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Silente e Draco, in un'aula vuota

Avendo un'ora buca tra Divinazione e Pozioni, ne approfitto e, invece che indirizzarmi direttamente ai sotterranei - come avrei invece dovuto fare per almeno sperare di arrivare in tempo a lezione - devio il mio percorso e raggiungo la voliera. Un leggero alito di vento mi scompiglia i capelli e mi riempie il corpo d' pelle d'oca, al che mi stringo maggiormente nel mio mantello e percorro velocemente il breve tratto che separa il corridoio dalla mia meta. Apro la malmessa porta di legno - piano e attentamente, per evitare che il cigolio dei cardini si senta fino alla cima del Monte Everest - e mi fiondo dentro, provocando un forte sbattere d'ali spaventato e almeno una decina di piume che dondolano fino a toccare terra. Mi guardo in giro e subito sento centinaia di occhi puntati addosso a me, e il peso dei loro sguardi sulla mia pelle. "Non avevo intenzione di spaventarvi" mormoro, scandagliando velocemente le civette presenti. "Hedwig?" chiamo sommessamente, e vedo due grandi occhi gialli aprirsi proprio davanti ai miei. Sobbalzo spaventato. "Cazzo, questa me la paghi, giuro!" sbuffo, avvicinandomi ed estraendo dalla mia manica la pergamena arrotolata e una busta di cavallette. "Hedwig, ho bisogno che porti questa a papà il più velocemente possibile" spiego, aprendo la busta e avvicinandogli un paio d'insetti, che lui trangugia velocemente davanti agli occhi curiosi e gelosi dei suoi compagni pennuti. Approfitto del momento per legargli la pergamena alla zampa, accarezzargli dolcemente la testa e offrirgli un'altra cavalletta, che lui - ovviamente - accetta di buon grado. Mi guarda, io annuisco e lui prende il volo, spiegando le ali bianche e uscendo velocemente dal buco circolare presente nel tetto. Sospiro e torno in corridoio, guardando la mia civetta che, dopo aver fatto due giri attorno alle grandi torri della scuola, accelera velocemente e scompare dietro a un banco di nuvole. 

Mi indirizzo verso le scale intenzionato a raggiungere i sotterranei quanto prima possibile, quando sento delle voci provenire da un'aula proprio dove sono io. Mi avvicino cautamente, attento a non far rumore - conoscendomi, maldestro come sono, mi sembra quasi impossibile non aver fatto cadere nulla - e mi accovaccio accanto alla porta, cercando di trarne il più possibile. Non mi definirei una persona che origlia le conversazioni, ma se due persone hanno deciso di tenere una conversazione in orario di lezione in un'aula vuota di uno dei piani meno visitati di Hogwarts, io voglio sentire cos'hanno da dirsi.  Magari sono solo due studenti colti dall'impeto della passione... o magari qualcuno con piani loschi. In ogni caso, sono troppo curioso per non fermarmi, e so che se andassi via i pensieri riguardo a questa conversazione mi terrebbero sveglio la notte. Sono le persone nell'aula ad essere state incaute, non io che non so farmi i fatti miei! La base delle conversazioni segrete sono gli incantesimi silenziatori, e questo lo sanno tutti... a meno che questa conversazione è destino che io la senta. Quindi, no sensi di colpa, e appoggio l'orecchio alla spessa porta di legno.

"Signore, non capisco perché qui e non nel suo studio... non c'è il rischio che qualcuno ci senta?" una voce nota mormora in modo agitato. Draco? Sento il suono di una sedia che viene tirata indietro, e poi un corpo che cade a peso morto e un fruscio di mantelli. "Ho scelto questo posto appositamente, Signor Malfoy, perché mai nessuno visita questo piano" scandisce la voce lenta di Silente. "Deve fidarsi di me anche in queste piccole cose." Un libro viene aperto, lo percepisco dal fruscio, e diverse pagine vengono voltate velocemente. Silente e Draco, in un'aula vuota? Di cosa dovranno parlare? Dubito che riguardi l'andamento scolastico del biondino... Ora sono convinto che questa conversazione io debba ascoltarla, sembra quasi fatto apposta. "Di... cosa voleva parlarmi, signore?" domanda Draco, frettolosamente. "Lucius Malfoy, Draco. Voglio parlarti di lui e sapere, anche sapere, soprattutto sapere..." Posso percepire Draco trattenere il respiro. "Cosa c'entra lui ora, Signore? Non capisco..." il tono di voce del ragazzo sembra quasi supplicare che non gli vengano poste altre domande. Se solo potessi entrare e abbracciarlo... "Ti avevo già accennato, come ben ricorderai, Draco, che le cose stanno cambiando, la situazione sta diventando pericolosa. Come ben capirai, è nel mio pieno interesse tutelare la tua sicurezza e minimizzare gli impatti che un eventuale scontro potrebbe avere, e per giunta-" Il discorso di Silente viene brutalmente interrotto dal suono di una sedia violentemente spinta all'indietro, e poi da un piede pestato a terra. "Perché io, signore?! Cos'ha tutta questa situazione a che fare con me?! Esigo una spiegazione, non potete semplicemente... continuare a convocarmi, tutti, dirmi cosa fare senza nemmeno spiegare! Cosa c'entra mio padre, cosa c'entro io?!" La voce di Draco è forte e colma di rabbia, sembra quasi sia sul punto di scoppiare a piangere. Lo sento buttarsi sulla sedia e rilasciare un breve singhiozzo, seguito da un respiro profondo. Devo combattere duramente contro il mio impulso di entrare in quell'aula e consolarlo. "Signor Malfoy..." sento Silente sussurrare spaesato. "È ciò per il quale l'hp chiamata oggi, il mio obiettivo è spiegarle cosa sta succedendo, e perché si sta parlando molto di suo padre.

"In passato, un mago di nome Peter Minus aveva provato a governare il Mondo Magico. Era partito con un'intenzione primariamente politica, ma poi... qualcosa in lui era cambiato, e aveva quindi iniziato a raccogliere delle persone che lo seguissero e che appoggiassero il suo stesso pensiero. Era un uomo insospettabile: piccolo, tarchiato, parlava in modo soave e descriveva le sue buone intenzioni; così si era costruito un travestimento infallibile. Lui e i suoi adepti intanto ascendevano la scala del potere ministeriale incontrastati, appoggiati da tutto il mondo magico. Tutto sembrava andare per il meglio... ma uno dei suoi adepti, uno che componeva il suo consiglio più stretto, sbagliò mossa. Finì a processo per corruzione, e Minus voltò le spalle al suo servitore più fidato. Quel servitore era proprio tuo padre. Gli furono requisiti soldi e immobili, e finì in rovina; dovette pure scontare un periodo ad Azkaban. Quando ne uscì, non aveva più niente se non tua madre e-" "Salti, vada avanti, so chi c'era al tempo" "Certamente. All'uscita da Azkaban, tuo padre dovette chiedere molti prestiti per garantirsi una vita agiata, e quindi si indebitò. In molti lo volevano morto.

"In una situazione come questa, capirai bene che la protezione del Ministero aveva davvero il significato di vita o di morte. Tuo padre, per proteggere se stesso principalmente ma anche voi, ha preso un'ardua decisione. Andò dagli Auror e raccontò tutto sui piani di Minus e sulle sue intenzioni. Contrariamente a quanto tuo padre credeva, però, non gli venne garantita nessuna protezione per sé, ma solo per i membri del suo nucleo familiare. Ovviamente, si seppe subito che era stato lui a fare la spia, e ciò mise in pericolo le vostre vite. Fortunatamente, Minus venne presto catturato con i suoi collaboratori, e la vostra vita tornò normale" Sento Draco sussultare "Lei mi sta dicendo questo perché..." Silente fa due passi. "Minus sta tornando, più agguerrito che mai, e cerca vendetta. Sei in pericolo, Draco, tu più che chiunque altro" Indietreggio al sentire ciò, poi mi avvicino nuovamente. "Devi però sapere che una resistenza si era opposta a Minus, e-"

