Epilogo
1 Febbraio 2017
GRACE'S P.O.V
Se due anni fa mi avessero detto che era questo che il futuro aveva in serbo per me, sarei senz'altro scoppiata a ridere. Avrei chiamato Mad, raccontandole del bizzarro accaduto e senza dubbio lei avrebbe assecondato il mio divertimento con qualche dettaglio strano.
Non avevo nulla del genere in programma, non pensavo davvero che sarei stata felicemente fidanzata con un ragazzo fantastico, e nemmeno che la mia carriera lavorativa sarebbe andata a gonfie vele.
Da piccola sognavo il principe azzurro, castelli immensi, abiti bellissimi, e una famiglia numerosa; in un certo senso il mio sogno non era astratto, o lontano dalla realtà. Ho un principe tutto mio, dannatamente affascinante e premuroso nei miei confronti, una casa in America che ha segnato la svolta nella nostra storia d'amore, e una famiglia bellissima che oggi è qui con me.
Sorrido, appoggiandomi allo stipite della porta del salotto. Lucy sta cucinando da ore, e non ho la minima idea della quantità di cibo che sta preparando per quella che doveva essere una semplice festa di compleanno.
Sorride di continuo, scherza con Emily come se si conoscessero da una vita, e per la prima volta da quando la conosco, posso affermare con certezza che è felice. Killian è fantastico con lei, e se penso che soltanto fra qualche mese si sposeranno, non posso fare a meno di sorridere.
Sembra ieri che è ritornata a Parigi dopo la visita breve che mi ha fatto, e nonostante la titubanza iniziale ha avuto il coraggio di essere felice; non smetterò mai di essere fiera di lei per questo.
Emily sta sorridendo ad una battuta della mia amica, e sono contenta che si siano trovate; c'è una strana alchimia fra loro e farò di tutto per alimentarla.
Ho visto Emily combattere per tutto questo tempo, l'ho vista cercare di far funzionare una relazione difficile in tutti i modi, e poi giungere alla conclusione che fosse troppo. Troppo per lei e la sua carriera brillante, troppo per Niall e la sua voglia di fare più cose nello stesso momento.
Credo che inconsciamente si vorranno bene per sempre, credo che avranno sempre la voglia di riprovarci, ma non ora. Non quando le priorità di entrambi non coincidono con la loro vita privata.
Sono felice che oggi stia sorridendo, nella consapevolezza che più tardi Niall sarà qui con lei, non in veste da fidanzato.
"Del, mancano le bottiglie. Ilary, occupati della musica. Candy, dobbiamo accendere quel camino o l'atmosfera andrà a farsi benedire!"
Erika passeggia in salotto, distribuendo compiti a chiunque si trovi in circolazione. Tutto pur di non partecipare attivamente ai preparativi.
È una donna di mondo ormai, con una carriera importante che riesce a portare avanti con una serietà tale, che quasi stento a crederle. È spesso in giro per il mondo, come se vivesse a tutti gli effetti una doppia vita, quella in cui è un avvocato serio e determinato, e quella da donna single e pazza, allergica alle storie d'amore. Eppure è felice.
Credo che in questa casa lo siamo tutti, nonostante ci siano state parecchie difficoltà e ostacoli a cui la vita in continuazione ci ha sottoposto, ma ci siamo, ed è bello esserci.
"Erika, muovi le chiappe e datti da fare, gli altri arriveranno a momenti!" la rimprovera Ilary.
Penso di adorare quella ragazza. Adoro il suo modo di vivere la vita, di prendere in mano le situazioni con decisione, e uscirne sempre a testa alta. Adoro la sua voglia di viaggiare, di scoprire, di vedere nuovi spazi, e di guardare oltre. Oltre le cose, oltre le persone, con il suo zaino in spalla e la sua mente brillante.
Ilary è sempre Ilary, e questa è una certezza meravigliosa.
"Non hai diritto di parola o espressione fino a quando non confesserai, rossa!" la rimprovera Erika.
Credo che oggi abbia qualche problema con la scissione fra la sua vita lavorativa, e quella da semplice Erika.
"Fatti gli affari tuoi! È inutile che insisti, sono cose private queste!"
"No, tu mi stai privando di dettagli fondamentali sulla tua vita sentimentale, è diverso!"
