Cuore infranto
https://youtu.be/fWS1tS0aGlY
"Chris possiamo andare al bed and breakfast ho bisogno di una doccia e una bella mangiata" .
Ci avviammo verso il posto dove avevamo prenotato una stanza per due settimane, era una villetta d'epoca ridestinata a bed and breakfast, con una graziosa veranda e un giardino pieno di fiori colorati, che profumavano di primavera.
L'aria fresca e il contesto informale rilassato, contribuirono a calmare i miei nervi, la proprietaria una signora gentile visibilmente incinta ci accolse con calore, avevano aperto da poco dopo una veloce di strutturazione dei locali.
C'era una sala comune molto graziosa, al piano terra con una cucina attrezzata in stile country dove si potevano preparare pasti veloci da consumare in stanza o in giardino.
Le camere si trovavano al piano di sopra, c'erano tre stanze per gli ospiti e una dei proprietari e un altro paio di porte, che dovevano essere le stanze da bagno.
Io e Chris alloggiavamo in una bellissima stanza sui toni ocra, la vista dava sul retro della villa dove c'era una serra dove venivano coltivate rose di ogni colore.
Insieme a noi alloggiavano due ragazze molto espansive e simpatiche e direi anche molto carine. Quando lo feci notare a Chris fece un sorriso malizioso, prima di essere una coppia eravamo grandi amici, il nostro rapporto fondata sulla fiducia reciproca, non si sarebbe fatto incrinare da un paio di cosce di fuori.
Lo guardai fingendo una gelosia che non provavo, stando al suo gioco.
Lui si chinò al mio orecchio sussurrando "ho occhi solo per te!" mi strappò un sorriso, il primo vero sorriso della giornata.
Dopo una doccia veloce ci ritirammo della nostra stanza. Chris si offrì di scendere in cucina a preparare due panini epici per cena, io chiamai casa per dire che stavamo bene e per comunicare l'inizio e la misera fine delle mie ricerche.
Dopo circa trenta minuti Chris non è ancora Tornato.
Scesi di sotto a vedere cosa fosse successo e lo trovai in cucina davanti a un bicchiere di vino rosso che sbocconcellava un panino con una delle due bionde da paura, che occupavano la stanza accanto.
"Ciao" Chris si girò di scatto facendo cadere il bicchiere davanti a lui, era visibilmente in imbarazzo.
"Accidenti che sbadato! "
"Fa niente ci penso io!" aggiunse la bionda davanti a lui tamponando la pozza divino con dei fazzoletti.
Ne approfittai per chiedere cosa ne fosse della nostra cena, non mi sentivo a disagio, non ero di carattere una persona gelosa, nonostante le batoste degli ultimi tempi, ero la classica da bicchiere mezzo pieno, inguaribile positiva sempre con una soluzione per sistemare le cose.
Chris invece era visibilmente nervoso.
Salutammo Samantha e ci avviammo con i panini verso la nostra stanza.
Lui rimase a lungo taciturno. Nonostante i miei tentativi di cercare di capire cosa stesse succedendo, la sua risposta fu soltanto sono stanco.
Ci addormentammo l'uno accanto all'altra.
Sprofondai in un sonno agitato da sogni, che al mattino non ricordai.
Quando aprì gli occhi Chris non era accanto a me.
Mi sedetti sul letto con la testa tra le mani, sembrava pesasse una tonnellata.
Scesi e decisi di cercare Chris e una buona colazione e indicazioni per fare una passeggiata.
Trovai solo la colazione e la proprietaria.
Quella donna mi piaceva davvero tanto, aveva l'aria di una persona felice e il modo in cui suo marito la guardava mi faceva venire le farfalle nello stomaco. Chris non mi guardava così, a dire il vero nessun altro mi aveva mai guardata così. I suoi occhi brillavano di passione. Quando passò a salutarla prima di scendere in paese per provviste, le diede un lungo bacio appassionato, stringendola a se e accarezzandole il viso, con lo sguardo incollato al suo come se non ci fosse nessun'altra donna al mondo.
Entrai in cucina in quel momento.
Lui sorrise anche a me e uscì.
"Scusalo è fatto così, anche ora che sembro una balena deve sempre marcare il territorio ". Sorrise.
"Beata te, il mio fidanzato mi guarda appena! "
"magari sta insieme da tanto tempo, noi, ci siamo fidanzati da poco" aggiunse a carezzandosi il pancione con le mani.
"Com'è essere incinta?"
"strano! "sorrise "il corpo non ti appartiene più, fa quello che vuole, per allacciarti le scarpe ci vuole l'aiuto di qualcuno, di giorno sei stanco morto e di notte gli occhi restano sbarrati "
" Invitante! scoppiamo a ridere entrambe .
Si fece serie.
"Non tutte le storie sono uguali, non tutti gli uomini sono uguali, Chris ha il suo modo di dimostrare quello che prova. L'importante è come ti fa sentire!" mi sorrise e passò accanto a me toccandomi la spalla con una carezza lieve.
Rimasi a lungo a riflettere su quelle parole con una tazza di caffè fumante tra le mani. Come mi faceva sentire? Le sue attenzioni mi piacevano, mi facevano sentire al sicuro, sapevo sempre cosa aspettarmi. Era un tipo da andare dritto al punto, senza giri di parole, anche se di tanto in tanto risultava un po' inopportuno.
Ma lo amavo soprattutto per la sua onestà da lui non dovevo aspettarmi nulla di azzardato. Le mie amiche soffrivano per amore si lasciavano si riprendevano, passavano nottate in bianco a consolarsi a vicenda, io invece erano 5 anni a momenti e non avevamo mai litigato davvero.
Salii in camera mia pensando di farmi una doccia e poi andare a vedere dove si fosse cacciato Chris.
Salii le scale godendomi i profumi dalla casa, un senso di rilassatezza mi pervadeva, c'era qualcosa di ipnotico tra le mura di questa villa.
Un rumore proveniente dalla stanza delle mie vicine mi riscosse dai miei pensieri, la porta era socchiusa, dallo spazio filtrava la luce e movimento di persone all'interno.
Non so cosa mi spinse a farlo, feci un passo in avanti e mi trovai a spingere con il dito il battente e a spalancare la porta.
Restai così, paralizzata sulla soglia, con una mano appoggiata allo stipite
Restai così per non so quanto tempo.
Chris era sul letto con la bionda, con un ginocchio le allargava le cosce con le mani le teneva le braccia alzate sopra la testa, la baciava furiosamente, come se volesse mangiarla.
Più guardavo più mi dicevo che quello non era Chris, il sesso con lui era sempre dolce, delicato, tutto un posso, se vuoi, l'uomo davanti a me era una bestia assetata.
Divorava la bocca della bionda, la schiudeva con la lingua, la mordeva, la toccava come se volesse possederla.
Persi il contatto con lo stipite della porta, vedevo tutto nero, provai a gridare ma dalla mia bocca non uscì nessun suono.
Quando sentì le gambe venire meno due mani forti mi afferrarono.
Mi ritrovai sul letto della mia stanza.
Sentivo la voce di una donna e di un uomo che parlavano sommessamente, il suono delle loro voci mi cullava, mi faceva stare bene.
Mi sforzai di aprire gli occhi anche se non ne avevo la forza.
Improvvisamente mi ricordai che cosa era appena successo, Chris, la bionda, un conato mi rivoltò lo stomaco e mi trovai a rigettare il caffè che avevo bevuto poco prima.
La signora del bed and breakfast mi reggeva davanti una bacinella e con la mano mi scostava i capelli dal viso.
"Butta fuori tutto tesoro" .
La guardai dispiaciuta ma lei non ci fece caso.
Ripulì e uscì dalla stanza lasciandomi sola con suo marito.
Un bellissimo uomo con i capelli neri corvini e due occhi di ghiaccio.
Il suono di un messaggio sul mio cellulare mi fece trasalire, era un messaggio di Chris
Sono qui fuori, ti prego fammi entrare, ho fatto una cazzata
la mia risposta fu perentoria
sparisci dalla mia vita.
Non volevo le sue patetiche spiegazioni.
Marito e moglie si guardarono con uno sguardo complice, scambiarono qualche parola sommessamente poi lui disse
"se te la senti di restare da sola noi scendiamo di sotto" .
Il cellulare suonò di nuovo
Perdonami, ho commesso un errore, dimmi come posso rimediare.
Torna a casa, ho bisogno di tempo.
OK
Buttai la testa all'indietro sul cuscino mentre due grosse lacrime scendevano agli angoli degli occhi.
Il cuore martellava furiosamente, rimasi così in posizione fetale con lo stomaco che si contorceva a piangere senza ritegno per la piega che aveva preso la mia vita.
Quando aprii gli occhi la dolce signora era ancora seduta accanto a me, con un ricamo tra le mani.
Mi sedetti sul letto e lei ripose il ricamo con calma e mi guardò a lungo
"mi dispiace per tutto questo casino "
"non devi dispiacerti tesoro, non sei stata tu a volere tutto questo "certo che non ero stata io maledizione
"stamattina mi hai chiesto come mi faceva sentire "mi guardò
"al sicuro, mi faceva sentire al sicuro "gli occhi ripresero a bruciare ma non avevo più la forza di piangere.
"vieni facciamo due passi"
"no io non voglio vedere nessuno"
"sono andati tutti via "
"tutti? "la guardai sconsolata, l'avevo mandato via ma lui non aveva nemmeno combattuto per riavermi, forse non era quello che voleva.
Mi alzai a fatica andai in bagno a darmi una ripulita e scesi di sotto.
" vieni Beatrix "
" Bibi o come mi chiamava Chris, Bi "guardai i miei piedi e il pavimento giocando a toccare con le punte l'intersezione tra le fughe.
"Io sono Emily!" che bella voce, mi infondeva calma e serenità, sentivo che a quella donna avrei potuto mettere in mano il mio cuore e lei non l'avrebbe lasciato cadere.
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