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Epilogo

La restante metà dell'anno consolidò il loro rapporto a tal punto da indirizzarli sulla scelta del nuovo percorso da affrontare come un'unica unità. Il piano era di trasferirsi in America, frequentare le università per cui avevano lavorato e sui quali si erano concentrati in quei sei mesi, vivere insieme e, soprattutto, vivere alla giornata, un passo alla volta. Si abituarono ad essere salutati solo come semplici conoscenti dai loro vecchi amici, incontrandosi per i corridoi, e furono contenti per i successi accademici - e non- di tutti quanti.

-Ugh, Patricia e Ben. Poteva trovarne uno più viscido di così?- Aveva commentato Eddie, passando accanto ai due nei corridoi. Non capiva come la magistrale linea temporale di Thot avesse riportato indietro il suo connazionale; forse solo per tormentarlo o fargli venire una gastrite.

-Non avevate fatto pace?-

-Non toglie il fatto che sia viscido.- Nina alzò gli occhi al cielo alla risposta del ragazzo, lui fece spallucce.

-Yikes, Fabian e Mara. Anzi, ripensandoci: hip hip urrà, i due nerd hanno finalmente trovato qualcosa su cui andare d'accordo.- Commentò invece Amber, una volta arrivata davanti al suo armadietto, a qualche passo dai due appartenenti ai ragazzi menzionati. Non poteva credere che Sweet gli avesse permesso un simile capriccio e loro lo trattavano come se fosse l'inizio della convivenza di coppia. Effettivamente, il preside avrebbe steso tappeti rossi davanti ai suoi due migliori studenti, gli unici a portare alto il nome del collegio, forse; nessuno, però, aveva notato l'incredibile scalata verso la vetta dei suoi voti: avere i suoi partner che le facevano da tutor era stato un enorme passo avanti e un ottimo modo per spendere del tempo di qualità insieme.

-D'accordo? Sai quanto è competitivo Fabian? Si mangerà le mani quando scoprirà che papà nominerà lei studentessa più meritevole.- Replicò Eddie, ridendo sotto i baffi.

-Non vedo l'ora che arrivi la cerimonia del diploma.- Amber lo spalleggiò, sfregandosi le mani, ed entrambi ricevettero uno schiaffo sul braccio da parte di Nina, che li guardava con rimprovero - anche se faceva fatica a trattenere anch'ella le risate.

-Avete visto KT e la sua ragazza?- Chiese quindi, per cambiare argomento e deviare dalle loro relazioni passate. Avevano processato la perdita, ma la ferita restava comunque fresca - nonostante, a quanto pare, farci battute squallide su fosse l'unico modo di elaborare il trauma per tutti e due.

-Oh quindi ecco perché ogni tanto spariva! Sono felice per lei, almeno non si è dovuta andare ad infilare in qualche relazione improbabile dentro casa Anubis.- Rispose la bionda, lanciando l'esca della provocazione, alla quale abboccarono tutti e due.

-Ehi!- A seguito della protesta, il trio si diresse verso l'ultima lezione dell'anno.


La cerimonia del diploma fu in pieno stile Anubis, il che aveva significato che nessuno dei tre poteva alzarsi dalle sedie mentre una tempesta magica imperversava fuori.

-Mi fido di Alfie, Patricia e Fabian. Mi fido di Alfie, Patricia e Fabian. Lasceremo questo collegio vivi, lasceremo questo collegio vivi.- Ripeteva la bionda, dondolandosi sulla sedia, mentre Trudy raccontava aneddoti imbarazzanti di tutti i residenti che stavano per diplomarsi. Non poteva andare peggio di così.

-Amber, smettila, così non aiuti.- La riprese Nina, tentando inutilmente di fermare il dondolio.

-Come è possibile? Un'altra sciagura! E chi dovrebbe risolvere il problema se i prescelti siamo noi?- Si lamentò invece Eddie, cercando di guardare oltre le portefinestre della palestra, impaziente e agitato; Amber sussultò.

-Le matricole.- Disse poi in un sussurro. Eddie spalancò la bocca e si coprì le mani con la faccia, mentre Nina alzava gli occhi al cielo, frustrata dal fatto di non riuscire a distrarre i due dalla faccenda.

-Giuro sugli Dei, Victor ha l'innata capacità di concentrare tutti gli esseri soprannaturali dentro quella casa. Per che cosa ci siamo sacrificati?- Il ragazzo si alzò, dopo l'ennesima sfuriata, ma venne afferrato e lanciato nuovamente sulla sua sedia da una Nina ormai al limite della sopportazione.

-Adesso state zitti tutti e due. Nessuno uscirà da quella porta.- Li minacciò, puntando un dito contro il viso di entrambi; Amber fece una smorfia per protestare: era rimasta in silenzio a scivolare nel panico, solo Eddie stava facendo casino.

-Certo, fagli sconfiggere il male senza Osiriano e Prescelta, vedi come va.- Borbottò lui, incrociando le braccia davanti al petto; Nina sgranò gli occhi e si girò guardinga, per assicurarsi che nessuno lo avesse sentito.

-Vuoi anche il megafono? Silenzio!- Quella cerimonia si stava rivelando più stressante del previsto. Perché il collegio non li voleva lasciare andare via tranquilli? Era troppo da chiedere? Aver salvato il mondo un paio di volte doveva pur concedere qualche beneficio.

-Guardate, stanno rientrando.- Amber indicò il gruppetto che era scappato via correndo e i tre li osservarono riprendere il proprio posto a sedere.

-Sembra che abbiano combattuto contro un tifone.- Commentò Eddie, con un sopracciglio inarcato alla vista delle foglie secche nei capelli di Fabian.

-Beh, siamo tutti ancora vivi. L'argomento è chiuso.- Tagliò corto Nina, tornando a concentrarsi sul discorso del preside Sweet che si scusava per i rallentamenti.

-Col cavolo.- Replicò invece il ragazzo, deciso ad avere spiegazioni. Essere l'Osiriano gli aveva causato più problemi che altro, ma una responsabilità del genere non va via da un giorno all'altro: lui aveva bisogno di sapere che cosa fosse successo e perché gli Dei non avevano mantenuto la promessa di proteggere la casa dalle sventure. Una volta che Mara ebbe consegnato tutti i diplomi, riservando un caloroso sorriso anche a loro tre, il ragazzo - inseguito dalle altre due - inseguì a sua volta il custode, ma non sembrò trovarlo da nessuna parte. Amber e Nina lo trascinarono in casa Iside per prepararsi alla festa e poi insieme entrarono nella sala adibita alla celebrazione. Passò tutta la serata a portata d'orecchio dei suoi vecchi compagni e l'unica cosa che riuscì a carpire fu la notizia che Victor stava per lasciare casa Anubis; afferrò le due ragazze e le convinse a seguirlo fino alla loro vecchia residenza da dove sentì provenire degli applausi a cui seguì l'uscita zoppicante dell'uomo.

-Psst, Victor!- Lo richiamò dietro l'angolo, appena in tempo per vedere i suoi vecchi amici andare via e tornare alla festa - Che diamine è successo?- L'uomo osservò la scatola di legno che portava in mano e la aprì, mostrando loro il contenuto: una pietra a forma piramidale, striata di giallo-arancione, che si illuminò alla presenza dei due Prescelti.

-Una vecchia nemica ha tentato un rituale impossibile. Nuovi e vecchi ficcanaso l'hanno fermata.- Confessò, quindi, richiudendo il contenitore - Stanno tutti bene.- Disse poi, anticipando la domanda che era sicuro gli avrebbero posto, dopo che ebbero guardato la sua caviglia.

-C'è qualcosa che possiamo fare?- Insistette il ragazzo, ancora preoccupato. Victor scosse la testa, nascondendo un sorriso amaro.

-Meno ne sapete e meglio è per voi. La Pietra di Paragone di Ra deve stare lontano da questa casa ed è mio destino vegliarvi.-

-Buona fortuna allora. E grazie, di tutto, Victor.- S'inserì Nina, poggiandogli una mano sulla spalla.

-Abbiate cura di voi.- Rispose il custode, allontanandosi per celare l'imbarazzo. I tre lo guardarono andare via, consapevoli che il loro percorso in quella scuola era finalmente giunto al termine.

-Quindi...le matricole hanno dei poteri.- Commentò Amber, mentre tutti seguivano l'esempio dei vecchi amici e tornavano alla festa per godersi gli ultimi momenti nel collegio delle sciagure.

-Ora abbiamo la certezza che qualche altro povero sfortunato aprirà gli ultimi livelli rimasti.- Continuò, sconsolato da quanto quella casa, che si stavano lasciando alle spalle, fosse in grado di generare problemi a non finire. Nina sospirò, dopo averle lanciato un'ultima occhiata.

-Non è più un nostro problema, abbiamo finito qui.- I tre accettarono di processare quella verità finale e conclusero la serata ballando e divertendosi, liberi da ogni tipo di obbligo o legame che li aveva trattenuti fino a quel momento.

La vita procedette col suo normale corso, almeno per quanto poteva esserlo per dei sopravvissuti del mondo egizio. Le pressioni erano scomparse e presto i loro poteri sarebbero stati trasferiti ai prossimi designati dagli Dei, ma questo ormai non importava più: Amber, Eddie e Nina avevano trovato il loro equilibrio nel caos delle cose ed erano stati in grado non solo di trovarsi a vicenda, ma anche di trovare quella felicità che si erano meritatamente guadagnati. I segni delle loro battaglie sarebbero rimasti sui loro corpi per il resto delle loro vite, ma si erano lentamente trasformati in piccoli puntini insignificanti, inscritti nel quadro più grande della loro vittoria e del tesoro che ne avevano guadagnato. Iniziato il loro nuovo capitolo universitario, ogni cosa passò in secondo piano e tutto ciò che di importante era rimasto era il profondo amore che li legava indissolubilmente, guidandoli nelle nuove avventure ordinarie e straordinarie. 



Fine










***

Grazie per aver resistito quasi dieci anni per vedere il finale di questa storia, è stato un bel viaggio. Addio.

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