Mi svegliai all'improvviso. Era notte fonda, lo si poteva capire dal silenzio che sovrastava la nostra casa e dal buio pesto. Non si vedeva assolutamente nulla. Però potevo sentire qualcosa ai miei piedi. Ma il sonno era più forte della curiosità e non riuscii subito a mettermi seduta. Pian piano mi sedetti sul letto e cominciai a tastare cosa ci fosse. Dalla consistenza sembrava un libro, di quelli antichi rilegati in pelle e con le lettere del titolo in bassorilievo. Continuai a sfiorarlo come a bramarne il contenuto. Ero lì lì per aprirlo e adesso lo toccavo con entrambe le mani estremamente desiderosa di saperne qualcosa in più. Ad un certo punto, girando il libro, un foglio di carta stette per scivolare da una delle pagine, ma feci appena in tempo a prenderlo. Cercai la pagina da cui era scivolato e solo allora capii che si trattava di una busta. Nell'istante in cui aprii la pagina, un fascio di luce bianchissima invase la mia camera. Era luminosissima e quasi mi accecava. Sentii i miei genitori svegliarsi quando una sensazione stranissima, mai provata prima, mi partì dal petto per poi irradiarsi in tutto il mio corpo. Era come se mi stesse trasportando... lontano, mentre tutto il mondo attorno a me si dissolveva in una cupa nebbiolina biancastra. Ebbi un brivido, non sapendo che proprio i brividi mi avrebbero accompagnata a lungo.