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2x04. Arrivederci, signor Freezer!

"Mi sembra che ci siamo tutti." disse Flor, prendendo un respiro profondo. "Ecco... a questo punto io... io credo che potremmo fare una cosa. Dovremmo dirci quello che non ci siamo mai detti, ragazzi. Non sappiamo quando ci rivedremo... dobbiamo farlo ora."
"Flor ha ragione" disse Fede. "Ragazzi... io non vi ho mai detto quanto sono fiero di voi. Nicolas, Maya, Franco, Martin e Thomas... mi rende talmente felice sapere che avete vinto quel trofeo... e voglio vedervi vincerne ancora, e ancora, e ancora, con la Floricienta Band... tu, Robertina, sei stata bravissima con l'esame... anche quando non l'hai passato... perché ti sei impegnata per farlo. E tu, piccola Flor... ehi! Guardami! Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata... prima, durante e dopo la mia vita."
"No! Così non posso, così no!" singhiozzò disperata Flor, facendo l'atto di allontanarsi.
"Flor! Flor, aspetta!" esclamò Roberta, provando a rincorrerla.
"Amori miei, lasciatela tranquilla... la mia Flor ha ragione... è mamma... e a causa mia non potrà vivere questa gioia come dovrebbe. Quanto vorrei che s'innamorasse di un altro!" disse Fede.
"Questo è impossibile, Federico" gli disse Eusebio. "Tu e Florencia siete legati dalla notte dei tempi, da tanti, troppi secoli... e questo è il secolo in cui dovrete essere felici."
"E come, Eusebio?"
"Con un atto di altruismo... e tu di quelli ne hai compiuti un bel po'" gli disse Eusebio.
Flor raggiunse una delle stanze del collegio e si lasciò cadere sulle ginocchia, stremata.
"Fatine... io non ce la faccio... così fa tanto male! Il mio principe è un eroe, un uomo coraggioso... ma lo sento... io... io sento che non mi sta dicendo tutto, che è sottoposto ad una prova a tempo, e so che a mezzanotte se ne andrà e non lo vedrò per tanto tempo... o forse non lo vedrò mai più... fatine, aiutatemi!"
"Permesso, Flor?" disse una voce dolce.
"Luna..." mormorò la ragazza.
"Guardami, Flor... farà male a lui e a te, ma dovete stare insieme per tutto il tempo che vi è concesso. Il signor Fritzenwalden ti ama ed è questo che l'ha riportato indietro. Il vostro è un amore di secoli... come il mio per Alessio..."
"Non ce la farò a perderlo per la seconda volta, Luna, lo so..."
Improvvisamente una finestra sbatté con forza, facendo sussultare entrambe.
"Forse c'è un modo per accorciare le distanze." disse una voce.
"Chi è lei?" chiese Flor.
"Agapito Miraflores. Il fantasma del collegio" rispose la voce.
"L'hai presa meglio di me! Io ho cacciato un urlo, quando l'ho incontrato!" esclamò Luna, sorridendo.
"Il tuo principe potrà scriverti ogni volta che lo vorrà" spiegò il fantasma.
"Scrivermi? Vuoi dire: lettere vere?"
"Ma certo!" rispose il fantasma. "E io mi occuperò di portarti le sue lettere. Lui non ne avrà bisogno, perché nell'altra dimensione ci sono monitor dappertutto e lui ti può vedere. Non potrai parlargli, però... saprai come procede. Che ne dici, Florencia?"
"Amore mio!" esclamò Fede, entrando nella stanza. "Ti va bene("
Flor si gettò tra le braccia dell'uomo e continuò a piangere sul suo petto.
"Perdonami, signor Freezer, perdonami" singhiozzò, lasciando che lui la stringesse a sé. "Tu stai affrontando una cosa del genere e io..."
"Flor! Amore, guardami... in ogni caso tu non sarai sola, capito?" le disse Fede. "Io... io non volevo dirtelo... volevo che tu lo sapessi in un altro modo... ma è meglio che tu lo sappia da me, amore. Saremo la prima coppia in cui l'uomo dice alla donna questa frase."
"Principino, non ho la testa per gli indovinelli..." sussurrò Flor, tristemente.
"E va bene, tesoro" le sussurrò Fede. Le spostò delicatamente la maglietta e chiese: "Permetti, Felipe?"
"Don Freezer, cosa stai facendo?" gli chiese Flor, tremante.
"Tesoro, siamo genitori!" le disse infine il principe che aveva aspettato la sua Flor per secoli.
"Genitori..." sussurrò Flor. "Io e te. Genitori..."
"Che succede, amore mio? Non riesci più a completare una frase, adesso?" le chiese Fede.
"Un freezerino... o una Floricientita" sussurrò Flor. "O due, o tre, o quattro... grazie!"
"No, piccola Flor. Grazie a te" disse Fede, accarezzandole i capelli. "Sono io che ti devo ringraziare... mi hai fatto il più bel dono del mondo. Ti ricordi che una volta mi hai detto che desideravi essere la madre del mio primo figlio?"
"Sì, me lo ricordo" rispose Flor, commossa.
"Torniamo dai nostri ragazzi?" le propose Fede.
"Sì! I nostri ragazzi!" esclamò Flor. "Oh... Luna, Luna, aspettiamo un figlio dallo stesso tempo, tre mesi!"
Le due ragazze si abbracciarono.
"Amico mio... a mezzanotte io assumerò le tue sembianze" pensò Felipe. "Dovete darvi un degno arrivederci, voi due... e so che tu desideri baciarla, ma non lo fai per rispetto di Lucilla, visto che il corpo non è tuo."
Nel frattempo i ragazzi ed Eusebio avevano preparato una sorpresa per entrambi. Avevano usato la stessa tecnica usata per Maya anche per far arrivare lì Titina, Sofia e Dominique, mentre Franco aveva chiamatoAmélie, insieme a Ramiro, e Mercedes con il piccolo Florencio. Avrebbero voluto coinvolgere un prete, ma era un po' rischioso informare esterni a coloro che avevano un legame con quella coppia.
"Se solo riuscissi a rintracciare anche il padre di Florencia..." pensò tristemente Eusebio. "Ma è in mezzo al Mare... so solo questo, ma non so come rintracciarlo... mi dispiace così tanto..."
"Ragazzi" disse Diego, entrando nella stanza in cui erano Luna, Flor, Felipe e Fede. "Eusebio vi aspetta in giardino con i fratelli Fritzenwalden."
"In giardino?" chiese Flor, sorpresa.
Diego fece l'occhiolino a Felipe.
"Vada avanti, signorina Florencia... noi arriviamo subito!" disse quest'ultimo. Conoscendo il nuovo spirito gentile del Saggio aveva un'idea di cosa gli fosse venuto in mente.
"Felipe... che cosa vuoi fare?" chiese Fede.
"Quello che si ho detto!" rispose Felipe. "Ci vorrà qualche minuto... e intanto Florencia verrà preparata a dovere."
"Preparata per che cosa?" chiese Fede.
"Tu non ti preoccupare!" ripeté Felipe.
Nel frattempo Flor vide tutte quelle persone a lei care nel parco del collegio e fu accolta da baci e abbracci, mentre anche Bata, l'amico di una vita e l'unico della band ad essere informato poiché era il più legato a Flor, andava ad abbracciarla.
"Avevi ragione, Flor!" esclamò Bata. "Il tuo principe non ti avrebbe lasciata sola."
"Oh, Bata!" esclamò Flor, commossa.
"Flor, amor mio, da brava... adesso tu vieni con me, così ti sistemo questi bei boccoli, eh?" le disse Titina, accarezzandole la testa.
Eusebio la guardò e quello sguardo gli bastò per scoprire che Titina in passato non si era sbagliata di molto: aveva davvero dei poteri.
"Siamo quelli che sono riusciti a venire al volo... ma tutto il quartiere ti è vicino!" esclamò Amélie, sorridendo. "Certo, non abbiamo detto proprio tutto, ma è stato meglio così."
In pochi minuti Titina, Greta, Maya, Mercedes ed Amélie, affaccendandosi intorno a Flor, la prepararono a dovere per essere la miglior sposa improvvisata possibile. Non era un matrimonio legale, purtroppo... ma questa volta vi avrebbe preso parte anche la sua famiglia, a differenza della sera sulla spiaggia.
"Perché state facendo questo?" chiese Flor.
"Perché tu questa sera ti sposi, Flor!" rispose Luna, entrando con un bellissimo vestito tra le braccia. "Questo è quello del mio matrimonio, ma te lo cedo volentieri..."
"Grazie, Luna... grazie!" esclamò Flor.
"Fede non è solo la tua speranza... è anche la mia. È l'unico che può aiutarmi a riabbracciare la mia sorellina!" esclamò Luna. "Quindi non devi ringraziarmi."
Quando tutto fu pronto, Flor tornò nel parco. Il Sole stava lentamente tramontando, ma il cielo rosso sembrava dare quel tocco in più alla fiaba di Floricienta e del suo signor Freezer, l'unico uomo che avrebbe amato veramente... e lei, l'unica donna che lui avrebbe amato veramente.
"Coraggio, andiamo" disse Titina, mentre prendeva sottobraccio la sua nipotina acquisita. "Ti porto all'altare, cara..."
Mentre camminavano, Flor vide l'uomo che l'aspettava... credeva che avrebbe visto il suo principe con le sembianze di Felipe, e invece...
"Amore mio!" esclamò, commossa, andandogli incontro.
Diego Miraflores, che aveva imparato un rituale in Africa per un matrimonio indissolubile, si era offerto come celebrante, sperando che, visti i precedenti, quel rituale funzionasse.
"Chi sono i testimoni?" chiese, sorridendo.
"Io e Matias!" esclamò Roberta. In quel caso nessuno avrebbe potuto dire che Roberta era troppo piccola: era stata la più accanita sostenitrice di Flor e Fede. D'altro canto Thomas aveva ceduto il passo a Matias, il migliore amico di suo fratello, che era stato un prezioso alleato per aiutare il fratello a combattere i suoi sensi di colpa verso una donna che non meritava tante attenzioni e vivere il suo amore con Flor, l'unica, degna signora Fritzenwalden.
"Molto bene! La dama d'onore, naturalmente, è Greta, no?" chiese Diego.
"Ma certo!" esclamarono in coro Flor e Fede.
La governante, più timida di Bambi, come diceva Maya, scoppiò in lacrime di commozione. L'ultima volta il suo "Herr Federica" il suo "Kind", non era felice di sposarsi... in quel momento, invece, un sorriso della più pura felicità gli brillava sul volto.
"Bene. Prendete le vostre collane... quelle che avete usato l'altra volta" disse Eusebio.
"Cosa? Come fa a saperlo?" chiese Flor.
"Agapito Miraflores" rispose Eusebio, mentre il fantasma si avvicinava ai due ed infilava loro al collo le due collane, simbolo del loro amore.
"Credevo di averle perse!" esclamò Flor.
"Tu credi nella magia, Flor... ci hanno pensato le tue fatine!" esclamò Agapito. "Loro mi hamno consegnato queste chiavi, dicendo di portarte;e."
Flor sorrise, illuminandosi.
"Molto bene! Iniziamo?" propose Diego.
"D'accordo" esclamarono i due, in coro.
"Intrecciate le chiavi delle collane" disse Diego, e i due eseguirono immediatamente. "Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di una coppia speciale, magnifica. Una coppia che è andata oltre. Oltre le parole, i corpi, il tempo e lo spazio... oltre la crudeltà del destino che li avrebbe voluti separare per l'ennesima volta."
Roberta e Matias misero sulla testa dei loro amici una ghirlanda di fiori e due braccialetti fatti a mano dai bambini.
"Bene. Ora, come dicono i preti, procediamo con i voti." Diego guardò Fede: "Federico Fritzenwalden... vuoi, tu, prendere come tua legittima sposa la qui presente Florencia Fazarino-Valente, o Santillàn-Valente, che dir si voglia?"
"Sì... lo voglio!" esclamò Fede, deciso.
"Florencia Fazarino... vuoi, tu, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Federico Fritzenwalden, o il signor Freezer, o il tuo principe azzurro?" chiese Diego. Sapeva che una formula classica non sarebbe andata bene per quei due.
"Sì... sì, certo che lo vogli)!" esclamò Flor.
"Per i poteri conferitimi dalla vostra famiglia, vi dichiaro marito e moglie... bene, non c'è bisogno che vi dica che potete baciarvi, vedo!" rise Diego, vedendo che i due avevano già le labbra premute le une contro le altre. Le ghirlande, cadute a terra, furono raccolte da Roberta e Matias e intrecciate... poi i due le lanciarono in aria e quelle toccarono dolcemente le spalle dei due giovani sposi.
"È un buon segno!" esclamò Diego. "Se le ghirlande sfiorano le spalle dei due sposi mentre queste si sfiorano, vuol dire che nulla potrà separarli!"
"Oh, signor Freezer!" esclamò Flor. "Per sempre! Uniti per sempre!"
Il bambino che Flor aspettava in teoria era troppo piccolo, ma Fede poté comunque sentire un movimento contro il suo corpo.
"Oh mio Dio!" esclamò il giovane. "Grazie, vita! Grazie, Flor!"
"Ragazzi... perché non cantate insieme?" propose Maya. "Come al mio compleanno, vi va?"
"Che ne dici, mio dolce marito?" chiese Flor.
"Dico che non aspettavo altro, mia dolcissima moglie!"
Ora avevano qualcosa in più: erano sposati anche davanti alla loro famiglia.
Felipe avrebbe voluso accompagnarli al piano, ma non poteva... Fede aveva bisogno di lui, per poter ballare con la donna che amava. Maya, però, poteva farlo. Si mise al piano del collegio e Franco prese la chitarra che era appartenuta a Fede.
Diego, dal canto suo, li aiutò con il suo flauto di pan.
Flor comiäciò a cantare per prima.
"E noi siamo qui
in un mondo che
noi affronteremo da soli io e te.
Io non voglio avere
quello che hanno gli altri.
Forse non son forte ed ho paura,
ma dentro al cuore son sicura:
l'Amore troverà la via.
Non mi perderò con te: mi sentirò a casa mia!
Due note fanno un'armonia
che nasce dentro al cuore per äoi due l'Amore troverà la via..."
Poco dopo toccò a Fede iniziare a cantare... e Flor ebbe la conferma di quanto fosse dolce e bella, la sua voce, mentre Maya e Franco, ascoltandolo, ritrovavano quel fratello che suonava la chitarra di nascosto, da ragazzo.
"Se tu avrai paura, no, non capirai
che l'Amore è giusto e non ti lascia mai.
È perfetto il mondo dentro agli occhi tuoi..."
Infine i due si presero le mani ed iniziarono a cantare insieme.
"Con la gioia che c'è in te e in me
agli altri noi diremo che l'Amore troverà la via.
Non mi perderò con te: mi sentirò a casa mia!
Due note fanno un'armonia
che sboccia come un fiore,
per noi due l'Amore troverà la via...
per noi troverà la via."
"È stato meraviglioso, amore" sussurrò Flor, commossa. "Non so se riuscirò a starti lontana, ma..."
"Shshsh..." la fermò lui. "Ricorda cosa mi hai promesso. Tu devi continuare ad amare, capito? E poi non sei sola... hai nostro figlio nel tuo ventre, amore mio... e poi, pensa che quei ragazzi hanno bisogno di tornare a casa. Sono rimasti nell'altra dimensione per tanto tempo e hanno bisogno di qualcuno che possa attraversarla per andare a prenderli."
"Per questo ti amo" disse Flor. "Sei l'uomo più buono che abbia mai conosciuto, tesoro."
"Ragazzi! Mancano dieci minuti a mezzanotte!" esclamò Thomas. Neanche a dirlo, i suoi occhi si riempirono di lacrime. "Non te ne andare, Fede... ti prego!"
"Non dipende da me, piccolo." gli disse Fede. "Ma pensa che ci sono molti ragazzi che hanno bisogno di tornare a casa da molto lontano... incontrerai nuovi amici e scoprirai che non tutti i collegi sono prigioni."
"Mi prenderò io cura di questi ragazzi... lo devo all'uomo che sta andando alla ricerca di mia figlia." disse Victoria, abbracciando Thomas che singhiozzava disperatamente.
"Su, campione! Non temere... andrà tutto bene!" esclamò Fede, stringendolo a sua volta. "Quest'anno non avrai bisogno che io ti prenda in braccio per farti mettere la stella sull'albero di Natale, non credi?"
"Magari prenderò in braccio mio nipote" sussurrò Thomas, "ma ci sarai anche tu, vero?"
"Io ci sarò in ogni caso. Non so in che modo, ma ci sarò" sussurrò Fede. Non poteva fare promesse: aveva paura di non farcela.
"Fede..." sussurrò Martin, pallido e tremante. "Mi mancherai tanto..."
"Anche tu, Martin" disse Fede, "ma so che qui mia moglie e i miei fratelli saranno al sicuro... e questo mi aiuterà a sentirmi meglio."
Maya, in quel momento l'unica che non piangeva, accarezzò il viso del fratello e gli disse: "Ascolta una cosa, amore mio: io ti giuro che Fede mancherà anche a me, ma quando ti sentirai solo cercami... io ti darò un abbraccio anche da parte sua."
"Cosa stai dicendo, Maya?" chiese Fede.
"Voglio dire che i miei sogni di diventare pianista possono aspettare." rispose Maya.
"Maya, non farlo!" esclamò Fede.
"Tu hai rinunciato a suonare e cantare per noi, fratellino. Io devo solo rimandare... non sarà un grosso sacrificio."
"Piccola mia..." le sussurrò Fede. "Sono fiero di te!"
"Anch'io. Ora so cosa voleva dire Matias, quando ha detto: "Tuo fratello è un ottimo uomo"!"
"A proposito di Matias..." le disse Fede. "Non perdete più tempo, voi due, è chiaro? Se vi amate dovete combattere per il vostro amore. Se le cose andranno bene o no non lo sappiamo, ma non arrendetevi... e non date retta ad un fratello maggiore insopportabile!"
"Prima te l'ha detto Matias, ora lo dico io... scemo" lo stuzzicò Maya.
"Franco..." disse Fede, vedendo il fratello in lacrime.
"Io dovevo essere lì con te. Dovevo aiutarti" sussurrò Franco.
"Non è vero. Non avresti potuto farci nulla in ogni caso, Franco... non è stata colpa tua. E voglio che tu mi prometta una cosa... non scontrarti più con il Conte e con Delfina. Io lo so già che mi vuoi bene e te ne voglio anch'io: non mi serve che tu faccia a botte o ti arrabbi per vendicarmi."
"Te lo promett)" disse Franco.
"Ti regalo la mia chitarra. Suona e canta... questo sì che può farti bene!"
"D'accordo" accettò Franco.
"Maya... vorrei che prendessi tu, insieme ai tutori, il mio posto" sussurrò Fede. "So che puoi gestirlo."
"Sarò una degna signorina Freezer!"
"Lo so, piccola, ma non smettere di suonare" aggiunse Fede. "Felipe si metterà in contatto con il tuo insegnante a Londra e per ora sarà lui a darti lezioni. Nei suoi ricordi lui dice di essere un discreto pianista, ma io so che è bravissimo..."
"Pensi sempre a tutto, fratellino!" esclamò Maya, stringendosi a lui. Cercò di far coraggio a tutti: per Fede sarebbe stato doloroso vedere i suoi cari in quello stato.
"Nicolas... perché non fai un'audizione per un musical, un concorso di scrittura o, che so io, qualcosa sul montaggio video?" propose Fede. "Per esempio My Fair Lady. Lo nomini di continuo... prova a prendervi parte..."
"Ma io... io non posso... sarebbe da egoisti!" disse Nicolas.
"Ma perché avete preso tutti questa cosa da me?" sospirò Fede. "Non è da egoisti rincorrere i propri sogni... e tu ti sei chiuso a riccio per troppo tempo, con questa stupidaggine dell'"essere brutto" che ti frena."
"Guardami: ti sembro bello?" ribatté Nicolas.
"Ringrazia che ho dieci minuti di autonomia, altrimenti ti sgriderei alla vecchia maniera del signor Freezer!" ribatté Fede. "Sai cosa è veramente brutto? Un'anima malvagia. Quella è orribile, rivoltante, disgustosa... e ti ho detto tutto!"
Poi si rivolse a Bata e Sofia: "Vi prego, ragazzi... smettetela di seguire il vostro orgoglio. Ve lo leggo in faccia che siete innamorati più del primo giorno... su, abbracciatevi!"
"Fede, ma non puoi fare così, non vale" singhiozzò Sofia, abbracciando Bata... e probabilmente in un certo senso Fede fece una magia, facendo ritrovare loro l'amore che li aveva legati al principio.
"Matias..." continuò Fede. "Quello che ho detto a Maya vale anche per te. Se tu e mia sorella vi amate veramente, non fate gli stupidi... non siete mica la prima coppia che ha una differenza di dieci anni! Dovete solo stare un po' attenti per la legge. E, a proposito: ti avrei voluto inserire tra i tutori... ma a te devo chiedere altro. Fa' in modo che le streghe non possano mai più avvicinarsi a coloro che amo... che si prendamo pure il denaro e la casa, non m'importa. Basta che spariscano dalle nostre vite... con il denaro o con un processo, se serve."
"Sarò l'avvocato più spietato al mondo, con quelle due!" esclamò deciso Matias.
"Vi aiuteremo tutti noi" disse Amélie.
"Grazie...E complimenti a tutte: avete dei figli meravigliosi!" esclamò Fede, passando in rassegna i volti di Sandra, Mercedes, Amélie e Titina. Le donne gli sorrisero, poi si rivolse alla sua governante. "Mia cara Greta... come posso ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me? Dai, non piangere, su... anzi: fai una cosa. Quando le acque si saranno calmate, cerca Antonio... so che lui non riesce a godersi la pensione, senza di te, e che tu staresti meglio con lui."
"Ah, Herr Federica!" esclamò la governante, piangendo.
"Roberta... stai vicino a Thomas e Martin, va bene?" le disse Fede. "È tutto quello che ti chiedo."
"Lo farò, parola d'onore!" esclamò Roberta, semza riuscire a calmarsi.
"Dominique... goditi di più i tuoi genitori. Sono un po' distratti, ma ti vogliono un gran bene, puoi credermi" sussurrò Fede.
"Va bene, tedesco!"
"Che fai, piccolina? Mi rubi le idee?" si sforzò di ridere Matias.
"Ramiro... sei un bravo ometto, sai?" gli disse Fede. "Non importa chi sia il tuo papà o cosa faccia... e per la cronaca, la cultura degli zingari è affascinante... è quell'uomo che non mi è tanto simsatico, insieme alle due siamesi..."
"Sembrano le gemelle di um film horror!" esclamò Ramiro.
"Flor ti vuole bene. Dalle un abbraccio da parte mia ogni volta che puoi... promesso?"
"Promesso! Però ora vai da lei, così si sentirà meno triste, quando te ne andrai."
"Hai !agione, Ramiro" sorrise Fede, avvicinandosi a Flor... posò dolcemente le labbra su quelle di Flor, sorridendo, e l'abbracciò stretta.
"Non piangere, ti prego!" le disse. "Ricorda che finché non negherai l'amore che ci lega, non lo perderai..."
Improvvisamente sia Flor che Fede sentirono che il momento stava per giungere.
"No... per favore, non ancora!" sussurrò Flor. "Solo un secondo... un altro secondo!"
"Arrivederci, amore mio!" esclamò Fede. In quel momento sentiva di potercela fare. Doveva almeno provarci... per lei!
Il suo spirito scivolò lentamente via dal corpo di Felipe, che riprese le sue sembianze, e tutti videro aprirsi il portale dell'altra dimensione. Lì un angelo di neve, che era di fatto Fede, iniziò a galleggiare nell'aria, fino a sparire.
"Oh no... che ho fatto? L'ho salutato in lacrime, no!" esclamò Flor, che non voleva dare un dolore al suo principe. Si asciugò le lacrime e, agitando le braccia, gridò: "ARRIVEDERCI, SIGNOR FREEZER!"
"TI AMO, FLOR!" le rispose lui.
"ANCH'IO!" gli urlò lei. "Anch'io..."
E con quello diede fondo alle sue ultime forze. Perse i sensi e sentì solo le braccia di Guglielmo che, come un padre premuroso, la tirava su per portarla nell'edificio.

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