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Capitolo 20

Lopez uscì dal suo ufficio e camminò a grandi passi verso gli Agenti a lavoro. "Okay a lavoro. Forza, aggiornami," disse questa volta diretto a Dinah.

"Gli Artificieri e l'FBI sono ancora lì, abbiamo cercato a carponi con loro e abbiamo trovato il guscio della bomba," mormorò Dinah, ancora leggermente sconvolta da ciò che stava succedendo. La ragazza si passò una mano sulla fronte e sospirò. "La Sicurezza Nazionale sta organizzando una squadra, ho sentito il Governatore,"

"Sono terroristi?" chiese Camila, entrando nella stanza con dei fogli in mano. Tutti gli Agenti e i Detective indossavano l'uniforme, lei invece si era cambiata una volta arrivata a casa ed era rimasta in borghese.

"È un'ipotesi," le rispose Lopez, alzando leggermente le spalle nel mentre che analizzava tutte le informazioni ricevute negli ultimi minuti.

La Detective annuì leggermente a quelle parole e arricciò il naso. "Ci sono indizi sulla bomba?" chiese quando Lauren le passò vicino velocemente.

La partner teneva in mano una mappa dell'edificio dove si era tenuta la conferenza e la attaccò alla lavagna. "I componenti sono comuni... hanno trovato un tubo di ampio diametro," farfugliò in risposta e si girò verso Camila.

"Un tubo bomba," ripeté la Detective annuendo con il capo. "Aveva qualche familiare qui?"

Dinah scosse la testa e ruotò lo schermo del suo computer verso il Capitano e le due Detective. "Figlia unica di madre single," esclamò, indicando il fascicolo di Christy Williams. "È stata nell'esercito per quattro anni,"

"Congedata due settimane fa, viveva con la madre," confermò Lopez.

Camila sgranò gli occhi a quelle parole e si portò una mano sulle labbra. "Sua madre era lì?" chiese con un tono di voce triste e dispiaciuto. Dinah e Lauren annuirono, incapaci di dire altro. La Detective si passò una mano tra i capelli e scosse di poco la testa, cercando di non pensare a quella tragedia. "Qualcosa sulla sua vita personale? Christy mi ha detto che i suoi compagni la odiavano,"

Lopez alzò leggermente un sopracciglio e spostò l'attenzione verso Camila. "Non sarebbe una novità. Devo ricordarle Detective che la sua scalata al successo non è stata facile, soprattutto all'inizio, o sbaglio?"

"Non sbaglia, Signore," rispose Camila, scuotendo la testa. Quando faceva parte della squadra della Narcotici veniva spesso messa da parte o utilizzata come esca per i criminali che si facevano abbindolare dalla sua bellezza. "Ma mi è sembrato di capire che per i Militari sia un discorso più complicato,"

"Siamo donne," esordì Dinah e si strinse leggermente nelle spalle. "Gli uomini non riescono ad accettare che possiamo fare esattamente ciò che fanno loro, anche meglio. Senza offesa, Signore," si affrettò ad aggiungere, ma Lopez rispose con un sorriso e si strinse nelle spalle. "Controlliamo il suo stato di servizio, vediamo chi c'era nella sua unità e delle eventuali note disciplinari," continuò poi, tremendamente in imbarazzo.

Camila annuì e si passò una mano tra i capelli. Lauren spostò il peso da una gamba all'altra e i schiarì rumorosamente la gola prima di parlare. "Ho conosciuto il Tenente Colonnello Jones, è dei corpi speciali operativi. Ci può essere d'aiuto,"

"Sentitelo," ordinò Lopez.

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"L'attentato non è stato rivendicato," informò Lauren, entrando nel laboratorio dove Camila e Ally stavano analizzando alcune prove trovate sulla scena.

Le due spostarono l'attenzione sulla ragazza, per poi indicarle ciò che stavano facendo. "Questo sembra un interruttore," rispose Ally usando un tono di voce basso, come se volesse in qualche modo ribaltare la sua convinzione.

"Sì, un interruttore al mercurio," confermò Camila, piegando la testa da un lato e appoggiò subito dopo le mani ai lati del tavolo. "Hai già la lista dei componenti della bomba?"

Ally annuì in risposta alla domanda. "Sì, è qui," disse prima di scaraventare un piccolo blocchetto sotto al viso della Detective che la lesse con attenzione.

Anche Lauren si fece più vicina al tavolo e alla sua partner, così da poter leggere meglio ciò che vi era scritto. "Tracce di polvere d'alluminio, magnesio... colorato di potassio e zolfo."

"Quanti della sua squadra erano a Miami quando è stata uccisa?" chiese Ally, interrompendo i loro movimenti.

La Detective arricciò le sopracciglia, confusa da quella domanda e si morse il labbro, pensando. "Solo i tre ragazzi sopravvissuti... e il capo plotone, il tenente Fordegyde,"

Il Medico Legale fece cenno alle due colleghe di seguirla e le portò davanti ad un contenitore dove solitamente venivano messe le prove rinvenute sul corpo della vittima. "Tessuto cicatriziale attorno a un corpo esterno nella spalla di Christy Williams," mormorò Ally, prendendo un vetrino e lo avvicinò alle due Detective.

"Deve essere il proiettile, Christy mi aveva detto che lo hanno lasciato lì," mormorò Camila, restituendo poi il vetrino alla sua collega. "Perché non lo hanno estratto?"

"Forse perché era vicino al plesso brachiale," ipotizzò Ally. "Farò delle analisi,"

"Facci sapere,"

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Più tardi al Distretto vennero chiamati e interrogati i tre soldati appartenenti al plotone di Christy Williams, e che quest'ultima aveva salvato. Per ascoltarli tutti, Lauren, Camila e Dinah decisero di dividersi. A Camila toccò Campbell, ex fidanzato della vittima. "Christy mi ha detto che stavate insieme al liceo," incominciò la Detective, rimanendo in piedi davanti al soldato.

"Sì, siamo rimasti amici," ribatté lui, sistemandosi la giacca della divisa mimetica.

"Era con lei quando..."

Campbell annuì più volte, portando le mani in tasca. fece un piccolo respiro prima di rispondere. "Per tutto il tempo. Christy era alla guida del camion, io le sedevo vicino. L'ordine era di raggiungere il plotone e rifornirlo di armi e munizioni,"

Nelle altre stanze, intanto, Dinah e Lauren rivolgevano le stesse domande agli altri due indiziati. "Ho sentito il rumore di un razzo che veniva sparato contro di noi e poi bam," spiegò Dhonn a Lauren. "Ha fatto volare quel mezzo di tre tonnellate come... una fogliolina nel vento. Ha ucciso Smith e Louis all'istante.

Smith si passò una mano tra i capelli, visibilmente nervoso. "I ribelli ci sparavano. Ero bloccato nel camion, non riuscivo a reagire. Eravamo tutti morti,"

Camila incrociò le braccia sotto al seno, mantenendo un'espressione concentrata sul volto. "Il soldato Williams era ferita, ma ha preso la mitragliatrice, si è distesa e ha incominciato a sparare," disse Campbell.

Fordegyde, il Tenente Colonnello Capo, continuava a raccontare la sua versione con orgoglio e ammirazione. "Li ha salvati tutti, ed era della logistica, non avrebbe mai dovuto combattere. I ragazzi la prendevano in giro perché era femminile, ma io sapevo che era forte."

"Dopo i rifornimenti ha avuto altri compiti?" chiese Dinah.

"No ma quel giorno, in piena emergenza ha risposto ai miei più alti ideali perché era un soldato. È questo che era," si passò una mano sul viso e scosse velocemente la testa. "Un soldato maledettamente coraggioso."

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Verso sera, Camila e Lauren ritornarono nel loro appartamento, che ancora era pieno di scatoloni, dato il trasloco della ragazza. Si scusò mille volte, ribadendo che avrebbe sistemato tutto dopo il caso, ma a Camila non sembrava importare molto. La Detective si spostò verso il frigo, ritornando dalla sua partner con due bottiglie di birra. "Non dovresti bere acqua?" le chiese Lauren, piegando la testa da un lato.

"Non dopo questa storia," le rispose, per poi ridere. "Continuo a pensare a quello che ha detto Christy, che nella sua squadra era odiata... ne hai avuto l'impressione oggi?"

