Capitolo 13
Non capisco come un mondo che crea cose tanto meravigliose possa essere cattivo.
(La Sirenetta)
Arriviamo davanti alla macchina di Austin. Lui e il suo amico scendono immediatamente.
"Buonasera, bellissime!" Saluta Austin.
Io ricambio il saluto con le guance rosse per l'imbarazzo.
Scocco un'occhiata verso Belle e vedo che sta fissando con sguardo sognante Fred. Lui ricambia, fissandole con insistenza le gambe.
Inarco le sopracciglia e spero per lui che la smetta di fissare in quel modo la mia migliore amica.
"Ciao." Sussurra piano Belle.
"Ehi." Risponde Fred con un sorriso malizioso.
Cerco di non far caso al modo in cui la fissa languidamente. Voglio essere fiduciosa e credere che la stia guardando così solo perché questa sera è veramente bellissima.
"Direi che è il momento di andare." Sentenzia Austin e il suo amico annuisce.
Io e Belle ci accomodiamo sui sedili posteriori e vedo la mia migliore amica che mi si avvicina. "Abbiamo fatto colpo, Niv. Sarà un appuntamento da favola."
Io le sorrido in risposta, pregando che abbia ragione.
Mi faccio coraggio. "Allora dove ci portate?" Domando, sporgendomi in avanti.
"È una sorpresa, curiosona!" Ridacchia Austin.
"Ma io voglio saperlo." Metto su un finto broncio, cercando di reprime il sorriso che vuole nascere sulle mie labbra.
"Non te lo dico solo perché confido nel fatto che il tuo broncio sparirà non appena vedrai dove ti porterò." Confessa dolcemente.
Io arrossisco di colpo e cerco di balbettare una risposta, fallendo miseramente. Belle prova a salvare la situazione sporgendosi anche lei verso i sedili anteriori.
"E tu, Fred? Cosa mi racconti?" Gli chiede, cercando di attaccare discorso.
"Avremo tempo anche per parlare, piccola." Sussurra suadente, avvicinandosi all'orecchio di Belle e scoccandole un bacio sulla guancia.
"Oh, si, hai ragione, non abbiamo fretta." Mormora in fretta la mia amica, completamente incantata.
Sento un brutto presentimento ma lo scaccio via, concentrandomi su Austin che continua a fare battute per farmi ridere.
Il resto del viaggio passa con me e il mio accompagnatore che chiacchieriamo del più e del meno e con Belle e Fred che si limitano a fissarsi, sorridendosi a vicenda.
Non appena la macchina accosta, Austin ci apre la portiera e ci aiuta a scendere. Subito dopo mi offre il braccio per non farmi inciampare con i tacchi vertiginosi che indosso. Mi rilasso un po' vedendo che anche Fred sta facendo lo stesso con la mia amica e mi concentro sul luogo in cui ci troviamo.
Impallidisco costatando che si tratta di uno dei ristoranti di lusso più in voga di tutta la città. "Austin, ma questo è troppo." Mormoro, sentendomi male al solo pensiero di non riuscire ad essere all'altezza dello sfarzo presente lì. Non potrò nemmeno pagare la mia parte, non posso nemmeno permettermi di ordinare un antipasto in questo locale, non oso immaginare un'intera cena.
"Sta' tranquilla, Nives. È un piacere per me, mi basta che tu sia felice e che questa sia la serata dei tuoi sogni, non voglio badare a spese. Quindi non preoccuparti, l'unico obiettivo della mia serata è quello di vederti sorridere." Ammette con un sorriso da bambino.
Mi sciolgo sentendo le sue parole. "Grazie. Non so nemmeno come esprimere tutta la mia gratitudine."
Sento Belle che ringrazia a sua volta Fred.
"Ma non devi ringraziare me, cucciola. Sarà Austin a pagare tutto." Ride sguaiatamente.
Vedo la mia migliore amica ammutolirsi. Mi fissa con le lacrime agli occhi.
Sto per ribattere ma Austin mi anticipa. "Ovviamente sta scherzando. Vero, amico?" Dice a denti stretti.
Fred cerca di recuperare tirando verso di se Belle e passandole un braccio attorno al fianco. "Certo. È stata una battuta di cattivo gusto, volevo solo farti ridere." Sfodera il suo sguardo da cucciolo bastonato.
"Fa nulla, non mi offendo per così poco." Risponde Belle. In realtà io so quanto lei sia permalosa, ma davanti alla sua cotta tutti i difetti spariscono e rimangono solo i pregi.
Fred la stringe ancora di più e la sua mano comincia ad andare verso il basso, avvicinandosi al sedere della mia migliore amica. Mi schiarisco rumorosamente la voce. "La mano più a sud dell'Equatore, Fred, mi raccomando." Mi rivolgo a lui, fulminando la sua mano.
Belle mi fissa sconcertata, Fred mi fulmina con lo sguardo e Austin scoppia a ridere. Dopo questo scambio di battute su cui è meglio stendere un velo pietoso, decidiamo di entrare.
Lo sfarzo di questo posto è incedibile. I camerieri sembrano dei pinguini a disposizione dei ricchi clienti che lasciano loro mance con cui io potrei pagare un intero anno di bollette, le tovaglie sono ornate da bianco pizzo delicato e sono così lunghe che accarezzano il pavimento, le sedie sembrano più delle poltroncine bianche e le posate sono innumerevoli.
Faccio un sospiro ed entro a braccetto con Austin, cercando di mostrarmi più sicura di quanto io sia in realtà. Un cameriere di conduce ad un tavolo e noi ci accomodiamo. Dato che il tavolo è circolare, io sono di fronte ad Austin e Fred di fronte a Belle.
"Vi porto subito i menù, signori." Ci informa cordialmente uno dei pinguini.
"Ti piace?" Mi domanda Austin mentre si tortura nervosamente il labbro inferiore con i denti.
"E me lo chiedi? È meraviglioso. Non ero mai stata in un posto del genere." Lo rassicuro.
"Ci sono così tante posate che non so da quale cominciare." Scherza Belle.
"Oh, anch'io all'inizio ero confuso. Tu guarda me, piccola." Le dice Fred, facendole un occhiolino.
La mia amica arrossisce ma non ha il tempo di rispondere perché veniamo interrotti dal cameriere che ci porta i menù. Afferro il mio e sgrano gli occhi leggendo gli strani nomi dei piatti. Non so nemmeno cosa siano. Bene ma non benissimo.
"Ragazze, so quanto possano far confondere i nomi dei piatti ma non c'è nulla da temere, sono tutti ingredienti semplici e squisiti." Ci consola Austin. "Se volete, potrei consigliarvi qualcosa io."
"Si, ti prego." Affermiamo io e Belle nello stesso momento.
Austin ridacchia e poi ci indica alcuni piatti buoni ma non troppo complessi. Quando ritorna il pinguino, lasciamo a lui il compito di cominciare le ordinazioni.
Il tempo che aspettiamo che arrivino le nostre portate, chiacchieriamo tra di noi. Scopro di avere molte cose in comune con Austin: ci piacciono gli stessi cantanti, le stesse band e abbiamo perfino letto gli stessi libri. Questo appuntamento sta andando meglio del previsto. Anche la situazione tra Belle e Fred sembra essersi un po' sistemata, stanno conversando e lui la sta guardando negli occhi, anche se qualche volta gli scappa qualche occhiatina verso il basso. Se prova a trattarla come una di quelle poco di buono a cui è abituato, userò una di queste forchette per ucciderlo.
I piatti arrivano e io fisso sconvolta il raviolo posto sul piatto. Si, esatto, il raviolo perché è uno solo. Adesso comincio a pentirmi di aver detto a Austin di saltare l'antipasto.
Mangio il raviolo e devo ammettere che è davvero buono. Peccato per le scarse quantità.
Gli altri piatti si susseguono velocemente e mi sembra che le porzioni siano sempre più ridotte. Tuttavia non do molto peso a ciò perché l'appuntamento sta andando alla grande e non voglio rovinarlo per queste piccole sottigliezze.
Dopo aver finito il dolce, vedo Fred che si avvicina a Austin per sussurrargli qualcosa. Lui annuisce e volge lo sguardo verso me e Belle. "Fanciulle, volevo farvi una proposta." Comincia, scherzando. "Fred vorrebbe portare Belle a fare una passeggiata qua nei dintorni, mente io volevo portare Nives in un posto qui vicino. Potremmo dividerci e concludere qui l'appuntamento in quattro per farlo diventare un appuntamento di coppia."
Fred annuisce vigorosamente. "Avevamo già riflettuto sulla possibilità che accadesse questo, perciò io e Austin abbiamo portato qui la mia macchina nel pomeriggio. In questo modo abbiamo a disposizione due mezzi e, se volete, possiamo dividerci." Spiega Fred.
