Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 13 - Il ritratto

Rudy si lasciò andare ad un sospiro di sollievo mentre rimetteva piede in casa dopo ore trascorse in centrale, in una squallida e asfissiante cella che ospitava altri due energumeni che a giudicare dalle occhiate truci che serbarono appositamente per lui, non erano finiti lì per qualche stupida azzuffata tra ragazzi. 
Si massaggiò il collo appoggiando la giacca sull'attaccapanni.

"Non avete idea di quanto sia stato frustrante." sibilò con tono esausto e gremito di amarezza avanzando ad occhi chiusi lungo il corridoio per raggiungere il salone. Nella sua mente, da qualche ora a quella parte, appena chiudeva le palpebre, non faceva che riproiettarsi all'infinito la figura indemoniata di Lila che si avventava su di lui con quelle mosse di arti marziali non ben identificate. 

Era stato umiliante.

Alle sue spalle, Nick e Lockhart lo seguirono in salone, scambiandosi un'occhiata stranamente colpevole.

"Ehm...Rudy prima che tu faccia qualunque cosa dovremmo dirti che..." cominciò il suo migliore amico torcendosi le dita in modo al quanto convulso. Rudy aprì gli occhi di scatto; conosceva Nick abbastanza da capire che quel tono altalenante, fievole e claudicante al tempo stesso non poteva che promettere pessime notizie. Si voltò nella sua direzione inarcando un sopracciglio, ma in quel preciso istante una nuova figura piombò nella stanza e senza lasciar neanche uno spazio di risposta si scagliò contro di lui.

L'impeto di uno schiaffo ammutolì la stanza. Rudy fu colto da un colpo talmente violento da fargli voltare la testa di lato. Come se per quel giorno le batoste che si era preso non fossero state sufficienti.

Silenzio.

A gettare una parvenza sonora nella stanza, che distoglieva tutti dal pensiero di essere stati congelati nel tempo, era il ticchettio dell'orologio. Per il resto, tutti trattennero il fiato.

"Ma che cazzo ti è saltato in mente!?" gridò Maya cominciando a respirare pesantemente, il petto andava su e giù spasmodicamente, gli occhi azzurri erano inferociti. 
Rudy si voltò lentamente nella sua direzione, con la mano rivolta alla guancia dolente, gli occhi ridotti a due fessure ma Maya ormai aveva distolto lo sguardo verso un punto nel vuoto, passandosi una mano tra i ricci ribelli con una nota esasperata nei suoi gesti.

A quel punto Rudy cercò lo sguardo dei due amici che in tutta risposta evitarono i suoi iracondi occhi verdi, Simon cominciò addirittura a giocherellare con una statuetta su una credenza. 

"Vi avevo detto di tenere la bocca chiusa!" ringhiò sommessamente lasciandosi cadere su una poltrona, ormai prossimo ad un esaurimento nervoso. Sul serio, erano giorni che non facevano che mettere alla prova i suoi nervi. Quando avrebbe ottenuto un momento di pace?

"L'abbiamo fatto!" si giustificò Nick prontamente "Solo che..."

[flashback ]

Maya accorse ad aprire la porta rivelando due figure impalate in modo alquanto antitetico tra loro. Sbatté un paio di volte le palpebre riconoscendo Nick, pallido come un cencio e visibilmente nervoso, ma non l'altro ragazzo che invece si ergeva pimpante con una mano in tasca e l'altra occupata a cincischiare con il solito leccalecca alla ciliegia. 

"Buonasera madamoiselle." esordì quest'ultimo che si profuse in un inchino, facendole addirittura il baciamano. Il ghigno che si districava sulle sue labbra non lasciava spazio ad equivoci; Lockhart stava flirtando.  

"Bu-buonasera." lanciò un'occhiata perplessa a Nick, approfittandone per distogliere lo sguardo da quello del cascamorto. Le sue gote stavano rapidamente prendendo una nota più rosea.

"Rudy non è in casa."

"Lo sappiamo, siamo venuti a prendere una cosa per lui. Possiamo?" la ragazza li fece entrare e scrutò attentamente il castano che si dirigeva al piano di sopra. Non riuscì a fare a meno di notare che il suo compare rimaneva caparbiamente intento a fissarla alché ella ricambiò l'occhiata.

"Hai qualcosa di... famigliare. Ci siamo già incontrati?"

"Improbabile." ella corrugò la fronte. "Sei carina." aggiunse sollevando le sopracciglia. Maya arrossì ancor di più, sgranando appena appena gli occhi. Espressione che abbandonò presto i suoi lineamenti quando si voltò di scatto incitandolo a seguirla in cucina per rispondere ai convenevoli da brava padrona di casa. 

