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al Ballo con Malfoy

Rose's pov❤
Qualcuno mi dica che quello che stavo per fare era uno scherzo.
Cioè che io non stavo andando al ballo di Natale con Scorpius Malfoy, mio nemico da quando avevo undici anni, e che non avrei dovuto aprire le danze ballando con lui e molto probabilmente lo avrei fatto per tutta la serata.
Io non lo stavo davvero per fare, no?
E allora, qualcuno mi spieghi perchè mi trovavo in un dormitorio con le mie migliori amiche a prepararmi per un ballo che avrei fatto con Malfoy quamdo invece avrei potuto essere con Derek in infermeria o a farmi una Burrobirra ai tre manici di Scopa.
In breve, avrei voluto essere ovunque, ma non lì.
Come al solito per le feste, c'erano tre postazioni: la postazione bagno, quella del trucco e dell'armadio.
Lily e Wendy si trovavano all'armadio, Domi era riuscita a farsi la line a di eyeliner decentemente e Rox era appena uscita dal bagno con gli indomabili Ricci trasformati in una cascata di capelli lisci. Io invece, da brava anonima, mi trovavo sul letto a passare in rassegna i due vestiti rossi che mi aveva piazzato lì Lils, obbligamdomi a sceglierne uno.
Il primo era rosso scuro, lasciava le spalle scoperte, era a maniche lunghe ma le maniche erano di pizzo. Aveva la gonna larga e arrivava poco più sopra del ginocchio, e Lils lo aveva abbinato alle calze color carne. Mi piaceva molto, ma Lils mi aveva anche obbligato a guardarli entrambi prima di decidere.
L'altro invece era senza spalline e con uno strato di velo sopra la gonna (sempre rossa), mentre in vita aveva una fascia brillantinata argento, abbinato alle calze nere di Domi.
Decisi che mi piaceva di più il primo, e senza aspettare che Lily venisse a menarmi, lo indossai.
Ehi, non ho mai avuto autostima, ma dovetti ammettere che quel vestito mi stava proprio bene, mi risaltava il fisico frutto di corsette mattutine (uf meglio dimenticare). Senza dare tempo a nessuna di dirmi che stavo da Dio, scappai in bagno, dove c'era la piastra per i capelli lisci di Rox spaccata in due sul pavimento.
Mah.
Decisi che quel giorno volevo i boccoli, ed essendomi rimasta la piastra del giorno prima per uscire con Derek, cercai la piastra che mi serviva, e ringraziando Merlino la trovai ancora intera.
Una volta finiti i capelli, passai al trucco spingendo via Domi, che diede (naturalmente) la colpa a Lily, ed iniziarono a litigare. Amo le mie amiche.
Mascara, rossetto rosso (per Natale ovvio), una corta linea di eyeliner e altro mascara perché Wendy con la sua proverbiale grazia da cacciatrice mi cadde addosso mandandomi il mascara sul naso, ed ero pronta. Mancavano solo le scarpe e la borsetta rigorosamente abbinata alle scarpe  (regola numero tre: se a un ballo devi andare, la borsetta abbinata alle scarpe non dimenticare) e poi potevo andare a deprimermi da qualche parte prima che Malfoy fosse venuto a prendermi.
Erano già le nove e mezza, e l'unica pronta o quasi ero io, più Rox che naturalmente non trovava le scarpe abbinate al suo tubino rosso.
Io invece strisciai sotto il letto di Domi  (avevo nascosto lì le mie scarpe) e presi il primo paio di scarpe con il tacco bianche che il destino decise di farmi trovare. Le indossai e diventai più alta di qualche centimetro, ma la bionda senza scarpe rimaneva sempre più alta di me.
Dannata bassezza.
Magari avessi preso l'altezza da papà, e invece ho preso la fame per qualsiasi cosa che sia commestibile.
Lily e Wendy parlavano come due comari pronte di fronte alla porta, guardando Rox e Domi che cercavano le loro cose senza naturalmente trovare assolutamente nulla di ciò che cercavano.
Dopo cinque minuti buoni in cui io trovai la mia borsetta bianca e ci infilai dentro il cellulare, Rox trovò le scarpe nere e Domi trovò la cipria di riserva.
Tre minuti dopo, eravamo tutte e cinque a parlare come le vecchiette a Godric's Hollow.
-Santo cielo ragazze! Mancano venti minuti alle dieci, dobbiamo muoverci o la qui presente non potrà aprire le danze! -disse Rox dandomi una botta con il fianco.
-Taci, Roxanne Angelina Weasley.

(Nota autrice: non so se Rox abbia un secondo nome, ma faceva figo che Rose dicesse tutto il suo nome completo, quindi se non lo aveva ora ce l'ha.)

Arrivai all'ultima rampa di scale con il fiatone. Merlino solo sa come diamine fa Domi a camminare su sti trampoli. Io ci avevo camminato dieci minuti ed ero già esausta. Incontrammo Albus alla fine delle scale, tra la sala d'ingresso e la sala grande, e da sette anni di esperienza, dove c'era Albus,c'era anche Malfoy.
E di fatto, dietro Albus, spuntò una testa platinata che ormai avrei saputo riconoscere ovunque. Sia Albus che Malfoy avevano lo smoking, ma anche sotto la camicia bianca riuscivo di entrambi a scorgere il fisico dovuto agli allenamenti. Se non fosse stato che Albus era mio cugino e il fidanzato di Wen, me lo sarei fatto volentieri.
Rose non si dicono queste cose
Sì ma se è figo cosa ci posso fare.
Preoccupati di Malfoy.
Malfoy effettivamente sembrava mangiarmi con gli occhi. Nonostante ad una minuscola parte di me piacesse stare lì con lui che non mi levava lo sguardo di dosso, la parte di me che lo detestava si trattenne al tirargli un ceffone alla Weasley.
-Vogliamo andare, Malfoy?
-Oh dai, -disse lui- per una sera non puoi chiamarmi Scorpius?
Ma serio?
Dai Rose ma perchè no
Va bene. Anche perchè lui si aspetterebbe il contrario.
-Va bene. Scorpius.
-Grazie mille, Rose.
Mi prese a braccetto e mi portò davanti ai portoni. Entro Cinque minuti la nostra amtissima prof McGranitt sarebbe venuta ad aprire le porte, e ci tenevo ad essere il più bella possibile.

Scorpius💚
Quando decisi che la Weasley non mi avrebbe ucciso con lo sguardo uscii dal nascondiglio sicuro dietro la schiena di Al e la guardai. Quando intendevo ballo di Natale, immaginavo che sarebbe venuta con i suoi soliti jeans azzurri e al massimo una maglietta rossa.
Chiunque avrebbe detto che quella che mi si era parata davanti era una bella ragazza, ma era la Weasley. I capelli rosso fuoco si abbinavano al vestito rosso come il rossetto e le incorniciavano il viso in un modo che Emma non avrebbe mai potuto imitare. Gli occhi azzurri vagavano ovunque tranne che nella direzione dei miei occhi e le guance piene di lentiggini presero un colorito rosa. Il vestito le stava benissimo, le risaltava un fisico che non credevo avesse.
Per la prima volta mi guardò negli occhi e sostenne il mio sguardo. Mi trattenni dallo sfoderare un ghigno.
-Vogliamo andare, Malfoy?
Mi ha davvero chiamato Malfoy? Proprio quando mi ero ripromesso di chiamarla Rose.
-Oh dai, per una sera non puoi chiamarmi Scorpius?
-Va bene, Scorpius.
Come suonava bene il mio nome detto da lei.
Ehi amico, riprenditi!
Cosa? Oh giusto, Rose.
-Grazie mille, Rose.
Le sue guance diventarono scarlatte. Mi girai verso Albus, ma stava già baciando Wendy. Il solito.
La presi a braccetto, e lei non si oppose. Ok, dov'era la vera Rose?
La McGranitt dopo qualche minuto arrivò e spalancò le porte, mettendosi da parte e permettendomi di entrare, mentre tenevo a braccetto Rose.
Mentre passavo davanti a tutta la sala  (dentro c'erano tutti i professori e tutti gli alunni dal sesto anno in su) la McGranitt mi sussurrò: -Non fate cavolate.
Il desiderio di fare un ghigno superò gli impulsi del cervello, ma io spinsi indietro l'idea e continuai a camminare fino al centro della sala.
Rose, che era sulla sinistra si separò da me e si mise esattamente di fronte, mentre le altre coppie facevano lo stesso. Mi trovavo di fronte la più bella ragazza che avevo mai visto.
Amico ma non è che ti piace la Weasley?
No, è solo che un idiota direbbe che è brutta adesso.
Rose sorrise a qualcuno dietro di me, ma io non potevo girarmi. Però una cosa l'avevo vista. Aveva un sorriso stupendo.
Sei innamorato.
A sto punto è tutto possibile.
Con Emma non provi più nulla, perchè non la lasci?
Giusto, ma una ragazza ora è quello che mi serve, non la posso lasciare. Non è di certo brutta, ma...
A interrompere la mia breve conversazione mentale ci pensò l'orchestra, che attaccò con un lento. Rose e io ci trovammo praticamente a pochi centimetri l'uno dall'altra, io nel mio 1 e 74 di altezza e lei nel suo misero 1 e 60.
La sua testa arrivava praticamente al mio petto. Il cuore prendeva battito, come le prime volte che stavo con Emma. Non mi posso stare innamorano di una Weasley, è impossibile.
Eppure, più provavo a deviare i miei pensieri dalla zona Rose, più quelli ci stavano. E mi mandava in bestia, l'idea di non poter controllare i miei pensieri.
Avevo letto su una rivista che i segnali per capire se sei innamorato sono:
ci pensi sempre
ogni cosa che fa ti sembra troppo bella
pensi che sia bellissima/o
Non riesci a fare a meno di sorridere se pensi a lei.
Per il momento, di queste quattro semplici cose, ne avevo solo tre.
-Scorpius, perchè ridi? -mi chiese lei.
O porca Umbridge. E adesso?
-No è che ho visto Hagrid con il suo cane...
Rose si girò.
-Ma non c'è niente.
-Lo so, ora se n'è andato...
E invece Hagrid era lì che beveva un bicchiere con Lumacorno.
Oh caspita. Sì, ora potevo dirlo ufficialmente. Ero innamorato di una Weasley. E quella Weasley di chiama Rose.

Qualche cocktail e qualche ballo dopo, io e Rose eravamo seduti su un paio di sedie ai bordi della sala.
Ero leggermente ubriaco, ma proprio poco poco, ma nulla in confronto alla rossa che sedeva alla mia destra. Il vestito era l'unica cosa di lei che era rimasta intatta dal'inizio della serata: il mascara le era colato dandole un'aria distratta e i capelli si erano smontati dalla piega iniziale, prendendo una forma non identificata.
Rideva a più non posso, nonostante io non stessi parlando.
Era meglio per la salute mentale di tutti portarla fuori di lì, ma per il dormitorio di Grifondoro serve la parola d'ordine e quello dj Serpeverde è off limits perché Belby e i suoi amici nerd stavano facendo un party. Non è opportuno toccare qualsiasi cosa che abbia toccato Belby.
Dove potevo portarla?
Il Parco! IL PARCO.
Lì nessuno poteva vederla in quello stato tranne me, e sicuramente io non ero la persona che lei avrebbe voluto avere in un momento come quello. Wendy purtroppo era sparita insieme ad Al. Tipico di Albus. La Potter e Dominique stavano ballando in pista, mentre l'altra Weasley stava bevendo come se non ci fosse un domani.
Quindi in quel momento purtroppo ero l'unico che aveva.
-Ehm... Rose? -la chiamai. Stava bevendo l'ennesima bottiglia di Whisky.
-Dimmi tutto, piccola rapa parlante- disse, lasciando la bottiglia e parlando con voce strascicata.
Rapa parlante? Ma seriamente?
-Che ne dici se andiamo nel parco? Ci sono le lucciole...
-Ci sono i pesci?-chiese lei facendosi seria.
Merlino mi stava facendo un brutto scherzo.
-Sì Rose. Ci sono i pesci, e ti faranno ciao se andrai fuori.
Lei tutta contenta si alzò e corse fuori, prendendomi per mano come da sobria non avrebbe mai fatto nemmeno sotto Imperio.
Arrivammo in mezzo all'aria gelida di dicembre, avevo lasciato la giacca dentro e lo stesso anche Rose, quindi mi aspettai che avesse freddo, invece correva spensierata girando in tondo come una bambina. La neve cadeva leggera intorno a noi. Forse ero innamorato della Weasley, forse no, forse non lo so. Fatto sta che solo un idiota avrebbe detto che era brutta.
I capelli rossi che le cadevano sul viso quando saltava, dove c'erano imprigionati i fiocchi di neve tra i suoi ricci e i suoi occhi celesti brillavano come fari nel buio. L'unica luce nelle vicinanze. La sua pelle candida era bellissima, piena di lentiggini. Ad un tratto, mentre correva spensierata, cadde a terra all'indietro, cadendo seduta.
-Rose! -magari si era fatta male. Era ubriaca.
-Sto bene, sto bene. -disse lei ridendo.
Risi anche io dal sollievo.
Le tesi la mano e lei l'afferrò. Pesava quasi niente, forse poco più di 50 kg, ma era comunque bellissima. Si sedette su una panchina di pietra rovinata dal tempo, e io mi sedetti accanto a lei.
-Scorpius- disse lei facendosi seria un attimo.- Posso farti una domanda?
A me? Una domanda? Omiodio, fa che non sia niente di imbarazzante.
-Certo, dimmi pure.
-Tu ami ancora Emma? La tua ragazza, sai no chi è vero? Quella bionda, antipatica.
-Sì, ce l'ho molto presente. Ed in realtà non lo so molto bene se la amo ancora. Vedi Rose io vicino a lei non sento più quelle cosiddette "farfalle nello stomaco", ma le sento vicino ad un'altra ragazza, che peró purtroppo non posso avere.
-Hai le farfalle nello stomaco? Dovresti mangiare un insetticida, dico davvero.
Rise, con un sorriso che veramente non so come feci a non spiaccicarmi al suolo in adorazione.
-No Rose non in quel senso.
Mi avvicinai di più e anche lei. Riuscivo quasi a contarle le sfumature bluastre negli occhi.
-Tu invece sei innamorata di quel Derek?
-È bellissimo, dolce e simpatico, forse sì, forse no, forse boh. Ma non so davvero se sono innamorata di lui. È fantastico, per ora mi piace tantissimo, ma anche tu in realtà non sei male. Per lo meno quando non ti comporti da donna con il ciclo.
Ridemmo di nuovo in sintonia e lei si avvicinò di più.
-In realtà penso che potresti davvero piacermi.
-Forse anche tu, sai Rose?
Ora se parlavo le parlavo praticamente sulle labbra.
Ma forse non c'era davvero più bisogno di parlare, di dire nulla, di godersi solo il momento come se fosse stato l'ultimo da passare sulla terra.
E stare lì con la ragazza di cui probabilmente ero innamorato, era bellissimo.
Le nostre labbra si incontrarono e la baciai. Dopo averla baciata ci fu un attimo in cui ci guardammo negli occhi.
Se mai nel futuro avessi incontrato qualcuno più bello di Rose, ricordatemi di farle uno squillo per dirglielo.
Rimanemmo lì, abbracciati sulla panca di pietra gelida, mentre la neve cadeva leggera intorno a noi. Il freddo non ci sfiorava, anche perchè Rose continuava a ridere ogni tre secondi per un fiocco di neve dalla forma strana.
Chi l'avrebbe detto, che una serata in cui dovevo per forza stare con Rose avrebbe potuto trasformarsi in una serata magnifica in cui io volevo stare con Rose.

Ma ciaoooo
Sto capitolo è davvero ETERNO non so come farete a leggerlo, ma vi consiglio di leggerlo tutto perchè è bellissimo e mi sono impegnata molto a farlo, quindi gradirei se votaste e commentaste per una povera scrittrice di ff in erba che non sa cosa fare in quarantena.
Vi LOVVO❤

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