Capitolo 17
Poco più tardi, dopo aver evitato tutto il traffico delle vie principali di Miami, Dinah e Normani arrivarono al Distretto. Parcheggiarono l'auto vicino all'ingresso e rimasero dentro. "La macchina di Camila è ancora qui," fece notare Normani e puntò il dito verso l'auto che avevano davanti.
Dinah rispose stringendosi nelle spalle e le due scesero in contemporanea della macchina. Improvvisamente però, qualcuno da sopra le loro teste incominciò a sparare verso di loro. I proiettili sfrecciavano veloci vicino ai loro corpo ed entrambe si buttarono dietro l'auto, così da proteggersi. "Da dove sparano?" chiese Dinah, non riuscendo a vedere i cecchini né a capire la traiettoria.
"Dal tetto," le rispose Normani, la quale aveva una visuale più limpida e libera della situazione. "Angoli nord e sud,"
Dinah mugolò e abbassò la testa, sentendo il rumore degli spari rimbombarle dentro le orecchie. "Prendi la radio," ordinò alla ragazza e nel mentre sfilò la pistola dalla fondina, caricandola con un gesto veloce.
"Perché devo farlo io?" protestò Normani, allargando di poco le braccia.
"Perché io ti copro, pronta?" le rispose velocemente la collega e con un gesto veloce si voltò, mirando al tetto del Distretto. "Vai!"
Con dei gesti veloci ma incerti, Normani sgusciò attaccata alla carrozzeria dell'auto dritta verso gli sportelli. Aprì quello del conducente e tastò nel lato, alla ricerca del walkie-talkie. Sentì degli spari, ma non si preoccupò più di tanto, perché sapeva che Dinah la stava coprendo, o almeno lo sperava. Afferrò la radio e chiamò i rinforzi, ritornando verso la sua collega che riuscì a mirare e a colpire uno dei cecchini. "Ci stanno sparando. Ci sono dei cecchini sul tetto della Base. Fate presto, servono dei rinforzi,"
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Ally stava davanti al corpo di Chris con un bisturi in mano, uno sguardo spaventato e tanti dubbi in testa. "È un'operazione a tutti gli effetti," informò, guardando poi le due Detective.
Camila stava vicino a loro per conforto e per aiutare il Medico Legale in caso le servisse qualcosa. Lauren invece teneva la mano di suo fratello e cercava di non scoppiare in un pianto nervoso.
"Tranquilla, non preoccuparti," mormorò Camila, in risposta alle preoccupazioni di Ally.
"Non ho anestetici," continuò il Medico Legale che alzò lo sguardo verso la Detective e si scusò mentalmente.
Eddy si allontanò dall'uscio della porta e si avvicinò alle Detective senza farsi notare. Voleva essere utile e controllare la situazione, dato che erano lì ormai da qualche ora.
Lauren scosse la testa e accennò un piccolo sorriso sconsolato. Chris continuava a tenere gli occhi aperti e a respirare con difficoltà. "Non importa Ally fai il possibile," mormorò, sussurrando a bassa voce.
Ally fece un respiro profondo e piegò il viso da un lato, osservando il ragazzo disteso nel tavolo operatorio. "Chris... farà male ma devo aspirare il sangue dal polmone per farti respirare," lo informò tenendo un'espressione seria ma allo stesso tempo triste.
"Va bene," farfugliò il ragazzo e annuì.
"Ehi guardami," disse Lauren, guardando dritto negli occhi suo fratellino. "Farà molto male, ma tu poi farcela, quindi stringimi la mano più forte che puoi, va bene?" continuò, cercando di essere il più convincente possibile.
Il Medico Legale incise il petto del ragazzo, che mugolò dal dolore e gemette, stringendo la mano di sua sorella con forza e infilò poi un tubo apposito per aspirare il sangue presente all'interno del polmone.
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All'esterno del Distretto i rinforzi non tardarono ad arrivare. Venne subito lanciato lo stato d'allarme ed arrivò anche Lopez insieme ad alcune pattuglie che circondarono la Base.
Il comandante si inchinò dove stavano Dinah e Normani, che per via della continua raffica di proiettili non erano riuscire a spostarsi. "Che succede?" chiese Lopez, buttando un'occhiata di tanto in tanto al tetto del Distretto.