"Rudy ha detto di aspettarlo qui finchè non fosse tornato, non ci vorrà molto." 

Maya tacque versando del succo in un bicchiere, un silenzio che fu percepito da Lockhart come dubbioso. Gli piaceva studiare le persone e non lo nascondeva, anzi, gli piaceva ancora di più mostrare alle persone che quei suoi occhi blu oltremare stavano perforando loro l'anima. 

"Lui dov'è?" 

Lockhart si passò la lingua sul labbro sporco di succo di frutta e appoggiò il bicchiere sul tavolo. 

"Era da una ragazza, Sibyl Vane, hanno avuto un'accesa discussione." Annuì assorto per poi scoccarle un'altra delle sue occhiate indagatrici. Non notò niente che non fosse accesa curiosità e apprensione nel suo sguardo, per cui continuò. "Lei voleva una cosa seria, ma lui, be' sai com'è fatto, non voleva impegnarsi, non l'amava." 

"Perchè ne parli al passato?"

"Oh giusto, non l'ama." gli era sfuggito il dettaglio tempo. Tossicchiò e proseguì. "Al chè ella minacciò di suicidarsi, Rudy cercò invano di impedirglielo ma..."

"COSA?! Stai dicendo che è morta!?" 

"Si è rotta un piede." a quelle parole le spalle della rossa si rilassarono visibilmente e tornò a sedersi normalmente sullo sgabello che contornava l'isola della cucina. "Rudy l'ha portata in ospedale."

"Ma sta bene?" i suoi occhi azzurri luccicarono inquieti. Lockhart fece il gesto di scacciare l'aria con la mano arricciando la bocca. 

"Ahh non è niente."

"Glielo ho detto un miliardo di volte che questo suo continuo fare da dongiovanni alla fine avrebbe ferito qualcuno. Dio, quanto è stupido quel ragazzo." 

"Oh puoi dirlo forte." 

Lockhart annuì riprendendo a sorseggiare il suo succo quando la ragazza si voltò nuovamente nella sua direzione, concedendogli uno sguardo sbilenco mentre si reggeva ancora la fronte dallo sconforto e dall'esasperazione. 

"Tu com'è che ti chiami?"

"Simon Lockhart, per gli amici Lockhart o il Narratore." sbattè le palpebre un paio di volte scrutando la mano protesa sul tavolo con un misto tra il curioso e lo stranito.

"Sei un tipo eccentrico, mi ricordi qualcuno ma non so chi." egli sollevò un angolo della bocca e in quell'istante Nick entrò nella stanza. 

"Trovato ciò che cercavi?" 

"Ehm...sì, adesso devo proprio andare." 

"Ehi Nick aspetta!" il ragazzo si immobilizzò sui suoi passi voltandosi quasi a rallentatore verso la rossa. 

"S-si?"

"Bevi qualcosa prima di andare." il ragazzo ebbe un piccolo sfuggente tremore alle sopracciglia che ad uno sguardo più attento avrebbe potuto sembrare sospetto, ma tranne Lockhart nessuno lo notò e lui non fece altro che fargli un cenno del capo invitandolo a non indugiare oltre.

"Suppongo che cinque minuti in più non cambino poi molto." si profuse in un sorriso nervoso e si sedette.

"Tu conoscevi la ragazza in ospedale?" 

"La ragazza in ospedale..." lanciò un'occhiata a Simon che in tutta risposta annuì impercettibilmente. "Ma certo, si, lei. La conosco di vista."

"E' terribile che abbia provato a suicidarsi, per Rudy poi." commentò Maya abbassando lo sguardo sul suo bicchiere. 

Nick roteò il capo meccanicamente verso Lockhart che dal suo canto riusciva a stento a contenere un sorrisetto divertito. 

"Potete scusarmi un attimo, credo che il mio telefono abbia squillato al piano di sopra." Maya si allontanò lasciando i due nel salone immersi in un profondo silenzio. Lockhart con il bicchiere a sfiorare le labbra ascoltò i passi sbiadire fino al secondo piano e poi emise un verso di scherno prendendo un altro sorso.

"Suicidio? Sei pazzo? Ma che le hai raccontato???" sbottò il ragazzo con gli occhi sbarrati.

"Rilassati ho solo remixato la trama del Ritratto di Dorian Gray." spiegò gesticolando con il palmo della mano aperto. "E se l'è bevuta come ha fatto con quel succo di frutta." accennò col mento al bicchiere.

