Capitolo 20
Non è quello che si vede ma è quello che c'è dentro che conta.
(Aladdin)
Questa mattina la voglia di andare a scuola è praticamente inesistente. Mi sistemo anche oggi con cura e, appena sento il clacson suonare, mi precipito giù.
Saluto con un abbraccio Jace e Lin, dato che la mamma anche oggi è andata a lavoro presto, e esco fuori.
Mi dirigo verso la macchina, pronta a salire sul sedile anteriore. Quando noto che il posto è occupato da Cloe, mi accomodo su quello posteriore. "Buongiorno." Saluto.
In risposta ricevo solo due mugugni. "Quanta gioia!" Borbotto.
Rispondono nuovamente con due grugniti. "Ma che vi è successo oggi?" Chiedo, sporgendomi.
"Niger non vuole farmi andare alla festa di compleanno di Matt che ci sarà domani sera!" Sbuffa Cloe.
"Ovvio che non voglio che tu ci vada. Ci saranno alcool e droga a palate." Risponde il fratello.
"Non berrò e non mi drogherò, lo sai anche tu." Ribatte.
"Ma, insomma, perché è così importante per te?" Chiede Niger.
Le guance di Cloe si fanno leggermente rosse. "Conosco Matt da una vita, voglio partecipare al suo compleanno."
Io e Nig inarchiamo le
sopracciglia contemporaneamente.
"Ci sarà anche Conn." Dice dopo attimo prolungati di silenzio.
Io e Nig emettiamo dei mormorii di comprensione all'unisono.
"Oggi sembriamo un'orchestra musicale." Affermo, scoppiando a ridere.
I due fratelli mi seguono a ruota.
"Hai detto che ci sarà Conn?" Chiedo a Cloe.
Lei annuisce in segno di conferma. "Anche Belle." Aggiunge.
"Ci sarò anch'io allora." Sorrido a trentadue denti.
Nig frena bruscamente e fa finta di sbattersi la testa contro il volante. "Mi volete morto, vero?"
"Si." Diciamo all'unisono.
"Cloe, andrai alla festa anche senza il mio permesso, vero?" Chiede Niger.
Annuisce vigorosamente.
"Va bene, va bene. Ma promettetemi che starete attente e che per qualsiasi cosa vi rivolgerete a me." Si arrende Nig.
"Promesso." Diciamo in sincrono.
Scoppiamo tutti a ridere.
"Sarà un festa fantastica." Urla Cloe.
***
Le ore passano lentamente. Finalmente arriva il momento della pausa pranzo. Come sempre, io, Cloe, Conn e Belle ci sediamo insieme.
"Oggi le patatine fanno proprio schifo." Sentenzia disgustata Belle.
"Come se fosse una novità." La
prende in giro Conn tirandole una patatina.
"Oggi piu del solito." Ribatte lei facendogli la linguaccia.
"Siete proprio stupidi voi due." Dico amorevolmente.
Neanche il tempo di finire la frase che vengo bombardata di patatine. Sbuffo. Non si può nemmeno scherzare con loro.
Mi sto scrollando le patatine di dosso, quando sento qualcuno che mi da un bacio sulla guancia. Sorrido. "Ehi, Ni..." Mi rendo conto che il ragazzo non è Niger, ma Austin. "Nives, il mio nome è Nives." Dico come una stupida.
I miei amici scoppiano a ridere, intuendo ciò che stavo per combinare.
"Lo so, piccola. Lo so." Afferma Aust ridendo. "Posso sedermi qui?" Chiede.
Io annuisco e tiro un calcio a Belle che aveva sussurrato un "no" appena udibile.
"Ahi, cazzo, sei violenta." Si lamenta la mia migliore amica.
"Chi è violenta? Amo le ragazze violente." Dice maliziosamente Matt, sedendosi al tavolo accanto a Belle.
Si, accomodati pure.
"Da quando, amico? Pensavo preferissi quelle più innocenti." Ribatte Jay, accomodandosi a ruota.
Benvenuti al circolo degli alcolisti anonimi, sedetevi pure, nessun problema!
"Nah, meglio le principesse." Completa Niger che, ovviamente, si siede.
La sua battuta rischia di farmi collassare e lui deve averlo notato visto il suo sorrisetto divertito. Lo fulmino con lo sguardo. Il sorriso gli muore sulle labbra non appena vede Austin al mio fianco.
"Che ci fa questo coglione qui?" Chiede infatti.
"No, frena, non cominciare. Lui è qui per me, ok?" Metto subito in chiaro.
Niger si zittisce di malavoglia, non prima di averlo carbonizzato con una sola occhiata.
Cloe tiene lo sguardo fisso verso il basso. Matt si alza e si va a sedere al suo fianco, subito dopo le sussurra qualcosa. Lei annuisce incerta e bisbiglia qualcosa di rimando. Il moro le sorride rassicurante e le stringe la mano da sotto il tavolo.
Sembro una stalker, vero?
Matt si alza nuovamente e si rimette al suo posto, dove comincia a scherzare con Belle.
"Ci sarete tutti domani alla mia festa, vero?" Esordisce Matt.
Annuiamo tutti. Io, Nig e Cloe ci guardiamo ridacchiando al pensiero della discussione di poche ore prima.
"Amico, la festa è aperta a tutti?" Domanda Jay.
"Certo, perché?"
"Vorrei invitare una persona di un'altra scuola." Spiega.
Io e Belle ci guardiamo negli occhi. Modalità fan-girl: attivata.
"Devi portare qualche ragazza?" Chiedo maliziosa.
"Puoi farcela conoscere." Mi da manforte Belle.
