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STORIA 5( Immaginazione + racconto )

Allora oggi vi racconterò un'altra storia inventata. Bene spero vi piaccia ed iniziamo!

IL MIO PICCOLO MA GRANDE ORSETTO

Un giorno, in una città molto verde dove le persone vivevano circondati di alberi, la natura era protetta e difesa, un giovane ragazzo di 22 anni, Lelio si preparava alla sua esplorazione nel bosco. Ormai era maggiorenne e viveva nella casa che i suoi gli hanno lasciato. Molte persone come, Martina la sua amica , giovani e Luigia i signori che sono vicini di casa, i suoi e altra gente e amici, gli dicevano che non doveva mai andare nella parte più profonda del bosco a nord tra le due montagne.

Il ragazzo però era curioso, e star lì come gli altri lo annoiava. C'è sentiva quel desiderio di vederlo. Allora si decise di andare là per una notte. Prese uno zaino lo riempi di previste, un altro zaino per la roba per accamparsi e dormire. Parti il pomeriggio, era lunga la strada ma vuota. Andò con la sua vettura elettrica, essendo che questa città era amante della natura.

Arrivo di sera e sceso dall'auto, si addentrò nel bosco. Si era incamminato da un pò, vide il cellulare era le 02:33. Ad un certo punto si ferma e inizia a sistemare tutto. Accese anche un fuochetto, giusto per preparare la cena. Aveva preparato della pancetta con delle uova, non sapendo che fare e non avendo più voglia perché aveva sonno.

Si addormentò, guardando intorno e si sentiva tranquillo. Non gli sembrava pericoloso. Dopo un paio d'ore dei spari si sento, vengono dappertutto. Spari improvvisi, spari forti e spari deboli, erano continui o avvolte si sentiva colpi ritardati. Lelio, era nervoso e infastidito. Poi sentì un colpo quasi vicino ed un urlo terrificante e poi silenzio, il bosco era tornato vuoto.

Lelio, si vestì e andò a vedere. Pochi metri da lui o anche più, dopo lungo correre arriva davanti ad una grotta e lì c'erano due uomini, Jack e Alex scheppach. Gli detestavo, erano dei ricchi inutili e davanti alle persone erano patiti della legge e ora vedo che cacciavano, ma io preferisco farmi i fatti miei ma quello più vecchio Jack mi vede.

Jack:<< Guarda c'è Lelio, figlio di Lella e Adolfo, che ci fai qui ? A caccia anche tu?>>
Lelio:<< più o meno, sto facendo un giro>>
Jack:<< cosa hai preso finora ? Dopo ti mostro la nostra preda.>>
Elio:<< nulla, mi ero appena svegliato. Ma mostrami>>
Il vecchio entrò nella grotta e lo seguì.

Allora vidi c'era un orso enorme steso a terra morto. Odiavo la caccia, ma non potevo mettermi contro. Al quale il vecchio con battutine che non mi facevano ridere Jack:<< ehi se vuoi ti faccio una buona giacca di pelliccia d'orso ahahaha. Va beh ora noi andiamo>>

Dopo mezz'ora andarono ed ero solo finalmente. Era ancora buoio, ma era quasi mattina. All'improvviso vedo qualcosa in seguirmi con il verso simile all'urlo di prima, ma molto più debole. Correvo verso l'accampamento ma non ricordavo più dov'era e quella cosa mi seguiva. Vidi finalmente gli zaini e inciampai sul mio lettino.

Me lo vidi davanti un piccolo orsetto, era abbastanza leggero a vedere. Non mi attaccava anzi si sedette e come i cani stava sdraiato. Allora, provai ad accarezzarlo, era tranquillo ma sentì la mia mano sporcarsi, presi il telefono e illuminai avevo del sangue. Allora illuminai aveva il pelo sporco ma nessuna ferita, intuì che era il cucciolo di quell'orso morto.

Allora misi tutto apposto lui era sulle sue zampe e mi guardava fisso come se fossi la sua famiglia, aveva dei occhioni che feci la pazzia di portarlo via. Era con me in macchina davanti perché dietro non voleva stare solo. Arrivamo a casa fortuna vuole che nessuno ci vide e lo feci entrare in casa e presi tutto dentro.

Lo vedevo guardare tutto, ma sempre seguendomi. Cercai del pesce o qualcosa di simile per sfamarlo. Avevo dei bocconcini di carne di mucca, allora glieli diedi. Non sembrava gradire ma poi mi vide che mangiavo cotti quelli che mi stavo facendo per me e lui reclamava a versi. Allora gli cucinai anche per lui. Mangiamo insieme e poi lo porto a lavare ma detesta l'acqua. È pulito, vado a dormire e lui cerca di salire sul mio letto, scendo e lo fece mettere vicino ai piedi.

Così ogni giorno continuava la nostra vita.. col pericolo che qualcuno poteva sentirlo dato che quando andavo via faceva dei versi.. ma col tempo divento calmo..e non solo...

Fine prima parte...

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