Ashton accartocciò la sesta lettera ricevuta da Calum, singhiozzando come colpì il fondo del secchio della spazzatura.

Ripensò agli ultimi due anni passati a scrivere a Cal, (Cal ha detto che è come dovrebbe chiamarlo), e quanto aveva raccontato al ragazzo più giovane.

Gli ha raccontato tutto, dalla ragazza per cui aveva una cotta nel 4° anno, ad ogni canzone nel suo iPod.

Calum sa tutto - ed è questo che spaventa Ashton. Lui non aveva mai dato tanta fiducia in una persona, specialmente in qualcuno che non ha mai incontrato.

Tanto quanto Ashton era spaventato, non poteva aiutare. Ma worride per il suo migliore amico, Calum sa quel tanto di lui, era una maledizione, ma una benedizione. Tutto il peso della vita quotidiana di Ashton, va dal ragazzo popolare che tutti adorano, al ragazzo gay ignorato che tutti disprezzano. Sua madre non l'ha mai saputo, nemmeno la sorella. Ma Calum lo sapeva. Lui era di un altro paese e conosceva ogni angolo della mente di Ashton, ogni angolino e screpolatura, e sua madre stava seduta nella stanza accanto non avendo nemmeno avuto l'idea di sfiorare la mente dell'adolescente. Lui era grato a Calum. Lui possedeva Calum.

Questo ad Ashton fece riprendere la lettera accartocciata dal cestino e metterla sull'angolo della sua scrivania.

Ashton si allacciò alla vita il grembiule che gli era stato rilasciato dal suo lavoro e sospirando pensò, Un giorno di lavoro e un passo più vicino al mio appartamento personale.

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Annoiato a morte, Ashton guardò la tipica ragazza bianca nel suo habitat, sorseggiando frappé al caramello e parlando tra di loro. Ashton avrebbe potuto alzare un cartello sulla sua testa che dice "SONO GAY" solo per scongiurarle.

Prese un respiro profondo, rimpiangendo il fatto che questo lavoro, è la sua vita al momento. Lui si girò trovandosi davabti la macchinetta del caffè, guardando l'orologio che lo avrebbe congedado in dieci minuti.

I suoi pensieri si spostarono su Calum. Calum dovrebbe essere a Perth adesso, camminando per le stesse strade di Ashton, respirando la stessa aria del suo migliore amico. Ashton, signor re degli Stronzi, non aveva risposto al povero Calum e probabilmente aveva perso tutti i contatti con lui.

Il campanello suonò, segnalando l'entrata di qualcuno nel sopravvalutato negozio. Ashton scosse la testa, deragliando il suo treno di pensieri, e guardò in faccia l'adolescente che entrava dalla porta.

I suii capelli neri sfioravano la sua fronte e le sue pozze di cioccolata brillavano di felicità. Le sue labra piene e rosse iniziarono a muoversi, ma Ashton era troppo assorto in queste caratteristiche per accorgersi che il ragazzo gli stava parlando.

"Ciao?" L'adolesxente cerca la targhettina con il nome sul grembiule di Ashton, "Ashton?" Gli occhi del ragazzo si spalancarono leggendo la targhetta, conoscere il suo Ashton era il suo programma a memoria. Il suo Ashton doveva lavorare solo in uno Starbucks come questo, solo in una città come questa. Potrebbe essere questo il ragazzo che lo stava ignorando?

Ashton sbattè i suoi occhi e rivolse il suo sguardo al ragazzo.

"Um, si, scusa, giornata lunga. Cosa desideri?" Lui chiese alzando un sopracciglio.

"Suoni la batteria?" Sbotta il ragazzo dai capelli corvini.

Ashton gli diede un'occhiata di sorpresa prima di annuire.

Coincidenza? Penso di no. Pensò Calum.

"Ciao" Calum sorrise e gli tese la sua mano.

Ashton era confuso a morte ora. Questo adolescente a caso (ma eccitante) gli chiede se suona la batteria e ora vuole fare la sua conoscienza?

"Uh," Ashton si grattò dietro il collo, non accettando la mano dello straniero, "Non ti conosco."

"Sono Calum. " Ashton sentì il suo stomaco colpire il pavimento e il cuore fluttuare, allo stesso tempo

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