Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

4

HARRY
•Svegliarsi è bruttissimo, specialmente se ti sei appena addormentato. Quindi non appena la suoneria del telefono comincia a squillare, vorrei tanto tornare indietro all'estate, al caldo e alle dormite di dodici ore. Purtroppo non è estate e io non sono nella casa al mare vicino alla spiaggia perciò mi alzo con un sospiro e mi stiracchio alzando le braccia verso l'alto. Le tende sono ancora tirate, è la seconda notte che passo in questa casa, la mia casa, ma so che dovrà passare del tempo prima che io la senta casa. Mi vesto velocemente, e mi preparo per poi scendere in cucina.
"Ciao mamma" la saluto, prendendole dalla mano la tazza fumante di The che mi sta porgendo.
"Buongiorno Harry. Come va?" Chiede con la sua voce vellutata. Io adoro mia mamma: sa perfettamente quando ho voglia di parlare, quando no, sa come tirarmi su di morale quando mi sento giù solo con poche parole. E poi si prende cura di noi come nessun altro e ci capisce solo con un'occhiata.
"Bene. Tu?" Rispondo bevendo un goccio di The.
Annuisce e mi guarda piegando leggermente la testa di lato.
"Allora... Giuly... la ragazza di ieri sera... mi è sembrata..." Comincia con uno sguardo che va al di là delle parole. Merda, il The mi va di traverso e mi macchio la felpa.
"Mamma" Gracchio "Non la conosco" concludo. Lei ride e mi da una pacca sulla spalla.
"Vai a cambiarti" porta una mano alla bocca per nascondere le risate.
"Seh... Sveglio anche Gemma" dico sospirando e prendo la tazza rosa destinata a mia sorella piena di latte e cacao. Salgo le scale e apro piano la porta: Gemma è distesa a pancia in giù sulla trapunta e stringe al petto un coniglietto di peluche azzurro. È tenerissima e meravigliosa. Mi siedo sul suo letto dopo aver appoggiato la tazza sul comodino.
"Gem... Sveglia... Gem!" La scuoto un pochino e mormora qualcosa per poi mettersi seduta stropicciandosi gli occhi.
"Buongiorno" le accarezzo la testa e lei sorride. Pagherei per vedere sempre quel sorriso sul suo viso.
"Harry io non voglio andare all'asilo, non conosco nessuno e mi stanno tutti antipatichi" dice buttandomi le braccia al collo e raggomitolandosi su di me. Ridacchio e la stringo un pò per confortarla.
"Si dice antipatici Gem" la correggo sorridendo.
"Va beh." Brontola contro il tessuto della felpa.
"E poi non c'è Thomas? Non mi sembrava che ieri sera ti stesse antipatico, no?" Dico accarezzandole i capelli morbidi e profumati. Sospira e stringe nel pugno la mia felpa, facendosi piccola piccola tra le mie braccia.
"Hey Gem" cerco di guardare il suo viso ma è nascosto contro il mio petto e dato che non ha intenzione di girarsi le faccio il solletico e subito comincia a ridere e a cercare di allontanarsi da me.
"Senti facciamo così: tu vai all'asilo e ti fai un amico e io vado a scuola è mi faccio un amico e poi questa sera mi racconti e io ti racconto. Okay?" Vedo i suoi occhi brillare dell'ingenua eccitazione dei bambini.
"Si e poi vediamo quale è il più simpatico!" Esclama entusiasta.
"Va bene. Adesso vado a cambiarmi la felpa. Ci vediamo oggi" la saluto baciandole la fronte. Sorride e mi saluta. Esco dalla sua camera e Ashley mi passa davanti in pigiama sbadigliando.
"Elegante come sempre" la prendo per il culo, guadagnandomi un gestaccio. La pelle della spalla che spunta dalla maglia del pigiama è rossa, dove è presente un nuovo tatuaggio. Ashley è bravissima nel tatuare le persone, le piace imprimere sentimenti e emozioni sulla pelle altrui.
