Capitolo 29
Anche per i miracoli c'è bisogno di un po' di tempo.
(Cenerentola)
Quel fantastico giorno trascorso insieme a Jace e Nig era terminato con l'avviso di mia madre che il giorno dopo saremmo dovuti andare alla solita cena a casa di Lin.
Più o meno ogni mese andavamo a casa dei genitori della nostra baby-sitter. Sono le persone a noi più vicine, ci hanno aiutati nei momenti di più grande difficoltà e il padre di Lin, John, è ciò che ho di più vicino ad una figura paterna.
Anche oggi, a scuola, ho evitato Connor, Belle e Cloe. So che prima o poi dovrò affrontare la situazione ma non mi sento ancora pronta.
"Nives, siamo in ritardo! Sbrigati!" Mi esorta la mamma. Oggi sembra più in trepidazione del solito.
"Arrivo." La tranquillizzo.
Guardo un'ultima volta lo specchio per accertarmi di essere perfetta: l'abitino nero stretto in vita con un cinturino d'argento mostra le mie gambe messe in risalto dai tacchi e i capelli, dopo aver passato inutilmente tre ore cercando di ricreare delle morbide onde, sono liscissimi.
Mando un messaggio a Nig per avvertirlo che sto uscendo e che per questo non potrò rispondere ai suoi messaggi con costanza. Ultimamente sentiamo sempre più la necessità di tenerci in contatto ogni singolo secondo.
Scendo velocemente le scale. "Andiamo." Ci esorta la mamma.
Usciamo di casa ed entriamo nella vecchia auto che in pochi minuti ci porta nell'enorme villa degli Anderson. Se possibile, questa casa è ancora più grande di quella di Nig. Sprizza lusso da ogni poro, a partire dalla fontana posta al centro del giardino fino alla statua raffigurante una strana dea.
La madre e il padre di Lin ci aspettano all'ingresso, così ci affrettiamo a raggiungerli.
Non appena ci avviciniamo, mi catapulto nelle braccia di John. "Non ti vedevo da troppo."
Lui mi rivolge un caldo sorriso e mi abbraccia più forte. "Dovresti passare più spesso a trovarmi, Niv, te lo ripeto sempre." Mi rimprovera genuinamente.
Dopodiché mi stacco e lascio a mia madre la possibilità di abbracciarlo.
Nel frattempo io saluto Iris, la moglie di John, con due baci sulle guancia. Con lei, invece, ho sempre avuto un rapporto più freddo, nonostante resti lo stesso una persona dolcissima.
Ci dirigiamo verso la sala in cui è allestito il tavolo per la cena.
"Oggi non c'è Lin?" Chiede neutro Jace.
"Oh, si, si sta preparando, scende tra poco." Risponde Iris.
Pochi minuti dopo, riempiti dalle solite chiacchiere riguardanti il più e il meno, notiamo che Lin si appresta a raggiungerci.
Saluto anche lei con un abbraccio e Jace fa lo stesso.
"Credo che possiamo cominciare la cena, che dite?" Ci domanda John.
Annuiamo tutti, messi d'accordo dalla fame che comincia ad attanagliarci lo stomaco.
La cena passa velocemente e piacevolmente. L'unica cosa che mi ha lasciata parecchio stranita è stato il mutismo di mia madre. Solitamente a queste cene ama chiacchierare e scherzare, invece questa sera è rimasta impassibile e si è limitata a piluccare il cibo presente nel piatto.
"Kate, tutto bene?" Chiede infatti preoccupato John.
Mia madre scuote leggermente la testa. Subito dopo si alza di corsa dal tavolo e corre verso il piano superiore, tenendo premuta una mano sulla bocca e l'altra sullo stomaco.
Mi alzo anch'io ma vengo frenata da John. "Vado io. So dove sono situate le medicine nel caso in cui ne avesse bisogno."
Non ho neanche il tempo di ribattere che scappa via dalla sala.
