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Capitolo 5 - Vaso di Pandora

Rudy perse l'equilibrio e cadde a terra, tutto ciò che fu in grado di vedere fu quella moto mostruosamente vicina, tanto da offuscare completamente il suo campo visivo, che si impennò in un lampo improvviso. La scena suscitò urla ed esclamazioni concitate di terrore misto allo scalpore. Occhi si spalancarono e mani corsero alla bocca. La tensione era palpabile.

Il ragazzo seguendo un riflesso incondizionato chiuse gli occhi e si portò le braccia davanti, come a voler fare di esse uno scudo. 

Era la sua fine. 

Pensò, mentre l'ombra di quel mostro imcombeva su di lui.

Ma poi il rombo si attenuò e l'ombra si ritirò come un'onda del mare, fino a rimpicciolirsi e scomparire. Trascorsero tuttavia ancora dei secondi prima che si decidesse ad aprire gli occhi e quando lo fece, uno solo alla volta, la sua visuale si ridusse ad una ruota leggermente consumata a una manciata di centimetri da lui. 
E se quella moto non lo investì lo fece l'odore dell'asfalto bollente e quello della gomma dello pneumatico.

"Cazzo!" si lasciò sfuggire cominciando a respirare pesantemente. Abbassò le braccia e sollevò lo sguardo sulla figura erta sulla sella del tenebroso destriero; tutto ciò che vide fu un casco nero che gli copriva il volto. 

Ma era sicuro che quello fosse Hazon. 

Si guardò attorno e una folla si stava radunando ai lati della strada, vicino alle macchine, perplessa e spaventata dal quasi assassinio che quel pirata della strada aveva compiuto intenzionalmente. 

"Cazzo stai bene?" Nick si accovacciò vicino a lui cercando di capire se fosse ferito, ma tralasciando la figura di merda riportata e il suo ego ferito ne era uscito pressocché indenne.

"Si si, sto bene" tagliò corto concentrando il suo sguardo furente sulla sagoma sulla moto che finalmente si liberò del casco.

Lockhart ancora sul margine della strada manteneva un'espressione leggermente colpita di fronte al corpo dello sfuggente cacciatore, ma quando anche l'ultimo tassello del misterioso personaggio fu condotto al suo posto e il suo volto dunque rilevato, non poté far a meno di sollevare un po' di più le sopracciglia arcuando l'angolo della bocca. Nick, d'altro canto, schiuse la bocca scioccato non badando ad alcuna marginalizzazione nella sua reazione.

Una ragazza smosse i suoi capelli biondo vaniglia, chiarissimi che al sole sembravano quasi platino, scompigliati a causa del casco e puntò due glaciali occhi azzurri sul biondino ancora a terra. 

"Sentiamo." proruppe con voce piatta e senza alcuna intonazione. "Chi è l'idiota che mette una taglia su un cacciatore di taglie?" non sembrava una domanda retorica tuttavia nel pronunciare quelle parole le sue pupille si mantennero fisse su uno solo tra di loro, sapendo esattamente quale fosse la risposta.

Rudy.

Il silenzio intercalò tra loro infranto dopo qualche istante dall'inappropriata risata di Lockhart che addirittura cominciò a battere le mani estasiato. 

"E fu così" proruppe spalancando le braccia al cielo. "Che dopo un'estrema esperienza premorte, il protagonista vinse! Esaudì il suo agognato desiderio di trovare il cacciatore che in un paradosso momentaneo divenne preda assaporando l'acre sapore della sconfitta, impersonando l'agonizzante degrado delle sue vittime." 

Le sue parole divenivano più forti man mano che parlava fino ad assumere toni da strillone, non potendo fare a meno di guadagnarsi un'occhiata omicida dai due soggetti della sua narrazione. 

[...]

Più tardi, quando il parcheggio si svuotò, non rimasero che il narratore, il guardiano, il protagonista e la misteriosa ragazza dalla duplice identità di cui ambiguità aveva sollevato un tetro e teso silenzio. Fu come toccare un prezioso pezzo d'antiquariato, dall'immobilità consacrata e perpetua, da cui si sollevò una nube di polvere spessa e pesante. 

Rudy aveva aperto il vaso di Pandora.

I due si esaminarono a vicenda, sguardi circospetti, carichi di un'intensità in grado di sciogliere il metallo. Quel primo incontro portava con sé un'implicita consapevolezza, che come il sussurro del vento aleggiava tra i presenti: nessuno dei due era fatto di gesso, ma di diamante.

"Fammi capire, tu sei Hazon?" 

"In persona"  rispose incrociando le braccia al petto. Indossava una gonna di jeans aderente, piuttosto corta e stivali neri che aderivano al polpaccio come calze di pelle. Una t-shirt bianca sotto un gilet aderente, anch'esso in denim, e, appoggiata alla sella della sua moto manteneva un'espressione impenetrabile capace di congelare l'anima del primo audace stolto che osasse incrociarla. 

Rudy sospirò stringendo le labbra spazientito e allo stesso tempo perplesso. "E sei anche Licorice, il miglior cacciatore di taglie della capitale?" 

Sta volta ella non rispose, era una cosa cosi evidente che non si scomodò neppure ad aprire bocca. Tutto nel suo atteggiamento sottolineava la dualità della sua identità per cui continuò a mantenere lo sguardo immobile sul ragazzo scettico che aveva di fronte. 

"Pensavo fossi un ragazzo, perchè non mi hai detto che era una ragazza?" domandò stranito rivolgendosi prima alla biondina e poi a Simon, indirizzando l'attenzione su di lui in modo talmente rapido da farlo sobbalzare dal cofano della macchina su ci era tornato a sedersi.

