Tammorra di montagna
Noi siamo il canto
del lupo alla luna,
neve e corteccia
sua tana e corona.
Siamo il sabba che a notte
pacifica i numi,
sotto il vento che scuote
la terra allo stremo,
che ha sangue di zingari e pelle
di contessa.
Vilipesa e stordita
col fango e il cianuro e poi
acqua sorgente
lava febbri e fatiche.
Siamo la bruma che vela i dossi
e d'incanto spiega
le ali al vespro sanguigno,
la nenia storta di
cembali e tamburi.
Noi figli di viandanti, bellicosi
e cacciatori
ululiam memorie di chi piantò radici
e testardo volse
all'alto lodi sgraziate e rami
a grattar la schiena al cielo per vedere
se d'un tratto guarda e ride.
E su rocche assopite
nascosti cantiamo
l'amor delicato delle anime in tempesta
e quello selvaggio del cuore mite.
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