Capitolo 22
Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio.
(Frozen)
Abbiamo appena sporto denuncia. Ci sarà un processo che Cloe dovrà affrontare e in cui io testimonierò ma, in compenso, per adesso Fred, Austin e coloro che hanno parlato nell'audio saranno portati in riformatorio. Scommetto che gli altri ragazzi senza Austin non saranno in grado di fare nulla. Per adesso dobbiamo accontentarci di questa piccola vittoria.
"Ce l'ho fatta. Ce l'abbiamo fatta." Sussurra Cloe in lacrime.
Niger va ad abbracciarla.
Sorrido anch'io, ma non ho le forze di fare anche solo un passo. Matt si unisce all'abbraccio. Lo avevamo rassicurato che sarebbe potuto rimanere alla festa data in suo onore ma ha preferito dare a Jay il compito di sorvegliare la situazione.
Il mio telefono squilla e si girano verso di me. Con le mani ancora tremanti per il calo di adrenalina, provo ad aprire la borsa. Dopo un paio di tentativi, riesco a prenderlo. È Conn che mi sta chiamando.
"Pronto?" Sussurro stanca.
"Niv, dove siete tutti?" Urla ridendo Connor.
Vorrei rimproverarlo per la leggerezza che sta usando e per non essersi accorto di nulla ma non credo che scaricare la rabbia sui miei amici sia la cosa più giusta da fare. "È complicato, ti spiego domani." Taglio corto. "Belle è con te?"
"Si." Mi assicura Conn.
Lo saluto e riaggancio la chiamata. Mi volto verso i miei amici e noto che Nig sta sussurrando qualcosa a Matt, subito dopo abbraccia con forza la sorella e le lascia un bacio sulla fronte. Li osservo confusa.
Niger si avvicina verso di me. "Principessa, non credo che tu sia nelle condizioni di tornare a casa. Tua madre si preoccuperebbe."
Io annuisco lentamente. "Cosa proponi, Mr. guerriero?"
Lui sorride leggermente. "Matt riaccompagnerà a casa Cloe, mi fido di lui. Tu, invece, verrai con me al mio appartamento così potrai mangiare qualcosa e potrei aiutarti a darti una ripulita." Mi spiega.
Io annuisco, incapace di parlare. Invio velocemente un messaggio a mia madre in cui la avviso che rimarrò a dormire da Belle. Subito dopo seguo Nig in macchina.
***
Il tragitto in macchina lo trascorriamo in un religioso silenzio spezzato solo dalla musica che fuoriesce dalla radio. Vorrei chiudere gli occhi e riposarmi ma la sensazione di sentirmi sporca non me lo permette.
Non appena arriviamo, chiedo a Niger dei vestiti puliti per potermi buttare sotto la doccia. Lui va subito a prendermi una sua tuta per potermi permettere di dormire in totale comodità.
Quando entro in bagno, mi guardo allo specchio e rabbrividisco. Sono più pallida del solito, i capelli hanno assunto un'aria smorta e emanano una puzza terribile, il trucco è colato a causa delle lacrime e la mia pelle è completamente imbrattata di inchiostro.
Chiudo gli occhi e provo a leggere cosa abbiano scritto su di me. Sento la rabbia invadere il mio corpo vedendo gli insulti che diventano via via più crudi e offensivi.
Apro l'acqua della doccia e entro senza nemmeno togliere i vestiti, senza nemmeno aspettare che l'acqua divenisse calda. Comincio ad insaponarmi i capelli per eliminare i capelli e, una volta fatto ciò, mi concentro sulle braccia. Strofino ossessivamente le dita sulla pelle ma l'inchiostro sembra non voler andare via. Non sbiadisce minimamente.
Sento il panico invadermi. Le lacrime mi offuscano la vista e il cuore comincia a battere velocemente. Senza riflettere esco dalla doccia e vado alla ricerca di Niger. Lo trovo seduto sul divano impegnato a guardare un film mentre picchietta ansiosamente un piede per terra.
"Nig! Aiuto!" Lo chiamo.
Lui si gira immediatamente, alzandosi di scatto dal divano e raggiungendomi di corsa. "Principessa, che succede?" Mi chiede con gli occhi colmi di preoccupazione, afferrandomi il viso per ispezionarlo in cerca di possibili ferite.
"Le scritte non vanno via. Non vanno via, Nig." Singhiozzo istericamente.
Lui avvicina il suo viso al mio. "Principessa, ti aiuto io. Elimineremo queste cazzo di scritte dalla tua meravigliosa pelle. Nessuno può permettersi di rovinarti senza che passi prima sul mio cadavere, chiaro?"
Il mio cuore sembra battere ancora più velocemente ma, stavolta, per ragioni completamente diverse. Batte per l'affetto che provo per questo ragazzo che mi aiuta sempre senza remore.
"Sei il mio cavaliere, Nig." Gli dico catapultandomi tra le sue braccia senza pensare al fatto che lo bagnerò completamente.
"E tu la mia principessa, piccola." Mi sussurra stringendomi più forte.
Alzo il viso verso il suo e mi avvicino sempre di più. Lui non si tira indietro. Le nostre labbra sono ormai ad un centimetro di distanza.
Lui, però, indietreggia leggermente. "Su, andiamo a togliere queste fottute scritte."
Alzo gli occhi al cielo per la parolaccia. Non riesce proprio a dire una frase senza inserirne almeno una.
Mi afferra la mano e mi conduce di nuovo verso il bagno. Spegne l'acqua che avevo lasciato aperta e afferra lo sgabello posto di fronte al lavandino. Questa casa spruzza lusso da ogni poro.
Mi fa accomodare sullo sgabello mentre lui resta in piedi. Prende un asciugamano e lo bagna con l'acqua. Comincia delicatamente a passarlo sulle scritte. Quando vede che non se ne vanno, afferra anche uno strano flaconcino e applica il contenuto sulla scritta. Sorrido quando noto che funziona.
"Sei un genio!" Esclamo con gli occhi che mi luccicano per la speranza.
"Questi tuoi complimenti mi fanno sciogliere, principessa!" Mi fa l'occhiolino. "Ci vorrà un po' di tempo per eliminarle tutte, mi spiace."
"Ti spiace? Stai già facendo troppo, Nig."
Lui scuote la testa. "È il minimo."
"Molti non avrebbero avuto tutto l'interesse che stai avendo tu. Molti non mi avrebbero aiutata e non mi avrebbero supportata nei momenti difficili. Nig, tu sei diventato una delle persone più importanti della mia vita. Quindi, ti prego, non sminuire ciò che stai facendo. Dovrei essere io a scusarmi con te, da quando sono entrata nella tua vita non faccio altro che portare casini." Gli spiego a cuore aperto.
Apre bocca ma vengo assalita dalla paura che possa contestare ciò che ho detto. "Non provare a dirmi che non sei degno di essere amato, che, se solo sapessi ciò che hai fatto in passato, mi pentirei di ciò che ho appena detto e che meriti il peggiore dei castighi perché in questo momento sarei in grado di tirarti in testa lo sgabello su cui sono seduta." Lo zittisco prima che possa dire qualcosa.
Lui mi guarda malizioso. "Sei troppo sexy quando esci le unghie, principessa." Poi si fa serio. "Volevo solo dirti che non è assolutamente vero che nella mia vita hai portato solo casini. Prima che arrivassi tu, vivevo chiuso nel rancore e nell'odio che provo verso me stesso. L'unico obiettivo della mia vita era proteggere Cloe perché non volevo che me la portassero via come è accaduto a Bianca. Poi sei arrivata tu, con le tue battute, la tua testardaggine e questo meraviglioso sorriso che mi fotte il cervello e hai portato un po' di luce nel mio mondo fatto solo di oscurità. Se, un giorno, mi chiedessero di rappresentare il mio rifugio personale, disegnerei te. Tu che sembri così fragile e buona ma che sei pronta a combattere con tutta te stessa per difendere le persone che ami, come hai fatto stasera. Tu che sei pronta ad aiutare anche la più oscura delle anime fregandotene dei peccati che ha commesso. Tu...tu che sei la luce che indica la fine di questo maledetto tunnel di rimpianti del passato in cui sono costretto a vivere. Tu che sei la mia fottuta speranza."
Lacrime di gioia bagnano le mie guance. Questa può essere definita una specie di dichiarazione, vero?
"Nig." Sussurro prima di abbracciarlo. "Nessuno mi aveva mai detto parole tanto speciali. Nessuno."
Lui sorride accarezzandomi una guancia. "Il lavoro è ancora lungo. Continuiamo."
