Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 4

James' POV

In un certo senso mi sento sollevato del fatto che sia tornato a fare la spia, ma da una parte avrei voluto evitare perché Tom mi sta dando la caccia.
Non sono spaventato, ma sentirmi dire che qualcuno mi perseguita per vendicarsi, mi crea un senso di angoscia.
Non è colpa mia se ho ucciso suo padre e sinceramente parlando, è stato un bene per tutti farlo fuori, anche se ho commesso un omicidio.
Ora tutto quello che devo fare è evitare che Tom si avvicini a Sophia per due motivi: primo perché potrebbe ucciderla e secondo perché è mia moglie, e nessuno può avvicinarsi a lei senza il mio permesso.
Aumento la velocità del passo per tornare alla nave, mentre Sophia mi rincorre per chiarire meglio la situazione.

"James, aspettami, ti prego!"

Sono troppo arrabbiato per ascoltarla; è che finalmente avevo realizzato il sogno di ucciderlo ed ora ci si mette di mezzo anche il figlio?
Io voglio passare solo una bella e rilassante vacanza con mia moglie, non voglio avere nessun peso alle spalle, soprattutto sapendo che qualcuno mi sta stalkerando.

"Ti vuoi fermare un secondo?" mi afferra il braccio e mi volto verso di lei. "Perché sei arrabbiato? Infondo sei tornato spia, no?"

"Ti rendi conto che abbiamo un pazzo che ci perseguita? Mi sono rovinato completamente la vacanze."

"Bene, allora parliamone qua." Dice Sophia alzando la voce.

"Non c'è niente di qui parlare. Dobbiamo agire se vogliamo essere vivi entro 24 ore."

Mi giro di spalle e mi incammino verso il ponte, lasciando sola Sophia.

Sophia's POV

Tutti dicono che ho cambiato così tanto James, ma ho fallito sul fatto di farlo stare più calmo ogni volta che si arrabbia.
Non so il perché, ma ogni volta che succede qualcosa che non è mai nelle sue prospettive, è come se entrasse nel panico, comincia ad arrabbiarsi e non parla per ore.
James è sempre stato un ragazzo molto chiuso, esprime il suo affetto solo alle persone a lui care e del resto non gliene è mai importato nulla, anche se sono da più o meno tre anni che sta cercando di cambiare.
Ad un certo punto mi squilla il telefono e senza vedere chi è, rispondo.

"Pronto?"

"Sophia, sono Matilde! La crociera ti ha già resettato il cervello?" dice ironicamente.

"No, è che non avevo visto il nome." Dico ridendo.

"Allora, come sta andando la luna di miele?"

"Oh, beh, sta andando bene." Mento.

"Mh, non ti vedo convinta. James ti ha fatto arrabbiare?"

"No, no davvero, è tutto okay, tranquilla." Mento ancora.

"James non ti ha coccolato come doveva?"

"No no, anzi, ha fatto più del dovuto." Dico ridendo, quando all' improvviso mi compare James sulla soglia della porta del bagno con l'asciugamano sulla vita. "Ora devo chiudere, a dopo!" stacco il telefono e lo poso sul comodino accanto a me.

"Chi era?"

"Nessuno." Dico controllando l'ora del telefono. E' ora di pranzo.

"Ehi, ascoltami." Si siede accanto a me sul letto. "Mi dispiace per prima, io non sono arrabbiato con te."

"Allora perché mi hai trattata in quel modo quando eravamo giù?"

"Perché non voglio che ti succeda niente. Se non ce la dovessi fare, ho paura che potrebbe fare fuori anche te."

"Tu ce la farai. Tu sei James Maslow. Nessuno ti ha mai sconfitto nelle missioni. E di me non preoccuparti, me la caverò." Gli dico mentre gli accarezzo entrambi le guance.

"Ma io ho paura lo stesso. Non voglio che ti accada niente, non ti deve nemmeno sfiorare."

"Ehi, ora calmati." Dico alzando la voce. "Noi due insieme ce la faremo, okay? Non preoccuparti, ci sosteniamo a vicenda."

"Per te sembra facile." Borbotta a bassa voce.

"James, smettila."

"Va bene, scusa. Facciamo pace?" dice con uno sguardo così tenero che è difficile dirgli di no.

"Beh se me lo chiedi con una faccia così tenera e con l'asciugamano sulla vita, come potrei dire di no?"

"Non smetterò mai di dirti quanto ti amo, Sophia."

"Anche io, James." Gli accarezzo le labbra con i pollici e poi gli stampo un bacio sulle labbra. "Ed ora vestiti ché andiamo a mangiare.

"Agli ordini." Si alza dal letto e si avvia verso l'armadio per scegliere l'indumenti da mettere.

