capitolo 15
Le ore passarono in fretta, ed era finalmente giunto il momento di tornare a casa , da levi.
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Inspirai affondo , l'aria era freddissima , ed il sole giocava a nascondino fra le grandi e grigie nuvole , erano le 14:00 ed avevo fame , così , dopo un'ultimo sospiro , girai la chiave nella serratura ed entrai in casa.
-sono a cas- ma cosa?-
Ero rimasto senza parole, non sembrava il mio salone , le poltrone erano poste ognuna attaccata ad una parate mentre i libri erano divisi in 3 altissime pile ,ed il tavolino di vetro era colmo di stracci e prodotti per le pulizie.
-L-levi?-
Avevo provato a chiamarlo dato che non era in salone
-dov'è l'aspirapolvere?!-
Si era affacciato dal corridoio, aveva un fazzoletto in viso che permette la vista solo dei grigi occhi ,che in quel momento fissava i miei, ed uno sui capelli .
-emh non ne ho uno-
-tsk ,almeno togliti le scarpe-
Feci come mi aveva detto e provai ad andare in cucina .
-dove vai?-
Mi bloccò nel corridoio facendomi sbattere la schiena contro il muro , teneva una mano all'altezza della mia spalla mentre l'altra era impegnata nel tenere la scopa.
-in cucina, ho fame-
Nel dirlo avevo avvicinato il viso al suo, puntando gli occhi nei suoi.
Non so come ,ma riuscì a mantenere il contatto visivo , mi sentivo le gambe tremare, quegli occhi così profondi e quello sguardo così tagliente mi penetravano l'anima. Il primo a interrompere il contatto fu Levi, che spostò lo sguardo dai miei occhi alle alle mia labbra. Non sapevo esattamente cosa voleva fare ,non sapevo cosa io volevo fare. Ma se da una parte lo volevo ora e lì , dall'altra dovevo mantenere la testa alta e l'orgoglio saldo. Eppure non mi mossi, rimasi lì ,immobile , in attesa di una sua mossa , come se all'improvviso la forza di volontà mi avesse abbandonato. Nella penombra del corridoio, privo di finestre o lampade, vidi la mano di Levi spostarsi lentamente verso il mio volto. Continuai a fissare i suoi occhi che a loro volta fissavano le mie labbra
-te lo hanno fatto loro?...-
Aveva chiesto con un tono basso, roco , preoccupato (?) , mentre , tenedo il palmo sulla mia guancia , faceva scorrere il pollice lungo il labbro inferiore facendo attenzione a non pressare la piccola ferita.
Era incredibile come potesse passare dal sembrarmi una donna delle pulizie con il ciclo , all'essere l'uomo più affascinante dotato di unici poteri di sedduzione.
-s-si-
Mi sforzai dal balbettare, ma era difficile non farlo dato che Levi non si limitava più a far passare delicatamente il pollice lungo il bordo del labbro inferiore ,ma ora, lo tastava quasi a sentirne la consistenza.
-levi...io avrei fame?-
Dovevo scappare da quella situazione, non che mi dispiacesse , ma , appunto perché mi piaceva non volevo stare vicino a lui tanto da farglielo vedere.
-anche io-
Mente continuava a fissarmi le labbra ,aveva assunto un'espressione accigliata
-ma non hai già mangiato?-
Avevo abbassato lo sguardo e stretto i pugni lungo i fianchi , dovevo controllarmi.
-si, ho mangiato-
perché la sua voce doveva essere così dannatamente sexy?!
-ma-ma allora?-
-si..ma ho fame di te-
Alzai lo sguardo, per incontrare il suo, quando feci in tempo solo a vedere una particolare luce in essi mentre si avvicinava al mio viso .Le sue labbra si posarono sulle mie in modo dolce , prima le succhiò e le asaporò per poi mozzicarle delicatamente . Passò la lingua sul piccolo taglio che , continuando anche all'interno , gli diede il pretesto per approfondire quel dolce contatto , chiusi gli occhi godendomi le sue mani che mi reggevano i fianchi e la sua lingua che danzava con la mia.
Preso dalla foga del momento lo avvicinai di più a me tirandolo per la camicia, probabilmente nuova.
Ci staccammo per un'attimo , abbastanza lungo per riprendere fiato, ma troppo breve per poter analizzare la sua esperessione.
Dopo la piccola pausa ,Levi cominciò a baciarmi con maggior foga di prima , era più rude sembrava quasi impaziente , avvolsi le mani intorno al suo collo e aprì leggermente gli occhi.
Teneva gli occhi semichiusi mentre la sua solita esperessione aveva ceduto il posto ad una eccitata , mi beccò a fissarlo , forse perché avevo smesso di ricambiare il bacio , ma molto probabilmente perché nel'alzare lo sguardo aveva incrociato il mio.
-moccioso-
Aveva sussurrato contro le mie labbra, prima di sollevarmi da terra per poter aver ancora più controllo su di me.
Era tutto perfetto, avevo dimenticato che stavo baciando colui che avrei dovuto sbattere in prigione, avevo dimenticato dei mie problemi e delle preoccupazioni, fin quando non sentì bussare alla porta.
-Erennn-
Era Mikasa.
Provai a spostare Levi,ma in risposta ottennì la sua lingua sempre più dominante sulla mia e una presa più salda sui fianchi.
-é una coll-
Non mi diede tempo. Riprese a baciarmi, sembrava non avesse alcuna intenzione di lasciarmi andare.
-Eren tutto bene?!-
Sapevo che Mikasa sarebbe entra prima o poi, sapeva la mia routine, conosceva benissimo il mio orario e le mie abitudini, pertanto sapeva che ero in casa.
-Eren?! .....userò le chiavi-
Chiavi?!
Levi si staccò di colpo , anche lui aveva sentito il rumore metallico delle chiavi che probabilmente Mikasa aveva appena tirato fuori.
-perché questa ha le chiavi di casa tua?-
-non lo so...ora vai su e nasconditi-
-cosa?! Mandala via e basta-
-non posso, non se ne andrebbe-
Levi sbufò , mi lanciò un'occhiataccia ma almeno mi diede ascolto e salì al piano superiore.
Mikasa stava girando lentamente la chiave nella serratura , quasi per non fare rumore, mentre io mi legavo il grembiule ,lasciato da levi sulla sedia della cucina, per nascondere il rigonfiamento tra le gambe . Arrivai in salone nel momento esatto in cui Mikasa varcò la soglia.
-heyy..ma come? -
La guardai confuso, perché aveva le chiavi di casa mia?
-emh , ciao Eren-
mi diede un bacio sulla guancia prima di guardarsi intorno.
-ma cosa stai combinando?-
-pulizie di primavera-
PULIZIE DI PRIMAVERA ?! A DICEMBRE?! MA QUANTO SONO SVEGLIO.
-a dicembre?-
Era scoppiata a ridere , rivelando i bianchi denti incorniciati dalle rosse e carnose labbra. Indossava un lungo pantalone nero ed una camicia celeste , quest'ultima faceva risaltare ancora di più i grandi occhi blù.
-emh si..-
Non ero stato minimamente attento
-hahahaha stai bene? effettivamente sei tutto rosso...hai la febbre? -
Aveva smesso di ridere , e , guardandomi negli occhi, si avvicinò alla mia fronte con le labbra , dove, dopo averle posate , rimase per qualche secondo.
-no, non hai la febbre-
Aveva annunciato appena si era staccata.
-vuoi una tazza di caffè?-
Mi fece un cenno in segno di approvazione e la invitai a seguirmi in cucina.
-per cosa sei venuta?-
Le chiesi porgendole una tazza di caffè fumante.
-ho appena avuto una soffiata-
-una soffiata?-
Avevo chiesto incredulo
-si si, ora ascolami bene-
Posai la tazzina, ormai vuota , e rimasti in ttesa di ciò che doveva dire , in fondo, per noi semplici poliziotti, avere delle soffiate importanti era raro, dato che nella maggior parte dei casi, più che rinforzi eravamo le pedine sacrificabbili.
-ti ricordi di Irina jelavic?-
-certo , la famosa assassina "pentita"-
-esatto, a quanto pare un grande mafioso, purtroppo non mi ha detto il nome, l'ha contattata qualche giorno fa proponendole una collaborazione-
-aspetta aspetta , perché Irina avrebbe dovuto dirti queste cose? Chi altro lo sa?-
La faccenda si stava facendo sempre più intrigante
-stavamo scegliendo insieme l'intimo, ovvio che era sincera, ed apparte me, non credo lo sappia nessun'altro-
-l'intimo..ok ok continua-
-a quanto pare, questo grande boss sta organizzando una festa per stipulare vari accordi con dei pezzi grossi, ed ho pensato che in questo modo avremmo potuto trovare e catturare Heichou-
-sai l'ora ed il posto dove si svolgerà la festa ? -
avevo chiesto mentre mi ricomponevo sulla sedia, catturando Danchou mi sarei potuto sdebitare con Levi .
-no, Irina non accettando non si é fatta dire ne ora ne luogo...beh altrimenti sarebbe stato troppo facile-
Mikasa era sempre stata portata per i casi complicati , non solo nell'ambito lavorativo ,ma in genere ma é sempre stata atratta dalle sfide. Fin da piccoli , quando giocavamo io lei ed Armin , Mikasa era sempre la più sveglia, la più scaltra e la più sicura di se, mente Armin il più calcolato , al contrario di me, che ero sia impulsivo che combina guai, ed il tempo ci ha dimostrato che tali caratteristiche non sono mai mutate.
-allora..basta convincerla a stare dalla nostra parte-
Avevo proposto con una scintilla di speranza negli occhi
-non é così semplice-
-beh , bastata andare a fare shopping con lei e hai fatto-
Nonostante avessi usato un tono scherzoso sembrò che Mikasa mi avesse preso sul serio
-ok , vedrò cosa posso fare , é stato bello rivederti-
Nel salutarmi mi aveva dato un bacio all'angolo delle labbra.
-emh ciao-
La salutai mentre usciva.
-non le hai chiesto del perché avesse le chiavi -
Quasi saltai per lo spavento che Levi mi fece prendere nell'entrare in cucina
-stavi origliando?-
Avevo chiesto con fare scherzoso
-no , ho sentito per pure caso-
Mi scappò un leggero sorriso
-non c'e nulla da ridere, quella potrebbe entrarti in casa mente dormi-
Era serio. E non mi divertiva.
-non é il mio più grande problema, vivo con te -
Provai a sdrammatizzare mente gli facevo segno di sedersi
-moccioso dobbiamo parlare di quello che ti ha detto quella la-
non sapevo se essere triste perché non avremmo continuato da dove eravamo stati interrotti o gioire nel sapere di più sul corvino al mio fianco e del casino in cui ero finito
-ti ascolto-
Agnoletto ><
Boh, nulla da dire.....♡
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