"... e non faccio che sognare, ogni giorno, che alla fine, chissà quando, incontrerò qualcuno. Ah, se sapeste quante volte sono stato innamorato in questo modo!"
"Ma come dunque, di chi?"
"Ma di nessuno, di un ideale, di colei che mi appare in sogno. Io in sogno creo interi romanzi."

-Fëdor Dostoevskij,
Le notti bianche-

*

"Ti prego, non farmi ricordare la pessima figura che ho fatto stamattina." dico a Daniel non appena scendo dall'auto. Il mio malvagio amico ne ha parlato per tutto il viaggio, per quanto riguarda me invece ho fatto scena muta, inoltre non ho assistito alle prove perché mi sentivo e mi sento tuttora in imbarazzo.

"Comunque c'è una cosa che non ti ho ancora detto... Anzi due." lo osservo assottigliando gli occhi aspettandomi qualcosa di tragico.

"Gli ho detto che può passare con noi il Natale e gli ho detto anche che mi sono fidanzato quando ero a Roma. Lui crede che tu sei la mia fidanzata."

Sgrano gli occhi che per poco non rotolano sul pavimento.
"Sei scemo? Perché hai inventato la scusa del fidanzamento?" lui mi sorride appena mentre io riesco solo a ringhiare.

"Non è proprio una scusa, sai? Io e Sam siamo...ehm, rimasti in contatto. Ci raggiunge per le feste. Sei contenta? Comunque sembra che tu gli piaccia. L'hai colpito."

"Ora ne ho la certezza. Tu sei scemo... Ci credo che l'ho colpito! Mi ha visto le poppe!"
"Le poppe? Che roba è?" gli indico i miei seni.

Ride come un pazzo, prende la mia valigia dal portabagagli e mi prende per mano invitandomi ad entrare in casa.

La sua casa è una villetta molto carina. All'esterno il muro è ricoperto di mattoncini ornamentali e una buona parte della fiancata è decorata con una grande bougainvillea viola.

La porta è di legno raffinato e non so perché mi fa venire in mente una serie TV anni 90, così come l'arredamento interno.

Davanti alla porta d'ingresso c'è una grande scala a chiocciola con il corrimano in ferro battuto nero, la percorriamo e saliamo entrambi al piano superiore; ci sono quattro stanze da letto.

"Questa è la tua, è comunicante alla stanza accanto tramite il bagno. Fai con comodo, io esco a prendere qualcosa da mangiare." Daniel mi bacia una guancia e si allontana chiudendo la porta, sento il trillo del suo telefono e successivamente lo sento rispondere.

Mi spoglio e mi lavo. Una volta finito mi asciugo e mi cambio indossando una canotta e dei pantaloncini, infine scendo le scale e vado in perlustrazione della cucina.

Apro i vari pensili trovandovi qualcosa di commestibile che mi permette di preparare la cena. In frigorifero trovo una cipolla, del sedano, una carota moscia e quattro pomodori. Decido di preparare della pasta al pomodoro.

Quando cucino di solito adoro ascoltare la musica, così collego il telefono agli altoparlanti e attivo la musica che inizia a rimbombare per tutta la casa.

Inizio a tagliare le verdure e ancheggio come Robin Williams in mrs. Doubtfire, poi canto a squarciagola afferrando un pezzo di sedano utilizzandolo come microfono immaginandomi super sexy mentre faccio un duetto con un Jared Leto invisibile.

"Desitiofengeeeell..." la canzone finisce e mi cade il sedano dalle mani quando sento qualcuno applaudire alle mie spalle.

Mi volto e mi sento male, c'è Joseph che mi guarda e mi sorride poi si avvicina a me e raccoglie il sedano che giace ai miei piedi.

"Non ci siamo presentati stamattina, io sono Joseph. Tu sei Samantha, giusto?"

Lo guardo con gli occhi a cuore.
"Samantha? No, io sono Ilenia"
Lui mi sorride e io mi specchio sui suoi denti.

"Non sei la fidanzata di Dan quindi."
Chiede mentre io taglio la cipolla.

"No. Samantha è la mia migliore amica signor Morgan. Se cerca Dan è uscito a fare compere." poi inizio a piangere.

"Lo so, dai a me. Ci penso io...e chiamami Jo." mi prende il coltello dalle mani, taglia la cipolla in tante fette sottili osservandomi di tanto in tanto. Mi siedo sul bancone accanto al piano di lavoro mentre continuo a piangere come una disperata maledicendo tutte le cipolle del mondo.

Sexy Ile! 🤣🤣🤣🤣

Secondo voi quanto avrà riso
il povero Joseph?

A presto!
Oiiiiinkkkkkkk
🐖