'Litlaus - Attenta a ciò che desideri vedere' di Saintjupiter
Grado Gemma: Master
Titolo: Litlaus - Attenta a ciò che desideri vedere
Autore: Saintjupiter (Maria Grazia Leggi)
Genere: Mistero/Thriller
Sottogenere: Paranormale
Stato: In corso - Momentaneamente sospesa per una revisione
Rating: Giallo (Gli avvertimenti elencati qui sotto sono solo accennati nel romanzo, ma alcuni contenuti potrebbero comunque turbare i più sensibili)
Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza (calibrata), Tematiche delicate trattanti abusi e malattie mentali. Non sono una psichiatra, amo solamente documentarmi come una forsennata.
Trama: Lóreley Dubois lascia la sua cittadina natia, Selfoss, un comune disperso tra le steppe islandesi di circa seimila anime, per trasferirsi a Reykjavík come studentessa a tempo pieno: vinta una borsa di studio e fatta pace con una mamma bacchettona, frequenta il primo anno dell'Università privata Fær Øer. Vive alla giornata e sogna in grande, speranzosa di poter raggiungere suo padre nella bella Europa tra le floride campagne attorno Saint-Médard, Francia.
La sua particolarità? Essere una medium. Vede ciò che è e ciò che è stato, albergando nei corpi di sconosciuti prossimi alla morte; è un tramite per le anime perse e alla ricerca di pace.
Ma il tempo dei giochi è finito. Qualcosa la lega indissolubilmente a Gaël Elíassòn, universitario tremendamente affascinante, quanto solitario e silenzioso. Ciò che rapisce di lui è lo sguardo vacuo con cui percorre ogni singolo scorcio di muro e pavimento. Sì, perché Gaël è cieco: un incidente gli negò la vista nell'adolescenza, così come la socialità e l'allegria.
Lór cova nel cuore un amaro presentimento.
Una serie di efferati omicidi scuote la capitale d'Islanda da poco più di vent'anni. L'Angelo del Lunedì, Paskúm, ha un preciso scopo, una meta prefissata. Sta cercando qualcosa, qualcosa che solo Lóreley possiede.Ma cosa fare quando sei gli occhi della vittima e non dell'assassino?Sfuggire diviene impossibile. Se la morte avanza, la vita retrocede, come in un valzer.
Saintjupiter!
Mi chiamo Maria, ho ventuno anni e mi piacciono la maionese, leggere dei buon thriller, fare grafica e vestirmi in modo stravagante. Stravagante è forse la parola giusta per descrivere me e quel che scrivo: progetto trame per storie nei momenti più improbabili, tipo quando sono a lavoro a preparare valanghe di caffé o durante delle lunghe passeggiate che faccio in città. Ma queste non sono state le circostanze che mi hanno ispirata per la stesura di Litlaus: non è la mia storia più brillante, l'ammetto senza vergogna. Per me è una storia sbagliata, estremamente sbagliata, nata per gioco e scritta a tempo perso per esercitarmi nello scrivere situazioni irreali e angoscianti, cose che si stanno riversando nell'attuale "Hidden God - A pseudobiblion's dark tale". Venne fuori circa un anno e mezzo fa, dopo del sano brainstorming finito male a causa del vino. In seguito la "plottai" nel giro di una settimana: avevo il disperato bisogno di scrivere qualcosa per liberare il cervello, e visto che la fantasia non mi stava assistendo, decisi di buttarmici a capofitto per sgomberare un po' la mente. Ora, a sedici mesi di distanza dalla prima stesura della storia, ammetto anche questo: le basi di Litlaus sono banali. C'è un'università privata per figli di papà, c'è l'Islanda e il freddo, c'è una ragazza che non riesce ad allacciare rapporti intercomunicanti e che da un giorno all'altro scopre di essere una tipa fuori dal comune, c'è la bionda vip ossigenata, c'è il "bad boy" di turno che si ritrova legato alla protagonista, c'è il killer. Eppure, nonostante questo, il romanzo ha preso una piega tutta sua: sono fino troppo ossessiva per quanto riguarda i particolari (esempio: la formazione dei cognomi islandesi, i punti d'incontro più frequentati nella capitale, la conformazione geografica dello Stato, i modi di dire) e questo mi ha dato forza addirittura per progettare altri due seguiti. Insomma, non credevo che Litlaus potesse entrare nel cuore e nella mente di così tanti lettori. Molti l'hanno adorata e continuano ad adorarla, questo mi fa sorridere. Con l'avanzare dei capitoli cambia tutto, personaggi compresi, Lór cresce e impara ad accettare questo suo legame con la Morte, e fa di tutto per riuscire a capire cosa la tenga legata ad essa. In sintesi, Litlaus ha i suoi pro e i suoi contro. Ma se sono in questa raccolta un motivo c'è ed è proprio grazie ai miei lettori che credono così tanto in me. Grazie, davvero!
Altre Opere:
Hidden God - A pseudobliblion's dark tale è la prima storia a rating rosso che pubblico qui su Wattpad (e sull'Internet in generale). E' per me l'evoluzione definitiva di Litlaus, scritta in modo più fluente e con argomenti leggermente più spinosi. Anch'essa è una paranormale, dai toni, però, più grotteschi e macabri. Si snoda in un arco di tempo che va dal 1600 al 2009, e si svolge in giro per l'America odierna. Tratta di misticismo, occulto, peste bubbonica, fratelli gemelli circensi, tossicomani e Dei intrappolati in piani astrali. Cose leggere, insomma!
Vituperium - Le apparenze ingannano, invece, è la storia su cui lavoro da più tempo (sette-otto anni). E' una dark-fantasy con ambientazioni steampunk, un qualcosa che non avevo mai scritto prima. La particolarità della storia è che poggia la sua realizzazione su tre culti sviluppati nell'arco di tre anni, con divinità prettamente legate al vincolo animale. C'è alchimia, c'è magia, c'è un luogo sconosciuto nel mezzo al nulla, una guerra in atto e quattr-tre tipi (il quarto è un procione) costretti a rifugiarsi nel luogo più ostile del continente, la Frontiera.
Estratto:
6° Capitolo, Labbra al gusto di morte: "
(...) Scansò Gíta con un gesto affrettato e cominciò a correre verso il tronco abbandonato sulla sabbia chiara. Il tempo sembrò stabilizzarsi e tutto ciò in cui aveva creduto si sfaldò una volte per tutte. Era successo o stava effettivamente accadendo? Presagio o realtà effettiva? Ogni secondo trascorso coincideva con due passi impressi nella sabbia. Ogni respiro con cento dolori, ogni pensiero con una vita soltanto. Quasi incespicò in avanti nel fermarsi. Si aggrappò alla corteccia resa grinzosa dai sali marini, mentre le gambe cedevano sotto il suo peso e la forza l'abbandonava in via definitiva. La scarpa era lì, umida e slacciata. Accanto un corpo. Quel corpo. Cianotico, pallido, bagnato."
16° Capitolo, Lasciami andare: "(...)
Lór impallidì quando si ritrovò tra le mani il crocifisso in oro bianco di Edith. Se lo girò tra le dita un paio di volte, sospettosa e amareggiata, mentre cercava di capire il significato di quel gesto.–... Perché? Questo è... tuo.Edith le rivolse uno sguardo apprensivo. –Servirà più a te che a me. Io ho avuto una scelta... tu no.Lóreley non disse nulla. Edith, d'altro canto, si apprestò a chiudere l'ultima valigia, riponendola accanto alla porta. Prima di andare via con le prime due si rivolse a lei con un ultimo e straziante sorriso. –Non pensare ad una vita che non hai potuto salvare, ma a quelle che potresti portare indietro col passare degli anni. Arrivederci, Lór. Grazie per avermi dato questa possibilità.Quando il rumore dei passi di Edith si affievolì lungo il corridoio, Lóreley si lasciò cadere sul materasso vuoto alla sua sinistra. Strinse il crocifisso fino a farsi male, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra: l'Università era terribile, Reykjavík invivibile, il cosmo un gran burlone con le manie di protagonismo e lei solo una sciocca che non riusciva a scendere a patti (chiari) con la morte. Ma questo non le importava. Un capitolo della sua vita era giunto al termine e un altro (sfortunatamente) era già scritto. Doveva solo rimboccarsi le maniche e ritrovare quella testa. Perché la morte non dimentica. E nemmeno lei lo avrebbe mai più fatto."