"Dovrei chiederlo io a te!" urlò Dinah. "Che cosa hai a che fare tu con questa storia?" continuò Dinah, allargando leggermente le braccia ad indicare la situazione nella quale si trovavano. La ragazza appoggiò nuovamente le spalle contro il parafango dell'auto, scuotendo la testa. "Se ci sei in mezzo, te la farò pagare,"
"Con chi diavolo credi di parlare?!" esclamò Lopez, alzando il tono della voce. "L'ho affidato io questo caso a Denny e voglio il colpevole," continuò.
"Dobbiamo liberare gli ostaggi. Cabello, Jauregui e Eddy Marrero sono lì dentro," mormorò Normani nel mentre che alcuni Agenti rispondevano al fuoco nemico.
"Anche la Dottoressa Hernandez e Chris," continuò Dinah, prendendo un nuovo caricatore.
Dopo pochi secondi si avvicinò un'Agente della squadra d'assalto che teneva la piantina dell'edificio tra le mani. "Un uomo armato sull'uscita posteriore, i tiratori sono quasi in posizione," informò, rimanendo nascosto dietro la muraglia che avevano formato con tutte le auto della Polizia.
"Quanti sono dentro?" chiese Lopez.
"Ne abbiamo visto uno solo all'ingresso," rispose velocemente l'uomo e si strinse leggermente nelle spalle. Era impossibile stabilirlo con certezza data l'impossibilità di comunicare all'interno e la grandezza dell'edificio.
Dinah strinse i denti e scosse di poco la testa. "Dobbiamo trovare un modo per comunicare," si ricordò poco dopo della radio che aveva precedentemente preso Normani dalla macchina. "Provo ad usare il canale 12, Normani dammi la radio,"
"Ma lo sai che Camila non la usa mai," farfugliò l'Agente, sentendo altri proiettili cadere contro la carrozzeria dell'auto.
"Magari avremo fortuna," esclamò in risposta. Era vero, Camila riteneva quella radio inutile, dato che funzionava a malapena su un canale e raramente la portava dietro con sé. "Camila mi senti?" provò Dinah, tenendo premuto il pulsante dell'altoparlante. "Mi ricevi, passo,"
All'interno dell'edificio Camila sentì un fruscio provenire dal tavolo dove era disteso Chris. Era una voce, ma non apparteneva a nessuno dei presenti della stanza. Poi la Detective la vide. La radio che aveva appoggiato vicino ai piedi del ragazzo. Con un balzo quasi felino si allungò per prenderla. "Dinah sei tu?"
"Camila dove siete?" rispose immediatamente la ragazza dall'altra parte.
"Siamo nella stanza delle autopsie," mormorò, guardandosi intorno per precauzione. Eddy ormai si era avvicinato al suo fianco e i due davano le spalle alla porta, preoccupati di comunicare con l'esterno del Distretto.
"State tutti bene?"
Camila accennò una piccola risata nervosa e si spostò i capelli da un lato, avvicinando la radio alle labbra. "Ci sono almeno due morti e due feriti. Eddy è stato colpito alla gamba... Chris ha un riversamento interno... è grave," farfugliò velocemente. La voce della sua collega si sentiva lontana e metallica. Quell'arnese faceva cilecca.
"Riuscirete a tenerli lontani?"
"Non per molto, stanno cercando qualcosa," si intromise Lauren, alzando leggermente il volume della voce per farsi sentire.
"Oh aspetta!" esclamò Ally, battendo di poco le mani per attirare l'attenzione di entrambe le Detective. "Stavano cercando qualcosa negli armadietti delle prove...ma non lo hanno trovato,"
Lauren confermò, annuendo con il capo più volte.
"E me lo dite solo adesso?!" esclamò Camila, guardando le due colleghe con un'espressione arrabbiata.
Ally incominciò ad agitare le braccia indicando Chris e tutta la sala delle autopsie. "Scusa sono stata un po' impegnata," protestò.
"Camila hai depositato tutte le prove presenti sulla scena?" chiese Dinah che stava ascoltando attentamente il discorso delle tre.
"Sì tutte... tranne il pacchetto di sigarette che ho ancora in tasca..." farfugliò tastandosi le tasche e si rese conto che aveva lasciato il pacchetto nella giacca che ora si trovava sotto la testa di Chris. "Ma perché dovrebbero cercare le sigarette di Denny?"
Dall'altra parte Dinah si zittì, tanto che Camila pensò che fosse caduta la linea. "Denny non fumava... Suo padre è morto di cancro," rispose.
"Quindi deve esserci qualcosa nel pacchetto," dedusse Camila e si avvicinò al tavolo lentamente.
"Controlliamo," mormorò Eddy con un tono di voce impaziente. "Dov'è?" aggiunse poi velocemente.
"Qui," farfugliò Camila indicando la giacca ma quando si voltò vide entrare nella loro stanza un uomo con una maglietta grigia, leggermente malandata e dei pantaloni scuri. Teneva in mano una mitragliatrice e lo puntò dritto verso la Detective.
"Buttala," ordinò, rivolto ad Eddy e alludendo all'unica arma che avevano, ossia la pistola di Eddy. "Tu, metti giù la radio," continuò e questa volta era per Camila, che con diffidenza si inchinò per poggiare la radio per terra, vicino ai piedi di Ally.
"Cam che succede?"
"Dammi le sigarette," continuò Andy. Camila teneva le braccia leggermente alzate e rimase immobile. La Detective lanciò uno sguardo verso Bolt, che aveva incominciato a graffiare leggermente con le unghie il metallo dello sportello, chiedendo probabilmente di essere liberato. Pregò con tutta se stessa che la smettesse, non voleva che gli succedesse qualcosa e sapeva che se si fosse liberato, quell'uomo lo avrebbe ucciso, sicuramente. "Conto fino a tre, poi lo faccio fuori," continuò l'uomo, riportandola alla realtà e lui abbassò l'arma verso Chris che stava sdraiato agonizzante nel tavolo operatorio. "1... 2,"
"No aspetta va bene," esclamò Camila, incitando l'uomo a fermarsi. "Sono nella tasca,"
Andy rise e scosse la testa, continuando a puntare l'arma dritta verso il ragazzo. "Non fare scherzi o sparo,"
Lauren alzò lo sguardo verso quello di Camila. La ragazza si era pietrificata dalla paura e non riusciva neanche a girarsi per controllare il viso dell'uomo, che nel frattempo aveva incominciato a camminare per la stanza. Camila mosse leggermente il capo, indicandole di stare tranquilla.
"Senti stai calmo, sono nella tasca della giacca sotto la sua testa," disse Camila, puntando il dito verso la sua giacca. Con un gesto veloce la Detective le prese e le tenne in mano, così da mostrarle all'aggressore. "Eccole," farfugliò.
"Dalle a Eddy," ordinò. Quella risposta sciolse l'enigma che Camila stava tentando di risolvere dall'inizio di quel caso. Eddy Marrero era corrotto.
Dato che la ragazza stava dando le spalle al collega si voltò di scatto e tirò il pacchetto, che atterrò dritto tra le sue mani. Eddy lo afferrò e lo aprì velocemente, controllandone il contenuto. Come ormai avevano capito, dentro vi erano delle stecche di droga pura. "Sorridi sei su Candid Camera," disse e afferrò la pistola che scenograficamente aveva appoggiato per terra.
"Denny non era sicuro che tu fossi entrato nel giro della droga, ma gli erano venuto dei sospetti e per questo aveva un microfono e una micro-telecamera," mormorò Camila, che ormai aveva capito tutto.
"Non doveva immischiarsi," rispose semplicemente Eddy, stringendosi leggermente nelle spalle, dato che infondo non gli importava più di tanto di ciò che stava succedendo. "lo avevo avvertito, non volevo ucciderlo, ma si è presentato al magazzino e non avevo altra scelta."
Camila strinse i pugni e serrò la mascella. Non riusciva davvero a crederci. "Hai ucciso tu anche l'altra testimone?" chiese, anche se la risposta era scontata.
"Una tossica schifosa in meno," ancora una volta Eddy alzò le spalle e caricò la pistola, giocherellando con il mirino e il carrello.
Camila scosse la testa e sentì dentro di sé la rabbia crescere sempre di più. "Sei un figlio di puttana,"
"Nah, non lo sono," Eddy rise, seguito da Andy che abbassò la mitragliatrice. In pochi secondi, Eddy sparò dritto al petto dell'uomo che cadde a terra immediatamente. Sia Camila che Lauren e Ally si abbassarono e coprirono le orecchie. Quando si resero conto che lo sparo non era diretto a loro si misero nuovamente in piedi. "Io sono un vero genio," continuò il Poliziotto. D'altra parte, Ally vide con la coda dell'occhio la radiolina appoggiata per terra e con il tacco della scarpa premette sull'altoparlante e attivò il collegamento con Dinah. "Adesso che ho quello che volevo mi siederò qui e aspetterò di essere salvato, ovviamente prima devo uccidere voi quattro," Eddy prese la mitragliatrice dal corpo di Andy e se lo sistemò al collo.
"Se fossi in te non lo farei," esclamò Dinah. La voce si sentiva forte e chiara e rimbombava da sotto al tavolo. "Eddy arrenditi."
La squadra d'assalto riuscì a sparare a tutti i cecchini presenti sul tetto e gli Agenti si avvicinarono all'ingresso secondario. Un uomo armato uscì, ma venne ucciso dal fuoco degli Agenti. "Entrate dall'obitorio presto!" ordinò il capo della squadra d'assalto. "Squadra 1 muoversi, squadra tre seguitemi."
All'interno della sala delle autopsie si sentirono gli spari rimbombare nuovamente nel corridoio. Eddy incominciò ad agitarsi e si guardò intorno. Il suo piano era rovinato. Si avvicinò a Camila e la afferrò trascinandola via con sé. "Vieni con me," disse. Puntò la pistola contro il petto della ragazza e incominciò a dirigersi fuori.
"Tranquille," farfugliò Camila, in risposta alle proteste di Lauren e Ally.
Eddy condusse la Detective fuori dal Distretto, tenendo salda la presa intorno al suo collo e la pistola contro il suo petto. Intanto la squadra d'assalto entrò dentro l'obitorio e le due ragazze alzarono le braccia in segno di resa. "Non sparate," disse Ally spaventata.
Fuori dal Distretto, tutti gli Agenti puntarono le pistole contro Eddy e Camila, ma quando Dinah si rese conto della situazione abbassò la pistola e si avvicinò al capo della squadra d'assalto. "Ordini di non sparare," farfugliò.
"Nessuno spari chiaro?" ordinò lui. "C'è un uomo armato con un ostaggio,"
"Eddy lasciala andare, arrenditi," urlò Dinah, ma l'Agente continuava a camminare via, trascinando la Detective con sé. "Riesci a colpirlo?"
"La tiene troppo stretta..."
Camila si incominciò a dimenare e spostò una mano dal braccio che Eddy teneva intorno al suo collo "Marrero non hai scampo, lasciami," esclamò ad alta voce e cercava di stare ferma, ma lui la trascinava via con forza.
"Butta la pistola Eddy, non complicare le cose. Lasciala andare," continuò Dinah. Adesso stava puntando l'arma nuovamente verso il ragazzo, ma nessuno si azzardava a sparare.
"Le chiavi della macchina, dammele!" esclamò Eddy nell'orecchio della Detective, spingendola più attaccata al suo corpo e la continuò a tirare via.
Camila piantò i piedi per terra per qualche secondo e gemette dalla frustrazione. "Sparategli!!" urlò, guardando negli occhi gli Agenti che circondavano il perimetro del Distretto.
"Mettete giù le armi o l'ammazzo!" disse Eddy in risposta.
La Detective si mosse nuovamente e scosse la testa più volte, cercando di spostarsi via. "No non ascoltatelo! Chris sta morendo... non c'è tempo!"
"Sarà già morto a quest'ora," disse Eddy, parlando a bassa voce così che soltanto Camila potesse sentirlo.
"No!" urlò Camila.
La Detective portò un braccio sulla pistola di Eddy e strinse con forza la volata, ovvero la parte finale della canna, spingendola verso il basso contro il proprio stomaco. I due lottarono, Camila in particolare cercava con tutte le forza di dimenarsi, ma Eddy la stringeva troppo forte a sé e non c'era modo di scappare via. Eddy premette il grilletto e il proiettile perforò prima il corpo di Camila poi il suo, facendo uscire da entrambi un fiotto di sangue.
Lauren uscì in contemporanea allo sparo, spalancando le porte principali del Distretto, giusto in tempo per vedere la sua partner cadere a terra priva di sensi e il suo corpo diventare lentamente bianco come uno straccio. Come un cadavere. "Camila!!" urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
Tutti corsero verso la Detective a terra e priva di sensi. Ma Camila agonizzò, unì le labbra a formare una linea sottile e chiuse gli occhi.
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