Trattengo a stento una risata mentre le mie amiche dimostrano di volersi bene in questo modo bizzarro. Se c'è una cosa che non cambierà mai, è la riservatezza di Ilary che Erika non riesce a scalfire, nonostante insista ventiquattrore su ventiquattro, nel domandarle l'identità del ragazzo con cui si frequenta più assiduamente nell'ultimo periodo.
"A cuccia tutte e due. Erika hai rotto le scatole, Ila ignorala e aiutami con le bottiglie."
Mamma Delilah. Lo è davvero ed è straordinaria, non solo come mamma, ma anche come persona. Credo sia la donna più forte che conosco e non smetterò mai di ammirare la forza che ha avuto nel crescere Elijha praticamente sola.
Pensavo che l'amore potesse superare ogni cosa; le distanze caratteriali, e anche quelle fisiche, ma per Del e Mathieu, non è mai stato così semplice. Le è stato vicino per un anno intero, prendendosi cura di lei e di quel bambino appena nato che gli somigliava così tanto, ma la vita di un ventenne pieno di energie come lui, non era compatibile con quella di un padre, e nonostante l'amore che dimostra costantemente per entrambi ancora oggi, non ha più resistito.
La sua carriera da skater professionista va alla grande, e nonostante tutto anche la brillante carriera della mia amica che oltre ad essere una mamma eccezionale, è anche una delle criminologhe migliori di Parigi.
Elijha è un bambino fantastico, intelligente, e pieno di energie, riesce ad essere sereno anche così, circondato da zie che lo viziano in continuazione, e da due genitori che a modo loro riescono ad esserci per lui.
"Ehi". Un tocco caldo si posa sul mio braccio riportandomi alla realtà.
Eloise mi rivolge un sorriso comprensivo mentre osserva la scena esilarante, ma fantastica che si sta svolgendo in casa mia.
È strano poter chiamare casa queste mura, quelle che ci hanno accolto in un inverno rigido, ma pieno di colpi di scena.
Il mio appartamento di Londra è diventato a tutti gli effetti il nostro appartamento, ma la necessità di Harry di acquistare una casa in America, non si è mai placata.
Quando mi ha mostrato la sua scelta pensavo stesse scherzando, ma questo non è uno scherzo e nonostante non siamo a Los Angeles come ha sempre voluto, sembra essere contento quanto me della sua scelta.
La camera fantastica con il tetto in vetro, non è più una camera in cui sono stata tempo fa, è diventata la nostra camera da letto ed è bello poter sentire ogni dettaglio di questa casa nostro; mio e di Harry, mio e di quel ragazzo che oggi compie ventitré anni, gli stessi che avevo io quando l'ho incontrato per la prima volta.
"Tutto bene qui?" domanda la mia amica osservandomi con attenzione.
Annuisco spostandomi in corridoio, mi appoggio al muro seguita da lei. "Va troppo bene El, è così bello che siete tutte qui", affermo dando luce ai miei pensieri.
"Il festeggiato non è dello stesso avviso, ma Elijha lo sta distraendo alla perfezione. Meglio sicuramente di Jamie che si è volatilizzato la prima volta che il piccolo si è messo a piangere."
Sorrido immaginando perfettamente il mio amico che viene platealmente ignorato da Elijha. Jamie ha tentato in tutti i modi di accaparrarsi la sua simpatia con scarsissimi risultati, e quando si tratta di badare al piccolo, trova mille espedienti per scappare.
Non lo biasimo, soprattutto quando Harry è in circolazione. Elijha stravede per lui, forse perché lo riempie di regali, forse perché gli da ascolto, forse perché in lui vede la figura maschile che più di tutte si avvicina a suo padre.
"Dici che sospetta qualcosa?" domando ripensando alla fatica che ho fatto per convincere Harry che fosse opportuno riposarsi a fondo, prima di festeggiare il suo compleanno quest'anno.
Eloise sorride. "Credo che più che altro si stia facendo paranoie inverosimili. Non ha fatto altro che chiedermi se stavi bene, e non puoi biasimarlo Grace, solitamente al suo ritorno vi isolate come se esisteste solo voi al mondo, e ora, dopo due intere settimane di lontananza, tu improvvisi una festa, soprattutto senza dargli dettagli. Gli hai chiesto di non uscire dalla vostra stanza, e non avete avuto modo di stare soli nemmeno un po', è palesemente diverso dal solito, ma tranquilla, sono stata bravissima a non lasciarmi scappare nulla."
È strano pensare ad una Eloise che non riesce a far trasparire nulla, soprattutto quando si tratta di una cosa che la agita così tanto, ma non è l'unica qui, ad essere agitata.
"Brava, grazie. Daniel riesce a raggiungerci?" domando.
Forse sono stata l'unica a supportare questa unione sin dall'inizio, ma guardando negli occhi la mia amica sapevo che il suo cuore non sarebbe potuto appartenere a nessun altro, se non a quel ragazzo che nonostante tutto, se ne sta prendendo cura.
Dicono che le persone non si cambiano, ma senza dubbio Daniel è cambiato per lei.
Eloise scuote la testa. "No. Quando l'ultimo aereo disponibile stava partendo, lui era in sala operatoria, purtroppo. Ho già detto che odio il suo lavoro?"
"Lo dici almeno una volta al giorno, ed è anche il motivo per cui tu e Gregg non avete seguito le orme di vostro padre, quindi la mia risposta è sì"
"Bene, perché se non fosse chiaro lo odio proprio! Ma pazienza, al momento ho altre cose a cui pensare, ad esempio il fatto che non fai altro che stare in piedi. Quante volte ti ho detto che devi sederti più spesso?"
Alzo gli occhi al cielo. Non sono malata, posso cavarmela anche così, ma le mie amiche non sono dello stesso avviso. "El, mi avete impedito di fare qualsiasi cosa, non posso stare a guardare mentre organizzate tutto stando semplicemente seduta!"
Eloise mi fulmina con lo sguardo. "Sei un'irresponsabile, Gracy!"
Faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi. Se continuano così non arriverò mai alla fine di questo percorso sana e salva, anche se non so se si possa definire percorso, quello che sto vivendo.
"Grace, ti senti bene?"
Candy e la sua voce dolce, Candy e la sua comprensione. Candy.
La mia amica d'infanzia non è cambiata per nulla, e ora che l'amore ha travolto anche lei, sembra davvero la ragazza perfetta, quella che tutti vorrebbero al loro fianco.
"Chi non si sente bene?" domanda Delilah comparendo dal salotto.
"Ragazze, per l'amor del cielo sto bene! Posso solo essere una persona normale? Non sono malata, ok?"
"Adesso mi capisci", afferma Del alzando le spalle.
Annuisco. La capisco, dannatamente tanto e mi pento di averle fatto così tante raccomandazioni in passato.
"Elijha?" domanda rivolgendosi a Eloise.
"Con Harry, ovviamente. Adoro quel bambino, giuro, ma non ho speranze di fargli imparare il mio nome, preferisce dire palla piuttosto che Eloise, oppure dice palla pensando che io sia a tutti gli effetti simile ad un oggetto rotondo e rimbalzante..."
Non posso fare a meno di trattenermi dal ridere contagiando tutte le mie amiche.
Il lessico di Elijha è piuttosto ridotto, ma comprensibile per un bambino di un anno e mezzo e nonostante cerchiamo di sollecitarlo nel pronunciare i nostri nomi, lui si rifiuta preferendo mamma, papà, palla, acqua e Harry, o come piace dire a lui, Alli.
"Ok, perfetto, credo che sia ora di andare a recuperarlo, Grace ci pensi tu? A breve dovrebbero arrivare tutti, quindi Harry potrà finalmente uscire dalla vostra stanza" spiega Del.
"Provvedo subito, ci vediamo fra venti minuti, circa?" domando imboccando le scale.
"Ok, io vado a cercare Jamie e ad accogliere gli ospiti", esclama Eloise guardandomi con un sorriso furbo.
So benissimo a cosa si sta riferendo, e anche che l'unico ospite per cui prova davvero interesse è Louis. È innamorata pazzamente di Daniel, ma Louis continua a tirar fuori il peggio di lei e da quando lui e Eleanor si sono lasciati con il dispiacere di tutti, la mia amica si è fatta sempre più intraprendente.
Sorrido salendo le scale cercando un modo per intrattenere Harry nella stanza, fino a che la maggior parte delle persone sarà qui. Niall ha pensato agli inviti, e nonostante io abbia sottolineato il fatto che avrebbero dovuto essere solo pochi intimi, il suo sorriso consapevole non mi lascia in alcun modo tranquilla.
Raggiungo la nostra stanza non disturbandomi di bussare. Entro soffermandomi ad osservare la bellissima immagine che Elijha e Harry mi stanno offrendo.
Capita spesso che io mi perda a guardarli, soprattutto dal momento in cui Harry continua a sottolineare quanto sarebbe bello avere dei bambini nostri in futuro. È dannatamente bello, lo è a maggior ragione adesso, e vederli così, sdraiati l'uno vicino all'altro è emozionante.
Mi porto istintivamente una mano sulla pancia, cosa che ho iniziato a fare più spesso, in modo incontrollato e spontaneo.
"Piccola", afferma Harry rivolgendomi uno dei suoi sorrisi.
È bellissimo, ed è mio.
Continuo a pensarlo, ogni volta che lo vedo. Che sia attraverso uno schermo, in diretta fra milioni di fan che urlano il suo nome, oppure da una distanza ravvicinata come questa.
Mi avvicino facendo attenzione a non svegliare Elijha, che dorme accoccolato al suo petto.
Non è la prima volta che li vedo in situazioni come questa, ma è la prima dopo la notizia che ho avuto, ed è strano. Strano ma bello, strano, ma improvvisamente reale.
Harry studia il mio viso con attenzione, prima di spostare Elijha sul letto senza svegliarlo.
Ci riesce e con passo svelto mi raggiunge posandomi una mano sul fianco. "Tutto bene?" domanda quasi in un sussurro.
Dire che va tutto bene è riduttivo, credo che non ci sarebbe nulla di più che vorrei dalla mia vita, se non questo, perché non solo sono felice, ma a modo loro anche le persone a cui tengo di più, lo sono.
Guardo Harry con attenzione incapace di resistere dal perdermi nei suoi occhi verdi. Lo faccio ogni volta e quando succede è sempre destabilizzante, come la prima volta.
Aggancio le braccia intorno al suo collo avvicinandolo a me. "Benissimo", confesso.
Harry sorride, attirandomi a se con un bacio dolcissimo.
Odio il fatto che lui debba partire, odio dover fare a meno di lui per tanto tempo, ma amo la sensazione che provo ogni volta al suo ritorno, perché le emozioni che sento, riescono ad essere sempre più forti.
"Dobbiamo prepararci", affermo sulle sue labbra.
"Io dico di no", risponde tormentandomi il viso di baci.
Rido cercando di fare il meno rumore possibile, Elijha dorme a pochi passi da noi, e non voglio svegliarlo.
"Harry, ci aspettano di sotto", gli ricordo affondando le mani nei suoi capelli.
So che dobbiamo uscire da questa stanza, so anche che Elijha è qui, ma quando si tratta di lui, tutto cambia.
"Le tue amiche capiranno, sono io il festeggiato, ho il diritto di scegliere cosa voglio dalla mia festa, e io ho scelto te. Se ne faranno una ragione!"
La sua tortura prosegue dalle mie labbra alla mascella, fino a raggiungere il collo.
Mi aggrappo alle sue spalle, mentre mi solleva fino a farmi sedere sulla scrivania della stanza.
Aggancio istintivamente le gambe intorno al suo bacino attirandolo a me. Amo i suoi baci, amo il suo corpo, amo tutto di lui e non sono in grado di controllarmi.
Harry approfondisce il contatto con i nostri corpi e le nostre labbra, infilando una mano sotto la mia maglietta. Milioni di brividi si sprigionano sul mio corpo facendomi sussultare. Harry sorride sulle mie labbra, consapevole dell'effetto che ha su di me.
Il suono del campanello mi riporta alla realtà. Controllo immediatamente Elijha, che non sembra essersi svegliato.
Sospiro di sollievo, osservando Harry che continua ad avere lo sguardo che mi fa vacillare ogni volta. "Dobbiamo andare", ribadisco.
"È necessario? Una questione di vita, o di morte?" domanda lasciandomi un bacio sulle labbra.
Annuisco, spostandogli i capelli dalla fronte. "È fondamentale, quindi vestiti", affermo scendendo dalla scrivania.
Harry mi osserva confuso. "Sono già vestito", si lamenta indicando la sua tenuta sportiva.
"Cambiati, o non avrai mai il tuo regalo di compleanno", lo avviso puntandogli un dito contro.
Harry sorride avvicinandosi a me. "Mi devi una dose extra di tempo insieme, piccola."
Sorrido annuendo. Mi allontano lentamente, fino ad avvicinarmi alla porta. Harry mi guarda attento, in attesa di una risposta, e so per certo che quella che gli sto per dare, gli piacerà.
"Tutto il tempo che vuoi, festeggiato."
HARRY'S P.O.V
Una festa a sorpresa.
Credo che l'ultima volta che mi hanno organizzato una festa del genere, avevo otto anni. Sospettavo qualcosa, mamma non è mai stata brava a controllare l'euforia, ma sono riuscito comunque a lasciarmi sorprendere piacevolmente.
Tutti i miei amici erano li, sono comparsi dal nulla quando hanno acceso la luce, intonando Happy Birthday a gran voce.
La situazione poco fa è stata più o meno la stessa, senza la canzoncina e senza ingresso scenico. Quando sono sceso in salotto non c'erano solo le amiche di Grace ad aspettarmi, ma anche tutti i miei amici.
Credo di non essere ancora riuscito a salutare tutti, siamo davvero in tanti, e Jamie continua a riempire il mio bicchiere di un liquido che non sono ancora riuscito ad identificare.
Non voglio esagerare stasera, voglio essere lucido abbastanza da capire cosa passa per la testa di Grace, che per altro, continua a sfuggirmi.
Mad le sta attaccata come una cozza, sono felice che abbiano chiarito, ma forse, egoisticamente parlando, preferivo quando miss mondo non era fra i piedi. Continua ad odiarmi, per lo meno a fare finta di farlo, e sarebbe carino se lei si togliesse dai piedi per dedicarsi al povero Liam.
Provo quasi pena nei confronti del mio amico che si trova costantemente nel ciclone Mad. Ho perso il conto delle volte che si sono lasciati per poi rimettersi insieme, e nonostante credo che la loro relazione non sia sana, il mio amico è felice.
Evito per l'ennesima volta Jamie, individuando Niall in un angolo della stanza. Ha la sua birra in mano e sembra pensieroso. Mi scuso con Ed e Chris, avvicinandomi a lui.
"Ehi", lo saluto appoggiandomi al muro al suo fianco. "Grazie per essere qui."
Niall sorride, dandomi una pacca sulla spalla. "Buon compleanno, amico!"
"Grazie .... Hai portato tu, tutta questa gente, vero?" chiedo intuendo già la risposta.
"Esatto, Grace ha cercato di pormi dei limiti, ma sai che ultimamente non ne ho. Ho chiesto anche a Zayn, ma ha detto che aveva già un altro impegno, sembrava davvero dispiaciuto."
Scuoto la testa infastidito. Non ho ancora superato la sua uscita di scena. È successo un anno fa ormai, ma il peso della sua scelta si sente ancora. Lo leggo negli occhi di Louis ogni volta che viene nominato, lo sento quando ci troviamo a riprodurre il vecchio repertorio, e l'assenza della sua voce con le nostre sembra sbagliata.
Pensavo che avrei reagito diversamente, ma non è stato così. La sua è stata una debolezza, e per quanto io voglia pensare che questo sia il meglio per lui, non posso ignorare il fatto che in realtà, non gli importasse abbastanza, sia del gruppo, sia dell'amicizia che ci legava, e la sua assenza stasera, è stata l'ennesima dimostrazione.
"Non importa", affermo bevendo un sorso del mio cocktail. "Cosa cercavi fra la folla?"
Niall sorride bevendo un sorso di birra. "Ho avuto modo di parlare con Erika, poco fa."
Ci risiamo. Niall e Erika, una combinazione che non porterà mai a nulla di buono. So che hanno avuto modo di incontrarsi più volte in questi mesi, e nonostante Niall mi abbia giurato che non c'è stato nulla fra loro, fino ad ora, il suo sguardo stasera dice tutt'altro.
Non ho nulla in contrario alla scelta del mio amico, ma so quanto Grace tenga a Emily, e nonostante tutto, ci tengo anche io. "E?" domando.
"E credo di non aver mai incontrato una ragazza come lei. È decisamente diretta e credo che non si fermerà mai, fino a quando non avrà ottenuto quello che vuole, e diavolo mi sta tentando."
Sorrido osservando la ragazza in questione mentre ancheggia al centro della stanza.
"Ho l'impressione che ci sia un ma, perché il Niall dell'ultimo periodo, sarebbe la con lei."
Annuisce, bevendo un altro sorso di birra. "Emily. Non stiamo più insieme, ma non posso farle questo. Probabilmente sta già uscendo con qualcuno, ma non posso far finta che lei non sia qui, perché non solo è bellissima, ma continua a farmi un effetto che va contro le decisioni che abbiamo preso."
Bingo. Emily non sta uscendo con nessuno, si sta dedicando al suo lavoro a 360 gradi, e nonostante lei dica che lo fa per la sua carriera, so che è anche un modo per distrarsi.
"Stare in un angolo quando una festa si sta svolgendo a pochi metri da te, non è la soluzione in ogni caso", affermo cercando Grace con lo sguardo.
"Hai ragione, andiamo". Niall si stacca dal muro costringendomi a fare lo stesso.
Saluto qualche amico intrattenendomi a chiacchierare con la maggior parte di loro, ma i miei occhi cercando in continuazione Grace.
Sono felice che abbia organizzato tutto questo per me, ma sento che qualcosa non va. In questi anni non è stato tutto rose e fiori, abbiamo avuto le nostre litigate e anche parecchie difficoltà ad accettare la distanza obbligata, che per troppo tempo ho odiato, ma avevamo imparato a conviverci, a prendere da queste difficoltà la parte migliore che riguarda proprio lo stare insieme dopo tanto tempo, e le cose stavano andando davvero benissimo.
Qualcosa non va però, è diverso, come se avesse delle preoccupazioni che la tengono lontana da me. Ho bisogno di lei nella mia vita, e so per certo che non permetterò a niente e nessuno di cambiare le cose perché non mi sono mai sentito così completo.
La cerco nuovamente fra le persone che affollano il nostro salotto, e la trovo alla mia sinistra finalmente sola. Mi affretto a raggiungerla prima che qualcuno lo faccia prima di me. "Piccola", affermo sorridendole.
Non posso fare a meno di farlo quando la guardo negli occhi, perché è bello poter vedere in lei tutto quello che cerco, che si tratti di un consiglio, di supporto, o soltanto amore.
"Festeggiato. Non dovresti essere ad intrattenere gli ospiti?" domanda accarezzandomi la mano.
"Forse, ma ho bisogno di essere intrattenuto dalla mia fidanzata, è chiedere troppo?"
Grace sorride scuotendo la testa. I capelli lunghi le coprono il viso e mi affretto a spostarglieli dietro all'orecchio. È bellissima, se possibile sempre di più, ogni giorno che passa.
"Cosa stai bevendo?" domanda osservando il mio bicchiere.
Glielo porgo avvicinandomi maggiormente a lei. "Non lo so, Jamie continua a riempirmi il bicchiere, ma sto cercando di limitarmi. Ne vuoi un po'?"
Grace annuisce, ma prima che possa afferrare il bicchiere qualcuno lo fa al posto suo. Mi volto appena in tempo per vedere Eloise che in un solo sorso finisce il mio cocktail.
"El?" domanda Grace confusa quanto me.
"Gentilissimo Harry, un po' forte, ma buono!"
"El, non eri astemia?"
Eloise fulmina Grace con lo sguardo. Credo che stia cercando di comunicarle qualcosa, ma né io né lei sembriamo capire. "Ero astemia sì, ma anche tu avevi detto che stasera non avresti bevuto per ovvi, e ottimi motivi, e lo stavi per fare. Avevo bisogno di una dose di coraggio per riuscire a convincere Louis a partecipare al mio addio al nubilato, e quindi eccoci, due piccioni con una fava!"
Non capisco in che modo il mio amico possa partecipare all'addio al nubilato di Eloise, ma ho smesso di farmi domande di questo tipo da un pezzo. "Ti sposi?" chiedo.
"Oh, no! Sto solo anticipando i tempi. Devo far promettere a Louis che sarà il mio regalo, prima che si fidanzi nuovamente. Una promessa è una promessa, e non posso permettere che qualcuno si metta fra noi!"
Grace scoppia a ridere contagiando anche me. Posso dire con certezza che in fatto di amici, vantiamo di una squadra strana, ma eccezionale.
"Ok, puoi farlo ma evita di bere ancora, o Daniel non sarà contento delle performance che ne potrebbero conseguire", si premura Grace.
"Vero, a questo proposito forse è meglio che tu venga con me, non credi?"
Eloise mi sta simpatica, molto, ma non quando fa domande del genere.
"Ovviamente. A dopo Harry, intratteni gli ospiti, ok?". Grace si avvicina alle mie labbra lasciandomi un bacio veloce prima di sparire nuovamente in compagnia della sua amica.
Qualcosa stasera non va, e non vedo l'ora di scoprire cosa.
***
"Allora buonanotte, grazie per aver badato a Elijha come al solito Harry, sei sempre un tesoro."
È quello che afferma Del davanti alla porta di ingresso. Le altre ragazze la aspettano in macchina, e nonostante io non abbia capito come mai stanotte non dormiranno qui come al solito, non oso fare domande. Stasera me ne sono poste troppe, e le risposte che ho ricevuto non mi sono piaciute.
"Sai che lo faccio volentieri. Grazie a voi per essere venute",la ringrazio, dandole un bacio sulla guancia. Elijha dorme beato sulla sua spalla e sorrido istintivamente lasciando un bacio sulla testa anche a lui.
Delilha sorride un'ultima volta, prima di uscire e chiudere la porta alle sue spalle. Sospiro chiudendo a chiave la serratura, anche l'ultimo invitato se n'è andato, e la casa sembra dannatamente silenziosa.
Grace non è nei paraggi, nonostante fino a pochi secondi fa fosse qui per salutare le sue amiche, e questa sua fuga continua mi riporta alla mente periodi che preferirei non ricordare.
Sono le quattro di mattina e nel salotto regna il caos, se non fossi così stanco e preoccupato metterei in ordine, ma rimanderò a domani, adesso la priorità è un'altra.
Salgo le scale velocemente alla ricerca della mia fidanzata, sono certo che si trovi in camera, ed è proprio li che sono diretto. Apro la porta confermando le mie supposizioni. Grace è vicino alla finestra, sta guardando il cielo e questo non è mai un buon segno. Mi avvicino a lei, fermandomi al suo fianco.
Il cielo stasera è bellissimo, le proporrei di guardarlo insieme, magari dalla terrazza avvolti in una coperta come siamo soliti fare, ma sono troppo preoccupato per far qualsiasi cosa.
"C'è qualcosa che devi dirmi, vero?"
So che è così, non è necessario che lei lo dica apertamente e questa è una delle armi a doppio taglio che esistono quando inizi a conoscere bene una persona. Ho imparato a interpretare ogni suo comportamento, persino ogni suo sguardo non ha bisogno di parole e nella consapevolezza che la cosa è reciproca, sono certo che sappia quanto sono agitato in questo momento.
Grace annuisce, chiudendo per qualche secondo gli occhi prima di rispondere. "Pensavo solo fosse più facile, ma non lo è affatto."
Sta sorridendo, ma il fatto che non riesca a guardarmi negli occhi è maledettamente frustrante. "Dimmi quello che devi, Grace."
Sospira prima di parlare. "Non ho un regalo per te quest'anno. Sai quanto ci tengo, con quanto anticipo mi metto alla ricerca di qualcosa di significativo, ma quest'anno non ci sono riuscita. Sembrava tutto così stupido a confronto ... Non dovrei nemmeno fare un confronto perché diavolo, non è paragonabile a nulla."
Sono confuso, sempre di più, soprattutto dal momento che i suoi occhi sono dannatamente lucidi. Istintivamente le prendo la mano, non riesco più a vederla piangere, non dopo tutto quello che è successo fra noi. Credo che non arriverò mai a perdonarmi per quello che ho fatto in passato, perché adesso saprei cosa vuol dire; lo sento ogni volta che riparto, quando devo allontanarmi da lei e vorrei solo stare al suo fianco. Solo ora capisco quello che ha provato e non posso più sopportare di vederla piangere, è troppo anche per me.
"Grace..."
Lei sorride ancora facendo un sospiro profondo. "Non avrai il tuo regalo stasera, per ovvi motivi non è possibile, ma fra sette mesi e mezzo, sì..."
Mi guarda negli occhi con un'emozione che probabilmente non le ho mai visto. Sto cercando di trovare un senso alle sue parole, ma non lo trovo. "Non capisco piccola ... È per questo che mi hai evitato per tutto il tempo?"
Grace sorride prendendo entrambe le mie mani nelle sue. "Ti ho evitato perché te l'avrei detto nel momento sbagliato, perché è da due settimane che lo so, e tu eri in tour e non potevo di certo dirtelo per telefono, quindi stavo semplicemente aspettando il momento giusto ..."
"Il momento giusto per dirmi cosa?"
Grace sorride scuotendo la testa. "Sono incinta."
Boom. Boom. Boom.
Incinta, Grace. Incinta, sette mesi e mezzo, bambino.
"Sei incinta", affermo.
Il mio sguardo si posa istintivamente sulla sua pancia completamente assente. Non noto nulla di nuovo in lei, è bellissima come al solito, ma qualcosa in me e in noi è cambiato.
"Dovresti dire qualcosa a questo punto", suggerisce stringendo forte le mie mani nelle sue.
Dovrei dire qualcosa, ma non ho parole, le ho perse tutte. Mi avvicino prendendole il viso fra le mani, la guardo per qualche secondo negli occhi prima di unire le mie labbra alle sue.
Si aggrappa a me e sono così felice che non riesco più a controllare nulla. Avremo un bambino, il nostro bambino! Probabilmente avrà i suoi occhi e forse il suo sorriso, e in ogni caso sarà stupendo.
La sollevo dal pavimento stringendola forte fra le braccia, approfondisco il contatto fra di noi, incapace di lasciarla andare. È il più bel compleanno di sempre, e credo di non poterla amare più di così.
Il cuore mi scoppia nel petto quando le sue mani si infilano nei miei capelli, stringendoli. Mi dirigo in direzione del letto, posandola sulle lenzuola chiare.
Mi allontano leggermente da lei, quanto basta per guardare negli occhi la ragazza che mi ha cambiato la vita.
"Devo dedurre che sei felice?" domanda accarezzandomi una guancia.
Sorrido, dandole un bacio leggero sulle labbra. "Felice è riduttivo piccola, sono l'uomo più felice del mondo."
Grace sorride, attirandomi a sè, le sue lacrime mi bagnano il viso e l'emozione travolge anche me. La stringo forte, stringo lei e il nostro bambino che crescerà dentro di lei, con lei, e inevitabilmente con noi.
Ho cercato a lungo la definizione di felicità, l'hanno scritta in tanti libri, persino nei dizionari, ma tutto quello che riesco ad associare alla felicità ha un nome: Grace.
SPAZIO AUTRICE
Scrivere la parola fine ad una storia come questa è incredibilmente difficile. Mi sono chiesta più volte come farò a lasciar andare davvero Grace e Harry nonostante sia pienamente consapevole del fatto che sia necessario. Ma ci siamo, sono qui davanti alla tastiera a concludere un capitolo importante, quello che dovrebbe racchiudere tutti i ringraziamenti alle persone che hanno seguito con me questa storia.
Ho sempre pensato che non avrei mai avuto il coraggio di mettermi in gioco, di buttarmi senza se e ma, di seguire uno dei miei piccoli sogni in modo distratto senza dar troppo peso alle conseguenze e invece l'ho fatto e a "opera compiuta" mi sento di dire che lo rifarei altre mille volte.
Credo che in pochi abbiano davvero capito cosa significa A kind of magic per me, sappiate solo che avete contribuito a lasciarmi un ricordo bellissimo che di certo non dimenticherò mai.
Grazie a tutte voi, che mi avete accompagnato senza sosta in questo viaggio per me importante. Non ci sono parole per descrivere quanto mi abbiate reso felice e soddisfatta di me stessa, nonostante questa storia abbia tante cose che non vanno e tanti piccoli difetti che non perdo tempo ad elencare.
Grazie a chi è riuscito a leggere fra le righe, a chi non si è fermato all'apparenza ma qui dentro a ha visto di più.
Grazie a Ilary, Delilah, Erika, Lucy, Candy e Emily per essere state delle vere amiche per Grace.
Grazie a Eloise, la persona che tutti, dovrebbero aver la fortuna di incontrare nella vita.
Grazie a Jamie, l'amico che non ho mai avuto.
Grazie a Mad per essere rimasta, nonostante tutto e tutti.
Grazie a Harry per essere stato perfetto per Grace, per averla capita, per aver dato il meglio di se e per esserci semplicemente stato.
Grazie a Grace, per essere la parte peggiore e migliore di me.
GRAZIE
Greta ♡
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