"Perché hai smesso di scrivermi?" Chiese Calum, fissando il soffitto.

La presa di Ashton su Calum si allentò.

"Non lo so, Cal." Rispose Ashton, passandosi una mano tra i ricci.

"Devi sapere perché hai smesso di parlarmi per due settimane buone. I migliori amici non si ignorano, Ashton."

"Non lo so, Calum. Possiamo per favore dimenticarcene e tornare a letto?"

"No! Rispondi alla domanda!" Richiese Calum, agitandosi. Lui velocemente si allontanò da Ashton, prendendo posto alla fine del letto.

"Non sono affari tuoi, Calum, perciò dimenticatelo!" Ashton si alzò dal suo letto.

"Io non ho intenzione di dimenticarlo. Merito di sapere perché il ragazzo che mi ha tolto la verginità la scorsa notte, mi ha ignorato!" Gridò Calum.

"Perché lo hai tirato fuori? Stavamo andando bene! Calum, non è un grosso problema, per favore, smettila." Disse Ashton, abbassando il tono.

Calum aprì la sua bocca per dire qualcosa, ma la richiuse. Si alzò dal letto, si infilò un paio di pantaloni (che potrebbero essere o non essere stati i suoi) e aprì la porta.

"Dove stai andando?" Chiese Ashton.

"Oh sto solo rifiutando un Ashton molto velocemente. Ci vediamo tra due settimane, stronzo!" Rispose Calum bruscamente, sbattendo la porta della camera di Ashton.

Calum corse giù per le scale, aprì il portone e strinse gli occhi appena il sole Australiano di metà mattina li colpì.

"Dio, perché non l'ho lasciata passare?" Si chiese Calum ad alta voce, calciando un sassolino sul marciapiede.

"Avrei potuto lasciarla passare," sussurrò Calum, portando avanti la conversazione con sé stesso, "poi sarei ancora nel suo letto. Felice e okay. Ora sono solo incazzato ed infelice."

Non sapeva dove stesse camminando. Sempre dritto sembrava carino. Forse sarebbe arrivato alla spiaggia. O ad un bar. Uno dei due sarebbe andato bene.

"Cazzo!" Urlò, dando un calcio all'albero al lato del marciapiede.

"Probabilmente sembro un coglione, senza maglia e in jeans, calciando alberi innocenti e urlando." Disse lui, ridendo leggermente.

"Perché non mi è venuto dietro?" Si chiese Calum, mordendosi il labbro, "forse non vuole stare con me, forse vuole che mi calmo. Forse lui ha bisogno di calmarsi. Cazzo, spero non voglia lasciarmi.

Non realizzò quanto fosse difficile concentrarsi fino a che non sentì del sangue scorrere sul suo mento.

"Cazzo." Si pulì il sangue con l'avambraccio e continuò a camminare verso Dio sa dove.

"Dovrei tornare indietro? Scusarmi?" Calum guardò il cielo e vide gli uccelli volare davanti al sole, "No, non ho intenzione di scusarmi. Se mi ha trovato una volta, può farlo ancora."

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-Francesca