Io annuisco ma prima dobbiamo affrontare un'altra situazione. "Io volevo chiederti scusa per aver dubitato di te quando mi hai avvertito di che razza di persona fosse Austin. Forse, se lo avessi capito, non saremmo giunti a ciò che è accaduto stasera."
Lui scuote la testa. "Non devi scusarti. So quanto può essere difficile fidarsi di me, specialmente se etichetto come coglione ogni ragazzo che provi ad avvicinarsi a te o a mia sorella. Basta pensarci, l'importante è che ormai sia tutto passato." Mi rassicura. "E poi, visto che ha deciso di avvicinarsi a te nonostante fossi amica di Cloe, forse gli piacevi seriamente. In un modo malsano, intendo." Aggiunge.
"Oh, non lo sai?" Mi lascio scappare.
Lui si mette all'erta, interrompendo ciò che stava facendo. "Cosa dovrei sapere?"
Io arrossisco. "I ragazzi della scuola avevano scommesso su di me." Noto che Niger serra la mascella e chiude gli occhi. "Avevano scommesso che Austin sarebbe stato il primo ad andare a letto con me."
Guardo dappertutto tranne che i suoi occhi. Mi imbarazza il fatto che avessero scommesso su qualcosa che io aspetto di fare con la persona giusta. La sua mano afferra il mio mento e mi costringe a fissare i miei occhi nei suoi.
"Se non lo avessero spedito in riformatorio, sarebbe già morto. Cazzo. Se solo lo avessi saputo, avrei tagliato le palle a tutti loro." Inveisce. "Una principessa come te merita di avere una prima volta speciale con la persona giusta." Si addolcisce.
Io arrossisco. "C-cambiamo argomento?" Chiedo. Sto letteralmente morendo di vergogna.
Niger scoppia a ridere e annuisce. Per un bel po' di tempo, Niger si dedica al suo lavoro e io lo osservo, beandomi della sua vista. Quando finisce di ripulire completamente il braccio sinistro, nota una scritta al centro della scollatura.
Lui rimane bloccato a fissare quella parte del mio corpo. Avvampo non appena mi ricordo che non ho il reggiseno. Come previsto, il tessuto bagnato lascia intravedere il seno. Metto immediatamente le braccia davanti a me per coprirmi.
"Cazzo, principessa. Tu vuoi farmi morire." Sussurra Niger con voce roca.
"Chissà quante paia di tette migliori delle mie avrai visto." Borbotto gelosa senza un valido motivo.
Lui scoppia a ridere. "Si, è vero, ne ho viste. Eppure nessuna di loro mi piaceva." Mi dice.
"E nonostante ciò andavi a letto con loro?" Gli chiedo ingenuamente.
Lui si adombra. "A volte ero troppo ubriaco anche solo per realizzare cosa stessi facendo. La mattina successiva me ne pentivo sempre." Mi confessa. "Ma tu, principessa, non hai nulla di cui vergognarti o da invidiare a loro. Sei meravigliosa così come sei. Con la tua innocenza e purezza."
Sto sognando, vero? Mi do un pizzicotto forte sul braccio. "Ahi, porca paletta."
Niger mi guarda confuso.
"Pensavo di sognare quindi mi sono data un pizzicotto per accertarmi che fosse tutto vero." Scrollo le spalle.
"Sono così terribile solitamente da spingerti a credere che tutto questo sia solo un sogno?" Mi chiede.
"No, per me non sei terribile. Sei solo un tantino scorbutico. Ma è la maschera che ti ostini ad indossare a farti comportare in quel modo. Mi dimostri sempre che, in realtà, sei una persona fantastica." Dichiaro sicura delle mie parole.
Lui sorride mentre una strana luce illumina il suo sguardo. "Penso che la tua determinazione sia riuscita a produrre i suoi frutti. Qualcosa sta cambiando, principessa. Hai fatto cadere la mia maschera e non so se riuscirò ad indossarla di nuovo."
Il mio viso viene illuminato da felicità e speranza.
Con queste parole intendeva ciò che spero o mi sto sbagliando?
Spazio Me:
Sarà veramente cambiato qualcosa? Eh eh, non ve lo dico😂❤️
Eccoci anche oggi con il ventiduesimo capitolo di #Likeinafairytale!😍
Volevo ringraziarvi perché la storia ha raggiunto1,24 mila visualizzazioni❤️
Vi è piaciuto il capitolo di oggi? Niger intendeva veramente ciò che pensa Niv o si è trattato di un fugace momento di debolezza?💕
Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️
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