Nick si alzò di scatto facendo strisciare lo sgabello.

"E ti definisci un bravo bugiardo? Questa storia è ancora più tragica del fatto che Rudy sia in prigione!" sussurrò agitato.

Lockhart alzò gli occhi al cielo.

"La prossima volta inventa tu qualcosa, senza svenire mi raccomando. Non siamo nella divina commedia." 

Nick si passò una mano sul viso. "Senti ho il numero, vado a pagare la cauzione e riporto Rudy a casa così la finirai di raccontare balle al quanto plateali." 

Sollevò le mani in segno di resa e riportò lo sguardo davanti a sè, lasciando che il ragazzo sgattaiolasse via in segreto. Fu allora che Nick emise un grido sobbalzando sul posto. Lockhart condusse immediatamente lo sguardo nella stessa direzione e l'acuto stridulo che ne seguì fu ancora più imbarazzante di quello di Nick.

I due si scambiarono un'occhiata e si avvicinarono al divano in fondo alla stanza su cui giaceva la longilinea e mimetica figura di un ragazzo con gli occhi chiusi e le braccia sul torace.

"E questo chi cavolo è? Credevo che il fratellino fosse schiattato." mormorò Simon scrutandolo dalla testa ai piedi.

"Wyatt Izard Miller, suo cugino con la paralisi periodica."

"Cazzo!" esclamò Lockhart raddrizzandosi e passandosi una mano tra i capelli. 

"Credi che abbia sentito tutto?" 

"Ovviamente, non sta dormendo." 

"Come lo sai?"

Lockhart si sistemò gli occhiali sul naso e con una mano infilata nella tasca dei pantaloni disse: "Le sue palpebre non sono chiuse delicatamente." 

Al chè Wyatt le spalancò rivelando due divertiti occhi azzurri. 

Nick per poco non cadde a terra dallo spavento per quell'improvvisa reazione.

"AH-AH!" esclamò Maya subentrando nella stanza con un dito puntato contro di loro e lo sguardo imbufalito. Quell'improvvisa apparizione dettò la caduta definitiva per Nick, che nell'arretrare verso Lockhart incespicò nei suoi stessi passi.

Lockhart rimase immobile con un ghigno stampato in volto. 

"Non ne ero certa, ma il nome Sybil Vane mi diceva qualcosa così ho controllato." Lockhart inarcò un sopracciglio, per nulla scalfito dalla dipartita della sua bugia, piuttosto sembrava deliziosamente colpito "E' un personaggio del Ritratto di Dorian Gray."

"Ti sbagli, deve essere un omonimo." fece spallucce in sua difesa.

"Finiscila, ditemi cosa sta combinando Rudy." 

"E' in carcere." rispose Wyatt ancora paralizzato sul divano. 

Nick chiuse gli occhi serrando la mascella. "Merda"

[fine flashback]

Con un'occhiata di biasimo Rudy borbottò un "Coglioni." 

"Cosa è successo?" strillò Maya in preda all'isteria. Egli emise un verso di scherno tenendosi la testa con il palmo della mano. 

"Cos'è successo? Lila Hazon, ecco cos'è successo." sbottò adirato fornendo un piccolo resoconto alla sorella e al cugino.

"E adesso?"

"Tra una settimana sono chiamato in tribunale come co-imputato, con i capi di accusa di molestie, vandalismo, disturbo alla quiete pubblica e coercizione." il rossore sulle sue orecchie e il profondo cipiglio impresso a fuoco sulla fronte furono indice di una rabbia esplosiva che sebben gli argini fossero resistenti erano destinati a infrangersi. Man mano che elencava le accuse il suo tono di faceva più grezzo e aspro, come una pietra sbeccata.

"Cavolo." proruppe Maya sollevando lo sguardo su Lockhart. "Preferivo la tua storia." egli accennò un sorrisino sbilenco.

"Dobbiamo avvertire papà." Rudy scagliò un'altra delle sue taglienti occhiatacce.

"Scordatelo, se questa faccenda esce da queste quattro mura aggiungeranno ai capi di imputazione omicidio premeditato." scandì le ultime parole puntando un eloquente sguardo su ognuno di loro.

Silenzio.


13/02/2024

Angolo autrice: Ebbene questo capitolo mi piaceva troppo per aspettare una settimana, quindi ta daaaa. Secondo voi come mai Maya trova Lockhart così famigliare? (Ah e poi voglio sapere qual è il vostro personaggio preferito) 

Baci stelline xoxo


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro