Ho imparato a non pensarti.

Mi ci è voluto impegno, tenacia, costanza.

Se hai scelto di non fare parte della mia vita, allora non devo permetterti di fare parte dei miei pensieri.

Ho imparato a non pensarti.

Riesco a vivere intere giornate senza pensare a te o al tuo profumo o a quel tuo sorriso sghembo.

Da mattina a sera, vivo la mia vita, e tu non ci sei. Non sei più nelle canzoni che ascolto, nelle strade che percorro, nei vestiti che indosso. Non sento più il tuo profumo tra le gente, e non mi illudo di trovarti tra i passanti. La gente non mi chiede più di te – forse sa che non avrei niente da raccontare. Forse sanno che non ci sei più, che non sei più qui, tra le cose che sento mie e che custodisco con gelosia.

Ho imparato a non pensarti.

Ho imparato a fare delle scelte senza chiedere il tuo parere.
Ho imparato ad arrivare a sera senza poterti raccontare la mia giornata.
Ho imparato ad ascoltare quella vecchia canzone e a sorridere.

Ho imparato a non pensarti.

Anche quando c'è qualcuno con il tuo stesso nome o le tue stesse preferenze.

Ho imparato a lasciarti lì, a lasciarti fuori, perché è lì che hai scelto di stare. E mi piace poter dire che le tue scelte le ho sempre rispettate.

Ho imparato a non pensarti.

Mi ci sono impegnata così tanto che ne ho fatto una delle mie principali abilità.

Sono bravissima, a non pensarti.

Sono bravissima, a stare senza di te.

Sono così brava che tante cose me le sono anche dimenticate. Mi sono dimenticata il nome preciso del colore della tua auto, e mi sono dimenticata dove hai preso quelle scarpe orribili che ti ostini ad indossare con orgoglio. Mi sono dimenticata il suono della tua risata o quali particolari assurdi della vita ti facessero sorridere. Non riesco a ricordare la tua camminata e quella scorciatoia che giuravi di conoscere solo tu.

Eppure, ogni tanto torni.

Torni a tradimento, come solo tu sai fare.

In un attimo, attaccandoti a un dettaglio insignificante.

In un attimo, sei di nuovo qui.

In una frazione di secondo, sento la tua voce. La sento chiara, vicina, nitida, viva, come non lo è mai stato. La sento così chiaramente, che potrei girarmi e trovarti lì, che sorridi. Improvvisamente ricordo anche il tuo sorriso e il tuo modo di muovere la testa. Ricordo ogni dettagli delle tue mani e ricordo tutte quelle inutili discussioni che finivano in una grossa risata.

Improvvisamente, ricordo tutto.

Ricordo il momento in cui ci siamo conosciuti, e il momento in cui hai deciso di andartene.

Ricordo il momento in cui ho iniziato a capire che dovevo imparare a non pensarti.

E mi devo fermare, mi devo sedere, devo chiudere gli occhi, per tenerti accanto a me ancora un po'. Perché fa male, ma fa male perché fa sentire vivi. Fa male perché c'è stato del bene. Fa male perché deve fare male, una cosa del genere.

Ecco perché ho imparato a non pensarti.

Eppure, ogni tanto ritorni.