Criminal (Pt.3)
Alcuni mesi dopo
Nonostante mia madre mi abbia vietato di parlare, o anche solo vedere, Levi, Isabel e Farlan, io continuai a farlo. Quasi tutti i giorni, andavo a casa loro per incontrarli e chiacchierare. La prima volta, fu per ringraziarli, specialmente Levi.
Ma Isabel mi invitò ancora da loro, stessa cosa Farlan, e allora continuai ad andare. Il più delle volte stavo con Isabel. Avevamo molte cose in comune e molto presto entrai in confidenza anche con Farlan. Invece Levi... era complicato stare con lui.
C'erano delle volte in cui non ci rivolgevamo la parola. Anzi, sembrava quasi infastidito dalla mia continua presenza. Altre ci parlavamo, sebbene poco.
Con il tempo, mi insegnò a difendermi e ad usare un pugnale (grazie anche alle continue insistenze di Isabel).
Inizialmente sembravo un'incapace e non credevo ci sarei mai riuscita.
Ma con la mia determinazione e la pazienza di Levi, imparai ad utilizzarlo, anche se non perfettamente.
Insomma, mi sono legata molto a tutti loro. Isabel per la sua simpatia e positività. Farlan per i suoi modi di fare molto gentili nei miei confronti. E Levi... a lui credo di essere più legata. Nonostante continuassi a negarlo a me stessa, era inutile. Mi ero innamorata di Levi, di quel uomo che mi salvò e mi riaccompagnò a casa quel giorno di mesi prima. Di un criminale.
In quel momento, stavo percorrendo la strada sporca del sottosuolo per andare alla loro abitazione. Non sapevo ancora se rivelare i miei sentimenti per lui o altro. Se non provasse niente per me, non avrei mai più avuto coraggio di farmi rivedere in quella casa.
Anche se Isabel, qualche settimana fa, mi aveva detto che anche Levi si era particolarmente affezionato a me. Ma ne dubitavo fortemente.
Tra questi pensieri che mi ronzavano in testa, salii le scalinate e mi ritrovai davanti alla loro porta. Rimasi una decina di secondi almeno immobile ed infine mi decisi a bussare. Aspettai qualche secondo, ma non rispose nessuno. Riprovai e ancora niente. Che siano fuori casa? Eppure non avevo sentito nessuno parlare di una nuova rapina da parte loro.
Mi venne in mente il fatto che in quest'ultimo periodo erano più distaccati del solito. Come se non mi volessero parlare di qualcosa. O, semplicemente, non volevano proprio parlarmi.
Dopo ancora qualche attimo, rinunciai e mi allontanai.
L'ultima volta che venni, Isabel aveva accennato qualcosa a proposito di un "lavoro importante e segreto", ma venne immediatamente zittita da Farlan e Levi. Che si tratti di quello?
"Spero solo stiano bene" Pensai, tornandomene infine a casa. Ma prima prendendo qualcosa da mangiare, per non far insospettire mia madre.
-Ciao mamma. Sono riuscita solo a prendere una mela. Facciamo a metà?- Entrai in casa, chiudendomi poi la porta alle spalle.
-Certo cara.- Mi rivolse un caldo sorriso lei, prima di prendere la mela e stamparmi un grosso bacio sulla guancia.
-Oggi perché sembri così allegra e di buon umore?-
-Si nota tanto,eh?- Parve più un'affermazione che una domanda. -Hai indovinato. Finalmente li hanno portati via!-
-Chi? Non fare la vaga, dimmelo.- Risposi confusa, accennando un piccola risata.
-Come chi? Quei tre maledetti criminali. Li hanno catturati finalmente!- Fece un sorriso a trentadue denti.