Lin stringe i pugni e si schiarisce la gola. "Mi dispiace non poter far nulla per aiutarvi. Magari potrei portare Jace nella stanza dei giochi così si distrae un po'?" Chiede con la voce incrinata.
È sempre stata una ragazza molto empatica. Ogni qual volta vede una persona stare male, cerca di fare di tutto per permettere ad essa e a tutte le persone al suo fianco di ritornare a sorridere. La adoro anche per questo.
"No, io voglio prima vedere come sta la mia mamma." Si appella mio fratello.
"Jace, ha ragione Lin. Ti prego, va' con lei e divertiti. Appena la mamma si riprende vengo a chiamarti, te lo prometto." Provo a convincerlo. Questo non è affatto il clima adatto a lui.
Sembra convincersi e titubante segue Lin che gli stringe la manina in segno di conforto.
Poco dopo, nella sala, rimaniamo solo io e Iris. Mi schiarisco la gola, in imbarazzo.
"Sta' tranquilla, cara, vedrai che si tratta solo di un passeggero virus intestinale." Mi rassicura lei.
Tutto ad un tratto qualcosa mi illumina la mente. La busta con lo stemma dell'ospedale. Ho dimenticato di leggerla ed è ancora riposta nella fodera del mio cuscino.
Sgrano gli occhi. Quel foglio di carta contiene tutta la verità sullo stato di salute della mamma. Non devo assolutamente dimenticarmi di leggerla questa sera.
"Nives, cara, va tutto bene? Sei diventata pallidissima." Iris si avvicina preoccupata a me. "Vieni, ti faccio stendere nella camera degli ospiti."
Annuisco perché penso che stare un po' da sola non possa assolutamente farmi del male. Ho bisogno di mettere in pausa tutte le preoccupazioni che mi albeggiano nella mente.
La casa è così grande che impieghiamo parecchi minuti a raggiungerla. Mi chiedo cosa si provi a possedere tanto denaro.
Mi stendo nel comodissimo letto matrimoniale, tirando un sospiro di sollievo.
"Io starò nella camera accanto in modo che, se avrai bisogno di me, sarò più vicina. Non mi va di allontanarmi e di lasciarti da sola." Dice con tono materno.
Le sorrido grata. Non appena la porta si chiude alle sue spalle, afferro il telefono e avvio una chiamata. In questo momento ho bisogno di sentire l'unica persona in grado di farmi sentire al sicuro anche nei momenti di più grande pericolo. Ho bisogno del mio principe. Del mio cavaliere oscuro. Del mio Mr. Guerriero.
"Principessa." Risponde immediatamente. "È successo qualcosa?"
"Nig." Dico con voce soffocata, cercando di trattenere le urla che vorrebbero lasciare la mia bocca e le lacrime tentate di straripare dai miei occhi. "Ho paura, ho dannatamente paura."
"Principessa, spiegati meglio, non riesco a capire." Mi esorta mentre una nota preoccupata si fa largo nel suo tono di voce.
Gli spiego velocemente tutta la situazione, accennando anche alla busta custodita nella mia camera e che, ora come ora, non vorrei mai leggere.
"Principessa, innanzitutto stai calma. Qualsiasi cosa abbia tua madre, la affronteremo insieme. Cazzo, sono pieno di soldi e li spenderei tutti per vedere un solo sorriso apparire sulle tue labbra. Se, come sospetti tu, tua madre è veramente malata, ti giuro che farò di tutto per trovare una cura in grado di guarirla o di stabilizzarla, senza badare a spese." Mi conforta. "So cosa si prova in questi momenti, il sentirsi impotenti, l'ansia e la preoccupazione, ci convivo da anni. Potrei dirti le solite rassicurazioni: di stare tranquilla, di stare calma. Ma so che non servirebbero a un cazzo. Posso solo prometterti che, comunque vada, al tuo fianco ci sarò io, pronto a sostenerti."
