Caro padre,
Ricordo ancora quando ti vennero a prendere per portarti ad Azkaban, avevo appena cinque anni allora ma continuerò sempre a ricordarmi le tue urla che squarciavano il buio della notte.
Ricordo anche quando, dopo dodici anni, eri tornato da me e mi avevi raccontato che eri riuscito a scappare. Mi raccontasti tutto della notte in cui i Potter furono uccisi e degli anni precedenti: i tuoi anni passati ad Hogwarts, la tua relazione con la mamma, perfino la sua morte. Non eravate sposati, mi dicesti: semplicemente innamorati.
Lei morí  di parto.
Quel giorno, in cui mi venisti a trovare mi spiegasti che dovevi andartene di nuovo, che ancora una volta mi avresti lasciato con il fratello di mia madre.
Quel giorno mi ero sentita sola, troppo sola. Non che non mi piacesse stare con lo zio Xenophilius, ma quando mi dicesti che dovevi andare da Harry Potter, mi sentii svuotata, mi sembrava di non avere più un padre. Ero molto arrabbiata con te: dopo tutto quel tempo e dopo avermi raccontato gran parte della tua vita, dovevi andare a proteggere un ragazzo che non era tuo figlio, semplicemente il tuo figlioccio. Io avevo già diciassette anni ma, quando te ne andasti, mi sentii una bambina di cinque che si nascondeva sotto le coperte piangendo un padre che probabilmente non avrebbe più rivisto.
Poche settimane fa è arrivato Harry Potter in persona. Ormai è un po' stempiato ed è sulla trentina. Mi disse che aveva trovato una tua lettera, nella quale aveva scoperto che tu avevi una figlia. Era venuto a dirmi che in una notte di ventun' anni prima tu eri morto, te ne eri andato per sempre. Io sono scoppiata a piangere. Insomma, dopo vent' anni senza tue notizie me lo dovevo aspettare... ma la verità era che non avevo mai perso la speranza. Ho pianto. Molto. Ma adesso basta, racchiudo in questa lettera tutto il dolore che provo al momento e... smetto di soffrire per il padre che non ho mai conosciuto. So che una parte di te vivrà sempre in me. Ci sono molte altre cose che ti vorrei scrivere, ma so che se continuassi probabilmente non finirei più; rimarrei su questa scrivania per sempre a scriverti.Adesso vado, padre, compagno di piccole avventure di una bambina di cinque anni. Addio.

                                               Beatrix