Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo Quattordici

Nei giorni successivi alla riunione di aggiornamento generale ogni cosa sembrava essere tornata al suo posto originario; le lezioni a scuola proseguivano senza intoppi, per la gioia del preside Sweet che aveva finalmente ricominciato a vedere il sorriso spuntare sul volto di suo figlio; i pomeriggi trascorrevano regolarmente e le notti erano tornate silenziose e serene. Ovviamente non per tutti, ma Amber aveva mantenuto la promessa fatta a Rufus: non un fiato era mai sfuggito alle sue labbra durante i suoi bruschi risvegli causati da inseguimenti macabri e omicidi ripetitivi; non capiva il motivo di rivivere ogni notte la stessa scena, ma sul momento c'era decisamente poco spazio per le domande. Certo, dopo un po' lo scenario era diventato noioso, ma il dolore delle coltellate che riceveva non aveva mai perso l'intensità che, anzi, aumentava di notte in notte. La sua abilità nel mascherare il sacrificio stava anche nel riuscire ad usare ogni singolo accessorio delle sue palette per coprire le occhiaie e ogni singolo stratagemma di repressione emotiva per nascondere l'immensa stanchezza. Eddie non ci si è per niente impegnato. Scherzò tra sé e sé la ragazza, dopo aver terminato i suoi preparativi per la giornata, prima di scendere a fare colazione con gli altri. Tutti erano gioviali e ben riposati, quasi avevano dimenticato il timer che scorreva sopra le loro teste, ma Nina era rimasta quella con i piedi più piantati a terra: ogni giorno trascorso era una goccia che cadeva nel vaso, ormai straripante, dell'ansia. Per questo motivo, i complici della stanza sognante si erano ripromessi di tenerli d'occhio e non lasciarseli sfuggire durante il periodo di tregua con il Traditore: non c'erano più sogni da monitorare e le loro fonti di informazioni si affievolivano sempre di più, poiché l'uomo si era fatto più silenzioso e sfuggente. Alfie percepiva che ci fosse qualcosa di strano, qualcosa che tutti loro ancora non avevano capito, ma non riusciva a trovarlo per via della sua distrazione principale, Amber. Per contrastare ogni possibilità di sospetto, sotto consiglio di Amber - che in realtà sapeva dei piani di sorveglianza -, i tre si erano organizzati per passare del tempo con le rispettive metà o con altri del gruppo; il leader della stanza sognante era quindi costantemente incastrato dalla bionda, che combinava appuntamenti a quattro con lui e Willow, per poi disertare all'ultimo minuto. Era diventato un gioco di inseguimenti e depistaggi talmente estenuante che, dopo aver fatto sparire tutti dalla casa, la ragazza tornava a dormire per prepararsi alla nottata. Dopo aver sollevato il velo dell'incantesimo di Rufus, non vedeva più i corridoi della casa come nelle registrazioni dei sogni di Eddie, ma ogni sera si trovava al centro di un tempio circondato da nuvole nere e rosse in tempesta, veniva trascinata su un piedistallo e poi brutalmente pugnalata durante il rituale sacrificale. Amber cercava in tutti i modi di percepire oltre il dolore e si era resa conto che ogni pugnalata era in realtà un'iniezione di magia nera, la vera cosa che provocava dolore dentro e fuori il sogno; tanto che aveva iniziato a notare i capillari attorno al marchio che salivano sempre più in evidenza, scurendosi di colore nerastro come se lei fosse vittima di una brutta infezione.

-Tutto questo sarà solo un vago ricordo, quando morirò da martire.- Si era detta, dopo aver guardato il suo riflesso nello specchio, che mostrava una ragazza ormai ridotta al fantasma di sé stessa. Una volta terminato il caffè sottratto alla scorta della governante, si diresse assieme agli altri componenti del suo trio verso la scuola.

-Oggi è venerdì, ci aspetta un fine settimana faticoso. Sappiamo tutti cosa dobbiamo fare?- Chiese Eddie, stringendo tra le mani la fascia della sua tracolla per mascherare il nervosismo; ora che era stato lasciato in pace, per lui risultava comunque impossibile buttarsi alle spalle il forte trauma subito per mesi.

-Sì. Appuntamento con Fabian, uscita fra ragazze, mattinata di shopping con Amber e gruppo studio con Mara.- Rispose Nina, elencando militarmente ogni compito assegnatole.

-Mentre voi due uscite, in attesa dei nostri ritrovi di gruppo, io terrò le orecchie tese e mi impegnerò per non far tornare il mistero tra gli argomenti più frequenti.- Concluse Amber, ben consapevole che quel piano favorisse anche e soprattutto il suo segreto.