Nonostante possa sembrare una cosa stupida, tutti i pensieri che mi confondevano la mente sembrano essersi acquietati. Non sono scomparsi, sarebbe impossibile, ma una parvenza di calma sembra attraversarmi.
"Mr. Guerriero, non so cosa farei senza di te." Gli dico sincera. "Porca paletta, l'ho detto che devo assumetti come motivatore personale." Stempero un po' la tensione.
Lo sento ridere dall'altro capo del telefono. "Domani parlerò con Matt. Voglio cercare di capire le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere in quel modo." Torna serio.
Emetto uno strano grugnito. "Anch'io dovrei parlare con quei tre idioti. Tanto so già come andrà a finire: cominceranno a rifilarmi dei discorsetti strappa lacrime, io- ovviamente- ci cascherò con tutte le scarpe e li perdonerò." Ammetto irritata.
Niger ridacchia. "Anch'io sto provando a mantenere il mio comportamento da offeso ma, ogni volta che incrocio gli occhi dolci di Cloe, mi sciolgo." Sbuffa.
"Non siamo affatto bravi in questo."
"Per niente, principessa." Conferma anche lui.
Il silenzio si impossessa della telefonata, riempito solo dal suono dei nostri respiri. Ma non si tratta di quei silenzi che dovrebbero essere occupati da parole e risate. È uno di quei silenzi nati per rimanere tali. Non vi è bisogno di parole: la presenza di Niger- seppur lontana- è di per sé un conforto per me.
"Principessa, sarai stanca, perché non provi a chiudere un po' gli occhi?" Mi suggerisce il mio cavaliere oscuro.
Io annuisco, dimenticando per un attimo che non può vedermi, mentre la stanchezza e le forti emozioni provate cominciano a pesare sui miei occhi. "Ci proverò."
"Nel caso in cui non ci riuscissi, chiamami. Troverò il modo di tenerti impegnata anche a distanza." Ammicca con un tono di voce malizioso.
Faccio un sorriso divertito. "In questo momento sono occupata con il mio amante." Provo a mantenermi seria, anche se è difficile.
"Nives. Ci sono solo tre opzioni: o ti sei ubriacata o uno spirito demoniaco si è impossessato del tuo corpo o il tuo presunto amante sta per morire." Dice serio.
"Vorresti uccidere un letto? E come dovresti fare?" Lo prendo in giro.
"Sei proprio stupida, principessa. Vorrei vederti al mio posto se ti dicessi che sono con la mia amante." Mi punzecchia.
Mi irrigidisco al solo pensiero. "Comincio ad affilare le unghie." Dico con un falso tono allegro.
Scoppiamo entrambi a ridere.
"Ti lascio riposare. Buonanotte, principessa." Sussurra piano Nig.
"Buonanotte, amore." Bisbiglio a mia volta, riagganciando subito dopo la chiamata.
Chiudo gli occhi e, mentre i pensieri oscuri cercano di scatenare nuovamente una battaglia dentro di me, il solo pensiero della voce di Niger basta a zittire la tempesta che prova ad agitarsi nel mio animo, permettendomi di chiudere gli occhi e di immaginare il mio magico mondo delle favole.
Spazio Me:
Eccomi qui anche oggi❤️ In questo capitolo introduciamo ben due nuovi personaggi, John e Iris, che potrebbero avere un ruolo importante nella svolta che presto prenderà la storia🙈
Che ne pensate del capitolo? Cosa credete che abbia Kate, la mamma di Nives?✨
Ma, soprattutto, quanto sono belli i nostri...ABBIAMO BISOGNO DI DARE UN NOME ALLA SHIP
A proposito di questo, ho provato ad ideare alcuni potenziali nomi, ditemi voi quale suona meglio❤️
Niver
Niges
Smilson (con i cognomi)
Wilsmith (con i cognomi)
Sono una persona indecisa, quindi, per favore, aiutatemi a decidere😂❤️
Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️
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