30. Serendipity
GRACE'S P.O.V
"Lucy!"
È tutto quello che riesco a dire prima di essere travolta dalla mia imprevedibile amica. Non mi aspettavo il suo arrivo, non ero pronta a nulla del genere, ma ricambiare il suo abbraccio è tutto ciò che di più spontaneo e confortante riesco a fare.
Dimentico totalmente dove sono, la presenza di Harry a pochi metri da noi e tutte quelle mancanze che sento di provare dentro di me, perché qualcosa di più forte è tornato a vivere, qualcosa che purtroppo avevo iniziato a dimenticare; l'effetto che la sua amicizia riusciva ad avere nella mia vita.
Sollievo, certezze, pienezza, gratitudine; sono solo alcune delle cose che sento ora che lei qui, e la sorpresa lascia posto alla felicità, alla possibilità che qualcosa torni a girare per il verso corretto, nonostante tutto sembra remarmi inesorabilmente contro.
"Pourquoi est-il ici?"
Le sue attenzioni non sono più su di me, ma sul ragazzo alle nostre spalle che ci guarda sorridendo. Perché lui è qui? È la stessa domanda che mi sono posta quando l'ho trovato sulla porta di casa, ma ora conosco la risposta e devo ammettere che è una delle più belle e spaventose risposte che io abbia avuto negli ultimi mesi.
"Sono passato per un saluto, ma ora tolgo il disturbo", afferma Harry recuperando la sua giacca.
Da quando conosce il francese? Probabilmente avrà avuto modo di approfondire la conoscenza della lingua in uno dei tanti incontri ravvicinati con - la ragazza bionda del giorno - magari una di loro era proprio francese, e ha voluto lasciargli qualcosa di più che un semplice divertimento reciproco.
"Allora ... Ciao", afferma il soggetto dei miei pensieri che si è fermato a pochi passi da me.
Lucy non sembra intenzionata a lasciare la sua posizione appesa al mio braccio con tanto di sorriso smagliante e occhi verdi indagatori. "Ehm, ti accompagno all'ingresso", affermo rivolgendo un'occhiata significativa alla mia amica che con un'alzata di spalle si dirige in cucina.
Mi faccio strada verso la porta con la certezza che Harry mi sta seguendo e non appena raggiungiamo il corridoio, il suo sorriso è esattamente di fronte a me. "Non sapevo che sarebbe arrivata, non so nemmeno come mai sia qui, ma immagino che lo scoprirò presto, in ogni caso grazie di essere passato", affermo.
Sembra che l'orologio abbia avuto qualche problema, che sia improvvisamente tornato indietro nel tempo, quando Harry era la persona che più di tutte sapeva mettermi in imbarazzo anche solo con uno sguardo.
Ora non mi sta solo guardando, mi sta osservando e con il suo sorriso fantastico sarebbe in grado di annientarmi in un solo secondo. "Non ti preoccupare, sono felice che sia qui, almeno ho la certezza che starai bene quando sarò a Los Angeles..."
Los Angeles? Perché ne sono improvvisamente dispiaciuta?. "Riparti?"
Harry annuisce guardandomi attentamente. "Vuoi che resti?"
Non lo so, non sono pronta a gettarmi fra le sue braccia, prima di qualche ora fa ero pienamente certa che non sarei più riuscita nemmeno a sorridere e invece eccomi qui.
"No, non ti preoccupare, vai pure e divertiti."
Harry sorride facendo un passo nella mia direzione. Indietreggio in modo automatico finendo appoggiata alla porta e mi sembra di vivere un incredibile dejavu. "Quando torno ti porto a cena."
Suona come una promessa, una bella promessa a dire la verità. "Potrebbero succedere un sacco di cose in questi giorni, sai? E poi non è detto che accetterò..."
Come ho trovato la forza di dire tutto ciò a un distanza così ravvicinata da lui proprio non lo so, ma la cosa certa è che non è dicembre, il calendario si sta facendo beffa di me perché ci saranno quaranta gradi in questo momento.
"Non costringermi a zittirti piccola, ho intenzione di fare le cose per bene stavolta e se inizi a farneticare sarò costretto a interromperti nell'unico modo che ha sempre funzionato."
