semplicissima, senza maniche e con delle pieghe del tessuto. La parte sotto è formata da una gonna corta ed una sopra lunga quasi fino ai piedi semi trasparente. Lo adoro, non potrei avere di meglio. Ho speso la paghetta di due mesi per comprarlo!
Alex lo prende in mano e lo osserva, continuando a fare " mhh " mentre lo studia.
- Allora? Ti piace?
- Da morire, sarai la più bella stasera!
Posa ordinatamente il vestito sul mio letto e mi abbraccia.
- Avanti, fammi vedere il tuo invece.
Prende la stampella che ha appoggiato alla maniglia della mia porta, ci toglie il vestito da sopra e me lo porge. Lei ha uno stile un pò più particolare del mio. Decisamente molto più particolare.
Il vestito è cortissimo. Nero, con una parete di pizzo bianco sulla gonna. Ha una cintura bianca che mi acceca.
Non mi metterei mai una cosa del genere, ma non voglio farla offendere.
- È bellissimo!
- Vero? L'ho preso ad 80$ con i saldi!
Sarebbe disposta a spendere tutti i soldi del mondo per un vestito che le piace veramente. Questo è uno dei suoi difetti più grandi, prima o poi spenderà tutti i suoi soldi in shopping. Ma non è una ragazza che se la tira, le piace solo sapersi vestire con uno stile tutto suo. E questo per me è un grande pregio.
Prima di vestirci ci trucchiamo. Io leggermente e lei come al solito un pò di più. Dopo esserci messe i vestiti ci sistemiamo i capelli: io mi faccio una crocchia formata da tante piccole trecce, Alex invece ferma i capelli di lato con delle forcine decorate con dei fiori bianchi.
Tra il parlare, lo scherzare ed il prepararsi si fanno le cinque meno dieci e Simon arriva avvertendoci della sua presenza con una suonata di clacson. Prendiamo le ultime cose: le pochette con i telefoni ed i soldi e scendiamo di sotto.
- Ciao mamma
- Arrivederci Sarah!
- Tornate quì massimo per le due!
- Tornate?
- Alex non rimane quì a dormire?
Io ed Alex ci scambiamo un'occhiata
- Se ti va bene per noi va benissimo - dico io speranzosa
- Certo che si!
- Okay, allora avverto mia madre
- Il cambio te lo presta Esther, vero tesoro?
- Certo!
- Perfetto allora. A dopo!
Usciamo di casa e Simon ci aspetta nella sua macchina. È vestito con uno smoking e si è sistemato i capelli; sta davvero benissimo.
Alex si mette davanti ed io dietro
- Siete bellissime
Alex arrossisce
- Grazie, anche tu stai bene. È la prima volta che ti vedo con i capelli sistemati! - gli dico io
- Già... Andiamo?
- Andiamo.
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