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capitolo 16

-ti ascolto-

**************

Levi si passò una mano fra i capelli, per poi appoggiare i gomiti sul tavolo

-ecco...neanch'io conosco esattamente i piani di Danchou-

Fece una piccola pausa

-so solo che sta aiutando delle persone ben peggiori di lui...-

-peggiori di lui?-

Avevo chiesto con una pizzico di ironia, peggio di Danchou non poteva essere nessuno.

-si , non ho mai avuto a che fare con loro...ma so a cosa mirano-

-cioè ?-

-Beh-

appoggiò il gomito sinistro sulla sedia, e si stiracchiò , nel farlo aveva fatto sfiorare le nostre gambe , e , mentre io mi sentivo le guance bruciare lui aveva la stessa esperessione impassibile

-il controllo del mercato nero , ovviamente non credo tu sappia che Parigi é un'importante punto di scambio ,ma anche uno dei più controllati e tenuti sotto osservazione-

-emh si , si sa -

-no Eren , voi sapete solo quello che noi vogliamo farvi sapere -

Danazzione.
Aveva pronunciato il mio nome in un modo che non pensavo fosse possibile, nonostante il contesto non fosse quello , mi fece ugualmente uno strano effetto.

-allora come possiamo scoprire cosa ha in mente-

Chiesi ricomponendomi e cercando di non perdere il controllo dei mie pensieri

-devo aspettare una sua chiamata, funziona così, colui che viene "invitato" a collaborare non ha i mezzi per contattare la persona per cui lavora-

-aha capito-

Insomma....più o meno.

-bene-

Rimase seduto difronte a me mente una strana tensione caló su di noi .
Ci fissammo allungo negli occhi, i suoi si intonavano perfettamente con il cielo coperto da grandi nuvole cariche di pioggia.
Erano semplicemente magnifici.

Parlando con Mikasa il rigonfiamento fra le gambe era svanito, ma ora, stando davanti a lui, sentivo una strana sensazione nel basso ventre.

A mettere fine a quella strana atmosfera fu il brontolio dal mio stomaco

-non hai ancora mangiato?-

Mi aveva chiesto mentre mi alzavo per andare verso al frigo

-emh, fra te e Mikasa non ho avuto quando-

-e chi serebbe questa Mikasa?-

Ero curioso di vedere che tipo di espressione aveva fatto .
era geloso? Incazzato?
O semplicemente curioso?
Ma non mi voltai per scoprirlo , il panino alla nutella che mi stavo preparando, al momento, era più importante.

Stavo mettendo la seconda fetta nel piatto quando mi senti circondare la vita da due forti braccia.

-l-levi?-

Mi tremò leggermente la mano , il suo corpo nonostante fosse minuto era forte , ma soprattutto caldo.

-il giallo ti dona-

Le sue labbra sfiorarono il mio lobo provocandomi delle scosse lungo la shiena.

- g-grazie-e-

Accidenti non accennava a lasciare la presa sui fianchi

-mi hai v-visto?-

-e come non farlo , sembravi un'evidenziatore ambulate -

Sbuffai cercando di apparire offeso , cosa che non ero.

-mi dispiace -

Si stava strofinando il naso contro la mia schiena

-per cosa?-

-per averti messo in questo casino-

Sembrava sincero .

-tranquillo-

Aveva smesso di essere agitato, anzi, mi sentito a mio agio in sua presentaza.

-bene, allora vado a finire di pulire -

Si stacò e uscì dalla cucina, immacolata e splendente.
ci sapeva fare con il straccio e lo sgrassatore , sorrisi e andai a tavola.
Le due ore successive le trascorrsi in compagnia delle nutella e del mio libro preferito : la caduta dei giganti di Hajime Isayama.
Dal salone sentivo Levi spostare mobili ed imprecare.
Non sapevo se ridere o esserne intimorito, infatti , avevo paura che da un momento all'altro mi chiamasse e mi obligasse ad aiutarlo, e di certo fare pulizie con quel maniaco era l'ultima cosa che volevo .

-finito anche il salone-

Aveva annunciato entrando in cucina

-e quello sarebbe un pranzo?-

Indicò la nutella che stavo spalmato sui biscotti , dato che avevo finito il pane .

-ecco...si-

-ma allora sei proprio un moccioso-

Non risposi, mi limitai a sorridergli.

-hai una torcia?-

-una torcia? -

Avevo risposto alla sua domanda con un'altra domanda in tono confuso

-come pensi che possa pulire il corridoio senza vederci un cazzo?-

-il corridoio non ha bisogno di essere pulito -

Gli avevo risposto fermo e deciso

-ma perché non voui che il corridoio sia illuminato?-

Ora si era avvicinato a me , mi guardava dall'alto verso il basso, dato che io ero seduto e lui in piedi.

-parlamene-

-non c'e nulla di cui parlare-

-Eren parlamene-

Spero che non lo faccia apposta a chiamarmi per nome

-é per i miei, ma é una cosa stupida , non ne vale la pena-

-se é così stupida , perché non accendi semplicemente la luce nel corridoio e me la spieghi?-

Davvero Levi era così preoccupato per..me?
Persi un battito al pensiero

-va bene-

Mi alzai e gli feci segno con il capo di seguirmi e lui, con la sua solita esperessione che non faceva trapelare nessuna emozione, mi raggiunse all'entrata del corridoio.

"Devo supererare questa situazione"

Angoletto ><

Solo ora ho trovato un goccio di Wifi per aggiornare ^^

Vivano le pizzerie.

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