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Occhio per Occhio...


"Per i mutandoni a quadri di Merlino, George, spegni quell'arnese maledetto!" La voce assonnata di Fred si propaga in tutta la stanza, così come le sue imprecazioni. Di sottofondo, come ogni lunedì mattina, il trillo della sveglia del fratello. Poi un altro gemito gutturale, questa volta da parte di George, seguito da un tonfo secco e un'imprecazione:"Cazzo!" Fred che ride, una bacchetta che viene estratta, un incantesimo che parte e la sveglia che esplode sulla mia testa, tirando su il mio corpo ancora addormentato. Apro pigramente un occhio solo per vedere George steso a terra incastrato tra le lenzuola, Fred buttato in avanti sul suo letto con la bacchetta spiegata e puntata verso di me, il tutto condito da un migliaio di piccoli pezzi di ingranaggi sparsi sul pavimento. Insomma, la tipica routine da lunedì. Con una mano mi strofino gli occhi e con l'altra mi allungo e, a tastoni, cerco i miei occhiali. Vado a colpo sicuro, ma il dolore che sento tra le dita mi suggerisce che non sia stata la migliore delle idee. Sicuramente ho picchiato contro uno degli spigoli in marmo. "Porc-" mormoro a denti stretti, trovando finalmente gli occhiali e inforcandoli. Mi lascio cadere all'indietro. "Io mi rifiuto" esclamo, alzando le mani verso il soffitto e mostrando entrambe le mie dita medie. "Potter, ti ricordo che se tardiamo anche cinque minuti, la McGonagall ci manda a pulire il bagno privato di Argus con i nostri spazzolini da denti" proferisce Fred, mentre tra uno sbadiglio e l'altro infila il braccio sbagliato nella manica della camicia. Mi alzo controvoglia. "Accio vestiti" mormoro, fermando al volo un fagotto di roba spiegazzata. Indosso la camicia, infilo entrambe le gambe nello stesso buco dei pantaloni - che si fotta, il lunedì - e allaccio la cravatta attorno al collo. "Harry, ricordati che oggi pomeriggio abbiamo la pratica di Quidditch, non puoi andare a sbaciucchiarti il tuo ragazzo" sghignazza George, riderendosi - ovviamente - a Draco. "Che c'è - rispondo malizioso - avete paura che io vinca la scommessa troppo in fretta?" Fred mi lancia un cuscino, e insieme ci indiriziamo verso la sala Grande.

Una volta lì, passo il mio sguardo lungo il tavolo Corvonero, aspettandomi di incontrare un paio di iridi color argento che mi sorridono... ma non riesco a trovarli. Eppure ieri sera, prima di tornare nei suoi dormitori, Draco mi aveva promesso che ci saremmo vist- frena, Potter, ma che sei matto?! Sembri una ragazzina alle prese con la sua prima cotta, ed è uno stile di disperazione che non ti si addice. Ricorda che sei tu quello che fa disperare d'amore gli altri, e non il contrario! Ricomponiti, sembri un idiota, e smettila di pensare a Draco. Vuole solo stuzzicarti, lasciarti in attesa per vederti implorare ai suoi piedi, ma ciò non accadrà, non a Har- "Terra chiama Harry, Terra chiama Harry, ci sei, amico?" mormora George, schioccando le dita davanti ai miei occhi. "H-Huh? Certo, ptf, non stavo pensando a nessun ragazzo, non lo conosco neanche un ragazzo" rispondo. Loro si scambiano un'occhiata e sogghignano. "Guarda Fred, quello al tavolo Tassorosso che si sbaciucchia con Sarah Habbot non è mica il piccolo Malfoy?" I miei occhi corrono al tavolo Tassorosso mentre il succo di zucca che stavo sorseggiando finisce sputato sulla faccia dei gemelli. Accorgendomi di ciò che è successo, provo a ricompormi. "Chi, Malfoy chi? E cosa mi interessa?" esclamo, roteando gli occhi. "Ah Harry, sembri una tredicenne in piena tempesta ormonale" mi schernisce George, dando un cinque al fratello. Volto lo sguardo altezzosamente, deciso a ignorarli, prima di scoppiare a ridere. "Lo faccio solo per la scommessa" dico io, quasi per difendermi. Difendermi da cosa? E poi, è la verità. Draco per me non è che la chiave per avere ciò che più voglio... ma ciò non mi impedisce di certo di divertirmi un po', no? i gemelli stanno ancora parlando, ma io ho smesso di ascoltarli. Ora ho in testa il sorriso del mio piccolo corvonero, quello che ha rivolto a me, e solo a me, mentre nevicava. Pensando a quel sorriso, una morsa mi chiude lo stomaco. Mi alzo lasciando il piatto praticamente vuoto. "È ora di andare, non vorrete mica lavare il bagno di Flitch!" mi giustifico, raccogliendo la mia sacca di libri e uscendo dalla sala. Camminiamo piano lungo i corridoi ridendo fino a quando non ci imbattiamo in un gatto. Tutti e tre facciamo un saluto rispettoso con la mano. "La accompagnamo in classe, professoressa?" si propone George. Il gatto si ferma e lo guarda senza rispondere. "Mi farebbe molto piacere, Mr Weasley" sentiamo, alle nostre spalle. Ecco, dietro a noi, la prodessoressa McGonagall... ed ecco davanti a noi un comune gatto. George ride imbarazzato. "Scusi, pensavo-" inizia, ma la McGonagall lo blocca. "Non mi interessa, signori Weasley, e ora in classe prima che inizi a togliervi punti. Tutti e tre, muoversi."

Due ore di Trasfigurazione, una di Pozioni, tre di Incantesimi... eppure non riesco a togliermi Draco dalla testa. Chissà perché non c'era... magari Nott lo aveva ferito, o qualcuno poteva avergli fatto uno scherzo, o ancora... "Stai attento a dove vai, Potter!" mi urla la persona contro la quale ho appena sbattuto. La voce... "Dov'eri stamattina?" mi lascio sfuggire alzando lo sguardo. Ecco qui il mio corvonero preferito. Come stai, Draco? Ti sono mancato? Beh, questo è certo. Idiota! Ora penserà che sono una ragazzina in preda agli ormoni. Bravo, Harry, cosa ti è preso oggi? Sette anni per costruire una reputazione e un giorno per distruggerla. E pensare che- "Dio, mi stai almeno ascoltando?!" Torno alla realtà e solo ora realizzo che Draco mi ha effettivamente risposto. "Cosa?" domando. Sono sicuro di sembrare un pesce lesso in questo momento. Lui sospira. "Scusa se non ero a colazione, sono stato convicato da Silente all'ultimo. Comunque, Harry, ti stavo cercando!" Lo guardo e faccio apprire un ghigno sul mio viso. "Che c'è, non riesci a stare senza di me nemmeno per qualche ora, piccolo?" proferisco. Idiota. Lui mi guarda male. "Certo che no, Potter. Vorrei ricordarti che anche ti sto dando lezioni private per i M.A.G.O. ciò non significa che io abbia tempo libero da perdere e-"ma io smetto si ascoltarlo. I M.A.G.O. cazzo! Me ne ero scordato. "Quindi?" Lo fisso in silenzio. "Va ehm bene, Malfoy, come hai detto tu" Lui mi squadra. "Mercoledì nella terza aula del quinto piano, vedi di essere puntuale". Si volta e se ne va, senza nemmeno salutarmi. Che scorbutico! Scrollo le spalle e imbocco la via opposta a lui. Sembrava più nervoso del solito, però... chissà cosa gli avrà detto Silente, magari ha condiviso con lui i suoi timori così come ha fatto con me. Mi fermo accanto alla finestra e lancio un'occhiata in cortile. Vedo un gruppo di Grifondoro che cammina a passo svelto in direzione del campo da Quidditch. Ah già, staranno andando alle prove per il prossimo match, Fred mi aveva avvisato a riguard- oh merda, le prove! Cosa mi succede? Scrollo la testa e inizio a correre a testa bassa in direzione delle scale. Non posso arrivare in ritardo, sono il capitano, devo dare il buon esempio! Devo muovermi, avanti... Forse correre a testa bassa non è la migliore delle idee, visto che vado a sbattere contro un'altra persona. "Guarda dove vai, razza di imbecille!" proferisce dopo essere caduto a terra. È un ragazzo Serpeverde, mingherlino, occhi marroni e capelli biondo cenere; strano, è sicuramente del settimo anno, allora come mai non l'ho mai visto in giro? Ha certamente un'aria familiare... "Chi sei tu?" domando sfacciatamente mentre lo guardo alzarsi e pulirsi la polvere dalla divisa. "Non sono affari tuoi, Potter" ringhia squadrandomi per poi proseguire verso i sotterranei. Certo che la gente è proprio strana! Scrollo le spalle e torno a correre verso il campo, sperando di non arrivare in un ritardo esagerato. Ovviamente, ora che sono pronto per montare in sella alla scopa, la squadra ha già iniziato a giocare, e io non posso fare altro chee fingere di essere stato sempre lì.

A Quidditch finito, entro negli spogliatoi. "Ragazzi, siete stati grandiosi, dico davvero... giochiamo così e Serpeverde la vede col binocolo la coppa quest'anno!" esclamo, per incoraggiarli. Loro applaudono fragorosamente e iniziano a fare i classici versi la scimmia urlatrice togliendosi le magliette e sbattendole in giro. Rido divertito, e per un attimo, forse, non penso a Draco. Draco. Chissà cosa starà facendo adesso. Starà pensando alle parole di Silente? Si starà preparando per il nostro incontro di Mercoledì? Magari pensa a me così come io penso a lui, incessantemente e- "Harry James Potter la smetteresti di essere la protagonista di un romanzo rosa per un attimo?!" esclama Fred, colpendomi a mo'di frusta con una maglietta. "Ahi, cazzo Fred quella roba fa male!" urlo, guardandolo storto. Internamente, però, gli sono grato. "Cosa c'è?" Loro mi indicano il campo da Quidditch, dove vedo il ragazzo Serpeverde parlare con la sua squadra. "Quello chi è?" chiede George. "Gli sono andato addosso, prima, l'ho anche fatto cadere. Cosa è successo al capitano di Quidditch Serpeverde? Qui qualcosa non quadra" dico, finendo di vestirmi e uscendo con la sacca in spalla. Lancio un'occhiata agli spalti alla ricerca del capitano Serpeverde magari ferito, ma l'unica cosa che vedo è un ragazzo corvonero, il mio ragazzo corvonero, che sorride al ragazzp misterioso. "Draco, cosa ci fa Draco lì?!" mi lascio sfuggire. I gemelli, ormai fortunatamente lontani, non sembrano avermi sentito. Mi fermo e fisso Draco. Prima la ragazza misteriosa che lo stringe, poi il ragazzo misterioso che... che lo fa salire sulla sua scopa?! Stringo un pugno fino a far diventare le mie nocche bianche, poi immagino di colpire lo stupido viso di quello stupido Serpeverde. Lo sta di sicuro obbligando, così come faceva Nott... almeno credo. Volto le spalle e mi torno verso la scuola, camminando distrattamente con il viso di Draco scalfito nei miei pensieri. Devi smettere di pensare a lui...

"Fred, presentami alla tua amica, avanti" rido, seduto al tavolo Grifondoro. Ho deciso: se Draco si sente libero di uscire con altre persone, allora lo farò anche io. Occhio per occhio, dente per dente. La guardo: zigomi alti, labbra fini, capelli scuri e lunghi, occhi azzurri. Non è il mio tipo ma non importa. Camille. Meglio non dimenticarsene... ho scoperto che le ragazze tendono ad arrabbiarsi se si dimentica il loro nome dopo una notte di fuoco. Faccio una battuta, lei ride, io rido, lei mi tocca il braccio, Ah-ah, prendi questa, Draco! Alzo lo sguardo verso il tavolo Corvonero solo per notare i suoi occhi, grigio argento, attraversati da una scintilla di... delusione. Cosa vuoi, Malfoy? È solo colpa tua: se non fossi andato con quel Serpeverde, ora io non le starei masticando la faccia. Prima della fine della cena già mi sta tirando verso i dormitori, e io la sto seguendo senza lamentarmi. In camera mia? Ottima scelta. La bacio e spengo la luce, chiudendo la porta. Spero che Draco non stia facendo lo stesso.

Salve amanti della Drarry! In ritardo di quasi 3 anni, ecco qui il nuovo capitolo. La storia si complica: chi è questa new entry? Cosa succede a Harry? Ma soprattutto, aggiornerò prima che il mondo sarà finito?

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