"No, non volevo invitare una ragazza, ma un amico." Jay serra la mascella.
Io e la mia migliore amica scrolliamo le spalle, mentre Conn alza gli occhi al cielo.
"Il cibo della mensa fa proprio schifo, vero?" Dice Austin cercando di fare conversazione.
Tutti lo ignorano parlando tra di loro. Il suo volto assume un'espressione ferita. Oh, ma così mi fa tenerezza.
Mi avvicino di più a lui. "Si, fa proprio schifo." Gli rispondo.
Lui mi sorride. "Apprezzo il tuo tentativo di farmi sentire incluso. Te ne sono grato." Mi bacia appassionatamente.
Io sgrano gli occhi e cerco di ricambiare il bacio che è troppo spinto per i miei standard.
Sento un fischio. "Piccioncini, prendetevi una stanza." Urla Jay.
Io arrossisco e mi stacco da Austin. Nig si alza e se ne va senza dire una parola. Cerco di trattenere la mia voglia di correre verso di lui.
"Vado io." Dice Cloe.
Prima che possa alzarsi, la fermo. "Fammi sapere come sta. Mi dispiace così tanto." Le sussurro.
"Tu devi solo goderti la tua relazione. Non devi farti carico dei problemi di mio fratello." Bisbiglia.
Come se fosse facile.
"Geloso." Mima Belle con le labbra.
"Magari." Alzo gli occhi al cielo, è impossibile. Lui non prova nulla per me. Lui non potrà mai provare nulla per nessuna fin quando non comincerà ad amare se stesso.
"Austin, allora." Comincia Belle. "Come sta il tuo caro amico Fred?" Chiede.
Dopo aver pianto per due giorni di fila, il suo dolore si è trasformato in rabbia e odio. Mi ha espressamente detto che non poteva lasciarsi abbattere da un coglione del genere e che la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Quanto vorrei avere la sua forza e il suo coraggio. È passato più di un mese dall'accaduto di quella notte e non riesco ancora a parlarne senza scoppiare a piangere o a dormire senza avere incubi.
"Bene. Ti chiedo scusa da parte sua per ciò che ha fatto. È stato veramente spregevole." Ammette Austin.
"Hai cambiato idea, vedo. Ne sono felice." Lo punzecchio.
Lui annuisce leggermente.
La discussione finisce qui perché la campana suona. Usciamo dalla mensa e ognuno si dirige verso la propria aula. Adesso ho letteratura e ciò significa che ci sarà anche Nig. Non so come comportarmi con lui.
Entro in classe e mi accomodo al solito banco. Aspetto impazientemente che anche lui varchi la porta ma non arriva. La professoressa fa il suo ingresso in aula e io depongo ogni speranza.
Mi preoccupo immediatamente. Cloe mi aveva detto che mi avrebbe fatto sapere come stava ma non si è fatta sentire. Che si sia sentito male?
Sento il panico farsi strada dentro me. "Professoressa, mi scusi, non credo di sentirmi molto bene. Posso uscire?" Domando, fingendo di essere in fin di vita.
La professoressa mi guarda preoccupata e acconsente. "Vuoi che ti accompagni qualcuno?"
Rifiuto immediatamente e mi dileguo.
Comincio a girovagare per la scuola ma di Nig nessuna traccia. Sto quasi per perdere le speranze quando sento degli strani versi provenire dalla palestra. Ti prego, fa' che non sia ciò che penso.
Mi sporgo piano e spalanco la bocca nel constatare ciò che sto vedendo.
Oh.Mio.Dio.
Niger si sta allenando, o, meglio dire, sta sfogando la sua rabbia sul sacco da box. È senza maglia ed è estremamente bello. I capelli gli ricadono in un ciuffo ribelle sulla fronte, le labbra carnose sono tese in una smorfia di concentrazione, i suoi fantastici occhi neri sono socchiusi e i muscoli in tensione sono ancora più in rilievo. Come è possibile che un essere umano sia così dannatamente perfetto? Con quei muscoli da urlo poi.
Guardo sconsolata i miei bicipiti. Non riesco nemmeno a trasportare una cassetta d'acqua. Mi sa che devo tornare in palestra.
Riporto lo sguardo sul dio greco palesemente incazzato. Non ci avevo fatto caso prima, troppo impegnata a guardare altro, ma indossa dei guantoni professionali. Quasi certamente non è la prima volta che si sfoga in questo modo.
Resto ferma a guardarlo per non so quanto tempo. Il tempo scorre ma i miei occhi sono incatenati a lui. Alla fine mi giro e torno in classe.
Mi ero ripromessa che avrei avuto occhi solo per Austin, che avrei visto Niger solo come un amico. Ma sto fallendo.
Sono attratta da Nig, sia emotivamente che fisicamente. È così frustrante stargli vicino senza poter mostrare i miei veri sentimenti. Ma non posso. Non posso confessargli i miei sentimenti se prima lui non si convincerà che è degno di essere amato.
Magari un giorno lo capirà.
Ma quel giorno, forse, io non sarò più li ad aspettarlo.
Spazio Me:
Ciao a tutti❤️ Eccomi qui anche oggi! Il ventesimo capitolo di #Likeinafairytale è online😍
Ancora non mi sembra vero che abbia già pubblicato venti capitoli della mia storia😍
Che cosa ne pensate del capitolo? Niv riuscirà a dimenticare Nig e andare avanti con Aust? E a questa festa cosa succederà secondo voi?
Il prossimo capitolo sarà proprio quello della festa e ci sarà una svolta molto importante🙈❤️
Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️
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