Ma io non ebbi la sua stessa reazione. In quell'esatto momento, il mondo mi cadde addosso. Ebbi la sensazione che qualcosa in me si fosse rotto, spezzato in mille pezzi. Ebbi una stretta allo stomaco. -Q-quali criminali, mamma?-
"Non possono essere loro"
-Non ricordi già più? Quei tre coi dispositivi illegali. Il loro capo di aveva-
Non sentii più quello che mi stava dicendo mia madre. Le sue parole finirono, non appena iniziai a correre fuori. Correvo come una pazza, rischiando di scontrarmi con qualche passante. Nemmeno quando il ciccione della bancarella mi aveva beccato avevo corso così velocemente. Non avevo mai corso cosi velocemente in vita mia. Era come se mi stesse passando davanti tutto in quegli istanti. Le risate di Isabel. Il sorriso di Farlan. L'espressione sempre monotona di Levi.
"Levi"
Quasi non mi resi nemmeno conto che ero arrivata davanti alla loro porta, per la seconda volta in quella giornata.
Una, due, tre ed infine quattro potenti spallate alla porta e riuscii a spaccarla e ad entrare.
Era vuota,completamente vuota. Il salotto, il bagno, le camere... tutto. Non c'era anima viva apparte la mia.
Mi tolsi i capelli [c/c] da davanti al viso, impregnato di sudore.
La Gendarmeria li aveva presi. Quei figli di puttana erano riusciti a catturarli. E di loro nella città sotterranea non c'era più traccia. Com'era possibile?
Mi misi accovacciata a terra, appoggiando tutta la pianta del piede sul pavimento in legno e portandomi le ginocchia al petto.
Con una mano mi strinsi una ciocca di capelli, mentre il mio corpo veniva pervaso da continui spasmi e singhiozzi, sempre più frequenti.
Era ovvio cosa gli avrebbero fatto. La loro sorte era già segnata e la loro condanna li attendeva.
Calde lacrime solcavano il mio volto, silenziose e veloci. Nonostante il mio pianto non era né veloce, né silenzioso.
Un anno dopo
In fondo, chi si sarebbe aspettato una cosa del genere. Io no di certo. Anzi, nessuno l'avrebbe nemmeno minimamente pensato.
Due giorni dopo che andai per l'ultima volta a casa di Levi, Farlan ed Isabel, certamente non mi aspettavo di sentire questo dialogo da tre uomini seduti al tavolo di un bar.
-Avete sentito? Pare che quei tre criminali siano stati portati via da Erwin Smith.-
-Erwin Smith? Il comandante del Corpo di Ricerca? Ma non erano stati catturati dalla Gendarmeria?-
-Figurati se la Gendarmeria sarebbe riuscita a prenderli!-
-Li hanno arruolati in quel corpo suicida.-
-Sono cosi disperati da raccattare gente dal sottosuolo? Per lo più criminali...-
-Comunque, non penso che gli sia toccata una sorte migliore a quei poveretti. Ma che dico poveretti, se la sono cercata quei bastardi.-
-Sinceramente, dall'impiccagione pubblica, all'essere divorato vivo da un gigante fuori dalle mura... preferisco mille volte la prima!-
Tutti e tre si misero a ridere di gusto, brindando felici.
In quel momento, non sapevo cosa stavo provando esattamente. Felicità, sollievo, preoccupazione, nervosismo... Ognuna di quelle emozioni mi passava addosso, facendomi confondere.
Ma un nome prese possesso dei miei pensieri, distogliendo tutto il resto. "Levi. È ancora vivo."
Sentivo dentro di me che lui era ancora vivo, che non poteva essere morto per mano di quei mostri. E speravo che fosse la stessa cosa per Farlan ed Isabel.
Appena mia madre lo venne a sapere, mi disse di non azzardarmi a fare cazzate. Ma ormai avevo già deciso.
Mi ci volle un intero anno praticamente, ma alla fine ce la feci. Fatica e determinazione erano le uniche parole che potevano descrivere quell'anno.
Lasciai quindi un bigliettino sul tavolo e presi tutti i soldi che guadagnai, prima che arrivasse mia madre. Lasciai tutto. Mia madre, la mia casa, la città sotterranea. Tutto quello era diventato il passato, non appena vidi la luce accecarmi e colpirmi in pieno volto. Provavo una miriade di emozioni quando potei vedere il cielo, le nuvole. L'aria della superficie era molto fresca.
Wall Sina. Capitale reale. Il luogo maggiormente protetto dai giganti. Sotto, si trovava la città sotterranea. Proprio sopra le nostre teste vivevano i privilegiati, i ricchi e il re. Non era strano che tutti lì mi guardassero in malo modo. Il mio aspetto e i miei abiti erano molto diversi dai loro...
Chiesi l'informazione di cui avevo bisogno ad una guardia del corpo di Gendarmeria.
La base del corpo di Ricerca si trovava nel wall Rose, quello tra il Sina, dove mi trovavo io, e il Maria.
Lo ringraziai, dirigendomi subito sul posto e non prestando la minima attenzione allo sguardo della guardia. Sembrava essere molto agitato.
Mentre andavo nel Wall Rose, sentivo continui bisbii e voci degli abitanti. Ma che non riguardavano me.
-Non è possibile!-
-Stanno arrivando con i barconi!-
-Come faremo, adesso?-
Non prestai particolare attenzione nemmeno a loro ed entrai nel Wall Rose. Non avevo tempo di chiedere spiegazioni del perché molti sembravano agitati e spaventati. Il nome di Levi continuava ad assillarmi, non facendomi pensare a nient'altro.
In lontananza, finalmente la vidi. La base del corpo di Ricerca. Senza indugiare oltre, aumentai il passo.
Sentii qualcuno gridare in lontananza e mi girai di scatto. Stavo sorpassando un fiume, dove ben tre barconi pieni di persone si fermarono, facendo poi scendere da un ponticello i passeggeri.
Saranno stati centinaia e tutti avevano sguardi terrorizzati e persi nel vuoto. Pareva quasi che avessero visto la morte in faccia.
Ma non potevo fermarmi, non ora che ero così vicina.
Mi girai e ripresi a camminare a passo svelto, un attimo dopo aver incrociato gli occhi di un bambino. Stupendi occhi verdi.
Finalmente, dopo una buona mezz'ora arrivai davanti alla base. Avrei ammirato dopo l'immensa distesa di prato e il paesaggio circostante. Dopo aver visto Levi.
Mi aspettavo di vedere qualcuno, qualche soldato, ma nessuno.
Mi ritornò in mente quell'episodio di un anno fa.
E se quei tre uomini erano sbronzi e avessero raccontato tutte stronzate?
Nonostante questo dubbio, non mi diedi per vinta. Dovevo attendere che arrivasse qualcuno e chiedere informazioni su di lui. E anche se fosse morto, non sarei mai tornata là sotto.
Mi sedetti a terra allora e iniziai ad aspettare. La cosa che volevo di più al mondo era vederlo. Chissà se era cambiato molto in un anno.
Il suo carattere sarà cambiato? O sarà rimasto lo stesso uomo freddo e scorbutico di prima? Sarà sempre in ottima forma? Avrà una diversa pettinatura? Si sarà fatto crescere la barba?
A questo pensiero, mi misi a ridere da sola.
E Farlan ed Isabel? Mi ero completamente dimenticata di loro. Spero con tutta me stessa che siano vivi. Mi immagino Isabel che uccide i giganti e se la ride di gusto. Sarà cresciuta...
-Levi non penso sia cresciuto.- Dissi a bassa voce, ridendo di nuovo.
Le mie domande e risate finirono non appena sentii rumori di carri e nitriti di cavalli non molto lontano.
Al che alzai il capo, notando che il sole stava scomparendo. Ero rimasta ore seduta a terra a pensare.
Era un'immagine e un insieme di colori caldi veramente bellissimo.
Mi sono sempre chiesta come mi sarei sentita a vedere le stelle e la luna...
I cavalli si avvicinavano sempre di più.
Poco distante da me si trovava una stalla ed affianco un maneggio, e i soldati a cavallo, molto probabilmente del corpo di Ricerca, andarono proprio lì. Avevano dei mantelli verdi, con sopra un simbolo. Due ali, una bianca ed una blu.
Mi alzai e mi avvicinai di più a loro. Sembravano sconvolti, senza speranza.
Alcuni mi notarono, tuttavia non mi diedero gran peso, ignorandomi.
Solo una donna si avvicinò a me. Aveva i capelli castani, legati in una coda alta sfatta e un paio di occhiali.
-Non ti ho mai visto da queste parti...- Mi squadrò da cima a fondo. -Hai bisogno d'aiuto? Ti sei persa?-
-Ehm... No, io... Sto cercando una persona.- Chiesi, distogliendo lo sguardo da lei e guardandomi attorno.
Non avevo ancora immaginato a come ci saremmo incontrati. E a come avrebbe reagito lui, vedendomi. Isabel mi sarebbe saltata addosso, mentre Farlan mi avrebbe sorriso e abbracciata. Ma Levi...? Il pensiero che si sia quasi dimenticato di me, mi fa preoccupare.
-Se mi dici il nome, forse ti posso aiutare. Fa parte del Corpo di Ricerca?- Mi chiese, mettendosi a posto gli occhiali sul naso.
Stavo per pronunciare il suo nome, ma mi bloccai all'istante, appena vidi la persona dietro questa donna, scendere da un cavallo dal manto nero.
Non era un uomo molto alto. Aveva un taglio militare e appena si girò, vidi i suoi occhi. Occhi stupendi, proprio come un anno prima.
Appena si rivolse dalla mia parte no mi vide subito. Ai fianchi, aveva quell'apparecchiatura per volare, legalmente questa volta.
Fece un paio di passi e in quel momento mi vide e si fermò subito.
Quando le sue pozze grigio/azzurre incontrarono le mie [c/o], riuscii a capire che si ricordava di me. Solo due parole uscirono dalle nostre labbra, all'unisono.
-Levi.-
-[T/n].-
Lui era pieno di stupore ed incredulità. Io piena di gioia e sollievo.
Cinque anni dopo
Quel giorno, appena Levi mi vide, fui immediatamente accolta tra le sue braccia. E fu una sensazione stupenda.
Non mi importava della minaccia che stava incombendo sull'umanità. Avevamo perso un terzo dei territori. Il nostro incubo peggiore stava diventando realtà. Ma finché avrei avuto Levi al mio fianco, non avrei avuto paura di niente. Finché saremo stati uniti da una promessa e da due anelli, non avrei più avuto paura.
Dopo cinque lunghi anni, piangevo ancora la morte di Farlan ed Isabel. E mi domandavo se anche mia madre fosse morta. E a come reagì quando lesse la mia lettera.
"So che hai detto che dovrei stargli lontana. So che hai detto che lui è solo un cane smarrito. Ma mamma sono innamorata di quel criminale. E mamma per favore non piangere. Io starò bene. Per tutto le ragioni che ho dentro, non posso negare. Amo quel uomo."
*Spazio Me*
Sono riuscita a pubblicare finalmente! Mi ci è voluta un eternità a scriverlo.
In principio, volevo finire questa piccola storia con la reader che, credendo Levi morto, si suicidava.
Ma dato che già un capitolo fa avevo fatto disperare tutte voi, ci ho ripensato (anche perché I_have_half_a_heart mi ha convinta, se no mi uccideva😂)
Un ringraziamento speciale va anche a Britney Spears per avermi dato l'ispirazione e le parole usate nella lettera con la sua canzone "Criminal" (video ad inizio capitolo)
(Grazie anche a questo AMV😂)
Comunque, grazie anche a voi per tutti i voti e le letture!💝
*Levi la porta via*
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