Mi sento tirare a terra prima di poter sentire l'ultima frase pronunciata dalla voce del Preside. Che cazzo... sento un dolore lancinante al costato e mi mordo il labbro per non gemere. "Potter, che cazzo ci fai qui?!" Abraxas. Mi alzo velocemente, aspettandomi di vedere quel suo brutto muso pallido, ma mi accorgo che non è solo: alla sua destra c'è Theodore Nott, e alla sua sinistra il ragazzo mulatto, Blaise Zabini. "Mi segui, per caso?" gli chiedo sfacciatamente. Lui mi guarda in cagnesco. "No, ma ti stavo proprio cercando" lo vedo sistemarsi i polsini della camicia sotto la tunica della divisa per poi fare cenno ai suoi scagnozzi, che mi prendono per le braccia e mi sospingono in una delle aule buie e fredde. Sembra la scena di un film mafioso. I due mi sbattono brutalmente su una sedia. "Potter, io e  te dobbiamo fare una piccola chiacchierata amichevole - al che tira fuori la bacchetta - riguardo a Draco" Sogghigno. "Draco chi, il mio ragazzo?" Vedo Nott tingersi di rosso. "Semmai il mio ragazzo" scandisce a labbra serrate, come per non farsi sentire da Abraxas, che mi sta guardando inespressivo. "Tu non dovrai vederlo più, intesi?" ringhia minaccioso. Io gli faccio il verso, ma me ne pento quando sento la sua bacchetta infilarsi tra le mie costole. "Non sto scherzando, Potter. Smetti di frequentare Draco o le conseguenze saranno amare, e non solo per te." Detto ciò, fa cenno ai suoi cagnolini e tutti e tre escono, non prima di avermi lanciato un'occhiata assassina. 

Senza che io lo voglia, i miei pensieri tornano alla conversazione tra Draco e Silente. Possibile che... Abraxas si fosse messo al servizio di Minus? Mi alzo dalla sedia ed esco, sentendo il grande orologio battere le 11 meno un quarto. Impreco tra i denti e inizio a correre verso i sotterranei, sperando di non arrivare in ritardo. Abraxas potrebbe essere figlio di uno degli scagnozzi di Minus, e di conseguenza potrebbe aver voluto seguire le orme del proprio padre. Ora tutto ha senso! Per questo è morbosamente ossessionato da Draco, vuole ucciderlo? Lo sta pedinando per conto del proprio padre? Per conto di Minus? Mi siedo in classe accanto ai gemelli, che saluto velocemente per poi immergermi nei miei pensieri. Devo tenere d'occhio quel Serpeverde... non posso permettergli di mettere in cantiere il suo piano malefico! Fortuna che l'ho scoperto, ora Draco sarà al sicuro con me, e scapperemo insieme sul mio cavallo bianco in direzione del tramonto tra le campagne del Nord d'Inghilterra, mentre lui mi professa il suo am-

"Potter, prestare attenzione è diventato opzionale? Meno dieci punti a Grifondoro" proferisce Snape, sbattendo la mano sul mio banco. Devo essermi alienato mentre stava spiegando un qualche distillato... o un qualcosa di simile. "Mi scusi prof, ma la sua voce mi ha incantato tanto è dolce" scherzo a mezza voce. Lui pare avermi però sentito, tanto che mormora qualcosa a denti stretti e la nostra casata perde altri 5 punti. Fred e George mi guardano divertiti. "Prongs e Padfoot sarebbero fieri di te, amico" Io rido. "Sono o non sono il loro degno successore?" "Il solo e unico! Comunque. avevamo una cosina-" "Da aggiungere. Dici bene, fratello. Abbiamo notato che questa scommessa sta diventando troppo facile per te e pensavamo-" "Di aumentare la posta in gioco. Per far valere la scommessa, dovrai-" "Far sì che Draco ammetta che voi siate fidanzati, oppure, se è troppo difficile-" "Che dica almeno che siete usciti per un appuntamento romantico" Il loro scambiarsi di parti durante un discorso mi confonde quanto mi affascina. "Ci stai?" Finiscono insieme, facendo voltare di scatto Snape, che decurta alti 20 punti da Grifondoro. Sogghigno malandrino. "Certamente, affare fatto" Ci stringiamo la mano. Questo mi darà una motivazione in più per ignorare completamente la minaccia del "nuovo boss mafioso" e passare più tempo con il mio Corvonero preferito. Perfetto.

A fine lezione, esco dai sotterranei e mi dirigo verso il cortile per prendere una boccata d'aria dopo aver speso tutta l'ora chiuso in quel buio posto senza ossigeno. Cammino lentamente, percorro un paio di scalinate e finalmente imbocco l'uscita. Mi avvicino a una panca e mi siedo chiudendo gli occhi per godermi il timido sole invernale. "Harry!" sento una voce femminile chiamarmi, al che io apro un occhio. "Ehm... ciao" mormoro confuso, Chi è questa, adesso? Lei ride. "Eddai sciocco, non ricordi l'altra sera?" Io devo aver assunto un'espressione simile a quella di un baccalà. "Ah, ah ma certo!" rispondo, cercando di fingere. Mi ha colto di sorpresa, solitamente sono l'attore migliore ma... sento un forte calore irradiarsi sulla mia guancia sinistra e porto una mano a toccare l'area. "Ouch!" esclamo, guardandola allibito. Lei scuote la testa in modo deluso, e posso vedere che le lacrime le offuscano leggermente gli occhi. Se ne va correndo senza dire più nulla. 

"Bell'idiota che sei" proferisce una fredda voce alle mie spalle. Mi volto e stendo un sorrido. "Ciao anche a te, Draco" rispondo, quasi dimenticandomi dello schiaffo appena ricevuto. "Cosa hai fatto a quella povera ragazza?" mi domanda poi. Io scrollo le spalle. "Piuttosto, cosa ci fai qui fuori?" Lui si siede accanto a me. "Ti cercavo" "Per le lezioni, se vuoi sono libero sempre al lunedì primo pomeriggio e al mercoledì prima di cena, magari anche al ven-" ma lui mi interrompe. "Non per le lezioni. Volevo..." sussurra, mordendosi il labbro nervoso e guardando il terreno come per cercare le parole giuste. "Invitarti a fare un giro sabato sera... ho bisogno di parlarti." Lo guardo arrossire e gli accarezzo uno zigomo. Sto per accettare quando un pensiero mi attraversa la testa: punizione con Snape. "MI piacerebbe tantissimo Draco ma sfortunatamente ho un altro impegno che non posso spostare" rispondo. Lui sembra deluso. "Posso... chiederti cosa?" sussurra. Vorrei rispondergli, ma poi ripenso al fatto che gli avevo promesso che non avrei litigato con Abraxas e, conoscendo con quanta velocità il biondo cambia umore, preferisco mentire. "Cosa private" proferisco. Lui si alza con fare irritato. "Bene, ma quando sei tu ad avere bisogno non importa se io ho altri impegni, no?!" sputa fuori. Lo guardo pietrificato. "Fai come vuoi, Potter." esclama prima di voltarsi e camminare via arrabbiato. Non capisco cosa sia successo. Cosa ho fatto di male? Mi alzo frastornato e subito incontro gli occhi di Abraxas che mi guardano colmi d'ira. Sospiro pesantemente. Sarà una lunga settimana... 

Sto per rientrare nell'edificio principale quando un battere d'ali molto forte e uno stridio cattura la mia attenzione, facendomi voltare. Vedo Hedwig, con una pergamena legata alla sua zampa. La apro frettolosamente, riconoscendo la scrittura di mio padre.

Ci vediamo domenica nell'Ufficio di Silente. Non parlarne con nessuno, mi raccomando: massima segretezza. Troverai Remus nella Torre di Astronomia. Lui sa la parola d'ordine. Stai attento, James.

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