'Hypnophobia' di Hypnophobiac
Grado Gemma: Pro
Titolo: Hypnophobia
Autore: Claudia Bianchi (Hypnophobiac)
Genere: Paranormale
Sottogenere: Urban Fantasy
Stato: In corso (1 di 3)
Rating: Giallo
Avvertimenti: il racconto tratta, tra le varie tematiche, anche e soprattutto dei problemi psicologici di un personaggio e può contenere scene di violenza piuttosto crude ed esplicite, che potrebbero impressionare.
Trama:
"Derange one life.
Set the world on fire."
«Sam, sono io! Sono sempre io! »
Dicono che sbagliando, si impara dai propri errori. Alex Black non ha mai imparato nulla dai suoi. Lontana da quella che un tempo chiamava famiglia, dalla sua terra natale, perfino dalla sua epoca, sopravvive alla propria esistenza con un lavoro sottopagato ad orari improponibili, una coinquilina molto bionda e troppo ottimista, le poche mance che guadagna al diner e il suo barattolo di sogni infranti ben custodito sotto il cuscino del suo letto. Ci sono notti orribili in cui riesce perfino a ricordare il sapore del sangue sulle sue labbra.
«Stammi lontana!»
Sam, invece, con il sangue ci convive da quando è bambino. Cacciatore per stirpe, profiler dell'FBI per scelta e propensione, la sua vita più o meno ordinaria è scandita dalle pasticche che deve assumere a intervalli regolari per gli innumerevoli problemi psicologici che si porta dietro da sempre, per lo meno da quanto gli risulta. La lucidità mentale è un lusso che non può dare per scontato.
«Sam, ti prego...»
Dicono che la diversità sia solo l'inconscia ammissione di un limite, ma Alex non era mai stata capace a darsi un freno. Il richiamo era troppo forte.
Che cosa poteva esserci, alla fine, di sbagliato?
Hypnophobiac!
Poche parole su di me, allora. C'è allo stesso tempo molto e poco da dire; ma ciò che avete bisogno di sapere è semplicemente questo: mi chiamo Claudia e sono una scrittrice. Non guardatemi storto per questa mia affermazione: scrittore è (a mio parere) chiunque prenda in mano la penna, la matita o un qualunque strumento di scrittura per dare vita alla propria immaginazione attraverso la parola. E credetemi, quando dico che è uno dei poteri più belli che la natura abbia conferito all'uomo: il meraviglioso dono della comunicazione.
Vengo da Roma e appartengo alla generazione del '94. La mia più grande passione è la scrittura più o meno da sempre: mi hanno messo la penna in mano a cinque anni e praticamente non ho mai smesso di usarla. La mia camera abbonda di quaderni, fascicoli, vecchi diari ricolmi di storie e di idee: a volte accantonate in attesa di un recupero, altre abbandonate, altre ancora portate avanti fino ad essere presentate ad un pubblico. E qui entrate in gioco voi.
Hypnophobia è il mio primo progetto 'serio' su una piattaforma di auto-pubblicazione online. Quello che ho intrapreso è stato un percorso difficile e accidentato, ma non rimpiango un solo momento del viaggio per il quale mi sono imbarcata. Molti di coloro che seguono questa storia dal momento in cui ho pubblicato il prologo su Wattpad sanno quanto io sia affezionata ai personaggi di cui narro le vicende.
Mi sono iscritta fondamentalmente con questi intenti: mettermi per la prima volta alla prova nel campo che più amo - quello letterario - e soprattutto avere l'opportunità, insieme a voi, di crescere come autrice e di migliorarmi grazie ai a commenti e critiche, trovandomi per la prima volta di fronte ad un destinatario ampio e variegato.
Voglio sperimentare, voglio scoprire, voglio conoscere e conoscervi. Grazie per l'opportunità che mi state dando, dal profondo del mio cuore.
Altre opere:
"Standstill", genere horror, momentaneamente sospesa;
"Cheryl", paranormale, concluso;
"One Last Wish", fanfiction (fandom: Doctor Who), concluso;
"Asleep or Dead", storia breve romantica, concluso;
"Concorso 'Le Farfalle', Raccolta", raccolta di racconti brevi, concluso.
Estratto:
«Sam, ti prego...» lo stava supplicando. Le mani alzate all'altezza del petto, i palmi vuoti rivolti verso di lui e la canna della semiautomatica che le stava puntando contro. Le girava la testa, stava respirando così velocemente da sentirsi soffocare; se avesse dovuto spararle davvero non avrebbe distinto lo scoppio del proiettile che usciva dalla pistola dal martellare del suo cuore che minacciava di esplodere da un momento all'altro. E sarebbe stato meno doloroso - pensava - che continuare a sentire quello sguardo di disgusto, di disprezzo e repulsione sugli occhi che fino a qualche istante prima non avevano avuto assolutamente nulla da temere da lei.
Di quanto si erano sbagliati, in fondo? Quella domanda le martellava dentro come un tamburo da battaglia prima della carica. Credendo di aver conosciuto ogni suo lato, ogni sua imperfezione, ogni suo vizio e fragilità, Sam non aveva che scalfito la superficie di un gigantesco relitto che si trascinava avanti da secoli. Ma ora, ora poteva vederla.
«Sam, sono io!» giurò con voce tremante Alex, gli occhi azzurri e lucidi cercavano i suoi, speculari; un passo avanti «Sono sempre io!». Ma lui le aveva sollevato ancora l'arma contro, le mani gli tremavano appena, strizzava gli occhi come per mettere meglio a fuoco la sua sagoma. Ordinò: «Stammi lontana!».
Non sapeva ben dire, poi, come fosse finita a terra da quel momento; non provava dolore da così tanto tempo che quell'unico colpo che l'aveva trapassata aveva fatto tabula rasa dei suoi pensieri, riducendoli ad un foglio bianco e inespressivo. Non era passato che un istante, ma tutto sembrava procedere così lentamente che pareva un'eternità dall'ultimo respiro che aveva preso. Inspirare faceva male. Sollevò a fatica una mano inzuppata di quel liquido denso e viscoso nel quale era immersa, ne osservò il colore vermiglio quasi rapita, ma non realizzò ancora quello che stava succedendo. Tutto, attorno a lei, era avvolto da una calma innaturale. Erano sparite le urla, le minacce, i timori; anche la voce di Sam era diventata gradualmente un eco distante e soffocato nel silenzio sovrumano che ti circondava. Sto per morire? Tutto ciò che provava era un profondo senso di inquietudine che andava gradualmente sfumando con quell'ultima percezione che aveva di sé.
«Alex!»
L'asfalto era freddo e asciutto, il cielo che la sovrastava - la schiacciava - era profondo e nero come ciò che custodiva dentro di lei. Non c'erano stelle, non c'era nemmeno la luna: le nubi coprivano con la loro coltre tutto ciò che riusciva a percepire intorno a lei e nell'aria si avvertiva quell'odore metallico e frizzantino che precede la pioggia. Le veniva quasi da ridere, se pensava all'ultima volta che l'aveva assaporato. Quel giorno.
Il loro primo giorno.
Citazioni:
"Che ci fossero o meno dei fantasmi ad infestare il passato ed il presente di Samuel, lo sguardo sincero e nudo di quella donna, il suo sorriso spietato e gentile allo stesso tempo lo facevano sentire parte del suo mondo." – Capitolo 3 "Theatrum Mundi"
"«Sei una bestia.» bofonchiò il paziente, snervato.
«Beh, allora al tuo posto starei ben attento ad essere più gentile:» replicò subito l'altro, la voce di lui era così calma e profonda da apparire perfino inquietante: Dan lo osservò voltarsi verso di lui e mostrargli l'ago luccicante che teneva tra l'indice e il pollice della mano sinistra «le bestie mordono»." – Capitolo 8 "Beast"
"«Oh, ti prego, non farlo.» fece fatica a sollevare le iridi per incontrare le sue; notò che quel verde smeraldino conteneva una leggerissima sfumatura color acquamarina.
Che belle, le imperfezioni." – Capitolo 13 "Cinderella"
"«Hai fatto davvero tutte queste cose?» domandò, con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra ancora rosse di trucco. Vide il suo interlocutore ridacchiare sommessamente, per poi grattarsi il mento velato di barba.
«È importante che te lo dica?»
«Te l'ho chiesto.»
«Se tu ci credi, allora sì. Perché una storia sia bella da raccontare, non è necessario che tutto ciò che contiene sia reale.»" – Capitolo 18 "The Long Night"
"«Smettila di trattarmi come se fossi la tua bestiolina ferita!» infuriò lei, mentre lentamente lasciava andare la presa sul suo braccio «Smettetela di tentare di ripararmi come se fossi rotta!»." – Capitolo 21 "Scratches"
"«Per quelli come Sam, io sono come una malattia. E quando mi lascerà, lui diventerà la mia»." – Capitolo 21 "Scratches"
Commento:
Commento scritto da Mag7gio.
La storia inizia con un prologo che ti lascia letteralmente senza fiato. La protagonista, Alex, vive a Brooklynn e lavora in un diner, ma in realtà è più di quello che lascia credere... E poi c'è Samuel, profiler dell'FBI che in realtà dà la caccia alle creature dell'occulto (infatti il primo caso in cui incappiamo è opera di un vampiro). Insomma davvero bello e vorrei tanto che diventasse una gemma!!
Rapido estratto della nostra valutazione! (Potete trovare la recensione completa in "Recensioni Brillanti").
Correttezza Grammaticale: Per quanto concerne la grammatica non abbiamo riscontrato errori gravi. A parte una o due "d" euforiche tralasciate quando si incontravano le doppie "e" o le doppie "a" e qualche piccolo verbo messo al tempo sbagliato ma questo lo abbiamo riscontrato soltanto in due o tre casi sporadici, tutto il resto rispetta egregiamente le regole grammaticali. Un punto in particolare su cui vorremmo soffermarci è sicuramente l'uso della punteggiatura nei dialoghi che in alcune parti è usata in modo scorretto. Questo però non è bastato a intaccare la bellezza e la quasi perfezione di quest'opera.
Narrazione: Narrare sembra facile ma non lo è per niente eppure da come l'autrice trasmette parole, idee, pensieri e sensazioni sembra che sia la cosa più semplice e naturale del mondo, proprio perché lo fa con una spontaneità tale da lasciare sbigottiti. Usa una tipologia di linguaggio con un registro medio-alto che a volte si intervalla a quello aulico e più complesso ma mai complicato a tal punto da non permettere la comprensione della lettura.
Analisi Completa delle Tematiche: Le tematiche trattate sono molto interessanti e altrettanto importanti, in quanto non si parla delle solite trame utilizzate nelle storie tra Umani e Vampiri ma di qualcosa che abbraccia molto di più: quel lato della nostra natura che dopo eventi tragici e catastrofici diventa così fragile da privarci addirittura della forza di andare avanti, intaccando e corrodendo la nostra sanità mentale. Il tema "problemi mentali" è sviluppato in modo appropriato, tanto che l'autrice è riuscita a farci commuovere fino all'inverosimile. Questa storia dimostra che, non solo gli umani ma anche gli essere sovrannaturali hanno i loro bei problemi da mandare giù.
Originalità: L'originalità la vediamo sin dalla sinossi, il sipario iniziale si apre con un colpo di scena che lascia col fiato sospeso e spinge il lettore a voler sapere molto di più. La trama si dirama nello scorrere delle pagine, fluente e imponente e non lascia nulla al caso. Andando avanti scopriamo fatti essenziali che spiegano le azioni e le emozioni dei personaggi e quello che nasconde il loro passato; tutto, fuorchè infanzie felici e spensierate e coronate da rose e fiori.
Analisi delle falle: Non abbiamo riscontrato falle nella storia ancora in corso.
Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono semplicemente fantastici, li abbiamo adorati tutti, proprio perché l'autrice è stata in grado di caratterizzarli così bene, così nel profondo che sembrava di conoscerli da tutta una vita. Anche i personaggi secondari - che potrebbero sembrare irrilevanti - sono importanti per la storia ed è data loro la giusta rilevanza. Tutti loro s'incastrano alla perfezione come in un grande mosaico dalle sfumature Thriller. In particolare, i protagonisti principali non sono come ce li saremmo aspettati: Alex, vampira trecentenaria che lavora in un diner fino a notte fondo per poter andare avanti e Sam, profiler dell'FBI afflitto da disturbi depressivi e da una tragedia che si porta dietro fin da bambino; e come dimenticare l'affascinante e sempre più oscuro Aidan, a volte un po' temibile altre in cui ci fa sciogliere dimostrando in modo inaspettato il bene profondo che prova per la sorella.
Coinvolgimento emotivo: Come non emozionarsi con una storia piena di sentimenti come questa? Siamo state in grado di percepire l'ansia, le preoccupazioni, il peso delle responsabilità che gravano sulle spalle della protagonista che, pur essendo immortale, della sua lunga ed estenuante esistenza non le è rimasto nulla in mano se non un misero mucchietto di cenere. Intenerite dalle piccole azioni di Sam che sembra quasi un cucciolo smarrito alla ricerca della sua famiglia ormai scomparsa da tempo. Ci siamo crogiolate nella timidezza, nella suspense, nel timore, nella paura e nell'emozione che precede la scoperta di ogni nuovo omicidio. E infine, abbiamo assistito alla nascita di un amore un pò impacciato, a volte ostacolato, pieno di insicurezze ma puro, essenziale e inevitabile. Naturale com'è giusto che sia.
Breve recensione della copertina: La copertina è deliziosamente semplice, non è dispersiva ed è pienamente comprensibile ciò che vuole rappresentare. Colori uniformi ed equilibrati alla perfezione. Ha un interessante utilizzo di diversi font che non la rende affatto pesante ma solo originale e intrigante. Quasi in contrasto con gli aspetti cupi della storia ma un tutt'uno con i momenti di leggerezza e affetto che ci vengono presentati durante la lettura.
#GmS
Solitamente non commentiamo la scheda, ma ci tenevamo a specificare una cosa: questa Gemma è risultata ai nostri occhi molto più che Pro, tuttavia non abbiamo potuto spostarla nella sezione Master per via degli unici errori ricorrenti che presenta, ovvero quelli che contornano i dialoghi, come la punteggiatura e il grassetto (che non è proprio un'errore, come abbiamo detto, ma stona un po' con il resto). Saremmo quindi strafelici di accogliere questa storia nella categoria più avanzata in caso ci fosse una revisione di essa.
Un saluto a tutti, lo staff di GmS!
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