-Ottima idea, ormai è necessaria solo Joy e poi potremo finalmente dimenticarci tutto per il prossimo semestre. Rufus non si è più fatto vedere, giusto?- Nina si tranquillizzò alla risposta affermativa dell'amico, poi i tre tacquero fino al loro arrivo in aula, dove si separarono e presero le solite postazioni.


Victor raggiunse l'ufficio del preside, accomodandosi su una delle sedie davanti all'amico e collega, che lo guardava con apprensione. Nessuno dei due si era rasserenato più di tanto, nonostante la tranquillità che ora regnava in casa e tra i ragazzi, perché la minaccia dell'oscurità che li aveva avvolti non era ancora stata scongiurata.

-Sono ufficialmente tutti coinvolti adesso, Eric. Non è stato facile combinare gli eventi.- L'altro sospirò e tolse gli occhiali dal viso, per poi riporli ordinatamente sulla scrivania e massaggiarsi il setto nasale con due dita.

-Speriamo che in questo modo abbiano meno pressione addosso, non dovendo più sgattaiolare per la casa.- Alzò gli occhi al cielo e maledisse per l'ennesima volta tutte le sciagure che avevano inseguito ogni residente di Anubis fin dai suoi albori.

-Si sentono anche più liberi di parlare nelle zone comuni e devo tristemente confermarti che i nostri sospetti erano fondati.- Il preside sgranò gli occhi, anche se la sorpresa era minima.

-Quindi è lui? Risorto dall'aldilà infernale?-

-Già.-

-È davvero incredibile come quell'uomo non muoia mai.- Tutti e due sbuffarono frustrati, incapaci di poter trovare una soluzione che mettesse in salvo i loro studenti dal pericolo che rappresentava Rufus Zeno; la sete di potere lo aveva spinto troppo in là più e più volte, tanto da superare limiti che persino Victor non aveva l'ardire di raggiungere. La spietatezza che lo contraddistingueva era impareggiabile, per questo la sensazione di impotenza dei due cresceva ogni giorno assieme all'irrequietezza.

-Come faremo a proteggerli? Se sta cercando le pietre, dovrà sacrificarne almeno uno e credo che nemmeno lo sappiano. Ne morirei se Edison pagasse per gli errori che noi abbiamo commesso, anni fa.-

-È inutile guardare al passato ormai. Per ora non possiamo fare molto, ma continuerò a tenerli d'occhio e il momento giusto per liberarsi del Traditore prima o poi arriverà.-  Dopodiché il custode si congedò, con la promessa di tenerlo aggiornato su qualsiasi sviluppo, per poi tornare a vegliare sulla casa, sui Prescelti e sui suoi alunni. Se Rufus aveva davvero intenzione di diventare Signore del Tempo, doveva passare prima sul suo cadavere. 


Al termine delle lezioni, i tre malcapitati portarono avanti i loro piani di distrazione e quindi Nina trascinò Fabian al museo - certa che lui sarebbe stato troppo preso dai manufatti per "sorvegliarla" -, Eddie approfittò della disponibilità del padre e invitò Patricia ad unirsi a loro per una gita in città, Amber invece era ancora indaffarata nei preparativi di depistaggio degli argomenti di conversazione. Alfie bussò alla sua porta e si fece avanti mentre lei si ritoccava il trucco per coprire le occhiaie di stanchezza.

-Questo significa che stavolta ti unirai a noi?- Chiese il ragazzo, alludendo a tutti gli appuntamenti che lei aveva disertato.

-Temo di aver appena ricevuto un compito per dei crediti extra da consegnare tra due giorni, ma voi divertitevi pure!- Stavolta, sorprendentemente, non aveva mentito: stava facendo di tutto per alzare la sua media e accumulare abbastanza crediti per tornare in America a frequentare un'Università lontana da tutte le follie dell'Inghilterra, anche se sapeva che probabilmente non avrebbe nemmeno visto il giorno del diploma - in ogni caso, doveva comunque mantenere la sua vita normale e destare meno sospetti possibile.

-Amber...guarda che so perché ci stai evitando.- Le disse Alfie, cercando il suo sguardo, che era sempre fisso nello specchio. Lei si bloccò per un momento, spaventata ma sicura che lui non si sarebbe minimamente avvicinato alla verità.

-Non vi sto evitando.- Replicò secca, per difendere comunque la sua posizione.

-So che non ti piace come gestiamo la situazione con Eddie e Nina, ma è per il loro bene. Non abbiamo paura di essere marchiati, però è meglio che loro non abbiano sulla coscienza le nostre vite. Sono già abbastanza sotto pressione.- L'argomento era ancora una ferita aperta tra i sentimenti di Amber e lei non poteva far a meno di sentire la rabbia crescere nuovamente davanti a quelle idiozie.