Lauren scosse la testa, bevendo la sua bevanda. "No, ho visto dei soldati in lutto per uno di loro. Deve essere terrorismo, "

Camila sospirò, sedendosi poi nel divano, vicino alla sua partner. "Ci lavorano i migliori Artificieri del paese. Li prenderemo,"

Le due si scambiarono un'occhiata, per poi far scontrare i fondi delle loro bottiglie e riprendere a bere. Bolt comparve da dietro uno scatolone, abbaiando e ricorrendo una pallina gialla che si spingeva da solo con il naso. Il cucciolo stava diventando molto attivo ma poco furbo allo stesso tempo e fece ridere le due Detective per i suoi movimenti goffi. Quella tranquillità però venne interrotta da una telefonata del Medico Legale che le invitava a raggiungerla al più presto all'obitorio. Delle novità erano in arrivo, ma non sarebbero state affatto piacevoli.

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Ally accolse le due Detective con un sorriso leggermente stanco e le mostrò subito ciò che le aveva condotte lì. "Ecco che cosa c'era nella spalla di Christy," sollevò un contenitore di vetro tondo con dentro un proiettile.

"Una calibro 38 di un revolver americano," sussurrò Camila, dopo averlo ispezionato per bene

Lauren si portò subito una mano sul viso, stropicciandolo e scosse la testa. "Allora è stato fuoco amico," mormorò ancora incredula.

"Per forza..." Camila consegnò nuovamente la prova al Medico Legale, che si tolse i guanti dopo aver sistemato il tutto. "Ally che mi dici sulla ferita d'arma da fuoco?"

"Sarebbe solo la mia supposizione..." incominciò la ragazza. Quando notò lo sguardo di Camila incurvarsi e diventare spaventoso alzò le braccia verso l'alto in segno di resa. "Va bene. Ritengo che si trovasse davanti a chi ha sparato, ad una distanza minima di due metri, basandomi sulla cicatrice del foro d'entrata,"

"Perciò ha visto chi le ha sparato," disse Lauren con certezza.

Camila annuì, ma mantenne un'espressione confusa sul viso. "Ma perché avrebbe mentito?"

Ally alzò leggermente le sopracciglia, per poi incominciare a gesticolare con le mani, come se la situazione fosse chiara ormai. "Christy ha rifiutato di levare il proiettile perché non voleva che vedessero che era americano,"

"Voglio parlare con Gar Campbell, il Commilitone che era con lei quando le hanno sparato. Stavano insieme al liceo," esclamò Camila, prendendo poi il telefono dalla tasca. Incominciò a comporre il numero ma si bloccò quando vide due occhi verdi puntati su di lei.

"Non sei autorizzata al servizio," le ricordo Lauren, con un sorrisetto sulle labbra.

Camila sbuffò, ruotò gli occhi e lasciò l'obitorio, tenendo il telefono sotto l'orecchio.

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Il mattino seguente, Lauren e Camila si recarono a casa di Gar Campbell. Uscirono dall'auto e Lauren incominciò a ricordare alla sua partner di starle dietro e che non sarebbe dovuta essere lì. Far uscì di casa in contemporanea al loro arrivo e appena venne chiusa la porta di casa, l'auto del ragazzo esplose, scaraventando le due Detective sul marciapiede. Camila e Lauren si rialzarono con difficoltà e dopo aver fatto arrivare la scientifica, decisero di parlare con Gar all'interno di casa sua.

"La cosa non riguarda solo Christy," incominciò il ragazzo, giocherellando con le dita della mano destra. "Ogni soldato che sa la verità su cosa sia successo a Christy è in pericolo,"

"Cosa intende?" chiese Camila, piegando la testa da un lato e osservò attentamente il ragazzo.

"Christy è stata colpita da fuoco amico in Afghanistan," disse Lauren e vedendo che il ragazzo non mostrava nessun cenno di stupore, guardò Camila. "Lo sapeva,"

Camila sentì la propria vena del collo incominciare a pulsare e scattò in piedi. "Lei fa parte di un insabbiamento,"

"Io obbedivo agli ordini," urlò Gar e Lauren portò una mano sulla pistola, invitandolo così a calmarsi e ad abbassare i toni.

La Detective si alzò dalla sedia dove stava seduta e ritornò verso la sua partner. "Ordini di chi?"

"Tenente Fordegyde," rispose lui.

Camila afferrò il braccio di Lauren, spostandola nella cucina così da poter parlare solo con lei, assicurandosi che il ragazzo non le sentisse. "Fordegyde     del gruppo operazioni speciali, può usare qualsiasi arma," sussurrò.

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Camila, Lauren e Lopez si ritrovarono nella sala multimediale del Distretto e ascoltarono tutto quello che avevano trovato sul Tenente Fordegyde. "Guarda lo status di servizio, è eccezionale, non può essere lui," esclamò Lopez scuotendo la testa più volte.

"Anche Christy lo era," fece notare Camila, spostando lo sguardo verso il Comandante che infilò velocemente le mani dentro le tasche.

Improvvisamente la porta della stanza si aprì di scatto e Dinah entrò nella stanza con un fascicolo in mano. "Scusate ragazzi, ho scoperto che lo zolfo usato nell'esplosivo proviene da uno spaccio di elementi chimici," esclamò, dando poi ciò che teneva in mano alle due Detective. "Guardate chi ha firmato la ricevuta,"

"Fordegyde deve tornare in North Carolina tra 5 giorni," disse Lopez.

Camila spostò l'attenzione verso il monitor del computer e indicò con un cenno del capo ciò che vi era scritto. "Ha affittato una casa a Miami due settimane fa,"

"Proprio quando Christy è stata congedata," fece notare Lauren. "Fordegyde combatteva per la prima volta vero?"

"Forse nel panico spara ad Christy, poi le diventa un eroina ma finché lui è il Comandante può farla tacere," ipotizzò Camila, agitando leggermente le braccia nel mentre che esponeva il suo pensiero.

"Ma lei chiede il congedo e lui la segue fino a qui," continuò Lauren, voltandosi verso la sua partner.

Questa volta fu Dinah a chiudere l'ipotesi, inserendosi velocemente nel discorso. "E così uccide i soldati per salvarsi la carriera?"

Lopez ascoltò con attenzione e si passò una mano sotto al mento. "C'è un'altra spiegazione per l'acquisto di quel materiale esplosivo?"

Le Detective scossero la testa e si scambiarono ancora una volta uno sguardo veloce. "Andiamo in quella casa," esclamò Dinah.

Camila si alzò dalla sedia dove stava seduta e gemette dal dolore. Si passò la mano sul fianco prima di fare una piccola smorfia e sospirò. "Stai qui. Stai al sicuro, ci seguirai in diretta," le disse Lauren, appoggiando una mano sulla sua spalla.

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"È come se ormai non fossi più io," borbottò la Detective, che si era rifugiata nell'ufficio di Ally, per chiederle conforto.

Il Medico Legale si avvicinò alla collega con un piccolo sorriso sulle labbra. "Fammi un favore, chiudi gli occhi, fai un respiro," disse, posizionandosi davanti a lei.

Camila gemette ancora una volta dal dolore e questa volta si piegò con il busto in avanti, "Non ci riesco..." mormorò quasi senza fiato.

Intanto, in diretta, la squadra d'assalto arrivò nella casa e la accerchiò. "Siamo pronti e in posizione," esclamò il Capo. Improvvisamente i Poliziotti si allontanarono dalla casa e la visuale incominciò a diventare sfocata. "Trappola esplosiva tutti dietro! Muoversi muoverci!"

La casa esplose, interrompendo immediatamente la comunicazione.

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Lauren rientrò al Distretto, ancora vestita con la tuta e il giubbotto anti-proiettile. "Una tragedia dopo l'altra, si è fatto saltare prima che entrassimo," esclamò togliendosi le protezioni.

"Per fortuna non si è portato dietro nessuno," mormorò Camila, seduta nella sua sedia dietro alla scrivania. "Vado ad avvisare il tenente Campbell,"

"Vengo anche io...per sostegno morale," disse velocemente Lauren, ancora intenta a rimuovere tutto il superfluo.

Intanto nell'obitorio Ally trovò una piastrina identificativa al collo del corpo del Tenente Fordegyde. Nulla di strano a prima vista, ma con un'ispezione più attenta poté notare che non vi era inciso il suo nome, ma quello di Christy Williams. Si precipitò a controllare la piastrina ritrovata insieme ai resti della ragazza e subito ebbe la conferma dei suoi pensieri. Vi erano incise infatti i dati del Tenente. In più scoprì che l'uomo era stato ucciso da una frattura vertebrale.

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Lauren e Camila si diressero alla casa di Campbell e lo informarono su tutto ciò che era accaduto. "Woah, così il tenente format ha ucciso Christy..." disse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli. "È dura da digerire," 

Improvvisamente però la conversazione fu interrotta dal telefono di Camila che squillò e la Detective si spostò per rispondere, girovagando per la casa. "Sì?" chiese.

"Fordegyde è stato ucciso con un colpo alla nuca prima dell'esplosione," le spiegò Ally, dall'altra parte del telefono.

"Sei sicura?" mormorò Camila, fermandosi al centro della cucina. 

"Sì, sì,"

La Detective sbuffò e spostò l'attenzione verso alcune foto appese al frigorifero. Ritraevano Gar Campbell e Fordegyde in guerra, con la divisa mimetica e le munizioni. Gar teneva tra le mani la sua arma. Camila sgranò gli occhi. Una calibro trentotto. "Maledizione,"

"Che succede?"

Campbell entrò in cucina solo per dare alla Detective la tazza di caffè che aveva chiesto poco prima. "Grazie, Gar," esclamò Camila ad alta voce, enfatizzando il nome così che la sua collega al telefono capisse.

"È stato Gar? Chiamo i rinforzi immediatamente,"

La Detective attaccò la telefonata e ritornò nel soggiorno, dove Lauren e Gar stavano in silenzio. "Riconosce le pistole al volo Detective,"

"Lei ne ha una interessante Gar," disse Camila, facendo un cenno con il capo alla sua partner. Prima che le due potessero intendersi, Campbell infilò la mano dentro la sua borsa e tirò fuori una granata, rimuovendo la sicura. Lauren sfoderò la pistola, ma lui la convinse a non muoversi. "Hai sparato a Christy?"

Il ragazzo scosse la testa e incominciò ad agitarsi. La sua fronte grondava dal sudore. "È stato un incidente non sapevo che fosse lei, ho sentito un movimento..."

"E hai sparato istintivamente," continuò Camila, cercando di persuaderlo. 

Lauren continuò a tenere la pistola puntata verso il militare ma si tenne a distanza. "Non ha detto niente per proteggerti,"

"Io l'amavo," gridò Gar, serrando i denti.

"E perché l'hai fatta esplodere?" chiese Camila con tono quasi sarcastico. "La guerra non aiuta le relazioni, ecco perché, non è stato per la guerra ma per il Tenente Fordegyde," continuò la Detective, collegando i pezzi del puzzle nella sua mente.

Campbell incominciò ad agitare la mano. "Sì, sì loro credevano che non me ne fossi accorto, loro andavano a letto," la mano che teneva la granata incominciava a tremare. "Lui era il suo ufficiale superiore. Questo è un oltraggio alla Corte Marziale,"

Anche Lauren sembrava finalmente capire. "Non è stato un incidente in Afghanistan, hai cercato di uccidere Christy,"

Il soldato sorrise per pochi secondi, poi puntò la granata verso Camila. "Credevano di poter vivere felici? No," 

"No!" urlò la Detective. "Aspetta... per questo ha affittato una casa qui, per starle vicino. Ti capisco, non devi farlo," disse, cercando ancora di persuaderlo a fare la cosa giusta.

"Non ho scelta,"

"Devi affrontare quello che hai fatto," In pochi secondi, Camila bloccò la sua mano, avventandosi contro di lui e Lauren gli si lanciò contro. Camila tenne salda la presa sulla granata, nel mentre che Lauren cercava di riempire di botte Gar, ormai a terra privo di sensi. Insieme rimisero la sicura alla granata.

"Dalla a me," disse Lauren poco dopo, vedendo Camila altamente scioccata. "È tutto okay,"

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Camila e Lauren si ritrovarono a casa, finalmente, di fronte al loro amato cibo. "Ero terrorizzata ma ho reagito," esclamò la ragazza con la bocca piena di riso cinese.

Lauren prese una manciata di lychees e scosse piano la testa. "Questa è la definizione di eroina," Camila sporse di poco il labbro inferiore e diede una gomitata alla sua partner, che subito gliela restituì, aspettandosi che si piegasse dal dolore, ma quando questo non successe le due si scambiarono un sorriso. "Ally aveva ragione, era psicosomatico,"

"No non lo era," rispose la Detective, orgogliosa, per poi riprendere a colpire Lauren, tra delle sonore e rumorose risate.

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