1.
TRA LE MAMME BIGOTTE
È all'età di dodici anni che presi consapevolezza di quanto i bambini non mi piacessero. Non è che mi stessero antipatici, è soltanto che non ero brava con quei piccoli umani. Non prendetemi per cattiva o senza cuore ma non sapevo proprio come entrate in empatia con loro.
Non lo sapevo fino a circa otto anni fa, fino al momento in cui mia sorella, Amber, non è entrata in casa annunciando alla sua famiglia che era in dolce attesa.
Per poco non ci rimanevo secca a sentire la parola "incinta".
Cioè io, Emily Rose Evans, sarei diventata zia.
Non ero pronta, avevo solo diciassette anni quando la mia dolce sorella diede la notizia.
Poi, però, i giorni sono iniziati a passare, e anche i mesi, il pancione di Amber cresceva e la mia voglia di conoscere quella piccola bambina anche. In quel periodo stavo iniziando a prendere confidenza con i bimbi anche grazia al figlio, nato da poco, della mia amica Nicole, il primissimo mini-umano a cui sono riuscita ad essere simpatica.
Quando a mia sorella le si sono rotte le acque, il tre di luglio, erano le sette di sera e io ero in auto, proprio con Nicole, il marito e il piccolo Christian. Stavamo andando appunto da Amber per cenare tutti insieme. Inutile dire che abbiamo fatto inversione e nel giro di poco eravamo già in ospedale.
Sono stata in sala d'attesta, seduta su quella sedia scomoda per sedici ore, insieme alla mia famiglia, prima di riuscire a vedere finalmente il mio piccolo angelo.
Mia sorella era distrutta, si sentiva uno straccio e non voleva in alcun modo farsi fare foto. In braccio, teneva quel fagottino avvolto in una lenzuolino rosa e, a differenza di ciò che mia sorella pensava, quella era un'immagine più che perfetta da catturare.
Chloe, ecco come l'hanno chiamata.
Sembrava una ranocchia e aveva il faccino tutto arrossato, eppure a me quella piccola umana sembrava l'essere più bello di questo mondo.
Me ne innamorai follemente dal primo secondo in cui la guardai negli occhi e da quel giorno, zia divenne il mio appellativo preferito.
Dopo otto anni non è cambiato assolutamente nulla. Sono ancora follemente innamorata di quella personcina e adoro passare del tempo con lei e Christian.
Ora, ad esempio, sto chiudendo la porta della mia boutique per la pausa e sto per correre a scuola, oggi mia sorella non poteva andare a prendere Chloe così mi sono ovviamente offerta io.
-ciao Giselle- saluto la ragazza dietro al bancone dopo essere entrata nella caffetteria e do un veloce sguardo alla vetrina dei dolci.
-ciao Emily. Cosa posso fare per te?- chiede gentilmente la ragazza.
-vorrei due ciambelle rosa e una al cioccolato- faccio il mio ordine per poi pagare e uscire, così da andare finalmente davanti scuola.
Parcheggio la mia Audi grigia e aspetto la mia bimba mentre leggo alcune email.
Il suono della campanella attira la mia attenzione ed esco dall'auto per farmi vedere meglio da Chloe togliendomi gli occhiali da sole.
Alcune mamme mi fissano, sono ormai due anni che mia nipote viene a scuola qui, non è la prima volta che vengo io a prenderla e non è la prima volta che mi presento qui con una gonna e dei tacchi.
-queste scarpe sono davvero belle!- mi giro sorridendo sentendo questa bellissima voce.
Mi ritrovo affianco una bella ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi. È Nicole, o come la chiama mamma: la figlia aggiunta. È l'unica mia alleata davanti a queste mamme bigotte
-grazie tesoro- mi avvicino lasciandole un bacio sulla guancia -le tue colleghe mamme mi guardano più male del solito oggi-
-lasciale perdere. Sono le solite tre galline del comitato genitori-
Nicole punta lo sguardo verso le tre donne che ci guardano e le saluta con un finto sorriso facendomi ridere -il mese scorso mi hanno chiesto di evitare di mettermi i jeans con gli strappi sulle ginocchia oppure di evitare di mettere pantaloni troppo aderenti perché secondo loro non adatti ad una madre-
-che simpatiche- butto fuori alzando gli occhi al cielo.
-adesso arriva la parte migliore- Nicole ride facendomi segno verso una Range Rover nera che ha parcheggiato poco più avanti di noi.
-quello è Jackson White, l'ex marito di Rita, la bionda con il maglioncino a fiori che ci guarda insieme alle altre due. Lei gli corre ancora dietro ma a lui non importa più nulla di lei, se non fosse che hanno un figlio insieme penso che non le parlerebbe neanche più- la mia amica mi spiega mentre scuote la testa divertita.
-accidenti! Anche io ci starei ancora sotto per quello- mi lascio scappare una risata quando vedo scendere l'uomo dal SUV.
È un gran bell'uomo, capelli scuri, alto, la mascella ben definita, indossa una tuta nera della nike e mi ispira molte cose che sicuramente davanti ad una scuola elementare non sono da dire.
-perché si sono lasciati?-
-lei ha lasciato lui, non si sentiva amata abbastanza! E ora va in giro a piangere a cercare la compassione delle altre persone-
-Nicole! Sei una pettegola- mi giro verso la mia amica prendendola in giro e ricevo un'occhiataccia.
-assolutamente no, loro parlano e io casualmente ascolto!- mi dice ridendo mentre porta lo sguardo sul bel papà single -comunque ti guarda-
-non è vero! Sta guardando chiunque pur di non guardare la sua ex-
-Emily sei scema? Ti fissa! Forse perché sei l'unica con una minigonna a novembre oppure perché sei davvero bella, non lo so. Ma quell'uomo ti sta guardando amica mia!-
-tu viaggi troppo con la fantasia- rido di gusto mentre porto lo sguardo anche io sull'uomo poco più avanti a noi.
Mi sorride non appena i nostri occhi si incontrano.
Lo osservo meglio mentre anche lui non nasconde per niente il fatto che mi stia facendo una radiografia. A causa della tuta non si vede perfettamente il fisico, si capisce solo che non è per niente un fisico asciutto, anzi tutt'altro. Le spalle sono belle larghe e le braccia sono ben fasciate dalla felpa.
-Va bene. Ora è la ex a fissarti- Nicole mi da una piccola gomitata -apriti un po' la camicetta e tira più su la gonna-
-va bene, ti stai esaltando troppo! Mi ha sorriso e basta! Non mi denudo davanti a tutti questi bambini!- mi alzo dal fianco della mia macchina, distogliendo lo sguardo dal bel paparino, e mi sistemo la giacca guardando la mia amica divertita. Sta per replicare, ma con mio grande sollievo viene interrotta da suo figlio e mia nipote -eccola qui la mia principessa- appena vedo Chloe venirmi incontro mi abbasso alla sua altezza abbracciandola. -com'è andata oggi?-
-bene zia. Ho fatto un disegno per i nonni- la bimba tira fuori dalla tasca del giubbetto un foglio tutto piegato. Ha disegnato una casetta con tutto il giardino pieno di fiori e davanti alla porta d'ingresso ci sono i nonni, ovvero i miei genitori, e lei.
-sei stata davvero brava. Dopo quando andiamo a casa lo facciamo subito vedere a tutti- le rispondo mentre apro la portiera dell'auto.
-ciao anche a te piccolo ometto- saluto Chris mentre lascio che la bimba si sistemi al suo posto.
-ciao zia Emily- con un dolce sorriso il bimbo mi saluta e mi viene a dare un tenero bacio sulla guancia.
-ci vediamo Sabato allora?- chiedo alla mia amica.
-certo. Non vedo l'ora di mangiare la pasta al formaggio di tua mamma- mi risponde la bionda ridendo.
-sempre la solita- le mando un bacio con la mano e salgo anche io in auto.
Metto in moto e parto verso casa di mia sorella, che poi sarebbe anche quella dei miei genitori, hanno una villa insieme che hanno diviso in due e dove hanno fatto uscire due villette.
Io, da solitaria quale sono, ho preso una casetta in mezzo al nulla.
Ovviamente scherzo.
Anche casa mia è vicino alla loro, ma dall'altro lato della strada. Non è una villa immensa, una modesta dimora tutta per me dove posso rifugiarmi.
Abbiamo praticamente pieno controllo della via se teniamo in considerazione che, a distanza di due casa dalla mia, c'è quella di Nicole, che a sua volta, di fronte, ha la casa di mio Josh, mio fratello.
-di chi sono questi dolci?- chiede Chloe mentre apre il sacchettino di carta della pasticceria.
-le due rosa sono una mia e una della tua mamma, quella marrone, al cioccolato, è tua-
-che profumo zia. Ora le mangio tutte io-
-ma sentite questa piccola peste. Lasci la tua zia preferita senza dolce? Se vuoi mangi quello di mamma- la guardo dallo specchietto ridendo
-lo dico alla mamma!- la bimba scoppia a ridere anche lei e richiude il sacchetto mettendolo sul sedile affianco a lei.
Appena arriviamo a casa di mia sorella e parcheggio, Chloe corre subito giù dall'auto raggiungendo sua mamma. Recupero la cartella dal sedile posteriore e stando attenta a non cadere mi dirigo anche io in casa.
-avete reso questo posto bellissimo ma avete lasciato i sassi su quello stupido vialetto- mi lamento con mia sorella buttando la cartella sul divano.
-puoi lasciare i suggerimenti all'ingresso, in futuro potrebbero non essere presi in carico- Amber mi saluta con la sua solita ironia e mi squadra da capo a piedi -tu sei andata così davanti a scuola? Ti vuoi far proprio odiare dalle mammine-
-Mica mi sono presentata nuda! Indosso una gonna, una giacca in pelle e dei tacchi- mi giustifico sedendomi al tavolo della cucina mentre osservo mia nipote tirare fuori le ciambelle dal sacchettino -la zia è bellissima così vero amore mio?-
-la mia zia è troppo affascinante- Chloe mi guarda mangiandosi qualche lettera dell'ultima parola, mi batte un piccolo pugno e addentata la sua ciambella come se non ci fosse un domani.
-stai plagiando mia figlia- mia sorella si siede accanto a me e prende il suo dolce.
-oggi un papà molto ma molto bello mi ha squadrata- la guardo divertita mangiando anche io.
-adesso mi toccherà scusarmi con qualche isterica mammina-
-vacci piano! Nicole mi ha detto che è separato-
-allora va bene, chi è questo uomo? Dimmelo ora prima che torna tuo cognato-
-l'ex di Rita, quella del comitato genitori-
Mia sorella per poco non mi sputa in faccia la sua ciambella e io scoppio a ridere.
-Jackson è dannatamente sexy!- mia sorella mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite -al diavolo Miss maglioncino! Devi provarci!-
-mi ha solo guardata- sbuffo esasperata mentre finisco la ciambella fra le mie mani.
Tra lei e Nicole non so chi ha più immaginazione.
-ciao a tutte belle donne!- Ethan, mio cognato entra in cucina sorridente. Amber lo saluta con un dolce bacio e poi anche la piccola dedica la sua attenzione al papà, che prontamente la prende in braccio. Non è perché sono di parte, ma sono una bellissima famiglia.
-bene allora io devo tornare in negozio. Domani sera sono qui a mangiare- annuncio mentre mi alzo dalla sedia e guardo mia sorella divertita.
-come sempre- mi risponde Amber venendo a darmi un bacio sulla guancia.
-la prossima volta vacci nuda a prendere mia figlia- Ethan mi osserva per poi coprire gli occhi alla bimba facendomi ridere.
-siete una tortura- rispondo alzando gli occhi al cielo -tanti papà mi trovano sexy sai?-
-immagino, devo parlare con Josh- mio cognato mi fa l'occhiolino ridendo. Ecco per me questo ragazzo è come un fratello, fa parte delle nostre vite da parecchio tempo ormai e gli voglio un gran bene, c'è stato sempre nei momenti duri e non si è mai tirato indietro quando si trattava di aiutare me o qualcuno della nostra famiglia.
-a proposito di Josh, sapete quando torna?- chiedo ai due davanti a me. Mio fratello è un Marines, dovrebbe avere un periodo di congedo proprio in questo periodo ma non ho più saputo nulla.
-mamma ha detto che il mese prossimo dovrebbe tornare a casa per circa due settimane- mi risponde prontamente Amber.
-non vedo l'ora che torni. Con tutte voi donne, io e Matthew non possiamo farcela- Ethan accenna una risata sedendosi al tavolo insieme alla bimba.
-la mamma dice che uno dei papà è seschi- Chloe da voce ai suoi pensieri facendomi scoppiare a ridere, un po' per la situazione e un po' per come ha detto la parola "sexy", mentre mia sorella sbarra gli occhi colta alla sprovvista.
-ma davvero? La mamma dice questo?-passa lo sguardo dalla moglie a me e quasi non muoio lì sul pavimento della cucina a causa delle troppe risate.
-amore ma sai come sono i bimbi-
Il tentativo di giustifica di Amber è a dir poco inutile, mio cognato continua a guardarla con un sopracciglio alzato davvero poco convinto.
-io vado, buona giornata- saluto tutti con un gesto della mano e mando un bacio alla mia piccola, defilandomi da quella situazione.
Mentre esco posso sentire le imprecazione di mia sorella verso di me, ma che posso farci? È lei che non tiene mai a freno quella boccaccia.
Controvoglia salgo a bordo della mia auto, oggi non ho molta voglia di starmene chiusa in negozio ma mi tocca. Leah, la ragazza che lavora per me, avrebbe dovuto finire il suo turno già dieci minuti fa. Cerco di arrivare il prima possibile alla mia meta e con mio grande sollievo riesco anche a trovare parcheggio subito.
-ti prego perdonami! Mi sono dilungata troppo in chiacchiere-
-Emily non preoccuparti- con un sorriso la mia commessa preferita mi tranquillizza.
-ovviamente ti pagherò l'intera ora- le dico mentre sistemo la mia borsa dietro al bancone della cassa.
-allora fai tardi più spesso- Leah mi guarda ridacchiando e scuote divertita la testa -ci vediamo domani mattina capo-
-non chiamarmi così, mi metti a disagio-
-va bene Boss- la ragazza ride ancora mentre sistema la borsa sulla sua spalla
-vattene prima che cambi idea e ti metta a far chiusura- le rispondo di rimando facendomi scappare anche io una piccola risata.
Quando rimango sola mi siedo sullo sgabello dietro al computer e inizio a girare sui vari siti di moda per vedere un po' di novità. I miei occhi cadono sul post-it attaccato allo schermo del pc.
"sono passata io in tintoria a ritirare i due abiti che avevi portato, sono nel retro! Buona giornata Boss!"
Mi scappa un sorriso, Leah è davvero un angelo. Ha iniziato a lavorare con me dopo circa tre mesi dall'inaugurazione di questo posto. Sono stata molto fortunata a trovare subito una persona così affidabile e seria. Si è sempre comportata in maniera esemplare e non mi ha dato mai modo di lamentarmi. Senza contare che è una bravissima ragazza, a volte quando finiamo tardi mangiamo qualcosa insieme oppure ci sono state alcune occasioni dove anche lei è uscita con me, mia sorella e Nicole. Insomma è una tipa a posto, con la testa sulle spalle.
Sento il mio telefono squillare così dopo aver letto il nome rispondo.
-dimmi mamma!-
-sei al lavoro?-
-certo mamma, hai bisogno?-
-no, volevo solo chiederti se sabato ci sei anche tu-
Mi alzo dalla sedia girando per il negozio mentre osservo alcuni abiti -si ci sono anche io. Nicole non vede l'ora di mangiare la tua pasta al formaggio-
-immagino, quella ragazza ne è innamorata!- sento la risata di mia mamma -che dici se invitiamo anche Nate?-
-no mamma! Smettetela di organizzarmi appuntamenti- sbuffo tornando a sedermi -siete impossibili davvero.-
-va bene allora niente Nate! Ci vediamo sabato mia piccola Rose- mia mamma ha sempre adorato questo nome e penso sia l'unica che conosco a chiamarmi col secondo e non con il primo nome.
-va bene mamma, ti voglio bene- dopo aver sentito anche la sua risposta riaggancio.
Se c'è una cosa che mi irrita davvero sono Nicole, Amber e mia mamma che cercano di trovarmi l'anima gemella. Tutto ha il suo tempo e io sono del parere che quando sarà il momento anche per me arriverà la persona giusta. Credo di non sentirmi ancora pronta a buttarmi in una relazione, a mettere a nudo ogni mia emozione e far riemergere sentimenti ben chiusi sotto chiave da qualche parte. Non voglio vedere persone a caso solo per non restare sola, non ho bisogno di inutili perdite di tempo. Io sto bene così per il momento e prima lo capiranno, meglio sarà per loro.
PICCOLO SPAZIO PER ME
Salve a tutti. Ecco qui il primo capitolo, un po' un quadro generale della vita della nostra Emily e di quello che la circonda.
Mi scuso per eventuali errori, ho riletto un paio di volte ma c'è sempre qualcosa che tende a scapparmi.
Fatemi sapere cosa ne pensate! 😊
Un bacio, Federica ❤
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