-Ti sei dimenticato che la prima volta Senkhara ci ha marchiati lo stesso, senza che noi sapessimo della sua esistenza? Abbiamo fatto fronte comune e insieme l'abbiamo sconfitta, sostenendo Nina, che era quella minacciata dal fantasma. Che senso ha sapere ogni cosa se non possiamo essere una spalla su cui appoggiarsi per entrambi? Il rischio di ripercussioni c'è comunque, ma stavolta li stiamo semplicemente lasciando a loro stessi.- La replica arrivò pungente, stizzita e carica di risentimento; Amber aveva visto come il suo supporto aveva alleggerito i pensieri di Nina, come il suo sacrificio aveva salvato quella di Eddie - che chiaramente non riusciva a reggere la pressione psicologica delle torture -, come le giornate dei due si erano schiarite ora che c'era qualcun altro con cui condividere il peso, che li capiva e aiutava a raggiungere l'obbiettivo per potersi liberare di Rufus. Non avrebbe accettato la logica di preservazione che avevano adottato tutti gli altri, né avrebbe partecipato ancora alla pantomima della seconda linea "pronta a sconfiggere il male". Per cortesia.

-Capisco Amber, davvero. Forse possiamo provare a metterlo ai voti. Perché non torni a partecipare alle riunioni della stanza sognante? Stiamo cercando di formulare un piano d'azione per sconfiggerlo prima che sia troppo tardi.- Metterlo ai voti? Questa cosa avrebbero dovuto farla molto prima che tornassi io!

-La risposta resta no, Alfie, io mi chiamo fuori. Se Nina venisse a sapere che avete tramato alle loro spalle per tutto questo tempo, non voglio far parte della questione.- La discussione si ripeté per l'ennesima volta, fino a portare i due alle urla e agli insulti; Amber se ne dispiacque, ma per niente al mondo sarebbe tornata sui suoi passi riguardo la sua opinione, specialmente perché anche lei ormai vi era dentro fino al collo e probabilmente la stessa regola si sarebbe applicata a lei: se qualcuno avesse visto i suoi marchi o scoperto il suo coinvolgimento, avrebbe avuto la stessa sorte che era toccata a lei e visto il loro completo rifiuto della possibilità di uscire allo scoperto - e aiutare veramente Eddie e Nina -, di certo nessuno di loro avrebbe sentito la verità uscire dalla sua bocca.

Gli unici a rientrare furono Nina e Fabian, poiché Eddie e Patricia erano rimasti a cena col preside. In casa si respirava aria pesante e la tensione la si poteva tagliare col coltello per gli sguardi fulminanti che partivano dagli occhi di Amber e Alfie. La Prescelta trovò decisamente strano il comportamento di entrambi, ma consumò la cena in silenzio come tutti gli altri, per poi intraprendere il discorso con l'amica una volta in stanza.

-Solo un acceso scambio di opinioni, niente di cui preoccuparsi.- Storse il naso all'udire quella risposta, che non la convinse per niente. Nonostante i due avessero un trascorso pseudo-romantico, Amber si era sempre detta contenta della relazione di Alfie e Willow, erano rimasti in ottimi rapporti e si volevano un bene unico nel suo genere; per questo non riusciva a spiegarsi le saette che lei gli lanciava con lo sguardo e la risposta brusca che gli aveva rifilato quando il ragazzo aveva chiesto che gli si passasse l'acqua. Almeno non gliel'ha rovesciata addosso.

-Sai che a me non puoi mentire, raggio di sole.- Il volto di Amber si distese e lei sorrise all'amica, dopo essere stata disarmata dall'affermazione affettuosa.

-Vorrei saperlo fare, Nina.- Confessò, buttando fuori con un sospiro tutta la sua stanchezza e frustrazione.

-C'è qualcosa che devo sapere? Non hai mai litigato così con Alfie.- La bionda ormai era intrappolata tra due fuochi e doveva scegliere quale verità sacrificare; a niente sarebbe servito mentire con lei, perché non ne era mai stata capace e perché era stanca di trattenere così tanti segreti. Poco male, un tentativo andava fatto.

-È tutto a posto, davvero. Mi ha preso in un momento di irritabilità, la stanchezza mi gioca brutti scherzi.- Nina nuovamente non se la bevve, ma le parole usate nascondevano qualcosa di più profondo, che le fecero percepire una spiegazione poco piacevole.

-Non riesci a dormire, Amber?- Il danno ormai era fatto. Tutta colpa di quei codardi che mi hanno fatto perdere la pazienza. La ragazza imprecò a mente e passò in rassegna ogni modo possibile per non dire a Nina dello scambio proposto e accettato da Rufus.





***

Andiamo verso la fine, buon divertimento. A presto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro