Mi svegliai  dentro una camera d'ospedale, odiavo gli ospedali mi ricordavano la morte di mio nonno. Accanto al mio letto notai un ragazzo che dormiva ranicchiato su una sedia non molto comoda e con molta delicatezza mi teneva la mano.
Lo guardavo dormire era di una bellezza indefinibile, con molta attenzione spostai la mano da lui ma si svegliò di colpo e mi guardò, era abbastanza imbarazzata perché io non sapevo davvero chi fosse.

"Buongiorno bellissima."
Mi disse sorridendomi

"Ciao."
Gil dissi confusa.

"Ma cosa combini non posso lasciarti per un po' che tenti il suicidio."

"Io non to conosco..."

"Ma come scricciolo non ti ricordi di me?"

Quelle parole mi riportano alla mente vecchi ricordi, ma non poteva essere davvero lui ma lo guardai negli occhi e finalmente capii.

"Ashton, sei tu?"
Scoppiai a piangere per la prima volta dopo tanto tempo."

"Dai scricciolo non piangere, ora ci sono io qui con te e non ho intenzione di andare da nessuna parte."

Non potevo crederci il mio migliore amico era lì con me e mi teneva la mano, la vita non sembrava così male adesso.

"Perché sei tornato?"

"Per te...
Tua madre mi ha chiamato e mi ha detto che tuo nonno era morto e che tu stavi frequentando persone poco raccomandabili. Mi aveva chiesto di venire da te ma i vari impegni della band non me l'hanno permesso fino a ieri."

"Sei venuto fin qui per me?"

"Non ti avrei mai lasciato lo sai, tu sei importante per me."

"Ash ma guardati sei diventato un uomo di successo e anche il mio eroe."

"Non sono cambiato poi così tanto, sono sempre lo stesso, forse più alto e bello."

"Molto bello."
Mi sorrise e si morse le labbra.

"Ti voglio bene."

"Ti voglio bene anch'io."

Mi sforzai per cercare di abbracciarlo ma ero complemento senza forze, così si avvicinò lui e mi strinse tra le sue braccia.

"Ora dormi hai subito una lavanda gastrica e non è roba da tutti i giorni.
Sarò qui al tuo risveglio."

Annuì e chiusi gli occhi.