Mi cambio e dopo poco esco di casa diretto a scuola.
Mi fa strano ma...Non vedo l'ora di vedere Giuly.

GIULY'S POV
Da fuori il nostro liceo è bello: pareti color crema e rosse, all'ingresso una scalinata con colonne in marmo e un giardino, esterno e interno. La parte che preferisco è la terrazza che corre attorno al giardino interno, al centro del quale c'è una fontana. Poche aule hanno l'onore di trovarsi su questa terrazza e, ovviamente, sono assegnate ai primarioli. La mia descrizione non da giustizia alla bellezza di questo giardino, non sono brava con le parole, ormai si sa. Però la terrazza è meravigliosa: pannelli di vetro e corrimani argentati danno il tocco elegante all'insieme, il pavimento rosso e colonne moderne posizionate a distanza regolare, per non parlare della vista sul giardino.
Mi piace questa scuola, è rilassante peccato per le persone che la frequentano. Sono quelle che infestano il clima. Sono appoggiata al muro grigio che confina con il marciapiede e sto pensando se fumare o no. Comincio a sentire caldo, ma la felpa non la tolgo nemmeno per sogno, comincio, anzi, a tirare le maniche fino a che non arrivano a metà del palmo. Sospiro e appoggio la pianta del piede sul muro piegando la gamba e facendo risaltare lo strappo sul ginocchio dei pantaloni neri. Una brezza di vento comincia a solleticare la mia pelle e i capelli svolazzano di qua e di là, al che li raccolgo tutti su una spalla. Una notifica dal cellulare interrompe i miei sospiri: Titti.

Hey mi fermo all'entrata ad aspettare Louis non so se arrivo in tempo ci vediamo in classe :*

Rimetto il cellulare in tasca: niente chiacchierata mattutina. Dato che non ho intenzione di entrare adesso, sono a malapena le sette e mezza, prendo una sigaretta dal pacchetto che c'è nella tasca della felpa e la accendo mettendo la mano a coppa davanti alla fiamma per evitare che il vento la spenga. Inalo il fumo e lo esalo sentendo i pensieri fluttuare via. Sarà una lunga giornata.

HARRY'SPOV
All'entrata c'è Tiziana, la migliore amica di Giuly. È seduta su una panchina, in un'area circolare dove è presente dell'edera che si è arrampicata sul muro grigio. Tutto quel grigio lotta contro la personalità di quella ragazza, colorata e vivace. Non sembra il tipo che tiene i propri pensieri per sé. Mi avvicino e appena mi vede, mi sorride e mi saluta, invitandomi a sedermi.
"Hey, come va?" Chiede.
"Bene. Louis?" Chiedo a mia volta distogliendo l'attenzione da me.
"Deve ancora arrivare... Hai una sigaretta?" Chiede supplicante.
"Ho una sigaretta ma non ho da accendere" dico con finto tono di scuse. Ho porconato fino a due minuti fa per essermi dimenticato l'accendino nella tasca dei jeans.
"E come fai con le ragazze? Va beh mi arrangerò" dice scettica, mentre io rido. Tiro fuori il pacchetto e glielo porgo aperto. Mentre ne estrae una, mi guarda divertita:
"Hai davvero le sigarette"
"Fumo da due anni" la liquido divertito intascando il pacchetto.
"Non sembri il tipo da fumo... comunque..." sorride divertita spostando lo sguardo.
"Una ragazza ti fissa"mormora con il mento appoggiato al palmo della mano. Mi stringo nelle spalle e metto le mani in tasca. Non mi interessa chi mi guarda sinceramente.
"Harry... Amore" Louis saluta me e Titti.
"Hai da accendere?" Salta su lei, sbuffando quando lui scuote la testa.
"Giuly?" Chiede lui. Già... Giuly?
Tiziana sospira e si accoccola a Louis.
"Non lo so" mormora. "Io le voglio bene, tanto, è come se fosse mia sorella, ma ci sono periodi come questo che non capisco cosa possa turbarla così"
"Avete litigato?" Chiede premuroso. Oh, Louis versione mieleecoccole mod. on. 
Tiziana scuote la testa e lui le sposta una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio e le bacia la fronte.
"Deve ancora accettare quello che le è successo... Dobbiamo lasciarle tempo, è successo tutto così in fretta" la rassicura.
"Ma se non torna più come prima? Cioè lei è come prima in alcuni momenti ma in altri è totalmente diversa." Dice angosciata Tiziana a Louis che la guarda dolcemente prima di stringerla a sé.
"Non è facile quello che le è successo. Pensa solo a quello che può aver passato. È logico che sia cambiata ma di sicuro ha abbastanza carattere per tornare la nostra Giuly, vedrai"

Porca puttana non capisco più un cazzo. Cosa è successo? E cosa vuol dire che lei deve tornare come prima? Come era prima? Voglio delle risposte prima di scoppiare, sento il cuore battere fortissimo. Rivolgo uno sguardo confuso a Louis, che alza un sopracciglio da sopra la testa di Tiziana.
"Non posso dirtelo, non lo dovrei sapere nemmeno io" mima con le labbra. Prima che possa formulare un singolo pensiero coerente, una voce si distingue tra il chiacchiericcio generale.
"È qui la festa?" Giuly. Gelsomino e zucchero filato pervadono le mie narici mentre lei si appoggia al muretto grigio accanto a me. Ha una sigaretta sospesa tra il medio e l'indice che emana un fumo sottile sottile. È così meravigliosa: una felpa nera e pantaloni neri strappati, i capelli morbidi e il viso così armonioso con quegli occhi scuri e profondi. Vorrei allungare la mano e toccarla, solo per sentire come brucia la mia pelle a contatto con la sua, vorrei accarezzare quei capelli per scoprire se le piace e vorrei conoscerla per legare con lei e stringere così un legame indissolubile tra di noi, come quello tra la terra e il mare, che si incontrano costantemente nonostante il secondo si allontani dal primo ritmicamente.
"Come va?" Mi chiede portando la sigaretta alle labbra, che si aprono in una fessura per far passare il filtro. Ha uno stile meraviglioso.
"Bene. Tu?" Rispondo. Annuisce e guarda il cortile.
"Hai da accendere?!" Chiede Tiziana disperata. Lei annuisce, prende dalla tasca un accendino grigio e lo lancia a Tiziana che accende sia la sua sigaretta, sia quella di Louis e poi lo rilancia a Giuly, che lo prende al volo con una mano. Probabilmente per sfottermi, mi porge l'accendino, alzando un sopracciglio quando lo prendo e accendo la mia sigaretta. Glielo restituisco e sorrido divertito:
"È da due anni che fumo, non credo di sembrare così inesperto" dico inalando. Sento un suono meraviglioso: la sua risata. È cristallina e contenuta, delicata e fresca. Fa apparire le fossette sulle sue guance, che vorrei tanto sfiorare.
"No è che... boh..." Si giustifica continuando a ridere. Ride con gli occhi socchiusi, il viso rivolto al pavimento e i lineamenti rilassati. È così carina.
"Di chi si ride?" Un'altra voce si aggiunge al gruppo: appartiene ad una ragazza rossa, so che Louis me la presentata ieri. Mi pare si chiami R... Rebecca se non sbaglio. In ogni caso, Giuly alza gli occhi al cielo e sbuffa impercettibilmente. Deduco che la tipa le stia sulle palle, per fortuna.
"Ciao Louis" sorride a Louis che le fa un cenno con la mano, cingendo le spalle di Tiziana. "Ciao Harry" mi sorride e si avvolge una ciocca di capelli sull'indice. Mi ricorda tanto una persona che vorrei dimenticare, una persona che ha usato tutto di me per poi lasciarlo andare. E non voglio ricordare nemmeno il nome di quella persona. Prima che cada nel precipizio di questi pensieri pericolosi, un sospiro rumoroso mi risveglia: Giuly guarda Rebecca scuotendo la testa e Rebecca guarda lei con aria di scherno. La piccola scia di fumo che proviene dalla sigaretta di Giuly si mescola a quella che sale dalla mia e sorrido, pensando che almeno qualcosa di mio tocca qualcosa di suo.
