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18. Escape (Prima parte)

GRACE'S P.O.V

Mi guardo allo specchio per la centesima volta nel tentativo di sistemarmi i capelli. Eloise ha avuto la brillante idea di lisciarmeli, incurante del fatto che ci troviamo nel paese in cui il tasso di umidità è al duecento percento ogni giorno, e prima della fine della serata avrò le sembianze di un porcospino.

Ancora non mi è chiaro il motivo per cui sono riuscita a farmi incastrare in questa serata fra donne, ma ormai è troppo tardi per rifiutare.

Abbasso con insistenza il vestito nero che indosso, avrei voluto optare per un altro colore, ma aprendo il mio armadio ho trovato solo nero, grigio, nero e ancora grigio, a Mad verrebbe un infarto se vedesse i miei ultimi acquisti.

È passata una settimana ormai dal ritorno da Parigi e sto bene, non ho più avuto ricadute e le cose con Gregg sembrano andare a meraviglia. Sono alla costante ricerca di un difetto in lui, ma nonostante stia impiegando tutti i neuroni di cui sono stata dotata alla nascita, non sono giunta a nessuna conclusione.

"Grace, Jamie sarà qui a momenti", esclama Eloise affacciandosi alla porta del bagno.

È bellissima. Il rosso le dona incredibilmente e sono certa che stasera molti degli occhi della popolazione maschile del locale, saranno puntati su di lei. "Hai intenzione di far morire qualcuno?" domando voltandomi.

La mia amica arrossisce portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "No, Jamie mi ha semplicemente informato della lista dei clienti abituali del locale, e ho deciso di trasformarmi nella ragazza intraprendente che per natura non sono. Sarà un fiasco totale, ma si vive una volta sola e per Mr. Tomlinson questo e altro!"

No, no, assolutamente no. Ho trascorso l'intera settimana ad evitare tutto ciò che mi riportasse a lui; oggetti, canzoni, e soprattutto luoghi in cui per uno scherzo del destino avrei potuto incontrarlo, non ho intenzione stasera di rovinare tutto.

"El!" la rimprovero. Lei sa tutto, sa cosa mi passa per la testa, sa quanto io stia cercando di impegnarmi sul serio con suo fratello, quindi perché mi sta voltando le spalle proprio ora?

"Grace ferma la tua mente, lui non ci sarà, Jamie mi ha assicurato che è impegnato da un'altra parte stasera, quindi puoi stare tranquilla. Sarà davvero una serata divertente e non permetterò a niente e nessuno di rovinarla!"

Sapevo che sarebbe stata una cattiva idea, non avrei dovuto lasciarmi trasportare dall'entusiasmo di Jane ed Eloise, invece eccoci qui.

Il campanello suona interrompendo il flusso di pensieri che altrimenti avrei riversato sulla mia bellissima amica. "Vado a recuperare i cappotti, ti aspetto in salotto", afferma scomparendo dalla mia visuale.

Sospiro riportando lo sguardo sulla mia immagine riflessa. Non mi sono mai guardata tanto allo specchio come in quest'ultimo periodo. Non sono mai stata vanitosa e di certo non lo diventerò mai, ma lo specchio mi permettere di vedere quello che tutti vedono. Quello che io vorrei vedere nei miei occhi ogni giorno, ma che non c'è più.

Sforzo un sorriso sentendo dei passi nel corridoio. Devo sbrigarmi, Jane mi ucciderà se arriviamo tardi per colpa mia.

"Wow!". Mi volto osservando lo sguardo stupito di Gregg. A quest'ora doveva già essere alle prove per lo spettacolo quindi perché è qui, nel mio bagno, con quella luce negli occhi proprio ora?

"Ciao", saluto imbarazzata.

Gregg si avvicina a me percorrendo con lo sguardo tutta la lunghezza del mio corpo. Imbarazzo, totale, incredibile, imbarazzo.

"Dammi una sola ragione per cui dovrei lasciarti uscire da quella porta vestita così principessa, e sappi che se non sarà valida non uscirai da questa stanza prima di domani, puoi starne certa!"

Spalanco gli occhi per la sua intraprendenza. Da quando è così diretto ed esplicito? Forse gli ho trovato un difetto, dovrei gioirne, ma i suoi occhi mi stanno destabilizzando completamente.

"Perché non puoi mancare alle prove generali dello spettacolo che probabilmente ti cambierà la vita e teoricamente sei già in ritardo", improvviso sorridendo appena.

Gregg sorride passandosi la lingua sul labbro inferiore. Dovrebbero multare questo gesto, è illegale e oltretutto doloso, non ci sono attenuanti per i colpevoli dell'attentato di dolci donzelle indifese.

"Bella risposta", sussurra vicino al mio orecchio.

Non ho il tempo di fare o dire nulla che la sua bocca è sulla mia, e le sue mani attorno alle mie gambe.

Senza rendermene conto sono seduta sul pianale del lavandino e istintivamente le mie mani corrono fra i suoi capelli per poi passare alla sua schiena. Gregg mi attira sempre più vicina a lui e senza dubbio questo è il contatto più ravvicinato che abbiamo avuto fin ora. Ricambio con passione e trasporto ogni singolo bacio, ma il ticchettio del tacchi di Eloise sul parquet mi costringe ad allontanare Gregg che non sembra essersi accorto di nulla.

"Gregg lascia andare la mia amica, potete continuare domani. La tua fastidiosa suoneria sta invadendo l'appartamento e Erin ti ha mandato l'undicesimo messaggio", esclama con le mani sui fianchi.

Abbasso il capo imbarazzata. Non ho idea di cosa sarebbe potuto succedere se El non fosse arrivata o forse ce l'ho, e l'imbarazzo è sempre maggiore.

Gregg non si è ancora voltato, mi sta guardando con un sguardo ricco di promesse che non riesco in alcun modo ad evitare. "Buona serata principessa, ci vediamo quando torni", afferma baciandomi dolcemente le labbra.

Annuisco incapace di dire altro. Seguo la sua figura imponente fino a che scompare nel corridoio e finalmente riprendo a respirare.

"Non dirò nulla, ma solo perché siamo in ritardo", mi ammonisce Eloise divertita.

Obbedisco sistemandomi velocemente seguendola per il corridoio e lungo le scale. Quel ragazzo riesce a stupirmi in continuazione e io non so proprio come gestirlo. Dovrei smetterla di pensare e agire come mi ha suggerito lui, più e più volte, ma non può essere così dannatamente perfetto.

"Alla buon ora!" esclama Jamie non appena prendiamo posto sul sedile posteriore della sua auto.

Jane è al telefono sul sedile anteriore e gesticola animatamente con qualcuno. Sorrido a Jamie dallo specchietto retrovisore e in un battibaleno siamo immersi nelle vie di Londra. Stranamente non piove, il freddo è tollerabile e il mio cappotto nero, copre quello che il mio vestito purtroppo non riesce.

"Grace ti propongo un patto, tu diventi la figlia di Tim Foster, e io la sua ultima impiegata. Ci stai?" domanda Jane, voltandosi nella nostra direzione.

Sta benissimo con i capelli raccolti e quel rossetto bordeaux le dona incredibilmente.

"Problemi con il progetto?" domando mettendomi comoda sul sedile posteriore dell'auto di Jamie.

Jane mi spiega a grandi linee il problema, ma mi perdo dopo la seconda frase. Questa macchina racchiude al suo interno troppi ricordi, troppi momenti che non dimenticherò mai e che si racchiudono in due semplici parole: Cut Off.

"...Una vera strage secondo lui e per me nulla di così preoccupante da chiamarmi di sabato sera", termina Jane, sbuffando sonoramente.

"Di solito le donne non parlano di vestiti, profumi, scarpe e borse dell'ultima settimana?" domanda Jamie.

Sorrido pensando a quanto la situazione che sto vivendo, sia surreale. Non avrei mai creduto di potermi sentite così a mio agio con tre persone che conosco da così poco tempo, e invece sta succedendo.