Io guardo Belle. Belle guarda me. Cerco di comunicarle con lo sguardo che per me andrebbe bene ma deve sentirsela anche lei. Non mi fido del tutto di Fred ma non voglio tarpare le ali alla mia migliore amica. Lei mi fa dei strani gesti con le sopracciglia che io non riesco a comprendere. "Andiamo un attimo in bagno a rinfrescarci. Ritorniamo subito e poi decidiamo cosa fare." Interviene la mia amica.
Mi afferra la mano e mi conduce verso il bagno. "Come facevi a sapere che il bagno era qui?" Le chiedo confusa.
Lei alza gli occhi al cielo, sbuffando come se io fossi una bambina che non comprende. "Tesoro, i bagni sono la prima cosa che si cerca quando entri nel luogo in cui si svolgerà l'appuntamento. Almeno una volta durante la serata è d'obbligo allontanarsi per darsi una rinfrescata, sono le regole dell'appuntamento perfetto." Mi spiega con calma.
"Ok, adesso sono ancora più confusa di prima ma farò finta di aver capito." Le rispondo, corrugando la fronte.
"Comunque sia, che facciamo? Te la senti di stare da sola con Austin?" Mi chiede Belle.
"Si, per me andrebbe bene, l'appuntamento finora è stato perfetto, non posso lamentarmi." Affermo. "Però non voglio lasciarti sola, non so se te la senti."
"Niv, tu non hai idea di quanto mi stia facendo felice, stare da sola con Fred sarebbe un sogno." Urlacchia lei, felice. "Ma sei sicura che per te non ci sono problemi?"
Annuisco. "Sicurissima."
"Perfetto. Sono felice di come stia andando finora. Inizialmente sono rimasta un po' atterrita vedendo i comportamenti di Fred ma nel corso della serata si è comportato da perfetto gentiluomo." Si scioglie in un sorriso.
Usciamo dal bagno e ritorniamo al tavolo.
"Ragazzi, per noi va bene l'idea di dividerci." Afferma Bella, accennando un sorriso.
"Ci avrei scommesso tutto." Sento sussurrare da Fred. Mi volto di scatto verso di lui, pronta a chiedergli che cosa intendesse, ma vengo distratta da Belle che mi lancia un calcio da sotto il tavolo.
Soffoco un gemito di dolore. "Ma che ti prende?" Le bisbiglio all'orecchio.
"Smettila di fulminarlo con lo sguardo ogni secondo." Mi rimprovera sussurrando.
Io sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Nel frattempo il cameriere porta il conto. Fred e Austin si alzano per andare a pagare, ma io li fermo. "Austin, non mi sembra giusto che tu debba pagare tutto, lascia che almeno una parte del conto la paghi io." Dico con voce tremante. Non posso permettermi di spendere troppo ma allo stesso tempo voglio affermare la mia idea: non è giusto che siano solo gli uomini a pagare, sia nei confronti di questi ultimi sia nei confronti delle donne. È sempre stato il mio pensiero, sin da quando sono uscita per le prime volte con il mio ex ragazzo.
"Niv, ma figurati. Per stasera devi sentirti una vera principessa, quindi non devi preoccuparti di niente. Rilassati e stai tranquilla." Mi rassicura.
Io annuisco e faccio un sorriso incerto. Principessa. Dannazione, perché deve sempre venirmi in mente lui?
Quando i ragazzi si sono allontanati abbastanza, io e Belle cominciamo a raccomandarci a vicenda.
"Non farti portare in luoghi isolati."
"E tu chiama se hai bisogno di aiuto."
"Tu chiama se dovessi sentirti a disagio, sai che nessuno sa fornire consigli sui primi appuntamenti come me."
Veniamo interrotte dai ragazzi che tornano. Belle mi rivolge un'ultima occhiata d'incoraggiamento e poi si avvia verso l'uscita, ancorata al braccio di Fred. Austin, invece, mi accompagna verso un'uscita secondaria.
Realizzo che siamo soli, che non c'è più Belle a tenermi compagnia e che adesso è il momento di capire la vera natura dei miei sentimenti per Austin e, di conseguenza, per Niger.
Che il vero appuntamento abbia inizio!
Spazio autrice:
Ciao a tuttii!❤️ Il tredicesimo capitolo di #Likeinafairytale è online😍
Come vi sembra questo capitolo? Come continuerà l'appuntamento di ciascuna delle nostre protagoniste?❤️
Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️
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