In tutta risposta, Lockhart sollevò le braccia in segno di innocenza. 

"Non ne sapevo niente, non sono io il narratore onnisciente." Rudy gli scoccò un'occhiataccia voltandosi nuovamente verso Hazon a cui si avvicinò di qualche passo. 

"Sono Rudy." tese la mano nella sua direzione che tuttavia non fu accolta che con indifferente immobilità. Il ragazzo la lasciò cadere infastidito lungo il corpo. "Vuoi almeno presentarti? Mi sono dannato l'anima per trovarti."

Silenzio.

Un silenzio che si faceva via via sempre più esasperante per il nostro protagonista, che non riuscì ad attenuare il cipiglio che gli increspava la fronte. Dopo lunghi e interminabili secondi però, la biondina sollevò il mento.

"Lila Hazon." 

Spostò lo sguardo sugli altri due presenti e poi di nuovo su Rudy. "Pochi eletti mi conoscono come Licorice e ora che anche voi tre ne siete a conoscenza dovrò uccidervi." 

Nick aggrottò le sopracciglia, producendo un verso di sconcerto. La solennità con cui pronunciò quelle parole fece acquisire loro un significato vagamente reale, se consideriamo che fino a qualche minuto fa Rudy stava per lasciarci le penne a causa della sua guida intenzionalmente mortale, cercare tracce di ironia era più difficile del previsto.

"Se ti fossi mostrata prima non sarei ricorso ai manifesti, ma hai deciso di fare la preziosa." commentò acidamente accompagnandosi con un gesto del capo e un finto sorriso che non riuscì a cogliere anche l'altro lato della bocca. 

"Arriva al dunque, cosa vuoi? Ho già superato il quantitativo di tempo a disposizione degli idioti oggi."

Lockhart si lasciò sfuggire una risata strozzata che somigliava più al verso di un porcellino. 

"Voglio che tu trovi una persona per me." proseguì ignorando a fatica quel suo insulto. "Si chiama Angel Nava, è un membro di spicco del cartello di Tijuana. L'FBI è sulle sue tracce da una vita, ma non l'ha ancora trovato e a me serve che quel bastardo venga sbattuto in carcere al più presto." 

Silenzio. 

Lila lo fissò ancora, senza che il suo viso si scomponesse in alcuna espressione facciale, neppure una ruga giunse a disgregare la sua intoccabile maschera di porcellana. 

"Perchè?" il suo tono tradì una certa celata curiosità. "Cosa cazzo ti interessa se un mafioso messicano vada in carcere oppure no?"

"Perchè lui ha ammazzato mio fratello." 

E per la prima volta da quando Lila tolse il casco, i suoi lineamenti si smossero e sulla sua fronte comparve una minuscola e impercettibile ruga che rapidamente scomparve così com'era venuta. Durò un istante, più breve di un delicato soffio di vento che carezza le foglie di un albero in autunno.

In quei secondi silenziosi, Lockhart non potè che piombare con la sua esterna e asfissiante presenza. 

"Oh" mormorò mentre i suoi occhi vagavano dall'uno all'altro ancora più rapidamente di prima, studiando le loro espressioni come un critico d'arte ammaliato. "Il protagonista si trova ad una fase di stallo, la suspense cresce e si intensifica come una nebulosa nebbia san francischiana alle prime luci del mattino. Accetterà o non accetterà la leggendaria Lila Hazon." 

Lila si voltò in modo disinvolto nella sua direzione. 

"Sta' attento la prossima volta che attraversi la strada." pronunciò in modo altrettanto disinvolto e in tutta risposta Nick diede una gomitata al ragazzo per metterlo a tacere, percependo il peso di quella pacata minaccia che tuttavia non sembrò sconvolgere il diretto interessato. 

"Allora posso contare su Licorice si o no?" 

"No"

"Cosa? Il no nella mia domanda aveva funzione decorativa." 

"Me ne frego altamente." e detto ciò si voltò verso la sua moto afferrando nuovamente il casco. 

"Sei una cacciatrice di taglie perchè ti rifiuti di inseguire questa?" sbottò adirato.

"Di norma risponderei che ho chiuso con la mia vecchia carriera, ma in questo caso incide molto anche la mia antipatia nei tuoi confronti, Miller." infilò il casco e salì a cavalcioni sulla moto. Rudy non potè fare a meno di fissarla con lo sguardo corrucciato e confuso, la bocca leggermente schiusa.

"Razza di stronza impertinente io ti sto offrendo un lavoro!"

"E io rifiuto scortesemente." rispose per poi calciare il cavalletto, le mani sul manubrio, una di esse, quella sinistra era avvolta in un guanto di pelle. Il rombo del motore tornò a sovrastare qualunque altro suono, infestando nuovamente quel parcheggio. Rudy si ammutolì, con la rabbia che gli infervorava sempre di più i muscoli del volto tesi all'inverosibile, scrutò la biondina negli occhi un'ultima volta l'attimo prima che ella abbassasse anche la visiera del casco. Continuò a scrutarla furente anche quando uscì dal posto d'auto imboccando la strada senza voltarsi.

I pugni serrati lungo il corpo.

Sperò che venisse investita. 



24/02/2023

Angolo autrice : D

Carissim* l'attesa è stata lunga, ma adesso sono ufficialmente tornata dopo il mio modesto periodo di blocco dello scrittore. Spero vi vada ancora di proseguire questo viaggio con me.

Date il benvenuto a Lila Hazon e se pensavate che Lexi fosse cazzuta, non avete ancora visto niente. 

PS. Lila si pronuncia com'è scritto qui : )


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