Succedono cose che non avrei mai immaginato, che continuano a stupirmi e che Londra mi ha regalato senza chiedere nulla in cambio. Londra è davvero la mia città, e lo sarà sempre.

"Non le donne in carriera Jamie, e poi il modello qui sei tu, a rigor di logica dovresti essere tu quello interessato ai trend del momento", risponde risoluta Jane.

Jamie scuote la testa infastidito. "Eloise mi dovrai una grossa ricompensa al termine di questa serata fra donne nel quale mi hai incastrato!"

"Tutto quello che vuoi Jamie, ma sono certo che sarai tu a ringraziare me più tardi", risponde Eloise.

"Suona come una promessa El, attenta a quello che dici", ironizza Jamie nella consapevolezza di metterla a disagio.

Ovviamente ci riesce e El con le guance arrossate si fa piccola piccola sul sedile posteriore. Ammonisco il biondo con lo sguardo e vengo ricambiata con un occhiolino alla Jamie Campbell Bower.

Prima di osservarlo in diretta l'avevo semplicemente sentito nominare da Mad che a parole non era riuscita a spiegarmi in che modo l'occhiolino del biondo, differisse dagli altri. Ma passando del tempo con lui tutto è diventato chiaro e se qualcuno mi chiedesse di spiegarlo a mio volta, non saprei proprio come fare; semplicemente è un occhiolino alla Jamie.

"Eccoci!" esclama Jane elettrizzata.

L'insegna del Libertine club lampeggia in lontananza. Una fila di persone in attesa affolla l'ingresso e nonostante io non sia mai venuta in questo locale, la folla in attesa, implica una grande affluenza.

Jamie oltrepassa i cancelli laterali mostrando all'addetto il suo pass, si fa spazio lentamente nel cortile esterno alla ricerca di un parcheggio fra le tante macchine che già affollano il luogo.

"Oh mio dio, abbiamo saltato la coda, non mi è mai capitato prima, grazie Jamie!" afferma esaltata Jane guardandosi intorno.

Jamie scuote la testa divertito parcheggiando alla perfezione fra due macchine scure. "Forza ragazze, la nostra serata sta per iniziare", esclama scendendo dall'auto.

Lo imito seguita dalle mie amiche che velocemente si sistemano i vestiti. Mi avvicino a Jamie appendendomi al suo braccio.

"Bower perché ho uno strano presentimento?"domando poggiando la testa sulla sua spalla.

"Perché se non fossi paranoica e complessata non saresti la mia Gracy", risponde lasciandomi un bacio sui capelli.

Sorrido senza lasciare la presa sul suo braccio. Jamie sta diventando un punto di riferimento solido nella mia vita. Mi piace parlare con lui, passare del tempo insieme o semplicemente stare in silenzio persi nei nostri pensieri. È bello poter contare su qualcuno, è bello poter contare su di lui.

Ci incamminiamo all'interno del locale che risulta essere molto carino. La musica non è ancora eccessivamente alta, cosa che mi permette di udire indistintamente i commenti dettagliati di Jane. Ci liberiamo dei nostri cappotti lasciandoli nel guardaroba e insieme ci dirigiamo al bancone del bar. Ordiniamo un cocktail ciascuno ad eccezione di Jamie che opta per una birra.

"El, da quando reggi l'alcool?" domando sorseggiando il mio cocktail alla frutta.

Eloise rimescola per l'ennesima volta il suo mojito prima di rispondere. "Da mai Grace, non so cosa ne uscirà infatti, ma dicono che bisogna provare tutto nella vita!"

"Mi stai dicendo che ballerai?" domando divertita.

"Se intendi simulare una mummia imbalsamata con le convulsioni, allora sì!"

Rido seguita dalla mia amica con la quale sono felice di poter condividere questa serata alternativa. Jamie è sempre al mio fianco e non ci perde di vista nemmeno un secondo, nonostante si stia guardando intorno.

"Aspetti qualcuno?" domando avvicinandomi a lui.

"Oh no, cercavo solo di ricordare perché sono venuto qui. Io e Mad siamo sempre stati restii a questi posti e ora mi ricordo anche il perché, l'egocentrismo regna sovrano Grace", spiega Jamie.

Seguo il suo sguardo sulla pista da ballo individuando alcuni volti conosciuti. Sono per lo più persone che Harry mi aveva presentato e non credo che nessuna di loro si ricordi di me, ma non importa. Un altro dei miei problemi era riuscire ad integrarmi e finivo sempre per trascorrere serate di questo tipo in compagna di quelle poche persone che riuscivano a mettermi a mio agio.

"Abbiamo intenzione di stare qui tutta sera, o di dar sfogo alle nostre qualità di ballerine?" domanda Jane, muovendo a ritmo i fianchi.

El ride cercando di imitarla e questo è il primo indice verso il suo stato di ubriachezza tempestivo. "Andate pure, io vi raggiungo", affermo indicando loro la pista.

Jane afferra prontamente El per mano e insieme si allontanano.

"Tu fai sciopero?" mi domanda Jamie, prendendo posto su uno degli sgabelli del bancone del bar.

Scuoto la testa prendendo posto vicino a lui. "Per ora sì, ho uno strano presentimento e non mi piace..."

"E io che pensavo che Cicciobello fosse riuscito a porre un freno alla tua paranoia. Sei diventata una sensitiva Gracy?"

"Sfortunatamente no, mi farebbe comodo prevedere il futuro."

Sarebbe fantastico sapere cosa succederà, probabilmente potrei dare sollievo alla mia mente che non fa altro che pensare.

Jamie mi guarda attento bevendo l'ultimo sorso di birra. "Ok, andiamo", afferma prendendomi per mano.

Lo seguo facendomi spazio fra la folla, non che io abbia alternativa dal momento che mi sta praticamente trascinando. Si ferma ai bordi della pista senza lasciare la mia mano.

"Ricordati bene questo momento Gracy perché non solo non ricapiterà mai più nella mia e nella tua vita, ma è una delle cose non contemplate nel mio io, ma che sta succedendo. Quindi muovi quei fianchi, spegni il cervello, e fammi vedere chi sei!"

Assorbo le sue parole con un sorriso in volto. Lo adoro. Non solo perché sta facendo tutto questo per me, ma perché si sta rivelando quell'amico che ho sempre desiderato, ma che non ho mai avuto.

Mi muovo a ritmo di musica ondeggiando i fianchi, era troppo tempo che non ballavo e ora che sono qui, mi rendo conto che mi mancava immensamente questa sensazione.

Non si tratta solo di muovermi a ritmo di musica, è molto di più e lo è sempre stato. Nel mio caso vuol dire lasciarsi andare in un modo che abitualmente non farei, che mi fa sorridere e ridere allo stesso tempo.

Questa è l'unica occasione in cui sono attorniata da tante persone che non conosco, e non mi importa.

Non mi importa se qualcuno mi sta guardando, non importa se Louis ha fatto ingresso proprio in questo momento e nemmeno se alle sue spalle c'è Harry.

Importa.

Importa tutto quando si tratta di lui; i suoi occhi, le sue camicie rigorosamente aperte e i capelli più lunghi.

Importa e fa male, importa e devo scappare.

"Vado in bagno!" comunico a Jamie sparendo fra la folla.

Non credo mi abbia vista, non deve avermi vista perché non voglio avere una conversazione con Lui. Non posso farcela, non voglio farcela perché le labbra che mi baciavano fino a qualche ora fa, non erano le sue, erano quelle di Gregg, lo stesso ragazzo che mi sta dimostrando più di chiunque altro.

Chiudo la porta del bagno alle mie spalle avanzando verso lo specchio.

Sono impeccabile stasera, i capelli sono incredibilmente lisci e probabilmente se la smettessi di torturarmi con insistenza il labbro inferiore, anche il mio rossetto lo sarebbe.

Va tutto bene Grace, puoi evitarlo, questo locale ha tre piani, il destino non ti farà lo scherzo di incrociarlo e tu ritornerai a casa illesa.