"Perché sorridi?" Chiede Rebecca con voce seducente.
"Ha pensato a quanto divertente sarebbe se te ne andassi" Risponde acida Tiziana.
"Oooh." Rebecca finge di sentirsi ferita, facendomi innervosire ancora di più. Ho capito che le piaccio ma lei non mi piace e non mi piacerà mai, odio le ragazze come lei: convinte di avere il mondo ai loro piedi solo perché hanno un bel sedere e belle tette. Beh, sinceramente, in una ragazza io guardo altro.
"E tu Giuly?" Rebecca si rivolge alla brunetta accanto a me, e raddrizzo le spalle pronto a difenderla. Giuly porta la sigaretta alle labbra e inspira, girando la testa per esalare il fumo.
"Hai passato una bella estate?" Chiede Rebecca con tono maligno. Giuly si stringe nelle spalle.
"Rebecca credo che tu debba andare" le dice Louis con tatto.
"Perché? Ho pensato che potremmo fare molte cose insieme: spettegolare, passeggiare per il giardino..."
"Oppure potresti andartene a fanculo." La interrompe Giuly con calcolata nonchalance. Sono sbalordito: come cazzo... Tiziana ride e io finisco con il ridere con lei.
"Giuly questa era bellissima" si complimenta Louis. Rebecca se ne va infuriata e Titti non può fare a meno di ridere ancora più forte mettendo un braccio sulle spalle di Giuly, che scrolla via la cenere in eccesso dalla sigaretta che si sta consumando sempre più lentamente.
Non posso fare a meno di pensare a quanto la personalità che a poco a poco comincio a conoscere di Giuly lotti contro il suo aspetto: appare come una ragazza serena, tranquilla, buona. Invece il suo silenzio sta gridando per lei. Soffre per qualcosa, ne sono sicuro: i suoi occhi non brillano di quella spensieratezza che caratterizzava le foto che ho visto ieri a casa sua. Devo assolutamente parlare con Louis. Lui lo sa di sicuro.
"Andiamo va" dice Tiziana continuando a ridere e tutti la seguiamo a ruota.
Durante le lezioni, guardo Giuly che disegna costantemente sul banco e ogni tanto alza lo sguardo sulla professoressa che parla di non so nemmeno io cosa.
Arrivo a casa sbuffando ma cercando di non farmi sentire.
"Ciao" saluto chiunque ci sia in cucina.
"Ciao" mamma.
Entro nella stanza e la vedo alle prese con i fornelli. Assaggia uno spaghetto e poi si gira a guardarmi.
"Come è andata?" Annuisco.
"Ti trovi bene in classe?" Apro la bocca per rispondere ma un'altra persona lo fa prima di me: Ashley.
"Ti credo che si trova bene, con quella stra figa di ieri sera" faccio finta di non capire, mentre mamma ride piano per non farsi sentire e si gira verso la pentola. Seh. Guardo Ashley con l'espressione più schifata che mi riesce ma ottengo solo un ghigno.
"Dopo viene Louis" borbotto avvicinandomi alle scale e cominciando a salire.
Entro in camera e mi distendo sul letto dopo essermi tolto le scarpe.

"Ma guarda che non è male" dice Louis camminando per la mia camera. Non lo sto nemmeno ascoltando. E non ho idea di che cosa stia dicendo.
"Ehm.. si?" Mi guarda come se avessi bestemmiato, poi sospira e si siede sul letto. "Mi stavi ascoltando?"
"Certo" mento sapendo che mi sono inculato da solo.
"E cosa stavo dicendo?" Chiede, un'espressione furba sul suo viso. E io che ne so?! Sospiro guardando fuori dalla finestra, sperando in chissà quale miracolo.
"Ma che ti prende Styles?"
"Non lo so" borbotto. E non lo so davvero: una specie di sensazione strana, un buco nel petto, la voglia di essere abbracciato stretto stretto. È come se la gabbia toracica fosse diventata davvero una gabbia che tiene imprigionato il cuore come un uccellino, esiliandolo da emozioni e sensazioni. Però qualcosa, quel qualcosa, potrebbe aprire la gabbia. E quel qualcosa, quel qualcuno, abita nella casa di fronte alla mia.
"Rincominciamo daccapo: che problema c'è?" Louis si alza dal letto e cammina verso la finestra aprendo le tende. La luce debole del pomeriggio mi infastidisce gli occhi e con un verso strano mi distendo sul materasso, i piedi sui cuscini e la testa sul bordo.
"Non so nemmeno se c'è un problema, Lou"
"Bene... sembri una ragazza con il ciclo che si sta deprimendo perché il suo ragazzo l'ha lasciata." Alzo gli occhi al soffitto sbuffando sonoramente.
"Okay forse un po depresso lo sono ma niente di grave. Cambiamo argomento. Va bene?" La mia voce è roca, probabilmente stanca.
"Certamente. Di cosa parliamo?" Mi lancia un cuscino sulla faccia e ride. Scuoto la testa e rido guardando fuori dalla finestra, sperando di vedere una chioma mora nella camera.
"Cos'è che non puoi dirmi?" Lo guardo alludendo alla conversazione di stamattina di Tiziana. Mi guarda perplesso.
"Questa mattina. Tiziana. Giuly. Non puoi dirmi perché non lo potresti sapere neanche tu..." gli rinfresco la memoria. Dio, ogni tanto è proprio duro di zucca.
"Beh... devi far finta di non saperlo ok? Altrimenti Tiziana mi castra" minaccia. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, per poi buttarmi di peso sul materasso morbido, lo sguardo rivolto al soffitto. Non sia mai che Tiziana si arrabbi.
"Giuly era la ragazza che conoscevano tutti. Sai, la figa della scuola ma non perché se la tirasse, perché lo è e basta. Lei è Tiziana erano sempre appiccicate - questo prima che io e lei ci mettessimo insieme. Ci sei?"
"Non sono mica rincoglionito" lo guardo male e gli faccio segno di continuare.
"Oh però adesso mi ascolti." Mi sfotte, ma ricomincia quando lo guardo male.
"Dicevo... Giuly era simpatica praticamente a tutti tranne alle oche che ci sono dappertutto ma non le importava per niente. Quindi la vita sociale non era il problema."
"E quale allora?" Lo interrompo guadagnandomi un'occhiataccia.
"Il problema era la famiglia. Non credo abbia mai conosciuto la mamma, ma aveva suo papà. L'ho visto un paio di volte, era simpatico e la trattava come una principessa. Erano unitissimi, lei teneva a suo padre come non teneva a nessun'altro." No. Non voglio sentire il resto. Non voglio sentire quello a cui sto pensando. Non voglio sentire che il papà di quella ragazza è morto. Però ne ho bisogno per averne la conferma.
"Però è morto." Louis mi guarda aspettando una mia reazione che non arriva. Non riesco a pensare. Voglio solo che vada avanti.
"È... Semplicemente è cambiata da caldo a freddo. Non c'è stata una cazzo di volta che l'abbia vista piangere. Il giorno dopo il funerale è venuta a scuola e non guardava nessuno. Era semplicemente un'altra persona. E ha cercato di farsi vedere come prima ma Tiziana mi ha raccontato che è scoppiata a casa. Ha avuto un grosso attacco di panico e si è calmata solo dopo mezz'ora con suo fratello"
"Cazzo" mormoro. Come ci si può sentire? Non lo so. E non so nemmeno di cosa sia morto.
"Ma..." guardo Louis.
"Boh. Spero solo si riprenda. Ormai sono passati due anni."
Due anni. Esattamente due anni da quando i miei si sono separati. La vita a volte è una merda.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro