capitolo 2
LUKE' S POV
Appena ho visto Esther ho sentito una sensazione indescrivibile, unica, che ho provato davvero pochissime volte nella mia vita. La sensazione che provi quando incontri una persona che sai lascerà il segno. Che sia un amico o qualcosa di più , secondo me è una delle sensazioni più belle che si possano provare. A volte si riferisce all'amicizia, a volte all'amore. E con lei penso sia amore. Certo, l'ho vista una sola volta e per di più in un supermercato, ma mi è bastato per capire molte cose.
In ogni caso, non vedevo l'ora che arrivasse l'appuntamento già da quando sono uscito dal supermercato, e ora sono quasi arrivato al ristorante. Ho prenotato il tavolo più bello, anche se penso che lei ci sarà già stata con altri ragazzi, sicuramente meglio di me. Non lo so perché, ma già al pensiero di altri ragazzi insieme a lei sto male. Che mi sta succedendo? So solo che è la ragazza più bella che io abbia mai visto. Non sono uno di quei ragazzi a cui piacciono quelle semplici. Ma soprattutto non sono assolutamente un tipo da storiella, mi piacciono le storie serie. Ma perché sto pensando ad una storia seria con una ragazza che ho incontrato solo poche ore fa?
Sono arrivato, parcheggio il motorino e per fortuna trovo un posto all'ombra. Vedendo come era vestita al supermercato, cioè con un vestito, ho pensato che ora magari si vestirà un minimo elegante, quindi mi sono messo una camicia, anche se sto morendo di caldo, i jeans e le clarks. Mi siedo al tavolo e mi sistemo un pò.
Dopo qualche minuto la vedo entrare, è bellissima. Ma c'è solo un problema. Ha scarpe da ginnastica, pantaloncini e maglietta. E io sono quì con la camicia come un completo idiota. Ma non penso che sarà un problema.
- Ehi
- Sei bellissima
Arrossisce, e non posso far a meno di sorriderle. Vedendo che è in piedi vicino al tavolo rimango un pò perplesso, poi un cameriere da lontano mi fa segno alzarmi e farla accomodare. Lo faccio, mica ne n'ero ricordato! Non potrebbe andare peggio di così.
- Grazie.. - sussurra
Le sorrido di nuovo e vado a sedermi, un cameriere si avvicina
- I signori vogliono ordinare?
Entrambi prendiamo una pizza. Lei una margherita ed io una capricciosa. So che siamo ad uno dei ristoranti più famosi della città, ma ci piace la pizza.
- Mhh, ma allora è una cosa seria
- C-cosa!?
- Sei così elegante
Ridiamo e giuro che quella risata è il suono più dolce del mondo.
Il pranzo prosegue bene e ci scambiamo finalmente i numeri e gli indirizzi. Poi Esther mi fa un domanda inaspettata
- Allora, raccontami un pò di te!
- Preferirei non parlare di me
- Per favore!
- No, davvero
- Dai, non penso tu sia..
Lì non reggo più, mi alzo in piedi.
- Cosa sai tu di me, eh? Non mi conosci per niente. Non sono tenuto a raccontarti del mio passato. Ti ho conosciuto poche ore fa, perché dovrei dirti tutte queste cose? Tu non sai niente, niente.
Si alza in piedi anche lei. Ora siamo faccia a faccia e la realtà mi fa paura.
- Lo vedi? Io lo sapevo che non dovevo fidarmi. Insomma, vai a fare la spesa e compri solo la birra? Chissà che tipo di persona sei! Sai che c'è? C'è che sono troppo buona con la gente. Hai ragione, non ti conosco per niente,e non ci tengo a farlo.
- Allora vattene!
- Con piacere.
Prende violentemente la sua brosa dalla sedia e se ne va via quasi correndo.
Perché devo sempre rovinare tutto?
Che problemi ho?
Pago il conto e torno a casa, pensando al pranzo. Ma perché ha dovuto insistere tanto? Ci sarà un motivo se non ho voluto dirglielo, no? Non doveva insistere così.
Ad ogni modo, ormai ho rovinato tutto. A che scopo tutto questo?
Non credevo sarebbe andata a finire così. Credevo sarebbe stato un semplice appuntamento.. Invece tutto è andato a finire col degenerare, come al solito.
Sto aprendo il portone del mio palazzo quando sento una voce familiare dietro di me
- Luke!
È Erika, la mia ex. Siamo stati insieme due anni e ci siamo lasciati qualche mese fa perché lei mi ha tradito, ho sofferto moltissimo per colpa sua, e troppe volte. Ha cercato di scusarsi in tutti i modi, ma ero stufo delle sue false promesse.
- Ehi..
- Da quanto tempo eh
- Già
- Posso salire?
Ha sempre fatto così, ad un certo punto non la sopportavo più.
- Ehm... Certo - faccio passare prima lei e noto che si è vestita con dei pantaloncini davvero troppo corti per i miei gusti. E come se non bastasse ha un top attillatissimo. È sempre stata una bella ragazza, ma con modi di vestire un pò eccessivi e superficiali.
Ho l'impressione che lei abbia programmato tutto.. Insomma, abita dall'altra parte della città, perché dovrebbe ritrovarsi quì, e proprio davanti al portone di casa mia per caso? Non ci credo.
In ascensore fa cadere il suo anello e si piega di spalle a me.
Ora ho la conferma della mia idea.
Entriamo in casa
- Wow, non è cambiato niente dall'ultima volta in cui sono stata quì - dice mentre si siede sul divano - quì conservo ricordi indimenticabili di noi due - aggiunge accarezzando un bracciolo
- Erika, smettila. sono passati più di due anni.
Si alza e viene verso di me, poi mi accarezza la camicia
- E che problema c'è? Non ti dico che dobbiamo rimetterci insieme. Solo per divertirci un pò - si avvicina a me e mi bacia il collo
- Vattene
Si stacca, ho colpito in pieno.
- Che cosa?
- Vattene.
- Bene. Se cambi idea, sai dove trovarmi.
- Tranquilla, non succederà.
- Ne dubito
- Si avvicina e mi dà un bacio. Non riesco a non ricambiare e le circondo la vita con le braccia, approfondendolo. Diventa sempre più intenso, poi lei si stacca, mi prende la camicia e mi trascina verso la camera da letto, io libero la presa, ricordando quello che mi ha fatto.
- Basta
Sorride maliziosamente
- È stato bello. Ci vediamo
- Mi dà un altro bacio ed esce.
Quei due baci mi sono piaciuti, ho risentito quell'emozione di quando stavamo insieme.
Nonostante tutto dopo quello che mi ha fatto, penso di provare ancora qualcosa per lei.. In fondo due anni sono tanti.. Ma non devo cedere, non ora.
Prendo le chiavi del motorino e mi metto in tasca il biglietto che mi ha dato Esther con il suo indirizzo.
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