Voglio andare a casa, voglio tornare da Gregg e dimenticare tutto ancora una volta. Non posso scappare per sempre ma stasera ne ho bisogno, tanto bisogno.

La porta del bagno si apre all'improvviso e le mie amiche fanno ingresso. Eloise continua a sorridere e se fossi lucida probabilmente sorriderei con lei, ma non lo sono, per niente.

"Tutto bene?"mi domanda immediatamente Jane.

Annuisco. Va tutto bene, non potrebbe andare meglio no?

"Grace l'ho visto, è davvero illegale, da vicino è ancora più bello e se solo me lo chiedesse mollerei tutto e lo seguirei in capo al mondo, al diavolo Daniel" esclama El gesticolando.

Sorrido automaticamente guardando la mia amica, l'effetto che l'alcool ha su di lei è davvero esilarante.

"Vi siete presentati?" domando cercando di pensare ad altro.

Jane ride di gusto e El la segue a ruota. Hanno forse inserito una sostanza tossica nei condotti di aerazione?

"Era impossibile non farlo, El gli si è praticamente tuffata addosso ma Jamie l'ha salvata dall'imbarazzo e ci ha spedito qui" spiega Jane.

Jamie è preoccupato per me. Dannazione.

"Styles mi guardava insistentemente, che vuole da me Grace?" mi domanda Eloise.

Se non fosse la stessa cosa che mi domando tutti i giorni, probabilmente conoscerei la risposta.

"Bene, ora che abbiamo verificato che sei viva, possiamo tornare di là, la nostra serata fra donne è appena iniziata" esclama Jane prendendomi per mano.

Purtroppo è appena iniziata e io sono ancora in queste condizioni. Ho bisogno di Gregg.

HARRY'S P.O.V

È bellissima. Vorrei che lo fosse di meno, che il mio cuore la smettesse di battere così forte e che l'istinto di raggiungerla nell'immediato svanisca. Devo darmi una calmata se voglio sistemare le cose e se pensavo che sarebbe stato difficile, adesso ne sono convinto.

Ho cercato per tutta la settimana di avere un contatto con lei. Ho escluso a priori la possibilità di contattarla telefonicamente perché sarei stato superficiale oltre che stupido per l'ennesima volta. Se voglio chiarire la situazione devo farlo guardandola negli occhi e stasera forse, ce la farò.

Jamie mi sta aiutando nell'impresa, anche se non so per quale motivo lo stia facendo. Èin perfetta sincronia con Mad, come se fossero due parti di una stessa persona, ma lui mi sta dando una mano. Gli avvertimenti non sono mancati e so che non mancheranno, ma non lo ringrazierò mai abbastanza per averla portata qui stasera.

Mi sta platealmente evitando, so che è il suo obiettivo, ma non posso più aspettare. Ho cercato di negare l'evidenza per tutto questo tempo e adesso ho bisogno di dirle la verità che ho nascosto in modo così accurato, da risultare quasi credibile.

 Èla quarta volta che cerco di raggiungerla, ma ogni volta che mi dirigo nella sua direzione, lei sparisce; nei bagni, al piano di sopra o a quello di sotto. Odio quando scappa, odio che lei stia scappando da me quando tutto ciò che vorrei è che si avvicini.

Non posso pretendere nulla da lei, lo so per certo, ma il fatto che il suo comportamento sia cambiato radicalmente mi preoccupa. Non voglio che sia troppo tardi, non lo sopporterei e immaginare qualcosa in cui lei non c'è, mi spiazza.

Mi incammino al secondo piano cercando di ignorare le ragazze che in tutti i modi cercano di fermarmi. Non ho tempo da perdere con loro, nemmeno per una dannata foto, perché ogni secondo che perdo con lei, è tempo prezioso. Me ne rendo conto solo ora, mentre cercandola fra la folla per l'ennesima volta, non la trovo. Ho bisogno di incontrare il suo sguardo, di trovare quella conferma nei suoi occhi che per troppo tempo mi è mancata; amore.

"Dannazione!" impreco guardandomi intorno. Mi appoggio alla ringhiera distrattamente. È frustrante non avere controllo su nulla, non poter fare nessuna chiamata per incaricare qualcuno di risolvere le cose, non poter fare affidamento su nessuno se non su me stesso. Poche volte nella vita mi sono sentito così responsabile, e ogni volta che succede, lei è sempre coinvolta.

"Allora?". Mi volto trovando lo sguardo divertito di Louis che si sta tranquillamente facendo beffa di me.

"Louis, non è il momento", sbuffo tornando a guardarmi intorno.

Eleanor è con noi questa sera e speravo che la sua presenza riuscisse a smorzare l'entusiasmo che il mio amico sta provando nel vedermi soffrire.

"Io credo di sì, questa cosa del giocare a rincorrersi non funziona Haz, e dal momento che sarebbe inopportuno farle un agguato in piena regola, ti conviene trovare una soluzione alternativa"

Davvero? Non me n'ero accorto, avevo bisogno che lui con quel dannato drink rosso, me lo facesse presente.

"Louis questa volta ha ragione, così la stai spaventando e basta", aggiunge Eleanor.

Qualcuno le ha chiesto un parere? Ok, lei è la benvenuta, ho il massimo rispetto nei suoi confronti, ma le paternali di Louis bastano e avanzano.

"Non la sto spaventando, non si è nemmeno accorta di me dannazione!"

Eleanor mi guarda perplessa, mentre Louis scoppia in una fragorosa risata. Fantastico, sono diventato un fenomeno da baraccone e nemmeno lo sapevo.

"Harry, si è accorta di te ed è questo il motivo per cui sta scappando in continuazione. Non vuole parlarti e non puoi obbligarla a farlo, fossi stata al suo posto ti avrei tolto il saluto da tempo", continua Eleanor imperterrita.

Bene, mi fa davvero piacere. "Quindi che cosa consigliate voi che sembrate sapere tutto e avere soltanto idee brillanti?"

Mi sto comportando in modo sgarbato, ma se prima ero già privo di pazienza, ora sono al limite massimo di tolleranza. Ho bisogno di lei, dannazione!

"Per stasera lascia stare", afferma Louis poggiandomi una mano sulla spalla.

Cosa? Mi sta forse prendendo in giro?

"No, sono qui per questo Lou!". Èda una settimana che aspetto questo momento e non posso più aspettare.

"Se vuoi rovinare tutto allora vai da lei, obbligala ad ascoltarti e comportati per l'ennesima volta da stronzo, ma probabilmente sarà l'ultima che la vedrai e stavolta in modo definitivo", spiega Louis con un'alzata di spalle.

Merda! Odio quando ha ragione, questo implica il fatto che lo odio per la maggior parte del tempo perché lui ha sempre ragione e non so come diavolo faccia.

"Ok", sospiro allentando l'ennesimo bottone della camicia. "Ma ho bisogno di risolvere questa cosa perché sto impazzendo..."

Eleanor mi sorride e questo mi fa sentire ancora più stupido. Probabilmente faccio pena ad entrambi, ma non sono mai stato così insicuro in tutta la mia vita.

Prima di incontrarla ero io a gestire tutto; la mia vita, i miei sentimenti. Non dovevo fare affidamento su nessun altro perché ero totalmente indipendente, ma adesso le cose sono cambiate. Lei non si è presa solo il mio cuore, ha preso tutte quelle sicurezze che riuscivo ad avere quando ancora la sua fantastica presenza, non aveva assorbito ogni mia attenzione.

"Ho un'idea", afferma Eleanor.

Ha tutta la mia attenzione, sono talmente disperato da dover fare affidamento ad ogni persona utile a dispensare consigli.

"Non è una buona idea", la interrompe immediatamente Louis.

Quindi è per questo che funziona da anni fra loro? Hanno la capacità di capirsi anche senza parlare.

"Sì che lo è, me ne frego di quella gallina Louis, la situazione è grave!"

Gallina. Di chi stiamo parlando?

"El, non avrebbe nessun motivo di accettare", ribadisce Louis.

