Dopo aver finalmente riacquistato la mia voce normale, si è presentato a me stringendomi la mano.

Gli ho fatto il check in e subito dopo l'ho accompagnato nella sua stanza.
"Ha fame? Se vuole ho preparato degli snack"

"Molta." Sorride "Ti prego di lasciar perdere i convenevoli, chiamami Dan"

"O...ok Dan... Ci vediamo nel salone allora. Ti elencherò il programma della tua permanenza" dico.

Mi volto e vado ad infornare la lasagna.

.

"Caspita! Voi italiani siete dei cuochi eccezionali" esclama mentre prende la terza porzione di pasta al forno.
"Posso chiederti perché hai scelto di non andare in un lussuoso albergo?"

"Perché quando venni qui la prima volta mi trovai molto bene. C'è pace e tranquillità. Sono già stato qui un paio d'anni fa, ma non mi ricordo di te. Non è facile dimenticare un bel viso come il tuo."

Sento le guance andarmi a fuoco e guardo il muro alle sue spalle mentre cerco di celare la vergogna.

"Allora Dan, vuoi che ti mostri il programma?" lui annuisce e io gli porgo un foglio dove ho scritto tutto ciò che ho programmato per lui.

"Premetto che io resterò a disposizione fino alle venti di ogni giorno. Un po'come un'assistente credo" ridacchio e poi mi alzo per preparare il caffè per entrambi, infine alle 16.30 dopo aver parlato del più e del meno ci salutiamo, ci diamo appuntamento a cena e ci ritiriamo ognuno nella propria stanza.

*

"Che farai stasera?" mi domanda mentre porta alla bocca una forchettata di bucatini.
"Andrò a ballare. Ho appuntamento con un paio d'amiche."
"Capisco... Posso venire con te?"
Chiede e io mi strozzo con l'acqua. "Scusa? Ma perché vuoi venire con me, non ti piace il programma che ti ho dato?" gli chiedo con un tono di voce non molto seràfico.
"Certo che mi piace, ma non vorrei restare solo, né tanto meno esserti d'intralcio. Ile mi trovo bene in tua compagnia e vorrei star con te. Tra di noi sta nascendo un'amicizia, me lo sento." Mi osserva in attesa di una risposta.

"Ok...Se vuoi venire con me, mi fa piacere." Sorrido e lui ricambia il sorriso.
Mi alzo e inizio a sparecchiare la tavola e pulire tutto, Daniel mi aiuta e io gli strappo via i piatti dalle mani "Non se ne parla, siediti. Tu sei un ospite."
Lui ride e alza le mani in segno di resa. "OK, vado a prepararmi" e mi fa una linguaccia. Si gira e torna nella sua stanza.

Che diavolo sta succedendo? Mi domando mentre finisco di pulire e poi filo nella mia camera a prepararmi.

*

Due ore dopo...

Ho appena finito di lisciare i capelli, indosso dei sandali color argento con il tacco e un sexy vestito rosso molto corto che lascia ben poco all'immaginazione e ho calcato un po' la mano truccandomi. Ho inviato un messaggio a Sam, la mia amica, per avvisarla che insieme a noi ci sarà l'ospite . Non ho voluto svelarle la sua vera identità. Già rido, visto che lei va pazza per Daniel, l'Elijah di "The Originals".

Prendo le chiavi, il telefono, il portafoglio e le sigarette, ammasso tutto all'interno della borsa striminzita ed esco dalla stanza.

Daniel è nell'atrio che mi aspetta.
"Wow, sei splendida." Dice appena mi vede. "Anche tu stai benissimo." gli rispondo sinceramente.

È vero, sta benissimo abbigliato in questo modo casual. Indossa dei jeans strappati e una camicia bianca, per giunta questi abiti mettono in risalto il suo fisico.

"Andiamo?" mi dice porgendomi il braccio, io sorrido e lo afferro.

Entriamo in ascensore e gli dico che Samantha è una sua ammiratrice e non le ho detto che lui è "l'ospite". Lui si limita a sorridere mentre usciamo in strada.

Sam mi vede e scende dalla sua piccola utilitaria venendoci incontro. Allunga una mano verso Daniel e poi quando mette a fuoco il suo viso inizia ad urlare come una pazza.