In ogni momento esiste
una scelta.
Ci si può aggrappare al
passato
o abbracciare l'inevitabilità del cambiamento
e permettere ad un futuro più luminoso di realizzarsi.

-Niklaus Mikaelson-

~

“Perché te ne sei andata?” mi domanda mentre tiene ben salde le mani sul volante e gli occhi fissi sulla strada.

“E me lo domandi?” dico appena scendo dall’auto ed entro in casa di Daniel. Sia lui che Sam non sono in casa, sono andati ad un evento e torneranno stasera tardi da New York.

Vado in cucina a bere un bicchiere d’acqua e lui mi segue.
“Ile, rispondi per favore.”

“Ok, vuoi la verità? Tutto quello che c’è stato tra noi è una stronzata, non so neanche come definire quello che siamo stati perché tu menti e te ne vai dalla tua ex moglie. Io non voglio le briciole, non voglio essere la seconda scelta di nessuno. Volevi la libertà e io ho deciso di lasciarti libero. Ora puoi andartene tu e lasciarmi sola.”

Mi volto e vado a sedermi sul divano, prendo il cellulare e ignoro la sua presenza.
Lui non si muove, rimane in piedi e continua ad osservarmi.

“Sono andato da lei perché aveva bisogno di me. Un’amica in comune ci ha lasciati, sapevo che dirti la verità di avrebbe turbata, sei una donna gelosa e non puoi negarlo, ho semplicemente pensato che fosse meglio evitare di creare situazioni inutili a causa di una sciocchezza.”

Spiega con calma e poi viene a sedersi accanto a me. “Non sto giocando Ilenia, non so cosa dire per fartelo capire, ma una cosa l’ho capita… sei ostinata e vedi il mondo a modo tuo e non per ciò che è.”

Non ha tutti i torti, ho sempre visto il mondo a modo mio. Sono sempre alla ricerca del difetto in ogni cosa, cerco il pelo nell’uovo e vedo il marcio anche dove non c’è. Non credo nella felicità, come non credo che lui possa essere interessato a me.

“Non credo nelle seconde possibilità, mi dispiace. Buona notte Joseph” mi alzo dal divano, raccolgo la mia valigia e la porto al piano superiore. Poco dopo sento sbattere la porta e la sua auto mettersi in moto e andare via.

*

“Buongiorno amica!”
Sussulto e poi mi volto. “Buongiorno a te amica pazzoide.” Ci abbracciamo strette.
“Mi sei mancata tantissimo, com’è andato il viaggio? A proposito, cosa bevi?”

“Caffè, vuoi?” le domando.
“Non dirai sul serio, non puoi berne.” Entra Daniel in cucina e viene ad abbracciarmi anche lui.
“È decaffeinato, e comunque posso berlo… ma tu che ne sai?” la guardo con sospetto.

“È abbastanza notevole.” Dice indicandomi. “Calcolando che non hai fatto i salti di gioia significa che ne eri già al corrente. Ora mi dici come lo hai saputo, altrimenti tuo marito rimane vedovo prima del matrimonio!”

Daniel fugge dalla cucina evitando il mio sguardo.
“Beh… a dire il vero l’ho saputo da… mia madre! Sì, mia madre.”
La osservo e la stronza si tocca il mento, lo fa sempre quando inventa delle scuse e quando è nervosa.

“Non raccontare cazzate. So che stai mentendo, stai facendo quella cosa col mento. Non vedo la mamma da gennaio almeno. Allora?”

Quando avevo poco più di dodici anni, dopo la morte dei miei genitori nessuno dei miei parenti voleva farsi carico di una ragazzina, così fui portata in un istituto e l'anno dopo i genitori di Samantha, la mia amica del cuore, riuscirono a prendermi con loro.

“Oh Ile… non posso, ho fatto una promessa.” Assottiglio gli occhi e la guardo.

“Se avessi saputo quanto sei diventata stronza non avrei mai accettato di venire al tuo matrimonio. Brava sorella, ti sei schierata dalla parte del nemico!” salgo nella mia stanza lasciando la mia amica traditrice da sola.

Holaaa...

A prestissimo! 🤣
🐖