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Malfoy e Zabini

Passo distrattamente le mia dita tra i suoi capelli mentre il mio sguardo segue l'incessante ticchettio delle lancette del piccolo orologio bianco appeso al muro della sala comune Grifondoro. Sono seduto sul divano, la testa sostenuta dalla mano sinistra e il gomito sinistro puntato sul ginocchio, mentre con la mano destra pettino l'ordinata chioma rossa di Ginny. In fronte a me, sulla poltrona, i gemelli scribacchiano velocemente qualcosa su un rotolo di pergamena color avorio, lanciando qualche occasionale occhiata a me e alla ragazza e dandosi gomitate ogni qual volta o io o lei ci scambiamo un sorriso o un lieve bacio a fior di labbra. Questo è uno dei tanti lunghi e noiosi pomeriggi di Febbraio nei quali né io né gli altri hanno qualcosa di meglio da sbrigare se non sedersi sulle poltrone al caldo del camino e sperare di trovare un modo per accelerare il tempo. Solitamente, le ore sembrano mesi e i minuti settimane, e noi tutti rilasciamo un profondo sospiro di sollievo quando, e oserei aggiungere finalmente, il piccolo orologio batte le 18:30 e in massa ci lanciamo verso la sala grande. Oggi, però, l'orologio sembra procedere al triplo della velocità rispetto al normale, e in un attimo vedo la lancetta dei minuti fermarsi a segnare le cinque meno un quarto.

"Gin" mormoro dolcemente, richiamando l'attenzione della ragazza che, forse per l'ipnotico crepitio delle fiamme, forse per le mie dita tra i suoi capelli, si è assopita sulle mie gambe. Proprio come Draco era appoggiato alle gambe di Zabini, sento riecheggiare nel retro del mio cervello; ignoro in toto il pensiero, sapendo bene che dargli credito non servirebbe a nulla se non a mettermi di cattivo umore. Lei si rigira teneramente stringendo il tessuto della mia camicia tra le sue dita affusolate, e percepisco Draco svanire dalla mia testa, per fortuna. "Mhhhh... è già ora di mangiare?" domanda sbadigliando e alzandosi, per poi buttarsi nuovamente addosso a me. Trattengo una leggera risata dandole un buffetto sulla guancia destra. "No, non ancora, ma ora devo proprio andare... te l'avevo accennato, ricordi?" Lei annuisce e si stacca da me; noto, però, che è restia a lasciarmi andare, e anche dentro di me una parte spera che non lo faccia. "Dai Gin, lo sai che se non passo i M. A. G. O. come vuole mia madre non potremo vederci per tutto il resto dell'estate" le ricordo, al che lei lascia la mia mano e torna ad accoccolarsi al bracciolo del divano. "Ci vediamo in Sala Grande" biascica poi, prima di tornare a dormire. Scuoto la testa in direzione dei gemelli con finta aria sconsolata, per poi ridere leggermente e uscire, lanciandomi nei corridoi freddi del castello.

Sorrido distrattamente ripensando a Ginny e a come non avrei mai creduto che io e lei potessimo mai iniziare a frequentarci. Come mi aspettavo, le prime volte erano sempre strane, soprattutto perché non spontanee: i gemelli facevano in modo di lasciarci soli davanti a una burrobirra e un panino o a fare i compiti, tanto che, dopo la terza volta consecutiva che invitavano me e Ginny per dare poi buca a entrambi e lasciarci soli, ho iniziato a portare una margherita con me, in caso ci ritrovassimo da soli nuovamente; e così è successo, e al quarto "appuntamento" le ho regalato un fiore. Da lì, un gran nutro di gente aveva già iniziato a mormorare tra i corridoi di un possibile flirt nascente tra me e la giovane Weasley. Molti mi urlavano parole di incoraggiamento, alle mie spalle sentivo cori di "era ora!" e "sono fatti l'uno per l'altra". Inizialmente ero confuso, ma poi mi sono imposto di prendermi del tempo per conoscere meglio Ginny, non il suo lato che già avevo visto, bensì quello della bellissima studentessa Grifondoro del sesto anno; e ho scoperto che, a dirla tutta, le voci di corridoio avevano ragione: abbiamo molto in comune, dai gusti in fatto di Quidditch al modo nel quale non pieghiamo il maglione dopo averlo tolto, lanciandolo così come capita nel baule scolastico. Uscire con Ginny mi ha permesso di ignorare la seconda voce di corridoio più quotata tra gli studenti: la relazione segreta tra Blaise Zabini e Draco Malfoy. In quanto a Draco, vederlo solo un paio di volte a settimana e solo per le lezioni riguardo all'esame aiuta a tenerlo fuori dalla mia testa. Eppure la cosa migliore che mi sia successa in questo periodo è sicuramente la completa sparizione di Abraxas Malfoy dalla mia vita e dai miei discorsi. Mi sarei aspettato che, alla prima lezione com Draco, questo venisse da me e mi urlasse contro quanto male ho trattato suo fratello, ma nulla è accaduto. Al contrario, io e il biondo abbiamo stretto un tacito accordo: parlare solo di scuola e studio, lasciando fuori eventuali relazioni e battibecchi. Questo ha portato al raffreddamento dei nostri rapporti... non che mi interessi, mi ritrovo a pensare. Tanto, la scommessa è già vinta. Ora devo solo concentrarmi sull'esame e su Ginny. Questo pensiero mi ha portato a impegnarmi sempre di più, studiare sempre più diligentemente e migliorare visibilmente. Continuando con le lezioni potrebbe anche essere che – anzi è sicuro! – mamma sia felice con i miei risultati, e che revocherà la sua minaccia. Sogghigno soddisfatto aprendo la porta dell'aula.

"Oh, Potter, sei in ritardo" scandisce la voce di Draco, assorto nella lettura del libro più grande che abbia mai visto.  "Ciao anche a te, Malfoy" rispondo, buttandomi a peso morto sulla sedia libera direttamente in fronte a lui. Lo vedo chiudere il libro – non prima di aver messo un segnalibro nero per marcare la pagina alla quale si è fermato – e alzare lo sguardo su di me. "Questa è l'ultima lezione" mi rivela. Posso percepire che il suo tono di voce nasconde un velo di tristezza. "Come... no, Draco, ho ancora degli argomenti che non conosco molto bene! Non puoi semplicemente abbandonarmi così, non credi?" esclamo indignato, alzandomi e sporgendomi verso di lui. Il ragazzo di irrigidisce leggermente indietreggiando. "E invece sì, Potter, e se non hai capito qualcosa è solamente colpa tua. Oggi pensavo di... uhm, riguardare le ultime domande che avevi da farmi" rivela, con il tono duro iniziale che va ammorbidendosi man mano che la frase finisce. "Sempre che per te vada bene." Annuisco con ben poca convinzione. Proprio ora che credevo che avrei passato i M. A. G. O. senza alcun problema... "Quindi, vediamo, ora ti farò alcune domande simili a quelle che fanno negli esami e vediamo come te la cavi" propone. Lo guardo intensamente, così intensamente quasi da obbligarlo ad abbassare lo sguardo. Quasi dimenticavo la mia arma principale: la bellezza! È da molto che non la uso, in realtà... trattengo un ghigno spontaneo quando mi accorgo del piano per non smettere di fare lezione. Per quanto sia dura ammetterlo, il tempo che passo con Draco è sempre utile e indimenticabile. "Certo, fai del tuo peggio, Malfoy" lo sfido, e lui abbocca come un pesce lesso. Oh, credo proprio che mi divertirò.

"Iniziamo con qualche incantesimo base... devi cambiare il colore della copertina di questa libro, poi evocarne il contenuto e cambiarne il tema" scandisce guardandomi. Impugno la bacchetta e fingo di concentrarmi, anche se dentro mi sto già sbellicando dalle risate. Il libro inizia a tremare sul tavolo per poi iniziare a levitare e, in una silenziosa esplosione celeste, la parte frontale cambia colore, mutandosi in un timido beige. Draco annuisce soddisfatto e mi rivolge un sorriso. Non riderei se fossi in te, piccolo! Il libro si apre, e le pagine iniziano a sfogliarsi a mezz'aria con una velocità sempre crescente; nel giro di pochi secondi, l'aula è colma di immagini trasparenti di cavalieri e tornei, draghi e principesse, epiche lotte e coraggiose morti. Anche qui, Draco appare soddisfatto e si lascia quasi distrarre dal combattimento tra un re e un uomo in armatura. Cogliendo il momento, mi appresto a svolgere il terso e ultimo punto: cambiarne il tema. Tutte le immagini convergono verso il centro, ammucchiandosi in una flebilmente luminosa palla dai bordi dorati. Ci siamo quasi, ci siamo quasi... ed ecco che la palla di immagini esplode in un lungo filamento, che subito inizia a contorcersi creando nuove immagini piccole e grandi. In un batter d'occhio, posso distinguere due figure, una vicina all'altra; e nel giro di pochi secondo queste figure diventano due ragazzi. Passa ancor meno tempo prima che i due si lancino nel ricreare una scena molto nota sia a me sia a Draco: l'aula. Il più alto dei due sta tenendo bloccato al muro  quello più basso per i polsi con una mano sopra la sua testa; lo sta baciando mentre gli apre la camicia, per poi scendere e percorrere il collo con le labbra.

Alzo lo sguardo per controllare il biondo che, come mi aspettavo, non riesce ad alzare il suo sguardo dallo spettacolino. Sghignazzo rumorosamente e mi avvicino a lui alle sue spalle. Nel mentre, le due figure si sono spostate su un banco e stanno facendo qualcosa di molto più intimo e profondo rispetto a quegli innocenti baci sul collo. "Se vuoi il libro te lo posso anche prestare, ma non credo che al tuo ragazzo vada bene" sussurro seducente al suo orecchio, muovendo la bacchetta e riportando le figure all'interno del libro. Draco si riscuote trasalendo spaventato per poi allontanarsi da me. "C-Chi, cosa?" sussurra, guardandomi confuso. "Hai sentito bene! Dubito che a Zabini piaccia che tu ancora sogni la volta nella quale–" "Zabini?! Tu– Blaise Zabini?" mi interrompe ridendo, e io lo guardo senza capire. "Tutti lo dicono: Malfoy e Zabini, tu e quello stupido Serpeverde state uscendo insieme! E poi vi ho beccati, quindi è inutile che provi a nasconderlo" borbotto irritato. Vuole forse farmi passare per un idiota? Mi scruta un po' torvo e quasi... offeso. "E io sono l'unico Malfoy a Hogwarts, giusto?" chiede di getto, il suo tono di voce freddo più i ghiacci artici; quasi preferirei essere Leonardo di Caprio e congelare nelle acque del Titanic piuttosto che percepire quel gelo entrarmi nelle ossa. "Vi ho visti insieme" mi difendo, sentendomi però cadere sempre più verso la posizione del completo idiota. "Anche io, se è per questo, ti ho visto insieme a Ginevra Weasley, e anche io ho sentito i vari commenti nei corridoi, ma mai un secondo – prima del vostro annuncio ufficiale, sia chiaro – avevo pensato che tu e lei usciste insieme! Ma ovviamente, se qualcuno esce con Blaise Zabini sono io e non mio fratello! O forse dovrei dire mia sorella? Non credere che non me l'abbia detto, Potter! Pensavo tu fossi più intelligente.

Certo, non te ne ho parlato nella lezione seguente perché pensavo che mi avresti invitato a Hogsmeade, mi aspettavo che avremmo discusso con calma davanti a una tazza di burrobirra, ma no, tu mi hai usato solo per le lezioni, mi hai evitato nei corridoi e hai iniziato a uscire con quella ragazza! E ora vuoi farmi la predica si Zabini?! Vaffanculo, Harry James Potter!" Draco urla, ha gli occhi lucidi e le mani che tremano: è come se tutto questo mese di freddezza non avesse fatto che creare pressione in lui, e ora io ho tolto il tappo e tutto ciò che aveva nascosto è uscito contro di me. Mi spinge con tutta la forza che ha in corpo – ammettiamolo, non ne ha molta, ma mi coglie di sorpresa e mi fa perdere l'equilibrio, al che cado a terra – per poi uscire dalla porta con passo deciso e pesante. Seduto a terra, provo a capire cosa sia successo; non riuscendo, mi alzo, raccolgo i miei libri e inizio a girare per i corridoi vuoti. Manca ancora un po' alla cena – se tutto fosse andato bene  avrei dovuto finire appena in tempo per raggiungere la Sala Grande – quindi mi siedo sul davanzale di una finestra e guardo il cielo grigio. Sospiro leggermente. Non mi ero mai davvero reso conto di quanti sentimenti quel ragazzo potesse tenersi dentro... ma comunque, alla fine, cosa ho fatto di male? Una scappatella, qualche bacio, davvero si era illuso che ci stessimo frequentando? Infondo è un ragazzo intelligente, mi sembra strano che sia– oh. Magari non sono stato solo io a farlo esplodere così. A volte tendo a dimenticare i problemi altrui, o che gli stessi problemi che ho io possano avere influenza anche sugli altri... Minus, e se Draco fosse teso per Minus? Dopotutto, per colpa di questa minaccia latitante è da settimane intere che nessuno di noi può vedere i Malandrini – non che io muoia dalla voglia di vedere mio padre, ma comunque – nonostante nulla di esplicito sia scritto sulla Gazzetta del Profeta. Tutto sembra andare per il meglio, è solo aumentato il numero di persone che investivano cariche mediamente importanti e che improvvisamente hanno dato le dimissioni in favore di persone mai sentite prima. Tutto per il meglio, sembra, eppure io proprio non ci credo molto... ma comunque non importa, e poi cosa mai potrei farci? Io sono qui a Hogwarts, mentre la minaccia potrebbe trovarsi a centinaia di chilometri di distanza da me. Sospiro e chiudo gli occhi; improvvisamente, la quiete è rotta dai rintocchi del grande orologio in fronte alla Sala Grande. Inizio a percorrere le scale frettolosamente: perso nei pensieri rischio quasi di arrivare in ritardo per cena.

Giunto davanti alla porta della Sala Grande, però, ciò che vedo mi stupisce: schiere di studenti aggruppati attorno a una figura che regge qualcosa tra le braccia scheletriche. Riconosco la barba del Professor Silente, e quindi mi avvicino anche io; sgomito, e improvvisamente mi imbatto in Fred e George. "Cosa succede?!" domando loro quasi urlando, di modo che mi sentano nonostante lo schiamazzo degli altri studenti. Hanno un'aria greve e stringono Ginny tra le braccia. "Non lo sai ancora?" rispondono, al che io scuoto la testa. Allora Fred mi allunga una copia del Profeta. Il Profeta? Alle sei di sera? Prendo ciò che non è più di una sottile pagina di giornale in mano e mi allontano dalla folla, portandomi sotto una lanterna per leggere meglio; e il mio cuore si blocca.

La Gazzetta del Profeta – Edizione Straordinaria

ATTACCO AL CONCERTO DELLE SORELLE STRAVAGARIE 

Orda di creature oscure alla volta della quinta tappa del tour nazionale della famosa rock band. Si contano 300 feriti e almeno 10 vittime tra adulti e ragazzi. Tra i più gravi il sottosegretario del Ministro della Magia.

Alle 21:30 di questa sera un'orda di creature oscure comprendenti orchi, troll, obgoblin, giganti e lupi mannari hanno avanzato con violenza attaccando la quinta tappa del tour nazionale delle Sorelle Stravagarie. Approfittando del buio, le creature si sono mosse senza essere notate fino a quando l'attacco non è stato sferrato. Si pensa a un attentato di matrice terrorista, senza secondi fini né di furto né politici. Si contano 300 vittime tra coloro che erano sugli spalti appositamente costruiti per il concerto e chi invece occupava il prato sottostante; tutte le vittime sono di età compresa tra i 12 e i 50 anni. 7 delle vittime risultano essere state schiacciate dal crollo degli spalti fluttuanti sopra la folla, mentre le altre 3 sono il risultato della violenza delle creature oscure. Almeno 8 persone sono state morse o graffiate dai lupi mannari, e sono ora sotto cure speciali e osservazione diretta al San Mungo; tra loro il sottosegretario del Ministro della Magia, Erik Browes. Gli Auror  sono sulle tracce dell'orda, che pare essere svanita nel nulla. Nessun babbano sembra essersi ferito nella colluttazione. Rimarremo in attesa di aggiornamenti.





SCUSATE PER L'IMPERDONABILE RITARDO! Faccio schifo davvero, ahaha .-.

COMUNQUE SIA, con l'estate come sempre torna un po' di cattivo umore, un po' di "abbattimento e tristezza" e anche una grande carenza di motivazione. Cercherò di stare attivo, promesso, ma non sarà facile, vi avviso già.

Se poteste lasciarmi quale commento mi fareste davvero felice TwT grazie mille del supporto comunque, di tutte le vostre stelline e della fiducia che riponete in me <3

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