Sorriso di Harry, più sguardo malandrino, più caldo, meno la consapevolezza di riuscire a resistere alla sua intraprendenza, uguale confusione. Equazione risolta.
"Ciao."
Dico solo questo prima di aprire la porta di casa e chiuderla alle mie spalle. Dannazione, ho un problema, uno di quelli grossi che implicano il cambio di umore da un attimo all'altro ma fortunatamente ho una psicologa davanti a me che mi guarda attentamente. Sono certa che lei avrà una risposta alle mie mille domande.
"Hai bisogno di mangiare piccola, sei magra e non hai un bell'aspetto, quindi intanto che preparo qualcosa che si possa definire cibo, tu vai a farti una doccia. Cerca di riprenderti dall'effetto post Harry nel frattempo, e tranquilla, fingerò che è solo stress causato dal lavoro..."
Se ne va come è comparsa e io rimango nella mia postazione più confusa che mai. Lucy ha la cattiva/buona abitudine di comportarsi da mamma chioccia con tutto e tutti. Lei non suggerisce, da ordini, un po' come mia madre ai tempi d'oro dell'adolescenza, ma mi sono allontanata da casa per un motivo che non vorrei mai ripetere.
Nell'indecisione, opto a tutti gli effetti per una doccia rigenerante, sono successe troppe cose significative oggi e sono certa che Harry - ho tutte le intenzioni di farti impazzire - Styles, non si arrenderà tanto facilmente.
Come la maggior parte delle volte, il consiglio di Lucy è quello giusto; il getto caldo della doccia rilassa completamente i miei nervi lasciandomi con una piacevole sensazione addosso una volta che faccio ritorno in cucina.
"Quindi sei venuta qui per farmi da cuoca?" domando, prendendo posto sul divano alla finestra che lei stessa ha provveduto a regalarmi.
Lo sguardo di Lucy lascia solo per un secondo la pentola che sta maneggiando prima di tornare in quella direzione. "Non proprio, ma sai che se devo prendermi cura di te sono sempre pronta a farlo."
Sorriso incerto, risata platealmente falsa; Lucy mi sta nascondendo qualcosa. "Lu, come mai sei venuta qui senza avvertirmi?"
"Sono passata davanti a un'agenzia ieri e ho pensato di prendere un biglietto per venire a trovarti. Il volo partiva stamattina e mi sono detta: perché no! Se hai qualcosa da fare e sono di disturbo soggiornerò in un hotel, non ti preoccupare..."
Non avrei motivo di preoccuparmi se lei fosse la solita Lucy, ma qualcosa è cambiato nel suo sguardo. "Cosa ti ha fatto stavolta?" domando raggiungendola.
È ormai automatico dare qualsiasi colpa a lui, l'ha fatta soffrire talmente tante volte da quando la conosco, che non mi stupirei più di nulla.
Lucy sorride posandomi una mano sul braccio. "Grace tranquilla, lui non c'entra nulla stavolta, anzi è ormai da tempo che ci siamo lasciati in modo definitivo e sto bene così..."
Wow. Credevo non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo, di darsi una possibilità ed essere felice sul serio, ma è evidente che mi sbagliavo di grosso anche stavolta. La consapevolezza che ci sono troppe cose che non so, si sta facendo spazio dentro di me. È come se in questi mesi avessi vissuto in una bolla in cui nulla che non riguardasse strettamente me, potesse entrare.
Non ho più avuto modo di chiacchierare con loro, con nessuna di loro dopo la laurea di Erika in realtà, e sono certa di essermi persa qualcosa. "Si tratta di Del? Sta bene?" domando allarmata.
"Ehi calmati piccola, stanno tutte bene, davvero. Sono venuta qui perché avevo voglia di vederti e di staccare la spina. Il mio lavoro me lo permette quindi eccomi qui, davvero non c'è nulla che non va, rilassati..."
Io credo che tutto non vada. Non so cosa mi sta succedendo, ma è come se tutto quello di cui ho più caro stia sfuggendo da me, dal mio controllo, dalle mie mani. Mad in primis e tutto il resto di conseguenza. L'unico che sembra essere costante oltre a Jamie, nella buona e nella cattiva sorte è sempre Harry, ma rimane il soggetto più pericoloso al quale potrei affidarmi.
Ho bisogno di una pausa ed è evidente che Lucy abbia la mia stessa esigenza. "Sono felice che tu sia qui."
La abbraccio senza indugiare oltre. Passare del tempo con qualcuno a me caro è forse la soluzione migliore e anche per lei che senza dubbio mi sta nascondendo qualcosa.
***
Sono passati cinque giorni da quando Lucy è arrivata e tutto sembra andare meglio.
Sono tornata al lavoro, ho dato il meglio di me e i primi risultati stanno iniziando a vedersi: una promozione da parte di Tim Foster in persona che di certo non mi sarei aspettata in un momento come questo.
Il lavoro è stata l'unica cosa in cui sono sempre riuscita a dare il massimo. Forse perché non riuscirei più a guardarmi allo specchio se dovessi lasciarmi scappare un'occasione del genere. Lucy ha approfittato della mia assenza per visitare Londra come una vera turista, con tanto di regali da portare alle ragazze e piccoli pensieri anche per me che non ha tardato a sistemare a suo piacimento nel mio appartamento.
È venerdì ormai e ho un intero weekend da dedicare alla mia ospite che ora più che mai è ben accetta. Non ha turbato la mia tranquillità e nemmeno i miei spazi, li ha semplicemente condivisi con me come ha sempre fatto e questo è incredibilmente confortante.
Abbiamo affrontato intense chiacchierate dei più svariati argomenti, passando da Ilary che ha avuto un incontro con Zayn senza che io lo sapessi, a Gregg che non ha ancora fatto la sua ricomparsa a Londra, passando per Harry che in questi giorni si è dimostrato sempre più determinato nel ricordarmi quanto desideri che le cose vadano bene fra noi.
Abbiamo lo stesso desiderio, ma la paura che qualcosa possa andare storto ancora una volta, non mi permette di assecondarlo. Nonostante la mia freddezza però, lui non sembra intenzionato a smettere e questo rende le mie giornate meno malinconiche e forse nostalgiche.
Mi manca Eloise, mi manca Mad che nonostante le mie chiamate a qualsiasi ora del giorno e della notte, sembra sempre troppo occupata per avere una conversazione più lunga di un minuto. Lucy cerca di convincermi a non demordere, ma non posso continuare a rincorrere un treno in corsa perché Mad lo è sempre stata e io non ho più la costanza e le forze per stare al passo con lei.
"Killian."
Siamo sul divano a guardare un film dal titolo sconosciuto e Lucy interrompe il silenzio che si era creato con un nome che in questi giorni è uscito più volte del dovuto. "Èper lui che sei qui, vero?" domando mettendomi comoda.
Ho visto più volte quel ragazzo che comunemente avrei definito "teppistello" senza troppi preamboli, ma soprattutto ho notato quanto la mia amica sin dall'inizio, si sia affezionata a lui. Lucy è sempre stata professionale, corretta nel non trasgredire mai le regole, ma qualcosa con Killian è andato per il verso sbagliato.
La mia amica si limita ad annuire sorridendo appena. "Il giorno prima di partire per venire qui siamo usciti per un caffè. Pensavo volesse parlarmi del suo futuro, ma quando l'ho visto ad aspettarmi vicino alla sua moto ho capito che non si trattava del futuro che lo riguardava in prima persona, ma di quello che avrebbe coinvolto anche me. Siamo andati al parco e lui mi ha baciata. L'ho lasciato fare Grace e dio mi perdoni, ma credo che nessuno mi abbia mai baciata così. Mi sono sentita importante per lui e non ha tardato a confermarmi le sue supposizioni, ma io non ho la più pallida idea sul da farsi. Lui mi piace Grace, ormai è chiaro, credo che si sia accorta anche Erika nonostante abbia tutt'altro che in mente nell'ultimo periodo, ma questo vorrebbe dire venir meno alle mie responsabilità e sai quanto odio farlo..."
Una confessione in piena regola, una di quelle che non sono da lei che al contrario tende a nascondersi dietro a quei muri di freddezza che poche volte sono riuscita a scavalcare. "Killian non è più un tuo paziente, Lu."
So che questa attenuante non basterà e so anche che dietro a questa indecisione ci sia la paura di scottarsi ancora, di lasciarsi andare e sbagliare come ha fatto in passato con lui.
Siamo in sintonia in questo momento, posso capire quello che sta provando, nonostante il mio lui sia la stessa persona, mentre nel suo caso siano due persone totalmente diverse. Non conosco abbastanza quel ragazzo da darle un consiglio motivato e obiettivo, ma una cosa è certa: non ho mai visto Lucy così sorridente e spensierata ed è tutto quello che ho sempre voluto per lei.
"Lo so, ma vorrebbe dire buttarsi tutto alle spalle. Vorrebbe dire ricominciare un nuovo percorso e io non so se sono all'altezza. Lui è bellissimo Grace, è più giovane di me e tante qualità che farebbero impazzire qualsiasi donna in circolazione."
Sorrido riconoscendo alla perfezione la mia Lucy. "Pensavo che avrei potuto risparmiarmi i rimproveri sull'autostima almeno stavolta..."
La bassa autostima è uno dei problemi più grandi delle persone, forse il primo che nella crescita ci influenza e ci da dei pensieri. Lucy non dovrebbe farsi i complessi che si fa, nessuno di noi dovrebbe perché vorrebbe dire partire con il piede sbagliato. Ognuno di noi ha qualcosa da dare e questa è l'unica cosa importante, il vero problema è quando non abbiamo più nulla, quando siamo talmente insicuri da non riuscire a trovare qualcosa da comunicare.
È un cane che si morde la coda, ma non smetterò mai di ricordare alla mia amica quanto può essere speciale, non solo per me, ma anche per gli altri.
"Grace ho superato quella fase della mia vita, davvero, non ho bisogno di rassicurazioni in quel senso, solo lui è Killian dannazione e io sono solo Lucy."
"Ma Killian vuole solo Lucy e nonostante tu sia abile nel tuo lavoro, se non sei riuscita ad allontanarlo fin ora, non riuscirai a fargli cambiare idea, quindi forse è il caso di arrenderti all'evidenza. Tu piaci a lui, e lui piace a te."
So che non è così semplice, non è mai così semplice, ma vorrei tanto che per lei possa esserlo.
"Anche tu sei innamorata di Harry, e Harry è innamorato di te, eppure qualcosa non sta andando in modo logico. Argomenta la tua tesi Grace, non è facile avere l'ultima parola con me."
Lo so che non è facile, e dal momento che il soggetto su cui dovrei argomentare è proprio Harry, diventa tutto più complicato.
"Innanzi tutto non sono ancora certa che lui sia innamorato di me e forse questo sta alla base del problema e tu non eri a favore di una svolta? Di lasciarlo perdere e guardare avanti? Cosa è cambiato?" domando.
Lucy sorride scuotendo la testa. "I suoi occhi mentre ti guardava quando sono arrivata e la tua confusione nella stessa circostanza. Pensavo che Gregg potesse essere la persona giusta per te, e a tutti gli effetti lo era, ma non è Harry e tu sei evidentemente ancora legata a lui quindi questo cambia tutto."
Cambia tutto, ma non il fatto che l'assenza di Gregg si stia sentendo più di quanto avrei mai pensato.
"Non posso fidarmi di lui al momento. Sappiamo quanto possa essere imprevedibile e non ho nessuna intenzione di tuffarmi a capofitto in qualcosa che con tutte le probabilità potrebbe finire."
Do luce ai miei pensieri trovando soltanto comprensione nella ragazza davanti a me.
"Grace lascia stare i numeri per una volta e concentrati sulla realtà. Se vuoi essere felice, con lui puoi esserlo. Stiamo parlando di Harry Styles, un personaggio a cui basta uno schiocco di dita per trovare una ragazza. Credi che sarebbe ancora qui, se non gli importasse di te? Non sei uno svago, credo che sappia meglio di me quanto sia impegnativo starti accanto Grace, ha a mala pena il tempo per dedicarti le attenzioni che ti meriti, eppure lo fa. Fidati di lui e sii felice."
Ok. Sono abbastanza sicura di me da credere che a lui importi qualcosa, che sono diversa dalle ragazze alle quali è abituato, ma nel mio ragionamento manca qualcosa, forse il coraggio da parte mia.
"Ci sto provando Lucy, ma devo anche badare a me stessa mentre lo faccio. Sono innamorata di lui, ma questo purtroppo non basta."
Lucy annuisce rivolgendo uno sguardo al mio telefono. "Credo che Jamie ti stia chiamando..."
Seguo il suo sguardo individuando la foto di Jamie lampeggiare sullo schermo. Ho la cattiva abitudine di mettere il silenzioso ultimamente.
"Senti già la mia mancanza? Ci siamo sentiti due ore fa", ironizzo.
Jamie è l'unica persona che nel bene nel male sta portando avanti la nostra amicizia con costanza e credo che sarei persa se lui non ci fosse.
"Sei a casa?" domanda.
Sembra turbato e questo non mi piace. "Sì, va tutto bene?" domando.
"Non lo so, se tu stai bene, io sto bene. Stai bene?"
Ok, credo di essermi persa qualcosa. "Jamie sto bene, cosa stai farneticando?"
Lucy segue i miei gesti preoccupata quanto me. "Sto arrivando", afferma il biondo prima di riattaccare.
Avevo già programmato un incontro fra Jamie e Lucy, ma stasera non ero proprio preparata. Non che io debba programmare necessariamente tutto, ma la mia amica avrà delle ripercussioni non indifferenti.
"Jamie sta venendo qui, lui è fidanzato e tu lo sarai presto, quindi non farti strane idee intesi?" domando.
Lucy mi sorride divertita e non faccio in tempo ad aggiungere altro che la porta d'entrata si apre e Jamie fa il suo ingresso.
Credo di aver dato la coppia delle mie chiavi a troppe persone.
"Ok Gracy, ci sarà una spiegazione e se non sarà in grado di dartela lo picchierò con le mie mani, va bene?"
Jamie è visibilmente turbato e ho paura a chiedergli l'identità del soggetto della sua affermazione. "Jamie?"
Lui si limita ad estrarre il suo cellulare e cercare in modo assiduo qualcosa. Quando lo trova me lo consegna con uno sguardo troppo significativo per i miei gusti.
So già chi è il soggetto, inconsciamente sapevo che non poteva filare tutto liscio perché sarebbe stato troppo bello per essere vero; Harry e Taylor, Harry e Taylor a Los Angeles, Harry e Taylor che entrano insieme nell'appartamento di Harry.
Le mani tremano e se il cuore potesse, farebbe lo stesso.
"Non sono soli, sono con un gruppo di persone piccola, e sono certa che c'è una spiegazione."
Lucy sta cercando di difenderlo, ma non funziona. Tutte le informazioni che riesco a recepire sono contenute in questa foto e non ho bisogno di sentire altro. Consegno il telefono a Jamie voltandomi in direzione della mia stanza. Sembra uno scherzo, una stupida congettura degna della migliore soap opera e io ne sono la stupida protagonista.
Chiudo a chiave la porta alle mie spalle lasciandomi cadere sul letto. Chiudo gli occhi evitando di guardare le stelle sul soffitto, le stesse che mi darebbero una speranza che so di non avere.
Ho perso Gregg, ho allontanato Eloise e non riesco più a riavvicinare Mad. Harry mi sta ferendo intenzionalmente e non scherzo quando vorrei riuscire a chiudere gli occhi e non sentire più niente.
C'è troppo caos nella mia vita e non posso appellarmi alla Serendipity per sempre. Non tutto succede per caso, ed è evidente che non è un caso se lei stava entrando nel suo appartamento.
Gli ha praticamente dedicato un intero album, e mentre io ero troppo occupata a concentrarmi su Kendall, lei era ancora legata a lui.
Voglio dormire, ho bisogno di dormire e non pensare più a niente, perché l'ultima speranza che avevo, si è spezzata un attimo fa.
SPAZIO AUTRICE
Buona domenica a tutti!
Capitolo di passaggio che poi tanto di passaggio non è. Siamo sempre sull'onda della depressione andante ma non riesco ad uscirne quindi credo che dobbiate prendermi così almeno per ora.
La speranza che Let It Be possa essere qualcosa di diverso da quello che sembra, è l'ultima a morire, quindi sperate con me e prima o poi arriveremo al quarantaduesimo capitolo.
Non so perché mi sto dilungato così tanto, quindi tolto il disturbo e vi auguro una buona settimana ♡
Al prossimo capitolo!
Un bacio!
Greta ♡
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