Ok, ora basta, ho troppo caldo e ho intenzione di risolvere la situazione prima della fine della serata. "El, dimmi pure la tua idea"

Louis scuote la testa contrariato. "Dobbiamo fare in modo che venga alla festa di Ed. So che sembra un'idea assurda, ma possiamo invitare chi vogliamo giusto? Lei adora Ed, sarà una situazione particolare in cui non ci sarà musica alta, ma solo sottofondo estremamente romantico e quale miglior situazione per riuscire ad avvicinarla e parlarle?"

La festa di Ed. Me n'ero totalmente dimenticato!

"Haz, hai già invitato Kendall", mi ricorda Louis.

Kendall. Credo che mi stia odiando dal momento che sto accuratamente evitando le sue chiamate, ma ho bisogno di una tregua da tutto e tutti, eccetto Grace ovviamente.

"Chissene frega di Kendall! ci andremo tutti insieme, non è mai stata un problema e mai lo sarà!" spiega Eleanor.

Rifletto sull'idea di El analizzando ogni possibilità. Non è affatto male, dovrei aspettare solo una settimana anche se si rivelerà la più lunga della mia vita, ma al momento è l'alternativa migliore.

Mi chiedo solo come posso fare ad invitarla visto che non vuole avere contatti con me. Dannazione!

"Che motivazione avrebbe per accettare, e chi la inviterà? Harry non può farlo di certo", sottolinea Louis.

Una motivazione? La motivazione c'è, ce ne sarebbero così tante che l'unico ostacolo sembra essere proprio il convincerla a partecipare.

Sorrido ripensando all'entusiasmo che dimostrava ogni volta che si parlava del periodo natalizio e di quelle feste tipiche alle quali sin da bambina sognava di partecipare. Le avevo promesso che ci saremmo andati, che avremmo festeggiato il Natale insieme e invece eccoci qui, incapaci di riuscire a guardarci negli occhi.

"Lo farò io, datemi solo una motivazione su cui puntare e glielo chiederò personalmente", afferma Eleanor distogliendomi dalla nebbia dei ricordi.

"Adora le feste di Natale, e quella di Ed sarà una festa di quel genere", spiego.

Louis passa il suo sguardo dalla sua fidanzata a me in continuazione. Credo che stia valutando la cosa e mi sento ancora più stupido ad avere la necessità di ascoltare il suo responso.

"Ok, può andare. Sei una piccola stratega tesoro", afferma dando un bacio a Eleanor che si addolcisce immediatamente.

Sorrido guardandoli, se fosse qualcun altro probabilmente ne sarei soltanto infastidito, ma loro due sono e saranno sempre un esempio da seguire.

"Grazie El", la ringrazio sinceramente.

Non ho mai avuto un rapporto di amicizia con le fidanzate dei miei amici, forse perché non mi è mai interessato instaurarne uno, o forse perché non c'è stata mai l'occasione, ma sono felice che anche lei si stia impegnando ad aiutarmi. Probabilmente non sono l'unico a pensare che stare con Grace è la cosa migliore per entrambi.

"Di nulla, adoro quella ragazza, ma devi promettermi che non farai nulla di stupido Harry. Non si meritava nessuno dei trattamenti che le hai riservato, spero che tu ne sia consapevole..."

Annuisco. Sono consapevole di tante cose; che sono stato un cretino, un egoista che ha pensato solo a se stesso, la persona peggiore del mondo quando lei si aspettava, al contrario, che io fossi la migliore.

Sono consapevole di aver lasciato andare una delle cose più preziose che la vita ha deciso di regalarmi e soprattutto sono consapevole di amarla; sicuramente più di ieri e senza dubbio meno di domani.

SPAZIO AUTRICE

Ecco a voi la prima parte di un capitolo che ovviamente avevo immaginato in modo totalmente diverso. Non capisco perchè riesco a stupirmene ancora ma dettagli, questo è un problema mio ;)

Con la promessa di pubblicare al più presto la seconda parte, un grazie immenso a tutte quelle persone che nonostante la storia stia prendendo una strada non prevista, mi supportano capitolo dopo capitolo.

Grazie mille!

Un bacio!

Greta ♡

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