Citazioni:
La morte non dimentica, ecco. Litlaus ruota attorno a questo: essendo la protagonista una medium alle prime armi, il loro legame è qualcosa che abbatte qualsiasi barriera terrena. Lóreley è i suoi occhi, è palese, e mi piace parecchio metterla sul punto de "anche un'entità divina può sbagliare". La protagonista, per l'appunto, è il suo emissario. Qualcuno sbaglia, Lór può porre rimedio. Tutto qui.
Commento:
Commento scritto da Saintjupiter.
Come già ribadito nello spazio autore, Litlaus ha tanti difetti, imperfezioni, spine, ma credo che possa guadagnarsi una "rivincita" addirittura sul mio stesso giudizio. Penso che possa entrare a far parte delle Gemme non solo per la complessità dei personaggi (ancora non del tutto chiara, ahimé), ma per l'impegno che ci ho dedicato e ci sto dedicando. Ogni storia che scrivo ha come unico comandamento questo semplice mantra: sono i personaggi a fare il racconto, non le ambientazioni, non l'originalità di per sé. Non smetterò mai di ripeterlo, mai e poi mai. I pg mutano con le situazioni e gli eventi, si trasformano, e fanno in modo che lo scritto si evolva con loro fino alla sua conclusione. Appunto per questo amo il genere introspettivo, da spazio ai loro pensieri, alle emozioni, alle frustrazioni che li rende umani, vividi, come se non appartenessero a quel foglio sopra cui sono stati impressi. Perché sono tutti vivi nella mia testa e voglio, esigo lo siano anche nel cervello dei miei lettori.
Litlaus la odio e la amo contemporaneamente. Ed è forse questo che la rende unica nel suo genere.
Rapido estratto della nostra valutazione! (Potete trovare la recensione completa in "Recensioni Brillanti").
Correttezza grammaticale: pochissimi errori, complimenti per l'attenzione. A volte mancano dei punti che concludono le frasi, ma per come sono messi sembra una scelta stilistica. Attenzione alle D eufoniche che a volte suonano male.
Narrazione: la narrazione scorre in modo fantastico dopo i primi capitoli di introduzione. Il lessico utilizzato è molto ampio ed elegante, così come le descrizioni che rendono la narrazione sublime e fluida. I dialoghi sono ben presentati e lasciano intuire la psicologia di ciascun personaggio. Attenzione giusto alle maiuscole all'inizio che solo in rarissime occasioni non vanno.
Analisi completa delle tematiche: le tematiche sono profonde e raggiungono disparati punti. Gli argomenti che più ci hanno colpite sono l'episodio di bullismo e ricatto presente poco dopo i primi capitoli e il tentato suicidio, ma il fatto che più ci ha colpite è la visione del mondo di Lóreley.
Originalità: Alcune situazioni all'interno della storia sono comuni a parecchi teen drama, argomenti e situazioni un po' cliché che si ripetono in quel tipo di serie tv/romanzi. L'originalità di questa storia sta nel come ogni cosa viene analizzata, dagli aspetti che non vengono detti ma che sono palesi a un lettore che va oltre le apparenze. E il punto di forza è proprio qui, sono i contenuti a fare la storia e il modo in cui vengono analizzati.
Contraddizioni: abbiamo espresso i nostri unici dubbi e "avvertimenti" nella sezione delle analisi delle tematiche e nella caratterizzazione dei personaggi, per il resto la storia non sembra avere falle
Caratterizzazione dei personaggi: il carattere e le emozioni dei personaggi sono delineati perfettamente. Anche coloro che sono circondati da una fitta nebbia di mistero in realtà compiono azioni con scopi ben precisi.
Coinvolgimento emotivo: il coinvolgimento emotivo raggiunge davvero picchi molto alti. Essendoci un'ottima caratterizzazione dei personaggi, essi ci portano a condividere con loro le più svariate emozioni. A dare una grande emotività è soprattutto il ruolo della medium. che non è solo quello di una psicopatica. La morte viene vissuta per tutti e per tutto, viene assaporata nella sua dolce e micidiale agonia.
Breve recensione della copertina: La copertina è semplice, ma allo stesso tempo ricca ed elegante. Nonostante si giochi molto su tonalità scure e cupe, la ragazza spicca rispetto al contenuto, sia per la pelle pallida, sia perché crea netto contrasto con gli altri colori presenti, più freddi e tetri.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro