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Capitolo 2

Sophia's POV

"Sono stanchissima, la festa nel ristorante sembra che sia durato anni. Voglio solo dormire!"

"Come desideri." Dice James sbuffando come se volesse fare tutt'altro che dormire.

Non posso negare che sia stato meraviglioso festeggiarlo con i nostri parenti , amici e con quell'uomo che ora è diventato mio marito, ma abbiamo mangiato come cani e porci nel locale e ballato più o meno fino alle tre del mattino.
Sono le quattro a.m. ed io e James siamo davanti ad un ponticello che porta fino all'interno della nave che abbiamo prenotato per il nostro viaggio di nozze.
Ancora non ho ancora realizzato il fatto di essere in crociera con l'uomo della mia vita, ed oltre a questo di averlo anche sposato.
Tre anni fa credevo di non tornare più viva dopo quella missione; credevo di stare nella piscina piena di acido e con il corpo bruciato a causa del liquido, ma mentre precipitavo ho capito che il trucco che usò James dieci anni fa era proprio quello di attivare i propulsori dello zaino.
E così, a pochi centimetri dalla vasca, sono riuscita a spiccare il volo.
Mentre cercavo di uscire, la Torre cominciava a cadere in frantumi; James sicuramente avrà premuto qualche bottone di autodemolizione( lo si preme in caso di emergenza).
Quando ero vicino alla porta di sicurezza, delle guardie mi hanno afferrato la caviglia con una corda fatta di metallo e mi hanno fatto cadere per terra, ma poi me ne sono liberata lanciando un boomerang esplosivo che avevo nello zaino.
Ho aperto la porta e mentre ero ferma per aspettare James che uscisse, la Torre cadde completamente.
In quel momento pensai che fosse morto e così me ne andai piangendo, rifugiandomi il giorno dopo da Matilde.
Ed ora sono qui, nella nave con James, che sottolineo di nuovo mio marito, mentre fa fatica a portare le nostre valigie.

"Potresti anche aiutarmi eh."

"Sono stanchissima, te lo giuro."

"Sì sì, tutte scuse." Borbotta a bassa voce.

Ci avviamo verso l'imbarco e io intanto prendo i nostri documenti e i biglietti.

"Ecco, tenga." Dico sorridendo.

"Prego. La World Ship vi da il benvenuto." Dice il comandante mentre mi lascia un piccolo spazio per passare. "Signore, vuole una mano?"

"Oh grazie, ne sarei molto lieto." Mi guarda alzando le sopracciglia mentre cerca di tenere tutte le valigie.

Scoppio in una piccola risata guardando la scena e poi anche James si imbarca.

"Comunque la vostra stanza è la numero 16." Aggiunge il comandante. "Ecco la chiave."

Ci da la chiave e noi andiamo alla ricerca della nostra stanza.

"Eccola! Non vedo l'ora di cacciarmi questo vestito e dormire fino alle due di domani notte."

James alza gli occhi al soffitto mentre io giro la chiave nella serratura per aprire.
Apro: sembra di stare in paradiso.
Le pareti sono di un marroncino chiaro, ed il colore del letto e dei mobili si abbinano ad essa.

"Wow!" esclamo ammirando il complesso della stanza.

"Guarda, hanno sostituito le lampade tascabili con le candele." Dice James notandole vicino al nostro letto.

"Già."

Mi siedo sul letto e prendendo uno specchietto ed uno struccante per occhi, inizio a togliere tutto quel trucco che ho sul viso.

"Comunque sono contenta."

"Di cosa?" si sdraia sul letto dopo essersi tolto le scarpe.

"Che io e te siamo sposati."

"Io lo sono più di quanto tu non lo creda." Aggiunge guardandomi dritto negli occhi.

"Peccato che non potrai fare più la spia."

"Ci sono abituato ormai, sono passati tre anni."

"Ma non vorresti tornarci?"

"Vorrei, ma ho capito che prima o poi doveva andare così."

"Comunque io sono molto migliorata rispetto al primo anno, l'anno prossimo dovrò addirittura essere guardia del corpo del Presidente degli Stati Uniti D'America e posso affermare di esserne molto fiera ed anche molto orgogliosa!" mi giro di spalle e tolgo tutti i gioielli che ho sul mio corpo.

"Ed io posso affermare che c'è una cosa che sai fare meglio dello spionaggio." Accarezza il mio braccio e poi bacia lentamente le mie spalle.

"James, scusa, ma sono davvero stanca."

"Eh dai, è la nostra prima notte da sposati. E la cosa mi eccita tanto." Dice stringendomi le spalle.

"Ho capito, ma possiamo fare domani notte?"

"No." Dice mentre morde delicatamente il mio collo.

"Va bene, come vuoi." Dico dopo averci pensato due volte. Anche perché dopo avermi baciato il collo, mi aveva davvero convinta.

Mi prende dai fianchi e mi gira verso di lui.
Si posiziona sopra mentre mi bacia con foga le mie labbra.
Gli tolgo la giacca e dopo sbottono lentamente la sua camicia.
Fa lo stesso con il mio abito da sposa, anche se è un po' difficoltoso visto che l'abito è pieno di perline al corpetto ed è di un tessuto un po' rigido.

"Hai l'intimo che piace a me." Alza un sopracciglio accompagnato da uno sguardo molto malizioso.

"Come non potevo metterlo in un'occasione come questa?" James prende il mio viso e lo poggia sul cuscino, accompagnando il suo corpo sdraiato su di me. "Sotto le coperte?" aggiungo.

"Sotto le coperte." Afferra la coperta che copre la sua schiena.

Morde delicatamente il mio collo, mentre prende dai lati le mie mutandine e le sfila lentamente.
Si posiziona per bene sopra di me e comincia a spingere, dopo aver cinto la sua vita con le gambe.
I nostri corpi si muovono avanti e indietro mentre ad ogni spinta io e lui aumentiamo i nostri ansimi.
Toglie violentemente il reggiseno e comincia ad inumidirmi il seno fino a quando non raggiunge la pancia.
Ad un certo punto cinge il mio bacino con le braccia e poggia la sua testa sulla mia.
Lascia un suo bacio con foga sulle mie labbra.
Preso dall'orgasmo, James ricomincia a spingere ed io emetto ansimi e gemiti.

"James." Grido, mentre porto la testa indietro sul cuscino.

"Si, lo so." Con le sue mani stringe i lati delle natiche e morde il mio collo come se fosse un cannibale.

"Ti prego." Grido mentre strizzo con le mani le lenzuola.

Entrambi siamo così eccitati che mangeremmo i nostri corpi solo per soddisfare il nostro piacere.

"James, dimmi che mi ami." Dico premendo la sua testa contro la mia.

"Lo sai benissimo che ti amo, perché dovrei ripetertelo?" mi dice con l'orgasmo ai suoi occhi.

"Mi piace sentirtelo dire, soprattutto in momenti come questi." Dico accarezzandogli la guancia destra.

Questa volta mi bacia dolcemente, prima sulle labbra e poi su tutti i lati del viso.
Porta le sue labbra sul collo e lo umidisce un po' con la sua lingua.
Bacia la clavicola e dopo i suoi occhi verdi guardano i miei.

"Sei mia."

"Ed è per questo che ti ho sposato." Continuo la sua frase.

"Vorrei continuare tutta la notte, ma so che qualcuno si sveglierà, ci busserà alla porta e riceveremo un bel cazzotto in faccia." Dice ridacchiando.

"Facciamolo, a noi cosa ci importa?" dico spinta da questo forte desiderio.

"Ma fino a due minuti fa non avevi sonno?" dice con aria interrogativa, ma allo stesso tempo divertita.

"Beh, ho cambiato idea." Dico ridendo.

"Cambi velocemente idea, vedo. Mi hai fatto prendere un colpo quando non hai risposto subito 'sì' all'altare."

"Ero troppo emozionata all'idea di sposarti che non riuscivo nemmeno a parlare!"

James ridacchia e mi stampa un bacio sulle labbra. "Notte principessa."

"Notte anche a te principino."

"Principino? Trovati un altro soprannome per me." Dice ridendo.

Mi giro di lato, precisamente verso la porta del bagno, e chiudo gli occhi, mentre James si addormenta con la testa sulla mia spalla cingendomi il fianco esterno con il suo braccio.

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