"Ti aspetto nella sala da pranzo." Dico avviandomi verso la porta. "Comunque al telefono era Matilde, voleva sapere come stava andando il viaggio."

"Oh d'accordo."

Entro nella sala da pranzo e l'hostess mi invita al tavolo dove io e James abbiamo ordinato.

"Prego, signora." Dice l'hostess che gentilmente mi fa sedere sulla sedia.

"Grazie mille." Le sorrido. Stranamente noto che i posti non sono due, ma cinque. "Mi scusi, ma perché i posti sono cinque? Siamo solo io e mio marito."

"C'è stato un cambio all'ultimo minuto, volete che provveda?"

"No no, non si preoccupi. Va bene anche così." Dico gentilmente.

L'hostess se ne va ed io rimango sola a scrutare ogni angolo del tavolo.
Che James avesse invitato qualcuno e non mi ha detto niente?
James entra nella sala e con lo sguardo indaga la mia posizione e dopo arriva al nostro tavolo.

"Perché il tavolo è a cinque posti?" mi chiede.

"E' quello che mi sto chiedendo anch'io. Dicono che c'è stato un cambio all'ultimo minuto."

"Molto probabilmente avranno confuso i cognomi."

Annuisco, quando all'improvviso noto che alle spalle di James sbucano il capo dell'Organizzazione e due nostri coetanei, un maschio ed una femmina.

"James, girati." Dico sussurrandogli.

James si gira e il suo sguardo diventa piuttosto sorpreso.

"Mrs.Gibson, che fai tu qui?"

"A mangiare con voi, no?" lei e gli altri due si siedono ai loro posti.

"Piacere, Logan." Il ragazzo dalla cresta castana mi stringe la mano sorridendo.

"Sophia." Mi limito a dire con una certa gentilezza.

"Io sono Megan." La ragazza dal seno messo in bella vista stringe la mano a me e a James.

"Piacere." Balbetta James.

Presa da un pizzico di gelosia, lancio a James uno sguardo atterrito.

"Che c'è?" mi guarda come se non capisse il perché della mia reazione.

"Arriviamo dritto al punto, ragazzi miei." Dice immediatamente il capo. "Per sconfiggere il figlio di Trinket dobbiamo essere in quattro."

"E perché?" domando.

"Beh, è armato e ha molte guardie. E poi perché è meglio stare in quattro, così se uno non ce la fa ad aiutare la sua compagna, ci pensa l'altro." Aggiunge Logan alzando il sopracciglio come se volesse sedurmi.

"Oh ma che gentile!" mi volto verso James e noto che lui dovrebbe esplodere da un momento all'altro. "Che c'è?" dico imitandolo.

James rotea gli occhi e poi si gira verso il capo facendo finta di ascoltarla.

"Tom sa dove siete e gira voce che abbia preso una stanza qui nella nave. A proposito, quanto dura la crociera?"

"Circa cinque giorni." Risponde James.

"Perfetto, noi tre abbiamo preso la camera vicino alla vostra per controllarvi."

"E perché dovete controllarci?" Chiedo insistentemente.

"Per far si che non vi succeda niente di grave." Dice il capo con tono secco. "Comunque essendo che abbiamo preso la camera vicino alla vostra, evitate di fare cose sconce la notte, perché vogliamo dormire e non vogliamo fare scommesse a chi ansima di più la notte."

Io e James ci guardiamo imbarazzati e poi ci voltiamo verso di lei sorridendo.

"E' stato un piacere incontrarti." Dice James al capo.

"Sì, anche a noi. Andiamo ragazzi." Si alzano e si dirigono verso le loro camere.

Dopo aver finito di mangiare, io e James ci avviamo verso la nostra camera.

"Comunque al primo impatto sembrano simpatici." Aggiungo.

"Ci credo, quello non staccava gli occhi da te."

"Vogliamo parlare di Miss Tettona? La guardavi sbavando."

"Beh, almeno lei ha qualcosa che tu non hai." Dopo questa gli tiro un ceffone sul braccio e lui si mette a ridere.

Mi prende da un braccio e mi avvicino al suo petto. "Quindi sei gelosa?" dice con uno sguardo seducente.

"Io non sono gelosa, non devi solo guardare le altre ragazze, tutti qui."

"Mi fai impazzire quando fai la gelosa." Si avvicina sempre di più alle mie labbra, ma mi prende in braccio afferrandomi sia dai fianchi e sia dalle gambe.

"James, cosa fai?" urlo.

James corre fino alla nostra camera con me in braccio ed appena entrati, mi sbatte sul letto mettendosi sopra di me.

"Sei tutto ciò che voglio."

"Tranne le tette." Aggiungo.

"Tranne le tette." Ripete.

Comincia a baciarmi con foga sulle labbra e a togliermi la camicia verde.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro